Triple H – biografia

Triple H, vero nome Paul Levesque, non ha intrapreso da subito la carriera di wrestler. Le prime attività da lui praticate sono state infatti il basket ed il baseball. In seguito ha iniziato ad appassionarsi alle competizioni di body-building. Sapeva però che la sua strada era un’altra. Il suo sogno nel cassetto era un contratto da wrestler professionista. A tale proposito s’iscrive alla scuola di wrestling (situata a Reading, nel Massachusetts) di una leggendaria stella del ring quale Killer Kowalsky, dal quale apprende le fondamentali arti di questo sport. Nel 1992 fa il suo debutto nella IWF sotto il nome di “Terra Ryzing”.


Nel Luglio dello stesso anno vince il suo primo titolo, l’IWF Heavyveight title. Resterà in questa federazione fino al 1994, quando verrà messo sotto contratto dalla WCW. In un primo momento decide di mantenere il personaggio di “Terra Ryzing”. Non va però oltre l’utilizzo come lowcarder e l’unica title shot ottenuta, persa peraltro, è per il TV title contro Larry Zbyszko. A partire dal mese di maggio del 1994 lotta col il nome di Paul Levesque, e la gimmick dell’aristocratico franco-canadese arrogante e presuntuoso. Una novità che gli procura una mini-popolarità, tanto da farlo arrivare al ppv Starrcade ’94, dove purtroppo verrà sconfitto da Alex Wright. Proprio nel momento in cui sembrava che nuovi scenari gli si potessero parare all’orizzonte, rifiuta di firmare un nuovo contratto con la WCW per passare alla rivale WWF. Una scelta che si rivelerà saggia per la sua carriera.

Levesque mette piede alla WWF nella primavera del 1995. Il suo nuovo personaggio è Hunter Hearst Helmsley. Per i primi cinque mesi verrà impiegato, come alla WCW, esclusivamente nel ruolo di lowcarder. Il suo debutto in un ppv WWF avviene a Summerslam ’95, dove ha la meglio su Bob “Sparky Plugg” Holly (l’attuale Hardcore Holly). Ad “In Your House 4” batte l’ex Headshrinker Fatu (oggi noto come Rikishi).

Funziona quindi il suo personaggio e le prime vittorie ottenute gli spianano la strada del successo. In particolare ha grande effetto la sua terribile finishing move, il “Pedigree”. Prende parte alla Survivor Series ed insieme a Jerry “The King” Lawler, DDS Isaac Yankeem (oggi Kane) e King Mabel forma il team dei “Royals”. La loro squadra verrà però completamente annientata dal team dei “Dark Side” (Undertaker, Fatu, Henry O.Godwinn, Savio Vega).

Da notare come il team captain dei “Dark Side”, Undertaker, riesca ad eliminare da solo tutti gli avversari dell’altra squadra. Helmsley si rifà ad “In Your House 5”, sconfiggendo Henry O. Godwinn in un particolare “Arkansas Hog Pen Match” (incontro disputato in parte nel ring ed in parte nel fango di un porcile ricostruito all’interno dell’edificio che ospitava l’evento). Special guest referee del match Hillbilly Jim, wrestler attivo a Stamford negli anni ’80. Tale incontro è probabilmente una delle pagine “crap” della carriera di Helmsley.

Partecipa alla Royal Rumble ’96 entrando come n.1. Resiste per più di 50 minuti per poi essere eliminato da Diesel (Kevin Nash). Bisogna comunque dire che Helmsley ha avuto anche la possibilità di poter entrare come n.30, diritto che si è giocato in un match contro Duke “The Dumpster” Droese, vinto da quest’ultimo per DQ. Helmsley si vendicherà di Droese battendolo ad “In Your House 6”. Nel frattempo si forma nel backstage un forte gruppo denominato “The Clique”. Ne fanno parte Shawn Michaels, Scott Hall (Razor Ramon), Kevin Nash, 1.2.3. Kid (Sean Waltman, oggi X-Pac), “The Portoguese Menaware” Aldo Montoya (famoso oggi come Justin Credible) ed appunto Helmsley.

Prende vita lo storico ed a dir poco scomodo gruppo che detta legge nel backstage ed impone le proprie scelte al Booking Team, cosa che gli attira le forti antipatie di tutti gli altri colleghi di lavoro vistisi d’improvviso penalizzati (basti pensare che, per colpa di questo, Shane Douglas, calato nella ridicola gimmick del “Teacher” Dean Douglas, lascerà polemicamente la WWF senza farvi più ritorno). Helmsley furbamente si unisce ai nomi più altisonanti del business WWF nella speranza di dare una svolta in positivo alla sua carriera. Il suo avversario per il ppv Wrestlemania 12 (1996) nientedimeno che l’ex WWF Champion Ultimate Warrior, al suo rientro nella federazione tre anni dopo la sua fuga del ’93. Helmsley verrà però sconfitto in un lasso di tempo di circa tre minuti. Il suo debutto in un’edizione di Wrestlemania è stato quindi un autentico squash. Nonostante questo, Helmsley non si arrende, nella speranza di poter avere un domani la sua grande opportunità.

Opportunità che coglie al volo il 21 ottobre del ’96, strappando il titolo Intercontinentale a “Wildman” Marc Mero (ex Johnny B.Badd alla WCW) con l’inaspettato aiuto di “Mr.Perfect” Curt Hennig (R.I.P.), che per un po’, smessi i panni di wrestler, gli fa da manager. E’ il suo primo grande successo a Stamford. Intanto Scott Hall, Kevin Nash, Sean Waltman ed Aldo Montoya lasciano la federazione. I primi tre approdano alla WCW, Montoya passa invece alla ECW assumendo la gimmick di Justin Credible. La “Clique” cessa così di esistere.

E proprio l’addio di Hall e Nash alla WWF rischiava seriamente di compromettere la carriera di Helmsley. Durante infatti uno show al Madison Square Garden di New York, in cui Helmsley avrebbe dovuto affrontare Hall e Shawn Michaels avrebbe dovuto lottare contro Nash, i quattro, in vista dell’imminente passaggio di Hall e Nash alla WCW, arrivano insieme sul ring mostrando al mondo intero la loro amicizia e rompendo di fatto la “kayfabe”, sacra ed inviolabile per la dirigenza WWF. Tanto da spingere il chairman Vince McMahon a drastiche decisioni. Non essendo punibili Hall e Nash, passati alla concorrenza, e non potendo penalizzare HBK, WWF Champion in carica, Vince pensa bene di prendersela col solo Helmsley, costretto a pagare per tutti, retrocedendolo per diversi mesi nel midcarding. La conquista dell’IC belt contro Mero ad Ottobre del ’96 per Hunter ha rappresentato quindi un raggio di sole dopo la tempesta. Avere al suo fianco l’esperienza di un veterano del ring quale Curt Hennig giova e non poco alla sua carriera.

Nel momento però in cui anche Hennig prende la strada della WCW tornando quindi a fare il wrestler a tempo pieno, Helmsley troverà un nuovo alleato ed un “bodyguard” in Curtis Hughes (già noto in precedenza come Mr.Hughes). Agli inizi del ’97 intraprende un feud con Goldust (Dustin Rhodes), che riesce a sconfiggere alla Royal Rumble con l’aiuto di Hughes. Entrambi partecipanti al “Royal Rumble Match”, Goldust lava l’onta della sconfitta subita poco prima eliminando Hunter.

In seguito anche Hughes, così come Hennig, abbandona Helmsley, che non può più disporre di qualcuno che lo aiuti a vincere i suoi match. Ed il 13 Febbraio del ’97 Helmsley deve salutare anche l’IC belt, sconfitto da un giovanissimo The Rock (all’epoca ancora noto come Rocky Maivia) per colpa dell’interferenza di Goldust e della sua valletta Marlena (Terri Runnels). Proprio allo scopo di proteggersi da nuove e prossime intromissioni, Helmsley assume un nuovo “bodyguard” e stavolta trattasi di una donna, Chyna (Joanie Laurer), alla quale resterà legato anche nella vita per ben quattro anni. E Chyna è risultata fondamentale per la sua carriera.

Non lo ha mollato un istante e gli ha fatto vincere fior di incontri, grazie ai quali Hunter si è creato il personaggio di “Triple H” in vigore ancora oggi. Si era quindi formato quello che era destinato a divenire in seno alla federazione uno degli idilli più famosi e duraturi nella storia del wrestling. Hunter conclude il suo feud con Goldust sconfiggendolo a Wrestlemania 13. Archiviato un breve e poco interessante feud con Flash Funk, tranquillamente sconfitto nel ppv “In Your House-A Cold Day In Hell”, si aggiudica il King of the Ring Tournament del ’97 battendo in finale Mankind (Mick Foley), col quale dà inizio ad una delle più grandi rivalità che abbiano mai infiammato la seconda metà degli anni ’90 targati WWF.

Mankind ed Helmsley, che col tempo comincia a farsi chiamare semplicemente Triple H, si riaffrontano al ppv “In Your House-The Canadian Stampede”, ma il match termina in un no contest. In uno “Steel Cage Match” a Summerslam ’97 è Mankind ad avere partita vinta, vendicandosi in tal modo del torto subito a King of the Ring, laddove Triple H, a vittoria ottenuta, aveva continuato a massacrarlo senza pietà colpendolo persino con la corona di KOTR appena conquistata. Ciò che succede all’indomani del ppv Summerslam è una delle pagine d’oro della storia di Stamford, una tappa fondamentale per la carriera di Triple H, una tappa che ha segnato tutta la sua vita e che soprattutto ha forgiato la sua ascesa come wrestler: la nascita della DeGeneration X!

Nata in contrapposizione all’NWO, grazie a cui la WCW ha ripetutamente surclassato la WWF nella gara di ascolti televisivi, la DeGeneration X è divenuta in poco tempo una potente realtà che ha permesso a Stamford la possibilità di pareggiare i conti con la rivale federazione di Atlanta. Stable di degenerati e ribelli nei confronti di ognuno ed ogni cosa, ne diventa leader HBK Shawn Michaels, che prende con sé Triple H, Chyna ed un “bodyguard” d’eccezione quale l’ex IC Champion Ravishing Rick Rude (R.I.P.). “Are you ready to suck it?” il motto che ha contraddistinto per anni la loro storia.

HBK e HHH rappresentavano in pratica gli ultimi due rappresentanti della vecchia “Clique”, da qui alla creazione di una stable il passo è stato breve. Il ppv inglese “One Night Only” è per la DX il battesimo del fuoco. Triple H e Shawn sono impegnati su due fronti. Il primo riesce a sconfiggere Mick Foley (il quale, smessi i panni di Mankind, si cala per l’occasione in una delle sue innumerevoli personalità, l’hippy man Dude Love) vendicando la sconfitta di Summerslam; il secondo, nel main event del ppv, ha la meglio, grazie all’interferenza proprio della DX, su The British Bulldog Davey “Boy” Smith (R.I.P.) assicurandosi il WWF European title per la prima volta in carriera.

