Chris Jericho sul suo calendario, rapporti con Vince

Chris Jericho

Chris Jericho ha partecipato a un Q&A per una stazione radio di Orlando durante la tappa con il tour dei Fozzy. Oltre ad aver parlato di musica, ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua esperienza in Giappone e si è soffermato sul suo calendario di impegni.


“Sto facendo diverse cose anche in Giappone quest'anno e a queste si aggiunge il tour con i Fozzy, cosa che non mi fa avere molta voglia o tempo di dedicarmi ad altro nel wrestling. Stavolta non ci riuscirei nemmeno se potessi perchè l'album Judas ha avuto talmente tanto successo che stiamo facendo concerti da maggio dello scorso anno. Quindi non c'è molto tempo per fare avanti e indietro, il Giappone mi ha offerto un'opportunità più stabile, alla fine sono andato lì quante volte, due? E alla fine farò cinque o sei match in tutto perchè poi c'è anche la crociera. E questo è il massimo che farò per ora, non avrò altro tempo.”

Gli è stato chiesto come sia il rapporto con Vince McMahon vista questa collaborazione con la NJPW.

“Ovviamente resta un uomo che a volte incute un certo timore e rispetto, considerando tutto quello che ha ottenuto in carriera, ma è un brav'uomo. Poi ama gli AC/DC, che è la sua band preferita e chiunque ami questa band è già un passo avanti. Può intimidire ma è sempre bello lavorare per lui. Ho sempre apprezzato lo scambio di idee tra noi, lo scontrarsi a livello creativo. Lui è il boss, lo sai ma non comanda col pugno di ferro, non ne ha bisogno perchè ha il rispetto di tutti coloro che lavorano per lui.”

Jericho ha ribadito come Mr McMahon continui a rimanere in buoni rapporti con lui nonostante stia collaborando con la NJPW e che gli ha sempre coperto le spalle, ricordando un particolare episodio avvenuto in Brasile.

“Circa sei, sette anni fa in uno show in Brasile presi a calci la loro bandiera, cosa che da solo è considerata un reato ma nessuno ce lo aveva detto. Per farla breve, l'esercito voleva arrestarmi e portarmi in una prigione nella giungla. Vince era furioso, come mai lo avevo visto e mi aveva anche sospeso per questo. Ma al tempo stesso mi ha fatto uscire dal Paese in poche ore. Mi fece portare dritto all'aeroporto, mi ha fatto salire su un aereo e siamo usciti dal Paese. In realtà saremmo dovuti ripartire il giorno dopo, ma invece fu una cosa sbrigativa.”

Scritto da Chiara Maroni
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