Intervista di AJ Lee in uno show NBC

L'ex campionessa femminile della WWE AJ Mendez-Brooks, a.k.a. AJ Lee, è apparsa durante lo show della rete televisiva NBC Last Call con Carson Daily, in un segmento denominato Last Call Spotlight, per promuovere la sua nuova autobiografia Crazy Is My Superpower: How I triumphed by Breaking Bones, Breaking Hearts and Breaking the Rules”.
Daily ha esordito affermando che AJ Lee è ormai una wrestler professionista in pensione e che la sua autobiografia è stata un successo. Durante l'intervista, AJ ha detto di essere stata etichettata in vari modi nel corso della sua vita, tra cui nerd, maschiaccio, testarda e brutta. Ma in particolare le è stata affibbiata l'etichetta di pazza, anche se adesso è meno probabile che si metta a lanciare cose addosso alla gente o che rompa tavoli buttandoci sopra le persone.
AJ ha detto che il suo libro essenzialmente tratta del prendere le cose che la società pensa “siano i tuoi difetti più grandi e renderli i tuoi più grandi punti di forza”. Ha parlato di come avesse realizzato un piano decennale riguardo la sua vita, includendo in esso il riuscire a far parte della WWE, l'avere una action figure con “esagerate caratteristiche fisiche” e scherzando su come fosse piccola per essere una campionessa.
Ha parlato dei suoi infortuni, inclusa una cicatrice causata da un proprio dente saltato che ha tagliato il suo viso e graffiato la fronte di un'avversaria mentre stava lottando. Questo ha portato la discussione sul come il wrestling femminile sia cambiato quando AJ Lee è arrivata in WWE, e sul come le lottatrici venissero prima scelte attraverso un lavoro di scouting badando più all'aspetto fisico che non alla capacità nel lottare. AJ ha detto che quella non sarebbe mai potuta essere la sua strada, quindi ha scelto di allenarsi in una scuola di wrestling ed ha lottato nelle federazioni indipendenti per tutto il tempo. Il suo scopo era quello di cambiare la definizione di ciò che poteva essere il wrestling femminile. Voleva sovvertire lo stereotipo delle donne utilizzate come personaggi di sfondo o in match in reggiseno e mutandine.
AJ Lee ha descritto il pro wrestling come “il Cirque du Soliel che fa un figlio con il SNL”: è come una “strana danza” nella quale si cerca di uccidere qualcuno proteggendo al tempo stesso la sua vita per circa una trentina di volte nel corso di un incontro. AJ ha poi detto che l'apice di questa arte si raggiunge quando chi dirige la fila sente che le tue abilità e la resa in termini commerciali del tuo personaggio sono abbastanza buone da poter essere il loro campione. Ha detto che aveva 14 anni quando capiì di voler essere la migliore e quando ha tenuto la cintura in mano per la prima volta, dimostrò che lo era.