Big E parla a cuore aperto della sua battaglia con la depressione

ATTENZIONE: la seguente news parla di temi sensibili come la salute mentale, la depressione e il suicidio. Invitiamo i nostri lettori che potrebbero essere particolarmente turbati dall’articolo a non proseguire con la lettura dello stesso.


Nella giornata di lunedì Big E ha parlato a cuore aperto dei suoi problemi di salute mentale, discutendo della sua battaglia con la depressione sui social media.

La discussione è nata quando la stella di Ohio State (squadra collegiale di football americano facente parte del circuito NCAA – ndr) Harry Miller è apparso al Today Show per parlare delle sua decisione di allontanarsi dal football per dare priorità alla sua salute mentale.

Big E ha condiviso la notizia su Twitter, parlando della sua salute mentale. L’ex WWE Champion ha menzionato come in passato pensasse che non si sarebbe mai liberato dal peso della depressione, ricordando dei pensieri suicidi che gli vennero quando aveva all’incirca vent’anni.

Big E ha scritto: “Quando avevo circa vent’anni volevo diventare famoso così che quando mi sarei suicidato sarebbe importato a qualcuno. Non credevo che sarei mai stato del tutto libero dal peso della depressione ma eccomi – vivo e davvero felice. Sono orgoglioso di te, [Harry Miller]”.

La storia condivisa da Big E non è altro che l’ennesima dimostrazione che chiunque può avere problemi di salute mentale. Con la speranza che il coraggio mostrato nell’affrontare discorsi del genere possa aiutare a normalizzare il dibattuto riguardo ai problemi di salute mentale, così che chi ne soffre possa sentirsi meno solo.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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