Chris Jericho parla di Vince e del suo stint in WWE

Chris Jericho

Chris Jericho ha parlato a BetweenTheRopes.com per promuovere la sua ultima autobiografia “The Best In The World At What I Have No Idea”. Nella fattispecie, Jericho ha parlato del lavorare con Vince McMahon e del suo ultimo stint in WWE:


Sul suo ultimo stint in WWE:“Il cage match con Bray Wyatt a Baltimore, e il match di Night Of Champions con Randy Orton sono stati… tutto ciò che è un match a cinque stelle. Due grandi match che mi piacerebbe inserire nella lista dei miei preferiti di sempre. E questo è un bene, perchè nonostante gli anni passino, mi sento bene come non mi sono mai sentito prima. Quando ci penso, sono preparato mentalmente e credo di poter lavorare ancora ad un livello che io ritengo accettabile, ma poi quando vai là fuori e ti esibisci, riuscendo ancora ad ottenere una reazione dal pubblico e dai critici che è all'altezza di quella che ti aspettavi è molto bello. Il fatto che il mio ultimo match con Randy Orton sia stato il miglior match del PPV mi rende orgoglioso. E se anche non lavorerò più, questo mi rimarrà. E' sempre bello poter dare una mano ad alti livelli, ed il giorno in cui non mi sentirò più in grado di farlo, non lo farò mai più. Non sto esagerando. Segnatevelo, io lo dico apertamente. Sono sicuro che anche Shawn Michaels potrebbe dire lo stesso. Non salirò più sul ring se dovrò essere una parodia di me stesso, o se non riuscirò ad essere il migliore di tutti e ad andare faccia a faccia contro tutti i membri del roster.”

Il suo rapporto con Vince McMahon:“Penso che Vince veda molto di se stesso in me. Sono un ribelle. Faccio le cose nel modo che mi sembra più giusto, ma per il bene della compagnia. Sono sempre dalla parte della compagnia. Non ho lottato per nessuno, non ho preso un bump al di fuori di un ring della WWE fin dal 1999, quando ho iniziato a lavorare per Vince, e non lo farò mai. Non tornerò in Giappone per un tour, ne andrò a lavorare per questo o quest'altro. Non mi interessa. Se lotterò, sarà per Vince McMahon e per lui soltanto. E lui sa che io penso che lui lo rispetti. Lui sa anche che non dico sempre di sì. Non sono il tipo, devo dire ciò che penso. Devo dirgli cosa penso sia meglio e posso dirgli quando sbaglia. Nessuno vorrebbe sentirselo dire, specialmente uno nella sua posizione, ma io penso di poterlo fare un po' più liberamente, quasi come un ambasciatore, ma non sono uno che dice sempre sì e non credo che lui lo voglia.”

Scritto da Dario Rondanini
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