AJ Lee su try out WWE, lottare un altro match

Fair Game e Kristine Leahy hanno intervistato l'ex WWE Superstar AJ Lee che ha parlato della carriera in WWE, non escludere la possibilità di un ultimo match e molto altro.


Su quando ha pensato di dedicarsi al wrestling: “Oh Dio, ho un ricordo molto vivido del giorno in cui ho deciso che sarei diventata una lottatrice. Mio fratello era il mio migliore amico al mondo anche se lui forse a quell'età si sarebbe volentieri sbarazzato di me. Ma quando guardavamo il wrestling insieme, mi vedeva zittirmi per molto tempo. Stavo seduta accanto a lui e ci divertivamo. Avremmo guardato wrestling per anni e un giorno ho penso che avrei dovuto farlo davvero. Ricordo mia mamma camminare verso di noi e quando ho detto -voglio diventare una lottatrice quando crescerò-, ha semplicemente annuito dicendo che fosse un'idea carina e lì per lei era finita. Ricordo che era più o meno mezzogiorno e che da quel giorno non ho fatto altro che ripetermi questa cosa.”

Su quando ha iniziato ad allenarsi e ha firmato per la WWE: “Ho cominciato ad allenarmi, frequentai la scuola di cinema per circa sei mesi ma non faceva per me e decisi che avrei dovuto trovare il modo di firmare per qualche compagnia perchè sapevo che era quello che volevo fare. Avevo 18 o 19 anni e ho iniziato dalle compagnie indipendenti, allenandomi in una palestra locale, o in qualunque posto fosse possibile, alle palestre delle scuole e ho iniziato a guadagnare qualcosa, anche se a volte mi offrivano solo la cena. In questi casi mi dicevano solo di prendermi qualcosa dal servizio di catering. Una volta mi dettero sessanta dollari per quattro match in una notte e pensavo che fosse il massimo, ero contenta di aver guadagnato qualcosa da sola. E' andata avanti così tre o quattro anni di fila, poi la WWE fece una sorta di casting ma dovevi pagare 1500$ per partecipare e non avevo mai visto così tanti soldi in vita mia. In quell'occasione saltai il casting ma mi ripetevo che l'anno successivo sarei andata e che nel frattempo avrei dovuto mettere da parte tale cifra e ho risparmiato dai vari booking delle indies e ho fatto anche la segretaria, ho risparmiato quanto più potevo rischiando di fare la fame. Ricordo che rubavo il cibo dalla sala di attesa del posto in cui lavoravo e ho mangiato così per sei mesi, erano pasti a base di formaggio, cracker e frutta. Ho risparmiato abbastanza e ho partecipato ai try out. Sono stati quattro giorni di casting in Florida; eravamo circa ottanta persone e c'erano anche ballerine e modelle e poi c'ero io. E ho avuto il contratto.”

Sul riuscire a separare il suo personaggio da se stessa: “Penso che a volte ho visto accadere il contrario nel wrestling, dove le persone prendono i risultati dei match e le storyline o le strade che prendono le carriere troppo sul personale come se fossero un riflesso di loro stessi e di quanto valgono. Sebbene c'era chi fosse consapevole della mia malattia mentale da quando ero giovane, sapevo che non mi avrebbe fatto bene. Quindi molto presto ho dovuto iniziare a pensare che il wrestling è uno show, come qualunque cosa che si vede in tv. Stai interpretando un personaggio, sei in una storyline e qualche volta sarai messo sotto, o altre sarai in cima alla montagna. E niente di tutto questo mi riflette come persona. Quindi pensavo a lasciare lo show e andare nella mia stanza in albergo per tornare ad essere me. E anche se quel giorno ho vinto il titolo, stavo andando via e tornando in albergo a mangiare schifezze e sono andata a letto presto.

Era molto importante per me vedere chi aveva questo doppio modo di comportarsi e al tempo stesso mi aiutata a rimanere in salute. Mi ha aiutato a essere più collaborativa perchè mi sentivo a mio agio a sembrare quella stupida nel personaggio e a far apparire le persone grandiose e a perdere, e non ho mai preso quelle cose sul personale.”

Se abbia mai pensato di far parte della WWE in un periodo così diverso per il wrestling femminile da quello in cui era sotto contratto: “Si certo e penso che forse non avrei avuto la stessa carriera. Penso che tutto accade quando è tempo che succeda e mi sono divertita in quel momento della mia vita. E nel periodo in cui ho lavorato nel business, c'era tanta pressione sulle ragazze per conformarsi verso un certo modello e una formula che funzionava. E non era solo la pressione, c'era anche questa sorta di atteggiamento per cui incorrevi in qualche genere di punizione se non lo facevi. C'è stato un periodo in cui addirittura controllavano se la nostra manicure fosse perfetta, e se i nostri capelli non erano lunghi abbastanza, volevano che usassimo delle extensions e avrebbero fatto commenti anche sul tuo peso. Questo generava molte pressioni sulle donne perchè non potevano mostrarsi per ciò che erano. E' comprensibile, ma mi ero sempre abituata all'idea che potessi fallire perciò avrei comunque fatto le cose a modo mio e avrei fatto vedere ciò che mi rendeva genuina e me stessa o avrei fallito, così ho preferito fare di testa mia. Non ho mai voluto il compromesso. Quindi sono sempre stata il tipo di ragazza che rischiava di super il limite e mettersi nei guai, ma questo mi ha aiutato. Diciamo che ero una rarità a quel tempo.

Non vedevi spesso una ragazza che non voleva tutto quel makeup o non si faceva la piega ai capelli o che portava vestiti che potevi vedere a Target on tv. All'inizio finivo nei guai per questo. Mi venne detto una volta che nessuno avrebbe mai voluto fare sesso con me. C'è anche un capitolo nel mio libro su questo. Me lo disse una persona nel backstage in WWE e io piansi. Piansi così a lungo che dopo andai a schiarirmi i capelli. Fu molto demoralizzante, ma mi fece riflettere sul fatto che tentai di conformarmi per un minuto, ma non ero io. Ciò che mi ha davvero salvato furono i fan e loro mi ripetevano che dovevo essere me stessa. Dopo un pò mi ritrovai a pensare che non potevo che essere d'accordo con chi mi supportava per questo. Alla fine anche nel backstage mi dissero che ero quella che ero, rumorosa e che poteva dare di essere qualcosa di simile a una persona asessuale, ma era una cosa mia, funzionava e faceva fare soldi.”

Se i fan le abbiano chiesto di fare un altro match: “Oh mio Dio. Direi mai dire mai perchè tutte le volte che ho detto che non avrei mai fatto qualcosa poi l'ho fatta. Mi dicevo che non avrei mai frequentato un wrestler e l'ho fatto. Mi dicevo che non l'avrei fatto di nuovo ed è successo ancora. E così via e poi ne ho sposato uno. Non so cosa ci riserva il futuro, di certo non voglio creare suspence ma mai dire mai.”

15,941FansLike
2,666FollowersFollow

Ultime notizie

Ultimi Risultati

Articoli Correlati