Edge/Adam Copeland sulle limitazioni creative in WWE

Edge

A WrestleDream abbiamo assistito al passaggio di Edge dalla WWE alla AEW, dove userà il suo nome, Adam Copeland, anche on screen. Evento a suo modo epocale, visto che parliamo di una superstar che aveva la WWE nel suo DNA e che ha deciso per la parte finale di carriera di accasarsi altrove. Lo stesso Copeland, sui suoi social network e in un’intervista che vi abbiamo riportato, ha parlato principalmente di differenze creative tra le due compagnie. Senza per questo criticare la WWE, ma ponendo l’accento sull’importanza, per lui, di sentirsi libero. Di avere idee, di pensare al futuro, ad avversari da affrontare. In continuità con quanto già riportato, ecco le sue parole rilasciate in un’intervista a CBS.


Ho avuto la sensazione che non ci fosse un vero e proprio piano per me in WWE. Lo posso capire, perché dopo 25 anni in cui abbiamo fatto di tutto, cos’altro possiamo inventarci? Non è stata colpa di nessuno. Anch’io mi stavo scontrando con dei muri creativi. Facevo fatica a trovare delle idee e di solito non è così. Credo che anche loro fossero in difficoltà a riguardo“, ha detto Copeland.

Anche il contratto era un problema. Infatti, valeva per 10 match all’anno. Mi sono offerto di farne altri, ma la loro risposta è stata che volevano che le mie apparizioni fossero speciali. Capisco la loro prospettiva, ma sembrava che nessuno di noi due avesse davvero delle idee e questo non era mai successo prima. Così, da un lato avevo questa situazione di stasi e dall’altra guardavo al mio migliore amico [Christian Cage] che si divertiva come un matto ogni settimana. A un certo punto, mi sono detto: ‘Sai, ho ancora una finestra in cui posso farlo e non mi sembra di averla sfruttata al massimo’. Credo che sia stato proprio questo il punto di partenza“.

L’alternativa era quella di ritirarsi. Specialmente dopo aver vissuto una notte importante come quella di SmackDown! in cui ha sconfitto Sheamus nell’ultimo match di questo suo stint in WWE.

Man mano che mi avvicinavo alla scadenza del contratto, il ritiro era un’opzione molto, molto concreta. Era sicuramente tra le scelte da valutare. Mi sono fermato a pensare al ritiro, anche perché mi sono chiesto: ‘Amico, la WWE mi ha dato quella notte. Come posso fare a superarla?’. E questo dubbio in parte è ancora nella mia testa. Ma credo che ora la mia prospettiva sia rivolta a ‘Ok, come posso provare a superare quel momento in questo nuovo ambiente?’.

Lo show di Toronto è stato un perfetto addio per il mio personaggio. Ho lottato contro un uomo che non ho mai affrontato e che ho sempre voluto affrontare. È stato davvero fantastico. Quella sera non la dimenticherò mai, la porterò sempre con me. L’ho detto anche a Sheamus. Quella sarà una delle notti più speciali della mia carriera, per sempre.

Però poi mi sono seduto con le mie figlie e mi sono detto: ‘Ok, allora cosa fa papà, ragazze?’ Cosa faccio io? E ho descritto loro gli scenari. Lyric l’ha detto e Ruby ha accettato: ‘Vai con lo zio Jay [Reso, vero nome di Christian Cage] e divertiti’. E questo non significa che non mi sia divertito dove sono stato finora, ma loro sanno che per me la cosa più eccitante è chiudere la mia carriera insieme a quello che è il mio migliore amico da 40 anni. Possiamo dire che è il nostro sogno.“.

Queste parole di Copeland trovano riscontro in quanto poi è successo al suo debutto. L’immediata interazione con Christian Cage, lo specificare a più riprese che è full time, i grandi sorrisi on stage e nelle conferenze stampa. Per lui, dopo il debutto microfono alla mano avvenuto a Dynamite lo scorso mercoledì, è in programma la prossima settimana il primo match, contro Luchasaurus.

Scritto da Andrea Samele
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