Jeff Hardy parla dell’addio alla WWE e dell’incidente occorso al live event

Jeff Hardy

Jeff Hardy è apparso di recente al podcast “The Extreme Life of Matt Hardy” per parlare di diversi argomenti, in particolar modo collegati al suo addio alla WWE e al suo recentissimo approdo in AEW.


Durante il podcast Jeff ha spiegato cosa è accaduto durante la sua ultima notte in WWE. Jeff era stato mandato a casa dopo aver lottato a un live event che si è tenuto a Edinburg, nel Texas, lo scorso dicembre. Dopo aver dato un hot tag durante un live event, Hardy era uscito dal ring e dall’arena passando tra il pubblico prima che il match finisse. Molti fan avevano paura che Hardy avesse di nuovo problemi con l’alcool o con le droghe. Tuttavia non era questo il caso perché Hardy ha passato un test antidroga sostenuto la sera stessa. Dopo essersi rifiutato di andare in riabilitazione, la WWE lo ha licenziato.

“Alcune cose accadono per una ragione. Inconsciamente quella è stata una delle cose più intelligenti, forse la cosa più intelligente che io abbia mai fatto, guidato da qualcosa più grande di me.”

Ha poi continuato dicendo: “In WWE mi chiedevo se avessi ancora qualcosa da dare, forse erano brandelli di speranze. L’ultimo brandello di speranza c’è stato a Survivor Series, che è stato molto bello. Eravamo rimasti io e Seth Rollins. Il pubblico mi stava tifando così tanto. Mi sono sentito come uno dei babyface più popolari in WWE perché il pubblico mi stava sostenendo tantissimo”.

“Poi c’erano altre volte in cui mi sentivo solo un fantasma che vagava per i corridoi e mi chiedevo ‘Perché sono ancora qui? Non mi sento per niente importante’. Ma sai come vanno le cose, stavo rispettando il mio contratto. Mi limitavo ad andare lì e a fare quello che loro volevano che facessi. Non sono mai stato un politicante, quindi non mi sono mai spinto a chiedere un certo posto o a ottenere un determinato status.”

Jeff ha raccontato di come si sia sentito pronto ad andare via quella notte in Texas e che era pronto a prendersi la responsabilità della sua uscita tra il pubblico.

“Per cui sì, quella notte a Edinburgh, Texas per qualche motivo ho finito la mia fase di heat, mi sono preso il mio heat (Hardy parla di quella classica fase nei tag team match in cui il babyface di turno si prende tutta l’offensiva degli heel, salvo poi dare l’hot tag al suo tag team partner – ndr) e mi sono detto ‘Sono pronto ad andarmene’. Ho scavalcato le barriere e sono sparito tra il pubblico.”

“Ovviamente pensavano che mi fossi fatto di qualche droga o di qualcosa del genere, ma non era così. Voglio dire, se fossi stato così male non sarei nemmeno dovuto andare sul ring per come la vedo io. Ma sì, ho pensato ‘Questa è solo un’altra delle cose imprevedibili che io posso fare e la passerò liscia’. Ma la questione era più seria di così.”

“Ma lo ripeto, è stata una delle cose più intelligenti che io abbia mai fatto perché tutto ha funzionato in modo così perfetto, specialmente perché il primo giorno in AEW mi sono sentito prezioso per la prima volta. Sai, per l’attenzione e l’affetto che mi è stato mostrato. Mi sono sentito di essere dove dovevo essere. Mi vengono i brividi solo a ripensarci. In WWE mi sentivo come se loro mi stessero tenendo lì solo per vendere più action figure.”

“Una delle cose in cui metto più amore e gioia è il mio facepaint. Quando lo vedo venire fuori ed essere immortalato in una action figure penso ‘Questo è il motivo per cui lo faccio. È così bello’. Per cui una delle cose che attendo con più impazienza qui in AEW è la mia prima action figure con il facepaint e penso ‘Ok, è qui. Questo è il posto dove devo essere adesso’.”

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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