Becky Lynch contraria alle celebrità nei grandi match

Becky Lynch durante un’intervista alla domanda circa il coinvolgimento di celebrità nei match a grandi eventi come WrestleMania ha risposto, decisa, di esserne contraria.
Becky Lynch contraria ai match con celebrità
La campionessa femminile di coppia in carica non le manda certo a dire. Coinvolta in un’intervista ha coperto vari argomenti tra cui la pratica sempre più comune di coinvolgere VIP non wrestler negli incontro più importanti.
The Man alla domanda sopracitata ha risposto con una certa decisione che secondo la sua opinione questa pratica parta più contro che pro.
Becky Lynch ha difatti risposto:
Questo può essere un po’ un problema. Personalmente, e dal punto di vista dell’etica del lavoro, ci metti tutto questo impegno tutto l’anno, e quando arrivano i grandi spettacoli, quando arrivano i grandi stadi, e ci sono 80.000 persone, tu vuoi essere ripagato per quel duro lavoro che hai svolto tutto l’anno in modo che possiamo farlo.
Dal punto di vista quindi del lottatore non si può fare a meno che empatizzare col punto di vista della Lynch. Dopo anni di fatiche e sacrifici vedersi sottratti i grandi match da altri personaggi che non vengono dal mondo del wrestling può risultare frustrante.
La lottatrice irlandese comprende chiaramente da dove nasca la necessità da parte delle società di coinvolgere dei VIP nei grandi incontri pur rimanendone contraria.
Il dito sembra essere puntato verso le star che collaborano estemporaneamente più per tornaconti promozionali che per inseguire il loro sogno.
Anche durante la recente edizione di WrestleMania sono scese sul ring delle star non impegnate a tempo pieno nel wrestling come Pat McAfee e Logan Paul.
Continuando quindi a ribadire le sue posizioni di lottatrice professionista, Becky Lynch ha sottolineato il perché è contraria all’utilizzo di celebrità nei grandi match.
Abbiamo bisogno di quelle persone che lottano tre, quattro volte alla settimana che possono sopportarlo, che ci pensano costantemente, per le quali è il loro unico obiettivo.Ne abbiamo bisogno, perché sì, i Pat McAfee del mondo o i Logan Paul possono avere tre match all’anno o unp e possiamo puntare i riflettori su di loro e fare loro i loro complimenti e dire: “Ben fatto”. Ma questa attività è difficile. ed è artigianale, e senza quelle persone che sanno come farlo nel modo in cui lo facciamo noi, allora morirebbe.
Riferimenti diretti quelli della Lynch che, quasi con un appello, invita ad avere iù coscienza dell’impiego di VIP nel mondo del pro wrestling.