Alexa Bliss parla dei suoi problemi di anoressia

Alexa Bliss è stata di recente ospite del podcast di Lilian Garcia. Nell'intervista, tra le altre cose, ha parlato anche dei suoi problemi ormai noti con l'anoressia. Di seguito le parti salienti:


La sua battaglia contro l'anoressia:“E' iniziata come una semplice dieta, stavo attenta a quello che mangiavo, poi mi pesavo e da allora è diventato un fatto di numeri. Quando inizi a pesarti tutti i giorni, perdi sempre qualche chilo qua e là e dici 'Okay, qual è il peso che posso raggiungere ora?' A questo punto ho iniziato a fare ricerche e ho iniziato a documentarmi sulle calorie e tutto il resto, poi è diventata ossessione. E' pazzesco parlarne, ti dico. Stavo sempre a contare le calorie e ad accertarmi di quello che assumevo. Iniziai anche a fare dei post-it, che poi mia madre scoprì e allora capì che avevo un problema.

Erano dei bigliettini su cui c'erano segnati dei posti in cui normalmente mangiavo e un alimento da mangiare in quel posto. Per esempio, non so, 'pollo da Burger King', perchè aveva quell'esatto numero di calorie, quell'esatta percentuale di grassi, sodio. Poi ci scrivevo quanto ne dovevo mangiare per raggiungere quello specifico numero di calorie. Inoltre, sai, avevo allenamento con le cheerleader dopo scuola, allora provavo tutti questi trucchetti per non mangiare e ricordo che stavo morendo di fame. Avevo così fame che a volte masticavo una barretta energetica e poi la sputavo fuori giusto per avere il sapore del cibo in bocca, però la risputavo perchè dovevo allenarmi e perchè ero ossessionata dalle calorie. Mi alzavo alle quattro del mattino, facevo cardio e poi a scuola mangiavo solo una gelatina, una mela ed un bianco d'uovo per arrivare alle 150 calorie giornaliere. Il mio peso iniziò a diminuire vorticosamente, in sei settimane passai dalle 130 alle 90 libbre (dai 58 ai 40 chili, ndr).

Anche mia madre era stata anoressica in gioventù quindi sapeva che avevo problemi quando mi vedeva annusare il cibo senza mangiarlo, o quando tagliavo la mia parte in piccolissimi pezzi. Prendevo un solo pezzo di pane la mattina, e mi ci voleva mezz'ora per mangiarlo perchè lo spezzavo in pezzi molto piccoli. Diventai magrissima e debole, ricordo di essere stata un'altra persona, perchè quando sei vittima di un disturbo alimentare, non sei te stesso.”

Stare in prima linea per la lotta all'anoressia:“Voglio essere quel tipo di persona che dimostra che non si è mai definiti da qualcosa. Quando mi guardavi, vedevi l'anoressia. Mi chiamavano pelle e ossa, oppure “cerchi scuri” (dai cerchi scuri intorno agli occhi, ndr). Io non volevo essere definita così. Mi guardavano e mi giudicavano, e non volevo essere quel tipo di persona; dimostrare che puoi essere più di un disturbo alimentare, perchè coinvolge in pieno le persone e non è di questo che si tratta. Ricordo un'esperienza bellissima in Italia, quando siamo andati a visitare un ospedale e mi hanno mandata in un reparto in cui trattavano disturbi alimentari. Non sapevano del mio passato, non sapevano niente. E' stato bellissimo, erano tutti adolescenti e c'era un ragazzo sul fondo che andava avanti e indietro, lo facevo anche io. Un'altra ragazza agitava costantemente il ginocchio, facevo anche quello. C'era un altro che aveva collegato un tubo per l'alimentazione artificiale. Non mi guardavano negli occhi, stavano isolati perchè pensavano che io non capissi quello che stavano passando. Feci dire al traduttore che anche io avevo avuto l'anoressia, che poi ero riuscita a venirne fuori ed ho realizzato tante cose nella vita e che non importa il numero che dice la bilancia. Tutti si sono fermati e mi hanno iniziato a guardare negli occhi, anche quello in fondo che andava avanti e indietro. Così ho iniziato a parlare e parlare, e alla fine mi facevano domande dopo che all'inizio avevano tutti la testa bassa. Parlavano, erano attivi, ed è una cosa che non cambierei per niente al mondo, perchè se riesco ad aiutare anche solo una persona in questo problema, che è una cosa di tutti i giorni da cui non si scappa, ne sono felicissima perchè potrebbe essere il giorno in cui gli salvo la vita.”

Sulle critiche dei fan:“Ho accettato che la mia carriera sarà così, devo essere disposta ad accettare le critiche, perchè fa parte del lavoro, sai? So già che ogni post su Instagram che farò, verrà commentato da qualcuno che criticherà. Anche su Twitter, qualcuno giudicherà quello che faccio, come appaio, lo so. So anche però, che se mi facessi coinvolgere da tutte le critiche e ci ricascassi, il mio corpo non reggerebbe. Me lo hanno detto molte volte, per come ha reagito al primo, non ne sopporterei un altro. Se av volte sono un po' più pesante, non è un problema perchè significa che sto bene, che non devo preoccuparmi di non svegliarmi la mattina e di quante calorie assumo. Ci sono molte altre cose nella vita di cui preoccuparsi rispetto a queste. Come si dice, 'quando un disturbo alimentare ti entra dentro, non se ne va più. Quando è entrato, rimane per sempre.' Sì, ci sono ancora cibi che mi spaventano. Mi fa paura mangiarli, ma so che se lo faccio andrà tutto bene. Ce la farò. So che esponendomi così al pubblico, stando in TV, stando su Total Divas, mi esporrò anche alle critiche, ma dentro di me so che tutto questo è giusto.”

Dario Rondanini
Dario Rondanini
Grandissimo appassionato di wrestling che segue dal 2003, grazie a Tuttowrestling ha avuto la possibilità di vedere dal vivo diversi show WWE e non. Si occupa dei report di Impact Wrestling, ma dà una mano un po' ovunque, anche con editoriali, podcast e news.
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