Lo sgarbo fatto a Bulldog scatena una lotta senza esclusione di colpi tra la DX ed un’altra mitica stable WWF dell’epoca, The New Hart Foundation, capeggiata da Bret Hart, rivale per eccellenza di HBK, e di cui, oltre a Bulldog, facevano parte anche Owen Hart (R.I.P.), Jim “The Anvil” Neidhart e Brian Pillman (R.I.P.). Noti a tutti gli attriti tra Bret e Shawn sul ring e nella vita, le risse nel backstage, i battibecchi, il malanimo, insomma una vera e propria guerra che, col passare del tempo, ha inevitabilmente coinvolto anche le loro rispettive stables di cui entrambi erano anima e guida.

Con la prematura morte di Pillman, avvenuta il 5 ottobre del ’97, la New Hart Foundation resterà priva di un elemento alquanto prezioso del proprio team, pur non perdendo comunque mai la fiducia nelle proprie possibilità. La DX, dal canto suo, deve ben presto fare i conti con la fuga di Rick Rude, che sorprendentemente molla tutto per tornarsene alla WCW dopo solo un mese e mezzo di permanenza a Stamford. Grottesco il fatto che, contemporaneamente alla sua ultima apparizione in una puntata di Raw, Rude compaia anche nella puntata di WCW Monday Nitro che segna il suo ritorno nella federazione di Atlanta.

Obiettivo comune della DX (e del WWF Chairman Vince McMahon) è distruggere Bret Hart ed i suoi alleati allo scopo di imporre all’interno della compagnia un nuovo modello di comportamento oltre le regole e le costrizioni della società.

Nell’edizione di “In Your House” successiva alla Survivor Series 1997, Triple H sconfigge il WWF Commissioner Sgt.Slaughter in un particolare “Boot Camp Match”; nella stessa sera Shawn Michaels perde per squalifica contro Ken Shamrock conservando tuttavia il WWF Championship. Slaughter non si arrende alla sconfitta patita contro Triple H e per ripicca, dall’alto del suo incarico di Commissioner, ordina un match per l’European Championship tra Shawn Michaels e Triple H. E’ il 22 dicembre del ’97. Ci si aspetta che i due grandi amici diano vita ad un intenso ed emozionante match.

Ma più che ad un match vero e proprio si assiste ad un’autentica farsa: HBK si lascia tranquillamente schienare da HHH regalandogli di fatto il titolo. Hunter conquista così un secondo importante alloro nella federazione. Ed il primo sfidante dal cui assalto dovrà difendere la sua nuova cintura sarà l’ ultimo superstite di una New Hart Foundation emigrata totalmente in massa alla WCW ed assetato come non mai di vendetta: Owen Hart. Il fratello minore di Bret riappare qualche mese dopo il tragico “Screwjob” e nei piani nella federazione, in un primo momento, vi era un feud con Shawn Michaels per il WWF Championship.

Ma forte ancora il riecheggiare del trambusto suscitato dall’incidente di Montreal, HBK decide di non voler più avere nulla a che fare con qualsiasi altro membro della famiglia Hart. Owen sfoga quindi la sua ira su Triple H ed il suo obiettivo diventa quell’European title appartenuto fino a qualche mese prima al cognato British Bulldog. Ma HHH, nel corso del suo feud con Owen, subisce un grave infortunio che lo costringe a camminare con le stampelle. Del tutto insensibile al suo problema, il Commissioner Sgt.Slaughter gli ordina di difendere comunque il titolo contro Hart nella puntata di Raw del 25 febbraio del ’98.

Triple H per l’occasione si fa sostituire da Tafka Goldust, contro il quale Owen vince. Ma il fratellino di Bret aveva sconfitto non HHH bensì un suo “sosia”, un Tafka Goldust che si era da lui travestito per sopperire all’infortunio del campione in carica. Una volta scoperto che lo scambio era stato ordinato dallo stesso Hunter in persona, il Commissioner Slaughter dichiara ugualmente Owen Hart nuovo WWF European Champion: la New Hart Foundation era stata quindi vendicata.

Costretto ad assentarsi per infortunio, HHH incarica Chyna di assicurarsi che Owen non perda mai la cintura: deve essere lui stesso a strappargliela al suo ritorno. Rientrato in occasione del ppv “In Your House-No Way Out”, affronta, insieme a Savio Vega (sostituto dell’infortunato Shawn Michaels) ed ai New Age Outlaws (Billy Gunn & Jesse James), il team formato da Stone Cold Steve Austin, Owen Hart e The Hardcore Legends (Cactus Jack Manson & Chainsaw Charlie, alias rispettivamente Mick Foley & Terry Funk) in un particolare “No DQ Everything Goes Match”.

La vittoria va ai face, grazie ad una poderosa “Stone Cold Stunner” di Steve Austin su Jesse James. Wrestlemania 14 (1998) segna la resa dei conti finale tra Owen ed Hunter: in palio il titolo di Campione Europeo. E nonostante Sgt.Slaughter le studi tutte per impedire l’interferenza nel match di Chyna, quest’ultima riesce a liberarsi del Commissioner e risulta ancora una volta determinante per la vittoria di Triple H. Con un Owen Hart distratto, per Hunter è un gioco da ragazzi metterlo KO col suo “Pedigree” ed aggiudicarsi match e titolo.

Nella puntata di Raw is War appena il giorno dopo Wrestlemania, Triple H sorprendentemente dichiara l’uscita di scena dalla stable (e dalla WWF) dello storico leader della DX Shawn Michaels autoproclamandosi nuova guida del gruppo, forte della sua vittoria ottenuta il giorno prima ai danni di Owen Hart. Ed in sostituzione proprio di HBK, Hunter menziona ufficialmente il nome del nuovo membro della stable, dell’uomo destinato a dare nuova linfa vitale alla DX: “X-Pac” Sean Waltman.

L’ex 1,2,3 Kid faceva quindi il suo ritorno a Stamford circa due anni dopo, reduce da una breve esperienza alla WCW sotto l’identità di Syxx e come illustre appartenente all’nWo di Hogan, Hall e Nash. Fino a quando la federazione di Atlanta non lo licenzia in quanto infortunato. Ora la WWF era pronta a dargli una nuova possibilità. E Waltman se la gioca entrando nella stable di vertice nella federazione, nuovamente al fianco di quel Triple H col quale in passato aveva condiviso gli anni d’oro della “Clique”.

E nella stessa sera la nuova DX contribuisce alla conquista delle cinture di coppia da parte dei New Age Outlaws (Billy Gunn & The Road Dogg Jesse James) contro The Hardcore Legends (Cactus Jack Manson & Chainsaw Charlie): Gunn & James entrano quindi a far parte anch’essi della DX. Ed il nuovo gruppo è fatto! Il ppv “In Your House-Unforgiven” segna per la DX un completo trionfo. I New Age Outlaws infatti riescono a difendere le tag team belts dall’assalto dei Legion of Doom 2000 (Hawk & Animal); Triple H, grazie all’interferenza della DX, sconfigge Owen Hart tenendosi l’European title.

Ma il fratello di Bret si prende le sue rivincite nel ppv successivo “In Your House-Over The Edge”, alleandosi alla Nation of Domination (rappresentata in tal caso da D-Lo Brown & Kama Mustafa), la famosa stable dedita alla salvaguardia dei diritti delle minoranze etniche e capeggiata per anni da Faarooq e The Rock. Hart e la NOD hanno la meglio su Triple H & The New Age Outlaws. Il pin decisivo per il team dei face arriva proprio grazie ad Owen, che schiena Hunter prendendosi le sue dovute rivincite.

E si arriva quindi man mano al prestigioso ppv King of the Ring ’98. Triple H prende parte al celebre torneo allo scopo di difendere il successo conseguito l’anno precedente. Nella sua mente sogna il bis. Ma il match di qualificazione al torneo stesso gli assegna un avversario piuttosto scomodo: il socio X-Pac. Vince ovviamente Hunter, ma lo scontro crea per un po’ non pochi dissidi all’interno della DX. Ai quarti di finale Hunter affronta The Rock, dal quale però verrà eliminato: il suo sogno di diventare KOTR per la seconda volta consecutiva s’infrange terribilmente.

E nel momento in cui The Rock conquista la finale del torneo (suo avversario Ken Shamrock) la rabbia di Triple H cresce ancora più a dismisura. Piuttosto che consegnare la corona conquistata l’anno prima all’uomo che lo aveva vergognosamente buttato fuori dal torneo, Hunter non esita ad interferire contro The Rock regalando quindi la vittoria a Shamrock. E’ l’inizio di un grande ed avvincente feud. The Rock e Triple H si beccano per tutto il mese successivo ed in un match contro D-Lo Brown, disputatosi il 20 Luglio del ’98, Rocky costa addirittura ad Hunter il suo caro e prezioso European title, un “regalo” ma soprattutto un ricordo della sua vecchia amicizia con Shawn Michaels.

Nel ppv “In Your House-Fully Loaded” The Rock, Campione Intercontinentale in carica, e Triple H si affrontano per l’IC belt in un match al meglio dei tre schienamenti. La sfida termina in parità ed il titolo non passa quindi di mano. Ma a Summerslam, nel corso di uno straordinario “Ladder Match”, Triple H beffa The Rock accaparrandosi l’IC title per la seconda volta in carriera. Non ha fine la contesa tra la DX e la NOD, con Triple H che stavolta prende di mira Mark Henry. Il feud però non ha che una breve durata.

Hunter s’infortuna ed è costretto a star fuori per dei mesi, dovendo per giunta rendere vacante l’IC title, vinto in seguito in un torneo da Ken Shamrock. Alla Survivor Series ’98 viene indetto un mega-torneo per l’assegnazione del WWF Championship dichiarato vacante dal Chairman Vince McMahon. Triple H è annunciato come uno dei partecipanti, suo avversario The Rock agli ottavi di finale. Ma all’ultimo istante da forfait ed il suo posto viene così preso da Big Boss Man, di cui Rocky si sbarazza senz’alcuna difficoltà. Lo stesso Rocky vincerà anche il torneo battendo in finale Mankind. Il ritorno ufficiale di Triple H sul ring avviene nel corso del ppv “Capital Carnage”, dove per l’occasione sconfigge Jeff Jarrett. Il giorno dopo, insieme a X-Pac, Chyna, Billy Gunn e Jesse James, ricostruisce la DX, entrata totalmente nello sbando dopo l’uscita di scena di Hunter per infortunio.

E dopo la New Hart Foundation e la Nation of Domination, la terza stable alla quale la DX deve contrapporsi è la McMahon Corporation del WWF Chairman Vince McMahon. A Dicembre del ’98 Hunter ottiene una title shot per il WWF Championship, detenuto da The Rock, in una puntata di Raw is War. Ma l’imprevisto ed inaspettato intervento di Test, al suo debutto in uno show della federazione, gli costa il match e la possibilità di diventare per la prima volta in carriera Campione Assoluto.

