Durante l’ultimo episodio di Dynamite, Chris Jericho ha citato nel suo promo un fatto risalente al 2012: a quel tempo, ricevette a suo dire minacce di morte e Jake Hager lo avebbe “salvato” dal potenziale assassinio. Lo stesso Jericho, recentemente ospite del Wrestling Observer Radio, ha spiegato come si svolse la vicenda.
Il racconto di Jericho
L’episodio risale ad una trasferta ad Abu Dhabi che i due lottatori sostennero nel 2012 per un house show, quando entrambi erano sotto contratto con la WWE. Ecco il resoconto fornito da Jericho, in cui si traccia un netto confine tra storyline e realtà .
«Sì, questa è una storia vera. Non mi ha in realtà salvato da un assassinio, ma mi ha comunque coperto le spalle in una situazione delicata. Eravamo ad Abu Dhabi, in un club dove un tizio si stava comportando come un co****ne; al che io mi avvicinai a lui e lo confrontai fisicamente. Lo costrinsi al muro, alla vecchia maniera, con una mossa da vero giocatore di hockey. Lui mi disse che suo padre, cito testualmente, possedeva il 27% del paese in cui mi trovavo e che io sarei stato assassinato entro la fine della giornata. In 24 ore, insomma. Ricordo che quantificò la taglia sulla mia testa a 7 milioni di dollari».
«Dopo la minaccia mi ritrovai fermo davanti a questo tizio, dopo aver bevuto un paio di cocktail e con il sole che stava salendo e – entrando in modalità Larry David (noto attore comico statunitense) – gli chiesi: “7 milioni di dollari sono una buona cifra? Se fossi stato Brad Pitt sarebbero stati 30 milioni e se fossi stato un tizio qualunque preso dalla strada sarebbero stati 100 dollari? Dove mi colloco, su questa scala?”. Hager stava fermo alle mie spalle, continuando a ripetermi: “Amico, questo è il Far West, non rompere le scatole a questo tizio”. Hager continuava a ripetermi di andare via, ma comunque rimaneva in piedi a supportarmi e non si è mosso per tutto il tempo, mentre io continuavo a chiedere se 7 milioni fossero una buona somma da chiedere ad un eventuale sicario».
«Alla fine tornai nella mia stanza, ma mi rimase addosso il malessere della minaccia tutto il giorno. Rimasi nella mia stanza tutto il tempo e uscii solo per lo show. “Spero che nessuno di questi spettatori sia un assassino assoldato per farmi fuori al prezzo di 7 milioni di dollari”. Una volta terminato lo spettacolo, tornai dritto nella mia stanza. Avevo intenzione di stare chiuso lì finché non si fossero calmate le acque. Ovviamente, i ragazzi con cui ero in trasferta continuavano ad esortarmi ad uscire. Mi mandavano delle foto [con messaggi che dicevano]: “Esci, vieni fuori. Dai vieni!”. Quindi decisi di andare, tornai al club e vidi anche il buttafuori che c’era la prima volta, il quale mi chiese: “Oh, non ti hanno ancora assassinato?” e io risposi: “No, dovrei preoccuparmi?”. E lui replicò: “Quel figlio di pu***na, lo dice tutte le volte. Suo padre non possiede un bel niente di questo paese, ha una stazione di rifornimento al fondo della strada [disse ridendo]“. Ma prima di allora, non lo sapevamo e non potevamo saperlo. Nonostante ciò Jake rimase al mio fianco mentre minacciarono di uccidermi ad Abu Dhabi. Questa è la vera storia».
Al termine del racconto, Jericho ha detto di essersi assicurato che la stazione di rifornimento citata nel racconto è ancora operativa e che va a gonfie vele. Il promo di Dynamite è stato l’ultimo tassello nella costruzione della rivalità tra Inner Circle e The Pinnacle, con le due fazioni che si affronteranno nel primo “Blood & Guts” match della storia della AEW. L’appuntamento è per questo mercoledì 5 maggio.