John Cena parla della sua relazione con i fan

John Cena

John Cena ha recentemente rilasciato un'intervista al Washington Post mentre si trovava a Washington DC lo scorso weekend per la corsa di Susan G. Komen. Ecco alcuni punti focali dell'intervista:


Fai beneficenza e sponsorizzi eventi più di chiunque altro in WWE e lo fai da più di un decennio. Hai sempre lo stesso senso di soddisfazione dopo tutti questi anni?
“Assolutamente. Specialmente nel fare qualcosa come questo, la Global Race for the Cure a Washington, è qualcosa di incredibile. In pratica sarò il gran cerimoniere della corsa, inciterò tutti quanti e li metterò in condizione di fare una buona gara. Quando parlo di quest'argomento con mio fratello gli dico che il mio obiettivo è aiutare la gente. Quando segui questo sentiero nella tua carriera – come dici giustamente lo faccio da praticamente un decennio – i tuoi obiettivi cambiano mentre la tua carriera prosegue. Vuoi passare il tuo tempo facendo la differenza dopo essere diventato una persona famosa. Credo che sia il modo migliore di dirlo. Detto questo, la prevenzione è il miglior modo di combattere e battere questa cosa. Washingston ha il più alto tasso di mortalità per quanto riguarda il cancro al seno. Per cui essere in grado di fare il gran cerimoniere della Global Race a D.C. fa la differenza. Con un po' di fortuna ciò potrebbe aiutare a salvare le vite di diverse persone.”

Quando si tratta del tuo corpo, come fai a prenderti cura di te stesso in una disciplina che è così pericolosa e che inoltre ha una cattiva fama per la sua buona dose di cattive notizie che si sentono abbastanza di frequente?
“Penso che la cattiva fama sia relativa. Si sentono cattive notizie riguardo a qualsiasi sport, in qualsiasi ambito della vita. Non riguarda solo gli intrattenitori o gli atleti. C'è gente che ha problemi nella vita. Il modo in cui riesco a tenermi al di sopra di tutto questo, onestamente, consiste nel fare dei controlli pianificati regolarmente, stare a sentire il mio corpo accertandomi di arrivare al limite e non oltre. Puoi fare solo ciò che riesci a gestire.”

Molto è cambiato in WWE nello scorso decennio in termini di salute e benessere, pensi che i wrestler più giovani siano ora meglio informati e che conoscano i loro limiti?
“Con l'aggiunta dei test d'impatto, l'aggiunta dei test antidoping, la creazione di territori di sviluppo dove queste giovani Superstar della WWE possono ottenere l'attenzione migliore da un punto di vista fisico, i migliori consigli finanziari, consigli sul futuro – la compagnia ha fatto letteralmente un salto ed ha incrementato e migliorato il proprio ambiente lavorativo nel modo migliore che io abbia mai visto. Essere una Superstar della WWE ora è un traguardo più grande ed un lusso più grande di quanto lo sia mai stato.”

La tua relazione con i fan è alquanto complessa in questi giorni e lo è stata da un po'. Ciò condiziona le cose che fai fuori dal ring?
“Amico, dici che succede da un po'. Il 6 aprile abbiamo celebrato i trent'anni di Wrestlemania. Ricordo distintamente Wrestlemania 22 a Chicago, quando sentii la più grande reazione a senso unico contro di me che io abbia mai sentito. Da allora è sempre stato così. Sono passati otto anni. Questa non è una cosa che si trasferisce da fan a fan. E i pochi membri del pubblico che si fanno condizionare non hanno una vera e propria consapevolezza di ciò che accade.”

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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