Nel frattempo fa il suo ritorno a Stamford, nel ruolo però di Commissioner, HBK Shawn Michaels, che sembra però non concedere alcun vantaggio ai suoi vecchi amici della DX, preferendo invece comportarsi in modo insolitamente imparziale (non preoccupandosi successivamente di manifestare un suo riavvicinamento alla stable). Triple H riesce a qualificarsi per la “Royal Rumble” (1999) dopo aver sconfitto in un match Mankind. Entra come n.23 e si comporta in maniera piuttosto egregia, eliminando dapprima Jeff Jarrett e poi Val Venis. Nulla però può contro il ciclone Stone Cold Steve Austin, che lo elimina grazie alla sua “Stunner”. In una successiva puntata di Raw is War, Hunter ottiene un “I Quit Match” contro The Rock per il WWF title, ma verrà purtroppo sconfitto.

Ed al danno si aggiunge anche la beffa, nel momento in cui Chyna, dopo anni di proficua collaborazione, tradisce nella stessa sera Triple H e la DX per schierarsi dalla parte della McMahon Corporation. Da qui nasce un feud a quattro che coinvolge da un lato Triple H & X-Pac e dall’altro Chyna (definita da Hunter, dopo il suo tradimento, “2 dollars whore” e lascio a voi la traduzione!) ed uno degli elementi più rappresentativi della Corporation, Kane. Lo scontro ha come scenario il ppv “St.Valentine’s Day Massacre”. Vincono Chyna & Kane, grazie a quest’ultimo che mette KO Hunter con la sua micidiale “Chokeslam”.

HHH e Kane si riaffrontano per la resa dei conti a Wrestlemania 15. Ma a sorpresa Chyna tradisce “The Big Red Machine” colpendolo con una sedia. Kane vince per DQ e Chyna torna sorprendentemente tra le fila della DX. Almeno così sembra. Poco dopo infatti, nel corso del match per l’assegnazione dell’European title tra X-Pac ed il campione in carica Shane McMahon, Triple H & Chyna appaiono a sorpresa e, quando tutti pensavano che avrebbero aiutato X-Pac, attaccano incredibilmente quest’ultimo permettendo la vittoria di Shane-O-Mac. Triple H & Chyna entrano quindi a far parte della McMahon Corporation! Hunter aveva tradito la DX, aveva tradito la sua stable dopo ben tre anni di permanenza! E come se non bastasse, gli stessi Triple H & Chyna, insieme a Test, infieriscono ancora sul povero X-Pac ed a nulla serve l’intervento in favore dell’ex 1.2.3 Kid dei New Age Outlaws, che hanno purtroppo anche loro la peggio.

Nella puntata di Raw is War del giorno dopo, X-Pac dichiara che la DX sarebbe esistita ancora grazie a lui ed ai NAO. Waltman forma anche una forte alleanza con Kane (col quale vincerà anche i titoli di coppia), che lo aiuta nel suo feud, durato circa un mese, contro gli ex amici Chyna & Triple H. Quest’ultimo ed X-Pac si sfidano a “Backlash”. La vittoria se l’aggiudica Hunter grazie al suo infallibile “Pedigree”. Nel successivo ppv, “No Mercy”, Triple H ottiene una title shot per il WWF Championship detenuto da Stone Cold Steve Austin in quello che sarebbe stato il main event dello show.

Ma non si trattava di un single match, bensì di un “Triple Threat Match” in cui viene coinvolto anche Undertaker. La vittoria va ad Austin e per Hunter il WWF title resta ancora un sogno ad occhi aperti. Ad “Over The Edge”, ppv successivo, affronta The Rock, col quale inizia un nuovo feud, venendo sconfitto per DQ. E si apre a questo punto una delle pagine più tristi di tutta la storia del wrestling: la morte di Owen Hart. Nel 1999, proprio nel corso di “Over The Edge”, Owen Hart, nuovamente nei panni di Blue Blazer, gimmick da lui interpretata agli inizi della sua carriera, poco prima di affrontare The Godfather (ex Papa Shango ed ex Kama Mustafa nella NOD) per l’Intercontinental title (e stando a quanto programmato dai bookers avrebbe dovuto anche vincere), ha un tragico incidente sul ring.

Owen era praticamente legato ad un’imbracatura grazie alla quale avrebbe dovuto effettuare un ingresso tipo quelli realizzati da Sting alla WCW. Qualcosa però va storto, l’imbracatura cede ed Owen cade da un’altezza di oltre 16 metri: per il fratello minore di Bret non c’è più nulla da fare. Owen è stato tra i migliori wrestlers affrontati da Hunter in tutta la sua carriera. Ancora memorabili le loro sfide, soprattutto quella di Wrestlemania 14, per l’European title. E lo stesso Hunter, così come tanti altri suoi colleghi, ha sofferto molto per la perdita di un suo caro amico nonchè suo fiero avversario. E per un po’ di tempo alla memoria di Owen ha dedicato tutti i suoi incontri ed i propri successi.

A King of The Ring ’99 clamorosamente non partecipa, tentando comunque di far vincere il torneo a Chyna, che ai quarti di finale deve vedersela con “Road Dogg” Jesse James. Ma il WWF Commissioner Shawn Michaels lo “ferma” impedendogli qualsiasi interferenza. E Chyna viene quindi sconfitta da James. Intanto Triple H, Chyna e “Mr.Ass” Billy Gunn riformano la DX, scatenando l’ira di X-Pac e Jesse James, i quali dichiarano di avere loro i diritti all’utilizzo del nome “DeGeneration X”. La contesa viene risolta in un tag team match a “Fully Loaded”, in cui X-Pac & Jesse James hanno la meglio su Mr.Ass & Chyna. Allo stesso tempo Triple H sconfigge The Rock in un particolare “Strap Match”.

A Summerslam lotta ancora per il WWF Championship nel main event del ppv ed anche stavolta si tratta di un “Triple Threat Match”, con la variante della presenza di un arbitro d’eccezione quale l’ex wrestler Jesse “The Body” Ventura: suoi avversari Stone Cold Steve Austin e Mankind, con quest’ultimo che si aggiudica vittoria e cintura. Ma il suo sogno di portare in vita il WWF Championship era destinato di lì a poco a realizzarsi. Il giorno dopo, infatti, nella puntata di Raw is War, ottiene già una title shot contro il neo campione Mankind assicurandosi persino la presenza, come special guest referee, di Shane McMahon. Presente a bordoring, nell’insolito ruolo di telecronista, The Rock, pronto a dare man forte a Mankind in caso di necessità.

Ma con uno Shane-O-Mac dalla sua parte, per Hunter è praticamente uno scherzo vincere il match. Accade infatti che il figlio di Vince si distragga volontariamente, permettendo così ad Hunter di colpire con una sedia dapprima Mankind e poi The Rock. Dopodiché “Pedigree” su Mankind, schieramento e vittoria finale! Dopo tanti anni di allenamenti, gavetta e duri sacrifici, il WWF Championship era finalmente suo! Stavolta Triple H non era mancato all’appuntamento col titolo tanto sognato di possedere!

Cinque giorni dopo, nella puntata di Smackdown, Triple H è costretto a difendere immediatamente la sua cintura dall’assalto di un The Rock infuriato come non mai per l’affronto subito a Raw. Ed anche stavolta Helmsley ottiene l’ingresso nel match di uno special guest referee di grosso calibro: il WWF Commissioner Shawn Michaels! L’arbitraggio di HBK, impegnato soprattutto nell’impedire le interferenze di Chyna e Shane McMahon, si rivela inizialmente imparziale. Ma quando The Rock sta per applicare sul campione in carica la sua micidiale “People’s Elbow”, Shawn decide di giocare a carte scoperte: “Sweet Chin Music” sul “People’s Champion”, “Pedigree” di Triple H e mantenimento del WWF Championship per un Helmsley portato in trionfo da Chyna, Shane McMahon e dallo stesso HBK!

Hunter, che nel frattempo inizia a farsi conoscere anche col soprannome di “The Game”, difenderà il titolo altre volte. Suoi avversari gente corrispondente al nome di The Rock, Stone Cold Steve Austin, Kane, Mankind, Undertaker, Billy Gunn e Big Show. Tutti incontri dai quali uscirà vincitore e quasi sempre non senza qualche aiuto (Chyna e Shane McMahon). Non esita persino ad interferire in altre contese, tipo un “Buried Alive Match” che opponeva i campioni di coppia in carica The Rock & Mankind ad Undertaker & Big Show: attacca infatti The Rock da dietro, colpisce Big Show col suo inseparabile “sledgehammer” e seppellisce Mankind, consentendo ad Undertaker & Big Show la conquista delle Tag Team belts.

In seguito è chiamato a difendere nuovamente il suo titolo. Si candida come first contender Stone Cold Steve Austin, ma a sorpresa The Game concede una title shot al WWF Chairman Vince McMahon, non prima però di averlo provocato a suon di epiteti ed insulti rivolti alla moglie Linda. Il match segna una marea d’interferenze (Gerald Brisco e Pat Patterson in favore di Vinnie Mac, Chyna e Shane McMahon in favore di Triple H). Ma la parte “umbelievable” del match avviene nel momento in cui interviene Steve Austin: “Stunner” del Texas Rattlesnake su Hunter, Vince McMahon trascinato sul corpo esanime del campione, chiusura del match ed il Chairman è sorprendentemente nuovo Campione Assoluto!

Non potendo però tenere il titolo per sé, Vince McMahon lo dichiara vacante ed organizza per il ppv “Unforgiven” un particolare “Six Men Challenge Match”: Mankind vs. The Rock vs. The British Bulldog vs. The Big Show vs. Kane vs. un avversario da decidere. In palio il WWF Championship. Triple H vuole fortemente quel posto di sesto contendente, ma il Chairman gli impone una dura condizione: cinque match in una sola serata! Qualora avesse vinto almeno tre di questi match, quel posto sarebbe stato suo! Una sfida ai limiti dell’impossibile che tuttavia The Game, pur di riprendersi il titolo, accetta. I match in questione erano: un “Chokeslam Match” con Big Show; un “Inferno Match” con Kane; un “Handicap Casket Match” con Mideon (ex Henry O.Godwinn) & Viscera (ex Mabel); un “Boiler Room Match” con Mankind; ed infine uno “Strap Match” con The Rock arbitrato per l’occasione da un rientrante British Bulldog.

Hunter riesce ad aggiudicarsi la seconda, la quarta e la quinta sfida conquistandosi di diritto un posto nel main event di “Unforgiven”. E’ il 26 settembre del ’99. Il “Six Men Challenge Match” si rivela come uno degli incontri più duri e più difficili della sua intera carriera, non uno ma ben cinque avversari da mettere KO, un’impresa che definire ardua è persino un eufemismo. Nonostante questo Triple H, caricatosi di fiducia ed armatosi di coraggio, una volta atterrato The Rock col suo “Pedigree”, conquista un’insperata ed ambita vittoria e soprattutto il suo secondo WWF title a circa 10 giorni dalla sconfitta con Vince McMahon. Quasi però a ricordagli le difficoltà nelle quali sarebbe incorso il suo secondo regno da campione, Stone Cold Steve Austin, che aveva assistito al match in qualità di special guest enforcer, gli applica una poderosa “Stunner” rubandogli la scena ed interrompendo bruscamente i suoi festeggiamenti.

