La ROH ha pagato un free agent anche durante il lockdown

Nonostante il periodo complicato per il business del pro wrestling, c’è chi è riuscito a distinguersi rimanendo vicino ai propri lottatori e dipendenti, non facendo mancare fonti di sostentamento e aiutandoli nonostante le attività fossero ferme.
È Alex Shelley a rivelare di come la Ring Of Honor gli abbia pagato tutte le date degli show in cui il lottatore sarebbe dovuto apparire durante il periodo del lockdown. A rendere encomiabile il gesto della ROH è il fatto che Shelley non sia sotto contratto esclusivo con la compagnia, bensì sia da tempo un free agent. Un libero professionista pagato ad apparizione e che può collaborare con diverse promotion, gestendosi il proprio calendario e passando talvolta anche alla concorrenza (Shelley fu il partner di Kushida ad NXT durante l’ultimo Dusty Rhodes Classic, ndr). In questo caso, come spiega lo stesso Shelley dal proprio profilo Twitter, l’aiuto della ROH è servito dal punto di vista economico e psicologico ad alleviare lo stress: oltre ad essere un wrestler professionista, l’ex TNA è anche un fisiatra e negli scorsi mesi ha continuato la propria attività mettendo a rischio la propria salute per supportare i suoi pazienti, alcuni dei quali a rischio contagio.
Ecco una serie di tweet in cui Shelley ha spiegato in maniera esaustiva la situazione.
Onestamente, con tutto quello che succede ho intenzionalmente evitato i social media, scegliendo di concentrarmi sulle verità assolute: come la fisiatria. Ma mi manca il wrestling. E quando ricomincerà tutto, sono pronto a riaprire le porte dei miei social per chi vorrà visitarli.
Per me la medicina è onesta e inclusiva. E anche il wrestling di cui faccio parte è onesto e inclusivo [letteralmente indifferente, ma parlava dei problemi legati soprattutto alle discriminazioni razziali che nella “sua” medicina e nel “suo” wrestling non sono presenti]. Entrambe sono meccaniche, caratterizzate da abilità specifiche, imprevedibile e uniche per ogni persona. Per me è così e sono felice di essere tornato 10 mesi fa. Grazie a tutti.
Tra l’altro, lasciatemi aggiungere un po’ di positività: la Ring Of Honor mi ha pagato per numerosi show che avevo sottoscritto nell’ultimo periodo. Questo a dispetto del mio essere un free agent e quindi, per definizione, costantemente disponibile per qualunque compagnia voglia negoziare apparizioni o date. Ed è stato incredibilmente apprezzato.
Non ho mai smesso di lavorare con pazienti che potenzialmente potessero aver contratto il Covid. Mi sarei potuto ammalare; e questo avrebbe potuto ridurre sostanzialmente il mio reddito. La ROH mi ha pagato gli show che avevamo pattuito per quel periodo e mi ha permesso di vivere la situazione con meno stress addosso. Non ho mai smesso di trattare i miei pazienti.
Ma non lo avrei fatto in ogni caso, riconosco che mi sarei potuto ammalare e che di conseguenza mi sarei dovuto fermare, eventualmente. Quindi ringrazio ancora la ROH per avermi dato quel supporto in più che mi ha permesso di continuare ad aiutare le persone bisognose.
Questo conferma come la ROH si sia mossa nella maniera migliore possibile nei confronti di dipendenti e collaboratori, nonostante un periodo di difficoltà per l’organizzazione degli show e nonostante una liquidità di certo inferiore a molte concorrenti su suolo americano. Una bella storia che fa da contrasto a quelle di licenziamenti e riassunzioni “a ribasso” che vi abbiamo documentato durante questi mesi di pandemia.