Ancora problemi per i wrestler WWE in Arabia Saudita

Sembrano non giungere al termine i problemi per i wrestler ancora bloccati in Arabia Saudita dopo Crown Jewel, ultimo PPV WWE tenutosi ieri nel paese asiatico. La maggior parte dei wrestler, infatti, non sono ancora riusciti a partire dopo che dei problemi tecnici avevano impedito di decollare all'aereo che avrebbe dovuto riportarli a casa nella giornata di ieri.


Questi problemi tecnici sembrano essersi trascinati anche nella giornata di oggi, considerando che la maggior parte della crew che ha preso parte a Crown Jewel si trova ancora in Arabia Saudita. Come ha riportato Wade Keller del PWTorch su Twitter, circa venti wrestler sono riusciti a prendere un volo charter e dovrebbero atterrare a New York a momenti. Gli altri, invece, sono ancora in Arabia Saudita.

Sempre secondo Keller i wrestler bloccati starebbero cominciando a preoccuparsi seriamente riguardo a quanto sta accadendo, pensando che ci sia qualcos'altro sotto e che non siano dei “problemi tecnici” a tenerli bloccati nel paese asiatico.

https://twitter.com/status/status/1190423490450591744

https://twitter.com/status/status/1190425414902128641

Di seguito inoltre diversi tweet dei wrestler ancora bloccati, di certo dai toni non entusiasti:

https://twitter.com/status/status/1190330470573182981

“A questo punto abbiamo bisogno di tutte le preghiere possibili… fratello”

https://twitter.com/status/status/1190188381252141056

“Brutto giorno in Arabia Saudita, spero di arrivare prima del mio compleanno…” [il 3 novembre – ndt]

https://twitter.com/status/status/1190208151859138560

“Mai più…”

Come sempre, continueremo a fornirvi nuovi aggiornamenti appena saranno disponibili.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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