Le sfide più avvincenti per The Game contro The Rock (“Steel Cage Match” a Rebellion, ppv inglese) e Stone Cold Steve Austin (“No Holds Barred Match” a No Mercy): in entrambi i casi esce dal match con ancora la cintura di campione tra le mani. Ma il WWF Chairman Vince McMahon aveva in serbo per lui una grossa “sorpresa”. Alla Survivor Series ’99 Hunter avrebbe difeso il titolo sia contro The Rock che contro Stone Cold in un “Triple Threat Match” che riuniva in pratica, in un sol colpo, i tre wrestlers che, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, avevano scritto una nuova pagina della storia della WWF. Beccatisi duramente per tutto il mese, giunto puntuale l’appuntamento con Survivor Series, i fans non stavano più nella pelle nel gustarsi quello che aveva tutta l’aria di divenire un autentico “Dream Match”.

Ma proprio alle soglie della mega-sfida, accade qualcosa di veramente incredibile. Stone Cold viene investito da un auto ed è impossibilitato a disputare il match. Immediatamente tutti i sospetti ricadono su Triple H e sulla sua appena riformata DX (X-Pac, Chyna, Billy Gunn, Jesse James). Ma Hunter e soci, chiamati in causa, si dichiarano totalmente estranei alla vicenda. Il campione in carica comunque ne approfitta per chiedere che il “Triple Threat Match” inizialmente in programma sia trasformato in un “Single Match” tra lui e The Rock. Ma con una vera e propria mossa a sorpresa, Vince McMahon inserisce nella contesa il gigante Big Show (ex The Giant alla WCW) al posto di Austin.

Ed è proprio Big Show a portare casa la vittoria ed il suo primo WWF title in assoluto! Il gigante, già campione alla WCW, entra nella storia come uno dei pochi “fortunati” ad essere stati campioni in entrambe le maggiori federazioni di wrestling di tutti gli USA. Figurarsi la rabbia di Hunter, scippato del titolo da Big Show e truffato da un Vince McMahon intervenuto persino nella contesa come special guest referee pur di fargli perdere la cintura. E The Game gioca infatti un brutto scherzo al Chairman. Nella successiva puntata di Smackdown era in programma il matrimonio tra la figlia di Vince, Stephanie McMahon, e Test. Ospite per nulla atteso, Triple H interviene mostrando alcune immagini piuttosto scottanti del giorno precedente.

Ubriacatasi di brutto nel corso della sua festa al nubilato, Stephanie veniva ingannevolmente condotta da Hunter in una cappella e sposata senza nemmeno rendersene conto. E’ uno scandalo! Un avvenimento che sconvolge l’intera federazione! Stephanie è disperata e desidera immensamente che il matrimonio sia annullato. Hunter acconsente ma ovviamente a delle condizioni. Ci sarebbe stato ad “Armageddon” un “No Holds Barred Match” tra lui e Vince McMahon. In caso di vittoria del Chairman, il matrimonio sarebbe stato annullato.

Ma in caso di vittoria di The Game, a quest’ultimo sarebbe stata garantita una title shot. Ed ad Armageddon, col clamoroso aiuto di Stephanie McMahon, Triple H sconfigge Vinnie Mac assicurandosi un match per il WWF title ancora detenuto da Big Show. E se fino al giorno prima Stephanie avrebbe voluto che il suo matrimonio con Hunter fosse dichiarato nullo, d’improvviso scopriva di nutrire per il leader DX un profondo e sincero amore. Nasce quindi un nuovo rapporto destinato a suscitare clamore ed attenzioni, un idillio che si consolida anche nella vita, con un Levesque che, conclusa la quadriennale storia con Chyna, si lega per l’appunto alla figlia di Vince (sposata, stavolta per davvero, circa qualche mese fa in una sontuosa cerimonia).

The Game tenta di riprendersi la cintura per ben due volte. La prima gli va male per colpa dell’interferenza di Mankind, che aveva precedentemente perso un “Pink Slip on a Pole Match” contro The Rock, col perdente che per contratto sarebbe stato licenziato. La seconda è una ghiotta opportunità giuntagli nella prima puntata di Raw is War del 2000 (3 gennaio). E grazie all’interferenza dei membri della DX, riconquista il WWF title per la terza volta in carriera. Il nuovo anno sembra quindi portargli bene.

Per ben due volte consecutive Triple H difende il titolo contro Cactus Jack Manson (Mick Foley): in uno “Street Fight Match” alla Royal Rumble e in un “Hell in a Cell Match” a No Way Out. Conserva ancora il WWF World Title a Wrestlemania 2000 in un “Fatal Four Way Elimination Match” che vedeva coinvolti anche The Rock, Mick Foley e The Big Show. Ognuno tra parentesi entra accompagnato da un membro della famiglia McMahon: Triple H da Stephanie, The Rock da Vince, Foley da Linda e Big Show da Shane. Big Show e Foley saranno i primi ad essere eliminati, restano quindi The Rock e Triple H.

E grazie al clamoroso tradimento di Vince McMahon, che colpisce The Rock con un paio di sediate, The Game detiene la cintura entrando quindi nella storia del wrestling come il primo heel ad aver chiuso da trionfatore un’edizione di Wrestlemania. The Rock si riscatta un mese dopo, nel ppv Backlash, strappando il WWF title ad Hunter grazie soprattutto all’intervento in suo favore di uno Stone Cold Steve Austin fresco di rientro. Nel ppv inglese Insurrextion, The Rock detiene il titolo sconfiggendo in un “Triple Threat Match” Triple H e Shane McMahon.

Ma appena un mese dopo, nel ppv Judgment Day, in un epico “Iron Man Match” di 60 minuti arbitrato da HBK Shawn Michaels, Hunter (risultato finale 6-5) mette KO The Rock riprendendosi l’alloro. Tenta di difenderlo a “King of the Ring” in un particolare “Six Men Special Stipulation Tag Team Match”: The Rock & Undertaker & Kane vs. Triple H & Vince McMahon & Shane McMahon. The Game avrebbe potuto perdere il titolo nel caso che un membro del team face avesse schienato un uomo della sua squadra; viceversa avrebbe tenuto la cintura se qualcuno del suo team avesse schienato anche uno solo dell’altra squadra.

E la sorte vuole che sia The Rock, dopo una micidiale combinazione “People’s Elbow/Rock Bottom” su Vince McMahon, a prendersi il titolo in un match alquanto “strano” sanzionato per volontà del CEO Linda McMahon. Intanto sembrano spegnersi definitivamente le luci della ribalta per la DX, che a poco a poco perderà lo smalto dei bei vecchi tempi fino a scomparire del tutto. La storica stable WWF ha segnato un importante trampolino di lancio per Triple H, che al gruppo dei ribelli per nulla ligi alle regole deve senz’altro il successo del suo personaggio e la scalata ai vertici della federazione. Ormai però il suo tempo sembrava passato e per gli anni a venire, a parte qualche raro caso, purtroppo della mitica DX non se ne sentirà più parlare in giro.

Privato del titolo, Triple H si dedica, almeno inizialmente, ad altri avversari. A Fully Loaded sconfigge Chris Jericho in un “Last Man Standing Match”. Intanto qualcuno fa delle pesanti “advances” a sua moglie Stephanie. Lo spasimante non è nient’altri che Kurt Angle, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta del ’96 e da un po’ nel roster della federazione, pronto ad una brillante carriera anche nel pro-wrestling. La loro rivalità si fa talmente accesa che entrambi vengono scelti come avversari di The Rock in un “Triple Threat Match” per il WWF Championship nel ppv Summerslam. The Rock connette su Angle con la sua “People’s Elbow” tenendosi il titolo: Hunter aveva perso una grossa opportunità.

Non ha fine però il feud con Angle, ancora desideroso di far breccia nel cuore di Stephanie. Ciò li porta alla resa dei conti finale che vede come scenario il ppv Unforgiven, special guest referee il nuovo WWF Commissioner Mick Foley. The Game vince grazie all’interferenza di sua moglie Stephanie, rimastagli fedele. In seguito inizia un feud con Chris Benoit che si protrae per tutto il mese successivo. Ha però allo stesso tempo ancora dei problemi con Angle. The Game reclama una title shot, ma il Commissioner Foley gli impone un match proprio con Angle: la posta in palio il ruolo di first contender al WWF World Title. Ed a grande sorpresa, aiutato anche da Benoit, è Angle a vincere. Hunter si vendica del “Canadian Crippler” battendolo a No Mercy.

E nella stessa sera costa clamorosamente a The Rock il WWF World title nel suo match contro Kurt Angle. Frattanto un rientrante Stone Cold Steve Austin cercava assiduamente il mandante dell’aggressione subita circa un anno prima dopo aver già individuato l’esecutore materiale (Rikishi). Ed il mandante si rivela proprio The Game. E’ lui l’uomo che ha tentato di uccidere il Texas Rattlesnake. L’uomo che aveva orchestrato l’intero piano ai suoi danni. Scoperto questo, il Commissioner Foley sancisce per il ppv Survivor Series un “No DQ Match” tra Stone Cold Steve Austin e Triple H. E la sfida è talmente violenta, talmente priva di ogni regola che si è costretti ad interromperla decretando un no contest.

Hunter prenderà poi parte, insieme a The Rock, Undertaker, Stone Cold Steve Austin, Kurt Angle (campione in carica) e Rikishi, al “Six Way Hell in a Cell Match” per il WWF World title sanzionato per il ppv Armageddon da Mick Foley. Contro ogni pronostico è Angle (pin su The Rock) a conquistare la vittoria detenendo quindi la cintura. Tuttavia l’ex leader DX non si arrende e sfida “l’eroe olimpico” ad un match per il titolo alla Royal Rumble 2001.

Ed avrebbe sicuramente vinto se non fosse arrivato Steve Austin a rompergli le uova nel paniere, colpendolo dapprima con la cintura di Campione Assoluto e poi con la sua “Stunner”. Riesce comunque a vendicarsi sconfiggendo Austin a No Way Out in un “Two Out of Three Falls Match”. Da inizio ad un feud con l’Undertaker che li porta a scontrarsi a Wrestlemania 17, dov’è l’American Bad Ass ad avere la meglio. Ed è dopo tale sconfitta che viene formato, per ordine del WWF Chairman Vince McMahon, una potentissima coppia, destinata a rivoltare l’intera federazione, a scrivere una nuova pagina a Stamford: “The Two Men Power Trip” Stone Cold Steve Austin & Triple H.

Messi da parte i loro rispettivi rancori, Austin e The Game uniscono le loro forze creando uno dei più forti tag team di tutti i tempi, un tag team di fronte al quale tutti iniziano a tremare ed a defilarsi. Il perché di quest’unione è presto detto. Austin aveva appena conquistato il WWF title contro The Rock a W17 grazie all’aiuto di Vince McMahon e questo aveva decretato una forte alleanza tra il Texas Rattlesnake ed il proprietario della federazione. Hunter cercava invece nuovi stimoli dopo la sua sconfitta contro Undertaker. Tag Team da sogno così non li si vedeva dai tempi dei Mega-Powers (Hulk Hogan & “Macho-Man” Randy Savage).

