CM Punk svela come sono cambiati gli stipendi WWE
Durante un’intervista con Brandon Walker, CM Punk ha analizzato in profondità come la fusione tra WWE e UFC sotto TKO abbia trasformato il modo in cui i wrestler vengono pagati.
Secondo il Best in the World, il nuovo sistema salariale ha eliminato un fattore storico: la motivazione economica legata al main event.
Prima del 2023, detenere un titolo o chiudere un Premium Live Event significava guadagnare cifre più alte. Punk ha spiegato che la sua retribuzione era direttamente collegata al numero di spettatori presenti:
“Il problema con il titolo è anche questo: significava guadagnare di più. Questo non esiste più… Il mio stipendio era sempre stato legato a quante persone c’erano nell’arena. Quando eri nel main event, venivi pagato di più.”
Meno fame di main event?
Con la fusione, secondo CM Punk, il sistema è stato uniformato: ora tutti i talenti del main roster percepiscono uno stipendio fisso, a prescindere dalla posizione in card.
“Ora guadagniamo tutti di più… ma non c’è la stessa ambizione. Prima volevo essere nel main event perché mi faceva guadagnare di più. Ora non mi importa se sarò nel match d’apertura perché guadagnerò comunque lo stesso.”
Il cambio di modello ha quindi rimosso l’incentivo economico che per anni aveva spinto molti a cercare il top spot.
Fonti interne parlano di uno stipendio minimo di 350.000 dollari all’anno per i talenti del main roster. Una sicurezza importante, ma che porta anche lati negativi: tra questi, la riduzione delle royalty per i performer del passato, un tema sottolineato pubblicamente da Kevin Nash.
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