HHH ha nostalgia del ring?

Triple H

Triple H è apparso a “For the Win” su USA Today, per promuovere la sua presenza alla International Sports Hall of Fame. Ecco i punti salienti dell'intervista:


Se gli manca lottare ogni settimana e la transizione da lottatore a dirigente:“Sì, di tanto in tanto mi diverto a fare una hip toss su qualcuno nella sala dei dirigenti. Entro lì dentro e colpisco qualcuno. Le vecchie abitudini sono dure a morire. E' dura. Quando ebbi appena fatto la transizione a dirigente, Vince mi stette molto addosso, convincendomi a farlo sempre di più. Pensò che fossi arrivato ad un punto in cui potevo contribuire veramente. Lo avevo fatto nel backstage per molti anni e lui voleva che lo facessi sempre di più. Poi mi capitò un infortunio, stetti fermo per un po' e continuai a farlo dietro le quinte, e da allora diventai dirigente a tempo pieno. Quando sei abituato a viaggiare 250 giorni l'anno e all'improvviso ti ritrovi in un ufficio ogni mattina indossando giacca e cravatta è dura. Il 90% del tempo lo passo a lavorare con il team creativo, o a reclutare e sviluppare i talenti. Questo è un aspetto del mio lavoro che mi piace molto, ma potrei tranquillamente fare a meno dei meeting finanziari.”

Sul cambio dei performers in WWE, sempre meno macroscopici:“Sono cambiati com'è cambiato il mondo. Si può vedere la differenza se si pensa ai performers WWE degli anni '70 ed ai loro corpi, a quelli degli '80, a quelli dei '90 con Hogan, all'Attitude Era, la mia era… i corpi sono diventati più veloci, più versatili. Il crossfit e il parkour sono diventate attività quasi mainstream, ed ora questi ragazzi fano cose che noi vent'anni fa non avremmo nemmeno pensato che si potessero fare.”

Scritto da Dario Rondanini
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