E visto che Austin era Campione Assoluto, non poteva non possedere un titolo anche il suo socio Hunter. La scelta cade sull’IC belt, strappata a Chris Jericho proprio con l’aiuto di Austin in un match tenutosi il 5 aprile. Ma il 16 aprile Jeff Hardy glie lo strappa grazie all’aiuto del fratello Matt. Tuttavia The Game se lo riprende circa quattro giorni dopo. E con la loro vittoria sui Brothers of Destruction (Undertaker & Kane) a Backlash, nelle mani dei “Power Trip” finiscono anche le WWF Tag Team belts. L’American Bad Ass insegue la vendetta e sfida entrambi in un “Handicap Match” ad Insurrextion che riesce anche a vincere, pur rimanendo il WWF World title saldamente nelle mani di Austin.

A Judgment Day Helmsley è costretto a salutare ancora una volta l’Intercontinental title, sconfitto da Kane in un “Chain Match” e nonostante la presenza a bordoring della moglie Stephanie. Il 21 maggio 2001, a Raw, presso San Josè, in California, si tiene un tag team match con in palio le cinture di campioni di coppia WWF: Stone Cold Steve Austin & Triple H vs. Chris Benoit & Chris Jericho. Un giorno ed un incontro che The Game probabilmente non dimenticherà mai.

Durante infatti una fase del match, l’ex leader DX s’infortuna gravemente al quadricipite. Nonostante questo, continua imperterritamente a lottare dando prova di carattere e di grande professionalità, subendo persino una “Walls of Jericho” da Y2J sul tavolo dei commentatori ed aggravando ulteriormente l’infortunio. Il suo coraggio viene purtroppo vanificato da una manovra errata. Colpisce infatti accidentalmente Steve Austin col suo “sledgehammer” consegnando quindi la vittoria ai canadesi Benoit & Jericho, con quest’ultimo che ottiene il pin connettendo su Austin con la “Lionsault”. E’ una sconfitta che segna la fine dei “Power Trip”. Ma soprattutto l’uscita di scena di un Triple H costretto ad assentarsi per otto lunghi mesi.

7 gennaio 2002. Madison Square Garden di New York. Puntata di Raw. Triple H fa il suo rientro accolto da una grandiosa standing ovation. Un trionfale ritorno nei panni di “fan favorite”, anziché nei soliti di “rule breaker”, otto mesi dopo il suo infortunio ed il lungo calvario trascorso per il recupero. The Game annuncia la sua partecipazione alla “Royal Rumble” e dichiara apertamente di puntare al titolo di Campione Assoluto. Interviene, nel ruolo di guastafeste, un suo vecchio rivale, Kurt Angle: Hunter, se vorrà vincere la “rissa reale”, dovrà passare prima su di lui! Non si fa attendere la risposta di The Game, che lo mette KO col suo “Pedigree”.

Il 20 gennaio si tiene la “Royal Rumble” ed è Triple H a vincerla, eliminando per ultimo proprio Kurt Angle. Ma l’olympic hero non si rassegna alla sconfitta e pretende un rematch che gli viene concesso a No Way Out: in palio il match per il titolo a Wrestlemania. Frattanto sorgono gravi problemi tra l’ex leader DX e la moglie Stephanie McMahon. Tutto ha inizio nella puntata di Raw del 4 febbraio. Stephanie annuncia di essere incinta e di voler rinnovare con Triple H le promesse che si sono scambiati il giorno del loro matrimonio. Ma una settimana dopo, Hunter viene a sapere da Linda McMahon, madre di Stephanie, che quest’ultima non era affatto incinta e che lo aveva ingannato.

Roso dalla rabbia, accorre sul ring e non solo si rifiuta di rinnovare a Stephanie la promessa di matrimonio, ma dichiara finito il loro rapporto e le getta in faccia l’anello che finora li aveva tenuti legati. Invano Vince McMahon, che aveva accompagnato sua figlia all’altare, tenta di ristabilire la situazione. Anzi, The Game lo atterra col suo “Pedigree”. Alcuni giorni dopo, Stephanie annuncia che sarebbe stata lo special guest referee del match tra Triple H e Kurt Angle in programma a No Way Out. Ed il suo arbitraggio totalmente di parte favorisce la vittoria di Angle. Tuttavia, nella puntata di Raw del giorno dopo, il WWF co-owner Ric Flair sancisce un rematch con un arbitro stavolta del tutto imparziale.

Ed è Hunter ad assicurarsi la vittoria ed il diritto a combattere per l’Undisputed Championship a Wrestlemania 18. E per uno strano scherzo del destino campione in carica era quel Chris Jericho contro il quale The Game si era gravemente infortunato diversi mesi prima. Per non dare all’ex marito la soddisfazione di prendersi il titolo, Stephanie decide di allearsi proprio con Jericho nella speranza di godersi una nuova vendetta. Il 17 marzo si tiene Wrestlemania allo Skydome di Toronto (Canada). Main event ovviamente il match per l’Undisputed Championship tra Triple H e Chris Jericho.

E nonostante le continue azioni di disturbo di Stephanie, “zittita” alla fine con un tremendo “Pedigree”, Triple H non si lascia sfuggire l’occasione. “Pedigree” su Jericho, chiusura e The Game è il nuovo WWF Undisputed Champion! Una vittoria giunta dopo l’incubo dell’infortunio ed il timore di un suo ritiro dal ring. Il feud tra Triple H e la sua ex moglie si conclude nella puntata di Raw del 25 marzo. In programma un “Three Way Dance” per l’Undisputed Championship: Triple H vs. Chris Jericho vs. Stephanie McMahon! E se la figlia di Vince fosse stata sconfitta, avrebbe dovuto lasciare la federazione! Il pin vincente lo ottiene Hunter, che connette con una spear su Stephanie. Quest’ultima è costretta quindi ad abbandonare definitivamente Stamford, mentre Triple H resta campione in carica.

Il 21 aprile si tiene il ppv post-Wrestlemania Backlash. Triple H è chiamato a difendere per la prima volta in ppv il suo titolo contro una leggenda vivente del calibro di “Hollywood” Hulk Hogan. Non si erano mai affrontati in tanti anni di carriera ed ora si sarebbero ritrovati l’uno di fronte all’altro in un match voluto dallo Smackdown’s owner Vince McMahon. Due figure leggendarie, due icone di questo sport, soprattutto i leader di due famosissime stable, la DeGeneration X e l’nWo, che hanno segnato il successo delle loro rispettive federazioni (WWF/E e WCW). Un “Dream Match” sognato ed atteso da tanto tempo, un match che si sperava potesse eguagliare la straordinaria riuscita della sfida tra The Rock ed Hulk Hogan a Wrestlemania, definita non a torto “il match del secolo”.

Anche se non magari all’altezza del match tra Hulkster e The Rock, viene comunque fuori un buon match segnato però da diverse interferenze, tipo quella di Chris Jericho in favore di Triple H e quella di Undertaker in favore di Hogan. Alla fine è proprio l’intervento dell’American Bad Ass a decidere le sorti dell’incontro. Undertaker mette infatti Triple H KO con una sediata in testa, facendo sdraiare poi Hogan sul suo corpo. Ma Hulkster, forte della sua dignità, non accetta questo tipo di aiuto e spazza via dal ring Undertaker. Dopodiché, approfittando del fatto che Triple H fosse ancora KO, lo finisce con la sua “legdrop of doom” e lo schiena per conto di tre. E’ un attimo: al tre il pubblico entra in delirio. Hulk Hogan era il nuovo WWE Undisputed Champion battendo Triple H!

Un Triple H sanguinante, deluso, arrabbiato, privato del titolo neanche un mese dopo la sua vittoria a Wrestlemania, ma che in ogni caso accetta la sconfitta con sportività stringendo la mano ad Hogan. Si prende comunque una magra consolazione battendo Undertaker ad Insurrextion. A Judgment Day ha la meglio su Chris Jericho in un durissimo e strabiliante “Hell in a Cell Match”. Degna di nota la chiusura del match, con un Triple H che ottiene il pin connettendo su Y2J col “Pedigree” sul tetto della gabbia d’acciaio. Una vittoria che lo proietta ad una nuova possibilità per l’Undisputed title.

Nella puntata di Smackdown del 6 giugno vince, ex aequo con Hulk Hogan, una “Battle Royal”che assegna il posto di first contender all’Undisputed Championship detenuto da The Undertaker (che aveva spodestato Hogan a Judgment Day). Il Chairman Vince McMahon risolve la questione decretando un match per quella stessa sera: Triple H vs. “Hollywood” Hulk Hogan col vincente che avrebbe affrontato per il titolo Undertaker a King of the Ring. The Game connette su Hogan col “Pedigree”, garantendosi il match per il titolo e vendicandosi della beffa subita a Backlash. Ma a King of the Ring Triple H non riesce, nonostante l’intervento in suo favore di The Rock, rientrato dopo una lunga assenza, a cogliere al volo il momento risultato a lui favorevole, lasciandosi schienare con un roll up e mandando letteralmente in frantumi il suo sogno di ritornare Campione.

Siamo nel bel mezzo del ppv Vengeance e nel frattempo tante cose erano cambiate nella WWE. Ric Flair non era più il Raw’s owner. Non era più il comproprietario WWE al 50%. Vince McMahon (aiutato da Brock Lesnar!) lo aveva sconfitto nella puntata di Raw del 10 giugno accaparrandosi nuovamente il 100% delle azioni WWE. Accantonato così Flair, che firmerà in seguito un contratto come semplice wrestler, il Chairman, impadronitosi nuovamente della sua “creatura”, per non correre altri rischi ed anche per tirarsi un po’ da parte, l’affida a due GM di propria fiducia: l’ex proprietario della WCW Eric Bischoff (nominato per Raw) e la figlia Stephanie McMahon (nominata per Smackdown).

E subito i due nuovi GM entrano in rotta di collisione sfidandosi a suon di “colpi gobbi”: numerosi gli atleti che lasciano Smackdown per Raw e viceversa. Tale lotta per il potere coinvolge anche Triple H, in bilico tra due scelte: restare a Smackdown, roster gestito dalla ex moglie Stephanie (ex moglie solo nella storyline e sua attuale novella sposa) oppure andare a Raw, nelle mani di Eric Bischoff, ex Chairman WCW, federazione in cui Triple H vanta una breve e non brillante parentesi. Tra i due litiganti però il terzo gode. HBK Shawn Michaels, ospite non atteso, fa capolino a Vengeance e propone ad Hunter di unirsi a lui in coppia per riformare la DX! Lì per lì, The Game accetta, riunendosi di fatto al suo amico e partner in tantissime battaglie.

La DX risorge a nuova vita pronta a far tremare una volta ancora l’intera federazione come ai vecchi tempi. Ma nella puntata di Raw appena successiva a Vengeance, Triple H manifesta le sue reali intenzioni. Dopo aver fatto credere sia ad HBK che ai fans il ritorno in grande stile della DX, Triple H aggredisce improvvisamente HBK e lo mette KO con il suo “Pedigree”! Praticamente la DX dura un giorno! E’ la fine di una grande e lunga amicizia. HHH motiverà la sua scelta spiegando che Michaels si rifiutava di farsi da parte, di accettare di fargli semplicemente da manager e di riconoscere il fatto di come sia lui ormai lo “Showstopper”, la nuova icona, il top, il n.1 di questo sport. HBK se la lega al dito e nella successiva puntata di Raw cerca HHH per tutto il backstage per chiarire il perché del suo comportamento. Appena qualche ora dopo Shawn viene ritrovato nel parcheggio steso in una pozza di sangue: qualcuno lo aveva scagliato violentemente contro il finestrino della sua auto.

