Dean Ambrose parla di Attitude, dream match e altro

Jon Moxley

In un'intervista per il Pittsburgh Tribune, Dean Ambrose ha discusso con Justin LaBar riguardo diversi argomenti molto interessanti.


Riguardo John Cena e i wrestler troppo prevedibili:

“Ci sono molti wrestler ripetitivi in WWE; sai che nei loro match vedrai sempre le stesse cose. E sai che sentirai sempre le stesse cose quando hanno un microfono in mano. Lo sapete già che John Cena non si arrabbierà mai con voi, qualsiasi cosa facciate. Potrete rubargli il cane, appiccare fuoco a casa sua e lui non si arrabbierà più di tanto con voi. Ne verrà fuori facendo le stesse cose che fa sempre. Io non sono così. Mi infastidisco parecchio velocemente.

Non mi piace avere un ingresso al ring troppo marchiato a fuoco. In molti entrano nel ring facendo lo stesso ballo o lo stesso movimento coordinato ai fuochi d'artificio. E se questa settimana non sono dell'umore giusto e il mio passo di danza ne fosse influenzato?”

Sul suo avversario dei sogni:

“Se ci fosse un crossover di ere, mi piacerebbe avere a che fare con Mick Foley, Cactus Jack o qualsiasi versione si voglia di lui. Se le nostre strade si fossero incrociate nel 1994, avreste assistito allo spettacolo più divertente e violento di sempre. Ma questo è qualcosa che appartiene al mondo dei 'match da sogno' ormai.

Qualcuno come Bret Hart. Riguardando ora i suoi match da professionista, capisco cosa faccio. Riguardando i match che amavo da bambino, ritengo Bret Hart un innovatore. Riusciva a vedere il quadro completo in veste di narratore. Non era qualcuno che improvvisava senza pensare. Io invece lo sono, ma, nonostante ciò, mi piace vedere il quadro completo delle cose a distanza di un anno. Non solo il match a sé, ma l'intera storyline in vista del prossimo anno. So come arrivarci, ma in mente ho delle visioni che mi mostrano cosa succederà.

Questi due sono coloro con i quali mi sarebbe piaciuto creare qualcosa in occasione di un confronto durante un crossover.”

Ti paragonano spesso a Brian Pillman, Roddy Piper e persino 'Stone Cold' Steve Austin. Sei d'accordo con questi accostamenti e ti piace essere paragonato a loro?

“Tutti siamo soggetti a dei paragoni. Tutti vengono fuori e dicono di essere il prossimo questo, questo e quest'altro. O magari mi ricordano questo, questo e quest'altro.

Io ho studiato per tanto tempo il wrestling, i wrestler, le ere e gli stili di lotta. La mia vita è stata completamente dedicata all'essere ossessionato da tutto ciò. Ho così tante influenze nel mio cervello che nessuno sa chi c'è dentro e chi vien fuori. Non cerco di omologarmi a qualcuno in particolare. Mi costruisco con il passare del tempo.”

Quindi miri, performance dopo performance, ad essere unico del tuo genere e un must-see?

“Parlando da fan, non mi piace avere il mio stile di lotta o di intrattenimento generalmente troppo pulito e prevedibile. Quando dico pulito non parlo di barzellette sporche, diti medi o roba simile. In realtà non sono nemmeno un gran appassionato di roba simile.”

Sulla Attitude Era:

“In molti parlano della Attitude Era come qualcosa di magnifico, ma la maggior parte di essa non era altro che uno schifo, un concentrato di barzellette sporche e humour sproporzionatamente scarso. Simile a quello di Jerry Springer. Una volta dissero una barzelletta sul seno di una donna. Divertente, ma il wrestling dov'è? Guardando indietro a molte cose, ti chiedi 'dov'è il wrestling?' E' solo un'accozzaglia di barzellette schifose.”

Scritto da Tiziano Contessa
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