Dean Ambrose parla dell'infortunio e della carriera

In un'intervista concessa al sito internet The Monitor, Dean Ambrose ha parlato del suo periodo di pausa a seguito dell'infortunio che è stato particolarmente duro e di come si veda diversamente da parecchi colleghi in questa fase della carriera.
Ambrose ha parlato del fatto che è dovuto andare sotto i ferri due volte a causa di una MRSA, ossia un'infezione da stafilococco resistente alla meticillina. Ambrose ha raccontato così: È stato un incubo dopo l'altro. Sono stati tempi duri da passare. Sono stato in ospedale per settimane attaccato a queste flebo di antibiotici costantemente e per mesi, cose che ti facevano continuamente vomitare e davano problemi gastrici. Pensavo di essere finalmente pronto a ripartire [dopo 6 settimane] e di tornare a casa ma il dottore mi ha detto che sarei dovuto tornare ad operarmi e subito. Avevo appena superato il periodaccio di tutti quei punti di sutura e quella robaccia: è stato un gran casino. Dovevo ricominciare da zero. Alla fine mi sono spostato a Birmingham con un dottore che conoscevo e i migliori ragazzi della riabilitazione e sono finalmente tornato.
Il Lunatic Fringe ha poi raccontato come sia stato difficile ricominciare e il periodo della riabilitazione, raccontando di come sia stato lungo passare dal non poter nemmeno mangiare da solo i cereali, a lanciare gente in giro per il ring.
Successivamente ha parlato anche di come vede lui la sua situazione attualmente, con valori diversi rispetto agli altri: A questo punto i soldi, le statistiche, i Titolo o un qualsiasi tipo di approvazione da parte di qualcuno non è molto importante per me. La cosa più importante è qualcosa s cui lavorare, questo mi rende felice. Come un artista che continua a fare dipinti ad acquarello o cose del genere e poi si tira indietro e dice: Sono felice di questo!. Mi rendo conto che le storie di cui vado più orgoglioso sono quelle di cui ora si parla ancora, che ancora stanno in piedi. Solo ottimi lavoro. Voglio essere felice con il prodotto finito. Che sia un solo match o una storia più lunga o se è solo un'intervista o qualsiasi altra cosa. Qualsiasi. È la cosa più importante per me. Perché alla fine ho avuto tutto il resto. Al di là di tutto il resto, questa è la cosa più gratificante nonché l'unica che mi guida o mi esalta davvero; oltre al fatto di essere in azione dal vivo e davanti alla folla, c'è quella soddisfazione creativa ed artistica.