Shawn viene trasportato d’urgenza in ospedale ed intanto Bischoff apre una specie d’inchiesta interna per capire chi fosse l’autore di un gesto così folle. Ed è lo stesso HBK, rimessosi nel frattempo dall’incidente, a svelare il mistero grazie alle riprese effettuate nel parcheggio da una telecamera nascosta: era stato proprio il suo vecchio amico HHH l’artefice della brutale aggressione. Ma Michaels non si ferma qui e sfida The Game ad un “Unsanctioned Match” per il ppv Summerslam, che sancisce di fatto il ritorno di HBK sul ring. I due ex grandi amici l’uno contro l’altro in un match senza regole. Un match tra le sfide più belle non solo del 2002 ma dell’intera storia della federazione ed è un grande HBK ad aggiudicarselo.

Ma a fine match HHH, non gradendo per niente la sconfitta, lo colpisce alla schiena col suo “sledgehammer” costringendolo ad una sedia a rotelle. All’indomani di Summerslam, Triple H reclama un match per l’Undisputed Championship contro il campione in carica Brock Lesnar, che appena il giorno prima aveva tolto il titolo a The Rock. Ma anche Undertaker pretende di diritto un match per il titolo e la contesa viene risolta da Bischoff organizzando tra i due un match a Raw per il posto di first contender alla cintura. L’interferenza di Lesnar, che colpisce in pieno viso l’American Bad Ass con la sua cintura, regala a HHH una vittoria rivelatasi però inutile: per volere del GM di Smackdown Stephanie McMahon, Lesnar avrebbe lottato soltanto a Smackdown.

Una decisione che gela il GM di Raw Eric Bischoff e naturalmente HHH. Rigida nelle sue scelte ed ai ferri corti con Bischoff, la figlia di Vince costringe la federazione a rivedere le proprie scelte ed i propri regolamenti. Si decide quindi di dividere l’Undisputed title in due parti. A Smackdown il titolo detenuto da Lesnar avrebbe preso il nome di WWE Championship. A Raw invece sarebbe stato rispolverato il World Heavyveight Championship, in pratica il caro vecchio WCW Championship, un jolly che Bischoff pesca dal suo mazzo di carte allo scopo di risollevare i ratings del programma.

Ed è proprio HHH, seguendo come motivazione il fatto di essere stato l’ultimo a possederlo, il prescelto per l’assegnazione di questo titolo (vinto peraltro senza disputare alcun torneo!). Sfruttando l’hype di cui godeva il suo personaggio, i dirigenti della federazione decidono anche di affiancargli una squadra e di creare in tal modo una stable sullo stile dei vecchi e mitici “Four Horsemen” di Ric Flair nella NWA/WCW. Ed è lo stesso Flair ad inaugurare la nascita della stable nel corso del ppv Unforgiven, laddove interviene nel corso del main event del ppv, il match valido per il World Heavyveight Championship tra il campione in carica Triple H e Rob Van Dam (vincitore di una “4 Man Battle Royal” a Raw contro Chris Jericho, Big Show e Jeff Hardy).

Ric Flair, che fino a quel momento aveva parteggiato fortemente per RVD, sorprende tutti quando, una volta impadronitosi dello “sledgehammer”, anziché colpire Triple H, si scaglia improvvisamente su RVD, causandogli la sconfitta. A Triple H e Flair si aggiungono in seguito due giovani leve di Stamford: Batista e Randy Orton. Entrambi si erano fatti le ossa nelle federazioni satelliti della WWE e vantavano già diverse apparizioni a Smackdown. La nuova stable, per volontà di Triple H, assume il nome di “Evolution”, l’evoluzione che parte dal passato (Ric Flair), attraversa il presente (Triple H) e viaggia inesorabilmente verso il futuro (Batista ed Orton). A No Mercy HHH difende il titolo contro Kane in un “Winner Takes All Match”, unificando quindi alla sua cintura l’IC belt detenuta da “The Big Red Machine”.

Fino a quando non gli si para davanti una nuova minaccia, un incubo che credeva fino a qualche mese prima concluso. HBK Shawn Michaels, che per mesi non aveva dato più notizie di sé, in prossimità del ppv Survivor Series ed avendo smaltito in pieno il colpo alla schiena inflittogli a Summerslam da HHH, decide di rialzarsi dalla sedia a rotelle a cui The Game lo aveva costretto per sfidarlo una volta ancora e stavolta in un match con in palio il World Heavyveight Championship, in quello che sarebbe stato il primo “Six Men Chambers Elimination Match” nella storia della WWE. Nella contesa vengono coinvolti anche Kane, Chris Jericho, Booker T e Rob Van Dam.

Vince Shawn, che elimina per ultimo Triple H tornando così a conquistare una cintura circa cinque anni dopo il suo ultimo successo (nel famigerato “Screwjob in Montreal” di Survivor Series ’97 ai danni di Bret Hart). La gloria non dura che un mese. Nel ppv successivo, Armageddon, Triple H riconquista il titolo in un “2 Out of 3 Falls Match”, particolare sfida divisa in tre parti: Street Fight Match, Steel Cage Match, Ladder Match. HBK vince la seconda sfida, HHH si aggiudica invece la prima e la terza ritornando campione. Per circa nove mesi regna incontrastato sconfiggendo fior di avversari. Alla Royal Rumble difende il titolo contro “Big Poppa Pump” Scott Steiner, perdendo per DQ ma tenendosi la cintura. A No Way Out batte ancora Scott Steiner, stavolta schienandolo per conto di 3 dopo aver connesso col “Pedigree”.

A Wrestlemania 19 sconfigge il “5 Time WCW Champion” Booker T. A Backlash, in un “Six Men Tag Team Match”, sconfigge Kevin Nash, Shawn Michaels e Booker T insieme a Chris Jericho e Ric Flair. A Judgment Day affronta per il titolo Kevin Nash in un match che termina però in un no contest. A Bad Blood mette KO Nash in un “Hell in a Cell Match” arbitrato da un rientrante Mick Foley. A Summerslam è coinvolto nuovamente in un “Six Men Chambers Elimination Match” per il World Heavyveight Championship uscendone stavolta da vincitore. Suoi avversari Goldberg, Shawn Michaels, Randy Orton, Kevin Nash e Chris Jericho. The Game ottiene per l’occasione il pin eliminando come ultimo avversario Goldberg dopo averlo colpito precedentemente col suo “sledgehammer”.

A fine match, “Da Man” viene totalmente massacrato da HHH e da tutta Evolution. Innumerevoli le difese del titolo anche a Raw, due match in particolare da ricordare: contro Kane (il match che segna lo storico smascheramento di “The Big Red Machine”) e contro il suo manager Ric Flair, al quale The Game aveva generosamente concesso una title shot prima del ppv Bad Blood. Davvero ricca di emozioni la sfida tra l’allievo HHH ed il maestro Flair, con un HHH che prima del match ordina al suo manager di lasciarsi schienare senza opporgli resistenza ed un Flair che, forte della sua dignità e memore del suo glorioso passato di 16 volte Campione WCW, opta invece per un “one-o-one match” senza riservare al suo cliente alcun trattamento di favore.

Ma il suo lungo regno da campione era comunque destinato a concludersi. Vi pone fine Bill Goldberg, che lo sconfigge ad Unforgiven in un match a stipulazione speciale (Hunter puòa perdere il titolo anche per squalifica o per count out). Pur senza più il suo titolo ed impossibilitato a combattere per un infortunio all’inguine, continua a far parlare di sé ed a primeggiare nel roster fissando una forte taglia su Goldberg: chiunque lo avesse “accoppato” si sarebbe messo in tasca circa $ 100.000. Immediatamente si scatena la fila. Persino un top face come HBK Shawn Michaels, mettendo da parte i suoi recenti dissapori con Triple H, non si lascia sfuggire la ghiotta occasione, arrivando a sfidare “Da Man” per il titolo. La forte cifra se l’assicura comunque Batista, socio di Triple H nell’Evolution e reduce da un lungo infortunio.

L’ex Leviathan della OVW massacra Goldberg durante una puntata di Raw, interferendo nel suo match con Shawn Michaels ed infortunandolo seriamente ad una gamba. “Da Man” si vendica di tutto questo battendo Triple H (che aveva smaltito il suo infortunio) alla Survivor Series e mettendo KO l’intera Evolution accorsa a sostegno del proprio leader. Ma la riconquista del titolo da parte di The Game era semplicemente rinviata. Ad Armageddon infatti sconfigge in un “Triple Threat Match” Goldberg e Kane, ritornando quindi prepotentemente a possedere il World Heavyveight Championship circa alcuni mesi dopo la sconfitta patita ad Unforgiven.

Due settimane dopo Armageddon, durante un incontro durato 40 minuti, Triple H sconfigge Shawn Michaels dopo una decisione controversa di Eric Bischoff (entrambi si erano vicendevolmente schienati, ma il GM decide di lasciare il titolo al campione). La faida fra Triple H e Michaels continua fino alla Royal Rumble dove, durante un Last Man Standing conclusosi con un pareggio, HHH riesce a mantenere il titolo. Ma a quel punto è Chris Benoit che irrompe nella contesa fra i due e fa una promessa: uscire da Wrestlemania XX vincitore. Il Canadian Crippler mantiene la promessa, perché Triple H esce sconfitto durante Wrestlemania XX al termine di uno stupendo Triple Threat Match che vede come protagonista anche Shawn Michaels.

Per Triple H sembrano aprirsi allora le porte per Smackdown!: nel corso di una “draft Lottery”, infatti, viene “sorteggiato” per cambiare roster, ma alla fine il General Manager di quello show lo rispedisce al mittente. Triple H torna quindi a Raw (senza praticamente essersene mai andato) e subisce due clamorose sconfitte contro il nuovo arrivato Shelton Benjamin, che lo batte prima via pin e poi via count-out. Ma a Triple H interessa solo una cosa : il World Heavyweight Championship, ma è nuovamente sconfitto da Chris Benoit a Backlash. A quel punto per Triple H inizia ancora una piccola faida con Shawn Michaels, che si conclude dopo un Hell in a Cell Match molto violento a Bad Blood.

Al PPV successivo, Vengeance, Triple H tenta ancora l’attacco al titolo del mondo. Anche questa volta fallisce nel tentativo, grazie all’intervento decisivo di Eugene, coinvolto in una storyline con protagonista l’intera Evolution e William Regal. Nei mesi successivi Eugene interferirà più volte negli incontri di Triple H in particolare durante il 60 minutes Iron Man Match che vede HHH soccombere 4 a 3 contro il campione Chris Benoit. La contesa fra i due (Eugene e Triple H) si chiude cosi a Summerslam, quando proprio Triple H esce vincitore grazie all’aiuto decisivo di Ric Flair.

