Charlotte su fischi, turn heel, Ronda, pressioni

Charlotte Flair

The State of Combat podcast ha intervistato Charlotte Flair qualche giorno fa per promuovere l'evento di stanotte.


Su essere fischiata nella rivalità con Becky Lynch: “Credo fosse difficile per me da affrontare perchè durante questa rivalità ero troppo concentrata su quello che la gente poteva pensare di me. Dovevo essere quella buona ma poi venivo fischiata. Se conoscete il mio passato, e le storie di Charlotte e Becky, tralasciate i titoli e i precedenti tra di noi, guardate all'aspetto dell'amicizia su cui si basava la storyline, era partita con me che dovevo essere quella buona.”

Sul suo turn heel: “Sono arrivata alle Survivor Series pensando -sai cosa, non posso più scusarmi per essere quella buona perchè lo sono-. Quindi è stato uno di quei momenti in cui quasi torni ad essere ciò che sei e quello che il tuo personaggio dovrebbe essere senza che ti importi del resto. E' stato quasi come debuttare di nuovo come quando debuttai da face, in questo caso mi ero trasformata in quella cattiva, e doveva riguardare il fatto che io fossi Charlotte Flair, una otto volte Campionessa femminile. Volevo tornare ad essere ciò che ero veramente, rappresentare la prescelta, The Chosen One.”

Sull'affrontare la pressione in vista del match: “Devo fronteggiare il fatto che sono sottoposta a una forte pressione e che i riflettori sono sempre accesi e sarò sullo stage più importante dell'anno quando dovrò arrivare al massimo. Sento come se dopo le Survivor Series nel match contro Ronda Rousey io abbia trovato una nuova veste in cui calarmi e non mi sono più fermata. A New York porterò la mia performance ad un altro livello e quindi dovrò prepararmi mentalmente e fisicamente perch è ciò che devi fare. Quando vai là fuori devi tirare fuori queste emozioni e la pressione è alle stelle. La cosa più importante da fare è mettere un punto esclamativo a questo main event e provare a tutti che siamo arrivate esattamente dove dovevamo essere.”

Sul rispetto per Ronda Rousey: “Guardo Ronda e mi dico che, nel caso lei non fosse mai venuta qui, le cose sarebbero cambiate lo stesso per donne nel business, ma penso che abbia avuto comunque un ruolo importante. E' un nome forte ed è rimasta fedele al messaggio che voleva mandare. Quando ha firmato con la WWE nessuno poteva sarebbe a cosa saremmo davvero andate incontro in merito alle sue abilità in questo business. Il fatto che tu sia una brava atleta non significa che tu possa essere anche brava nel raccontare storie. Credo che lei abbia legittimato quello che facciamo anche verso un pubblico che aveva meno familiarità con questo sport entertainment. E' questo che lei ha saputo mettere in gioco.”

Sul volere affrontare Ronda a WrestleMania: “Prima di Survivor Series, mi immaginavo di poterla affrontare a WrestleMania e volevo testare le mie abilità contro di lei. E' questo il motivo per cui ho guardato molto a lei e a una possibile sfida per quello che lei ha fatto nello sport al femminile in tutto il mondo. Ho molto rispetto per lei per questo. Ma non fraintendetemi, quello rimane pur sempre il mio ring.”

Scritto da Chiara Maroni
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