Eric Bischoff critica la WWE

Eric Bischoff

Durante l'ultima puntata del suo podcast, Eric Bischoff si è lasciato andare a commenti tutt'altro che positivi per la WWE in merito alla Cruiserweight Division e al Brand Split.


Tutto è partito da un paragone tra la divisione Cruiserweight della WWE con quella della WCW: “E' difficile fare questo paragone, perché noi (WCW ndr) siamo stati i primi. Non si può cercare di essere primi ancora. Chi per primo mette la bandiera e fa da apripista vince, chi arriva dopo sarà giudicato sfavorevolmente. Anche se arrivi secondo facendo un buon lavoro, non ci sarà lo stesso impatto. Quindi è un paragone molto difficile e cercherò di essere obiettivo. La WWE Cruiserweight Division non sembra interessante perché loro non riescono a renderla interessante. Non sono ancora disciplinati per presentare la divisione cruiser nel modo in cui vogliono. Ho detto la stessa cosa riguardo alla Brand Division. Francamente mi ero già dimenticato della Brand Division e la WWE ha commesso questo errore già precedentemente con la divisione dei brand. Semplicemente non sembrano due organizzazioni divise.”

Bischoff ha poi spiegato perché la Brand Division non è per lui convincente:
“Forse sono solo io e le mie aspettative il problema, ma quando penso ad una “Brand Division” penso alla tensione e alla competizione che dovrebbe esserci tra di loro e non limitarsi solamente a due show separati con due roster separati. La competizione tra WWE e WCW era davvero intensa e oggi non è più possibile ricreare quella tensione. Mi piacerebbe rivedere almeno degli elementi che creino rivalità tra Raw e Smackdown Live. Non può essere solo questione di “Chi ha il roster migliore?” oppure “Chi ha costruito un miglior show settimana dopo settimana?”, deve esserci tensione crescente che porti il pubblico a chiedersi “Cosa succederà adesso?” oppure “Chi sarà il prossimo a passare dall'una o dall'altra parte?”. Questa storia ha portato il mondo del wrestling al culmine della sua popolarità tra la fine degli anni novanta e l'inizio dei duemila. “

Scritto da Lorenzo Cancemi
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