A Summerslam il titolo passa di mano, a vincerlo è Randy Orton, della Evolution. Nella puntata di Raw successiva all’evento scatta la festa, ma qualcosa non va: Triple H massacra il malcapitato Randy con l’aiuto di Batista e Ric Flair. Ma Orton non ci sta e sfida apertamente Triple H, sputandogli in faccia. Triple H raccoglie la sfida e riesce a riconquistare il “suo” titolo ad Unforgiven, ponendo fine al breve regno (neanche un mese) di Randy Orton. Inizia cosi un periodo difficile per il neo-campione, perché il suo titolo è ambito da molti. Sia Edge che Chris Benoit che Shawn Michaels infatti sono interessati a un match contro Triple H, da svolgersi a Taboo Tuesday, ma uno solo avrà questa possibilità: si tratta di Shawn Michaels il quale, infortunato, non riesce a strappare il titolo dalle mani di Triple H. Eliminato così un avversario, Triple H si concentra su Randy Orton:questi perde un match contro Ric Flair, con una stipulazione speciale: Randy Orton si vede preclusa ogni possibilità di avere una title shot, almeno finché la cintura sarà alla vita di Triple H.

Nelle settimane successive si iniziano ad intravedere delle grosse fratture all’interno del roster: l’Evolution infatti è malvista da tutti, soprattutto dai face, i quali organizzano una sorta di stable da contrapporle. In queste settimane Triple H inizia a perdere quel fascino del leader all’interno dell’Evolution stessa e in particolare Batista inizia a mostrarsi irrequieto. Alle Survivor Series 2004, nel classico 4 contro 4 che vede da una parte Maven, Chris Benoit, Chris Jericho e Randy Orton, dall’altra Triple H, Batista, Edge e Gene Snitsky (Ric Flair è stato accantonato causa problemi fisici), l’incontro ha una speciale stipulazione: il team vincitore avrà il potere di controllare Raw per le 4 settimane successive, una per ognuno dei componenti del team. E ad uscirne vincitore è il team Orton, con il giovane Randy che riesce ad eliminare proprio HHH per ottenere la vittoria.

Durante la prima settimana da general manager di Raw dei quattro vincitori delle Survivor Series Triple H affronta Maven, sconfiggendolo abbastanza facilmente durante il main event. La settimana successiva però, HHH deve vedersela con Chris Benoit.. o almeno dovrebbe. L’Evolution, infatti, inscena una finta rissa fra Batista e HHH, che non permette a HHH di scendere sul ring e gli consente di mantenere il titolo senza nemmeno combattere. Ma durante la “settimana di Randy Orton” Triple H deve faticare, e parecchio: Chris Benoit e Edge vincono in contemporanea una battle royal con in palio una title shot al World Heavyweight Champion e il GM Randy Orton si vede costretto a proclamare un Triple Threat Match, con in palio il titolo! L’incontro non ha una vera e propria fine però, perché sia Chris Benoit che Edge risultano vincitori: Benoit fa cedere Edge proprio mentre questo lo schiena al tappeto. Nè Randy Orton la sera stessa nè Chris Jericho la settimana successiva possono proclamare un vincitore e il titolo del mondo, per decisione di Vince McMahon in persona, risulta cosi vacante.

Le modalità per la riassegnazione della cintura sono affidate ad Eric Bischoff, che, al suo ritorno dopo il mese di vacanza, sancisce un elimination chamber match per New Year’s Revolution 2005. Al match partecipano Randy Orton, Batista, Triple H, Chris Jericho, Chris Benoit ed Edge. Nella fase decisive restano in tre, ovvero i membri della Evolution e Batista più Randy Orton. E’ lo stesso Legend Killer ad eliminare Batista, il quale successivamente colpisce Orton e consente a Triple H di portare a casa la vittoria e la cintura. Nelle edizioni di Raw successive al match viene fatto notare che Triple H avrebbe potuto evitare lo schienamento di Batista da parte di Randy Orton e Batista si infuria, per poi essere gradualmente rassicurato e tranquillizzato dai suoi alleati dell’Evolution. E’ un ulteriore passo avanti verso la rottura fra Batista e Triple H, con il pubblico che inizia ad incitare Batista, benché ancora heel.

Alla Royal Rumble 2005, The Game riesce a mantenere il titolo sconfiggendo in maniera pulita Randy Orton, mentre Batista vince la Royal Rumble, guadagnandosi il diritto di affrontare il WWE Champion o il World Champion a sua scelta a Wrestlemania 21. E’ una scelta che comporta scenari completamente diversi: restare a Raw e affrontare l’amico e leader Triple H o passare a Smackdown! per andare contro JBL, dando all’Evolution il comando di entrambe le cinture più importanti della federazione.

La seconda scelta viene caldamente caldeggiata da Triple H, e lo stesso JBL compare più volte improvvisamente sugli schermi di Raw a minacciare Batista, provocando la reazione stizzita dell’intera Evolution. Solo più avanti si scopre che i promo di JBL sono un’idea di Triple H, che confessa a Ric Flair di aver organizzato tutto per “aiutare” Batista a fare la scelta giusta. Proprio Batista, tuttavia, si trova ad origliare la confessione di Helmsley a Flair, e viene a conoscendo di tutto; la reazione è alla sua maniera, ovvero fracassando Triple H contro un tavolo e firmando il contratto per affrontarlo a Wrestlemania.

Il match è il main event dello show e si tramuta in una disfatta per Triple H, che oltre ad essere sconfitto e detronizzato, termina la serata in una maschera di sangue. La rivalità tuttavia non termina, anzi è proprio Triple H a rilanciare la sfida, invocando come arma decisiva per la vittoria la sua mossa decisiva, ovvero il Pedigree. A Backlash c’ è un rematch, però il risultato non cambia: Batista riesce ad aggiudicarsi la contesa e confermarsi campione. E’ l’ultima opportunità per The Game come primo sfidante, e per ritentare la scalata al vertice c’è ora bisogno di partecipare al Gold Rush Tournament, un torneo ad eliminazione indetto da Eric Bischoff per determinare il nuovo sfidante per la cintura.

Incredibilmente, Triple H viene eliminato al primo turno da Chris Benoit, e decide addirittura di abbandonare Raw, convinto che senza di lui lo show non possa andare avanti. La sua assenza dura però poco, poiché The Game si ripresenta a Raw armato dello sledgehammer, e grazie anche alla complicità di Ric Flair (fintosi riconoscente verso Batista per l’aiuto ricevuto una settimana prima contro Christian e Tyson Tomko) colpisce più volte il World Champion fino a lasciarlo in una maschera di sangue, per poi lanciare la sua sfida: per la terza volta Triple H vs Batista per il titolo a Vengeance, ma questa volta con la stipulazione dell’Hell in a Cell, una tipologia di match in cui non ha mai perso, nemmeno contro campioni del calibro di Mick Foley, Kevin Nash e Chris Jericho.

Batista dimostra di non aver certo paura né della stipulazione né dell’avversario, e lo lascia intendere fin troppo chiaramente nel corso della firma del contratto per l’incontro a Raw, durante la quale i due avversari si fronteggiano faccia a faccia. Nella marcia di avvicinamento a Backlash, Triple H riesce anche a schienare Batista: nella puntata di Raw del 20 giugno 2005, in coppia con Kurt Angle sconfigge Shawn Michaels e lo stesso Batista, schienando quest’ultimo.

Ma a Vengeance The Game va incontro alla terza sconfitta consecutiva contro The Animal. Al termine di un violentissimo Hell in a Cell è proprio Batista a prevalere, intaccando il record di HHH che era imbattuto in questo tipo di match (se si considerano solo gli incontri uno contro uno).

Dopo questa terza bruciante sconfitta, Triple H decide di prendersi un periodo di riposo, e sta lontano dai ring e dai teleschermi per più di tre mesi, durante i quali prende confidenza con le mansioni dirigenziali alla Titan Tower di Stamford, quartier generale della WWE, dove ha intenzione di impiegare il proprio tempo una volta terminata la carriera di wrestler.

Il suo ritorno viene annunciato per il 3 ottobre, giorno di Homecoming, speciale puntata di Raw che sancisce il ritorno dello show rosso su USA Network. A far sapere a tutti del suo rientro è il fraterno amico Ric Flair, che nel lasso di tempo in cui The Game sta fuori dalle scene si guadagna di nuovo i favori del pubblico, vincendo il titolo intercontinentale ai danni di Carlito. A Raw Homecoming dunque Triple H torna sul ring, in coppia con Ric Flair contro Carlito e Chris Masters, ricevendo al risuonare di “The Game” dei Motorhead, sua theme song, un face-pop impressionante, nonostante il suo status heel.

Il match viene vinto dal combo di Ric e Triple H, con il Nature Boy che più di una volta salva il suo compagno dal capitolare sotto gli attacchi dei due giovani prospetti. A match terminato i due si abbracciano, ed il loro antico sodalizio appare più intatto che mai, finchè però Triple H non attacca vigliaccamente alle spalle il campione intercontinentale. Il massacro di The Game ai danni di Flair dura per diversi minuti, con il Nature Boy che viene trascinato grondante sangue per tutto il backstage, fino a quando Triple H lo butta dentro una limousine, ritenendosi finalmente soddisfatto di quanto compiuto.

La settimana dopo Triple H sul ring spiega i motivi del suo assalto a Flair, e dice che lo ha fatto perché ha capito in questi mesi quanto il Nature Boy si sia rammollito, e non ha niente più a che vedere con l’uomo vincente e imbattibile che lui conobbe e con cui decise di accompagnarsi, fino a formare la stable dell’Evolution con Batista e Randy Orton.

Per Triple H la risposta di Ric Flair non si fa tuttavia attendere, dal momento che il 17 ottobre il Nature Boy torna a Raw, e dopo un promo in cui addirittura si riapre la ferita alla testa provocatagli dall’ex amico per dimostrare di non temerlo, si arma di una mazza da baseball e prende a rincorrerlo per l’intero backstage. A quel punto tra i due manca solo la resa dei conti in PPV, che viene stabilita per Taboo Tuesday (1 novembre); come da consuetudine del PPV interattivo, spetta ai fans scegliere la stipulazione, tra Steel Cage Match, Submission Match, o un normale Single Match.

Altre due puntate di Raw separano a quel punto Triple H da Taboo Tuesday: il 24 sta per lottare contro Viscera, ma viene attaccato prima dell’inizio del match da Flair, che poi incita i fans a scegliere lo Steel Cage Match per il PPV, mentre il 31 l’incontro con Viscera per The Game si svolge regolarmente, ed il 10 volte campione del mondo impiega appena 25” per spazzare via Big Vis con il Pedigree.

Il giorno dopo, primo novembre, si svolge Taboo Tuesday; il pubblico sceglie di seguire i consigli di Ric Flair, ed infatti il match della gabbia vince la concorrenza con l’83% delle preferenze. L’incontro segue al massimo le previsioni della vigilia ed è un bagno di sangue per entrambi i contendenti, ed alla fine, un po’ a sorpresa, Triple H non riesce ad uscire dalla gabbia prima del Nature Boy, che invece riesce nel suo intento e vince un match davvero spettacolare.

Triple H ha perso in questo modo solo una battaglia, perché la guerra, il feud tra lui e Flair, è ben lungi dal terminare. Nel Raw post-PPV il Cerebral Assassin, furioso per la sconfitta patita nello show interattivo, non combatte, ma prende parte alla puntata attaccando con estrema violenza Flair, appena uscito vincitore da un in contro valido per l’IC Title contro Rob Conway.

Il 14 novembre le storylines si fermano per far posto al giusto tributo ad Eddie Guerrero, scomparso la notte precedente, e nel supershow di Minneapolis, nel Minnesota, Triple H anziché a Raw lotta a Smackdown! (puntata registrata che andrà in onda il 18) contro Chris Benoit, da cui viene sconfitto al termine di un bellissimo incontro. Il 21 novembre Raw riprende regolarmente il suo cammino, e Triple H è opposto a Val Venis; Big Valbowski parte davvero determinato, ma The Game alla fine lo colpisce a freddo con una sediata, perdendo il match via DQ. Al Cerebral Assassin tuttavia sembra importare poco della sconfitta, dato che in realtà in questo modo intende dimostrare a Ric Flair cosa è pronto a fare per sbarazzarsi di lui.

La resa dei conti definitiva tra i due ex amici è fissata per la domenica seguente ad uno dei Big Four della WWE, Survivor Series, in un Last Man Standing Match che promette scintille. L’incontro è davvero palpitante, Flair si riduce ad un lago di sangue, mentre Triple H manda in frantumi il tavolo dei commentatori; alla fine Triple H, innervosito da Flair che riesce a rialzarsi tre volte dopo altrettanti Pedigree, per chiudere i conti fa affidamento al suoi martellone da fabbro, lo Sledghammer, che mette definitivamente k.o. il Nature Boy fino al conto di 10 valido per portarsi a casa la vittoria.

Terminato in parità il feud con Flair, anche se Ric più volte è uscito messo peggio dai faccia a faccia con The Game, per Triple H c’è un nuovo avversario dietro l’angolo, non uno dei più semplici: il due volte campione del mondo Big Show, che interrompe a Raw, il giorno dopo Survivor Series, un promo di The Game in cui lo stesso 10 volte campione del mondo si bullava di quanto compiuto a Flair. La settimana seguente Triple H lotta contro Tapiri, ed ottiene una vittoria facile facile.

Il 12 dicembre The Game attacca Shawn Michaels nel suo match di qualificazione all’Elimination Chamber con Big Show, ovviamente per far squalificare il gigante ed estrometterlo automaticamente dal main event di New Year’s Revolution, mentre sette giorni dopo nella puntata di Raw che va in onda dall’Afghanistan perde un Boot Camp Match (un incontro senza regole) contro lo stesso HBK. Il 26 dicembre a Raw si conclude il 2005 di Triple H, un’annata insolitamente negativa e costellata di brucianti sconfitte per un wrestler abituato a stare in cima alla montagna della federazione; l’anno si conclude non con un match, ma con la firma del contratto per un incontro con Big Show a New Year’s Revolution: in quel momento The Game non si lascia scappare l’occasione per prendersi un vantaggio, e rompe la mano del gigante con il martellone.

Nella prima puntata di Raw del 2006, Triple H scopre che rompendo la mano di Big Show ha fornito al gigante un’arma molto pericolosa, dal momento che Big Show, durante un confronto sul ring, spezza in due lo Sledgehammer con il gesso dell’arto infortunato. La domenica successiva, 8 gennaio, va in scena New Year’s Revolution, ed in questa occasione The Game riesce a battere Big Show grazie ad un colpo infertogli col martellone. La notte seguente Triple H non lotta, ma partecipa ugualmente a Raw, dove viene intervistato da Todd Grisham, a cui dice che parteciperà alla Royal Rumble, per tornare sul trono della WWE come il “King Of Kings”.

Anche nei due Raw pre-Royal Rumble The Game non lotta, ma si fa vedere allo show, intervenendo il 16 gennaio nel match tra Shelton Benjamin e Big Show a sfavore di quest’ultimo, ed effettuando un promo il 23, in cui ribadisce il fatto che vincerà la Rissa Reale, impresa già riuscitagli nel 2002.

Il 29 gennaio da Miami, in Florida, va in onda la Royal Rumble, per tradizione ormai passe-partout al main event di Wrestlemania per il vincitore. Triple H è estremamente sfortunato nel conteggio, dato che pesca il #1; The Game inizia dunque la contesa, e lo fa assieme a Rey Mysterio. Il Cerebral Assassin elimina quattro lottatori, Ric Flair, Big Show, Kane, e Chavo Guerrero, ed entra nel terzetto finale, con Randy Orton e Rey Mysterio, che si gioca la vittoria; purtroppo per lui però, Rey Mysterio lo chiude in una head scissors e lo butta fuori ring. The Game ovviamente accetta malissimo l’eliminazione, e cerca parziale vendetta trascinando giù dal ring (non dalla terza corda però, infatti poi Rey vincerà la rissa eliminando Randy Orton) Mr. 619 e scagliandolo contro i gradoni d’acciaio.

La notte successiva a Raw Triple H combatte contro Chavo Guerrero, e vince, anche se con qualche affanno, grazie al solito Pedigree. Il lunedì dopo, a Raw, Triple H è designato a partecipare assieme ad altri sette lottatori (Van Dam, Carlito, Masters, Michaels, poi rimpiazzato da Benjamin, Kane, Big Show, e Ric Flair) al Road To Wrestlemania Tournament, che dovrà decretare lo sfidante per il WWE Title di John Cena alla ventiduesima edizione del “Grand Daddy Of ‘em All”; il suo primo avversario, lo stesso 6 febbraio, ironia del destino è proprio il Nature Boy, Ric Flair. The Game lo batte dopo un’aspra battaglia ed avanza nel torneo.

Il 13 febbraio vanno in scena le semifinali del torneo, e guarda caso per Triple H c’è ancora un avversario già freso di feud con lui: Big Show. I due danno vita ad un altro buon incontro, che però finisce tra il pubblico con un doppio conteggio fuori. The Game, così come il gigante, sembra spacciato e fuori dal torneo, ma alla fine vengono ammessi entrambi alla finale del tournament, con RVD, la puntata seguente, finale che diventa così un Triple Threat Match. Il 20 dunque c’è la finale, chi vince, Rob Van Dam, Big Show, o Triple H, va a Wrestlemania XXII contro John Cena; l’incontro è un piccolo classico, e il Cerebral Assassin vuole la vittoria a tutti i costi, e la ottiene, grazie ad un Pedigree su Mr. Monday Night, RVD. A fine match sullo stage si presenta John Cena, e tra i due gli sguardi dimostrano che la guerra che culminerà al pay-per-view più atteso dell’anno è appena iniziata.

Il main event di Wrestlemania è ovviamente tutto per loro, con un entrata di The Game degna da premio Oscar: musica tutta nuova (“Bown down to the King” suonata live sempre dai Motorhead), trono e costume da Conan il barbaro, ma il campione WWE non è da meno, con un’auto d’epoca ed un vestito da gangster con tanto di mitragliatrice.

A dispetto dei ruoli previsti dalla keyfabe il pubblico è in gran parte con Triple H, che tuttavia dopo oltre venti minuti di azione è costretto a cedere alla STFU.

La rivalità tuttavia prosegue,e lo stesso The Game ammette di aver sottovalutato l’avversario, promettendo altresì di non ripetere l’errore e invocando una rivincita. Tra i due però si intromette anche Edge, che reclama anche lui un match per il titolo dopo aver sconfitto Mick Foley sempre a Wrestlemania. Ne nasce dunque una rivalità a tre, dove praticamente subito si capisce che di alleanze non ce ne sono, ed ognuno è pronto a passare sopra entrambi gli avversari pur di portare a casa la cintura. La dimostrazione evidente sono una serie di handicap match incrociati sanciti prima del triple threat decisivo, disputati nelle puntate di Raw e quasi sempre conclusi nel peggiore dei modi.

Il match decisivo è fissato per Backlash (30 aprile), ed anche stavolta la vittoria va a John Cena, che rovescia un tentativo di Pedigree in un roll over ed ottiene lo schienamento vincente. Triple H accetta a modo suo il verdetto del ring, ovvero recupera il suo sledgehammer e dopo il gong fa piazza pulita degli avversari e dell’arbitro. Non manca qualche gesto in puro stile DX, preludio di un possibile turn face potenzialmente imminente.

La sera successiva a Raw invoca un altro rematch per il titolo, ma Vince McMahon fa notare al suo pupillo come le sue occasioni siano arrivate e sfumate, e per il momento non c’è possibilità di averne un’altra. Vince cerca di coinvolgerlo nei suoi sporchi piani, ed in particolare nella guerra che lo vede opposto a Shawn Michaels, e The Game si dimostra subito titubante, eseguendo gli ordini ma non senza un certo menefreghismo. La prova non tarda ad arrivare nel main event della stessa puntata, dove The Game è chiamato ad arbitrare un match per il titolo fra John Cena e Kenny della Spirit Squad: Helmsley è a dir poco svogliato, e quando quelli della Spirit Squad si lamentano a brutto muso non si fa problemi ad attaccarli per poi abbandonare il ring.

La settimana successiva The Game trova finalmente un accordo con Cena per un match titolato, ma Vince McMahon annulla tutto e gli dà la serata libera, sancendo come main event un 5 vs 2 handicap match fra la Spirt Squad e la coppia Cena-Michaels, al termine del quale lo stesso Triple H ignora gli ordini ricevuti e torna nel ring mettendo a segno un pedigree su Cena.

Sempre a Raw il 15 maggio in un match speciale sono in palio i titoli di Rob Van Dam (intercontinentale) e di Cena, e proprio un secondo prima che The Game possa schienare Cena e vincere il titolo WWE il suo compagno Shelton Benjamin schiena RVD conquistandone la relativa cintura. La reazione di The Game è furiosa, ed a farne le spese è il malcapitato arbitro Mike Chioda.

Ma il fattaccio arriva più avanti nella stessa puntata, quando viene “spedito” da Vince McMahon all’angolo di Kenny, impegnato in un match contro Shawn Michaels, con Shane McMahon arbitro speciale: Triple H colpisce inavvertitamente proprio Shane con il suo martellone, e pochi istanti dopo un furioso Vince arriva sul ring a soccorrere il figlio.

A poco possono valere le scuse di The Game (peraltro in style simil-dx, con la frase “Vince, I’ve two words for you… ma concludendola con “I’m sorry” invece del classico “Suck it”) pronunciate la settimana successiva a Raw. Vince accetta le scuse a patto che lo stesso The Game finisca definitivamente Michaels nel corso del main event, un handicap match contro tutta la Spirit Squad. Nel momento decisivo, però, The Game si dimostra titubante, ed allora Kenny gli scippa il martellone e va per usarlo, provocando la sua furiosa reazione che manda a mal partito tutta la Spirit Squad.

Dunque in ogni puntata si intravedono spiragli non solo del turn a face, ma anche della possibilità di riformare la stable della DX, un clamoroso ritorno alle origini dopo oltre dieci anni.

La scintilla definitiva arriva il 5 giugno a Raw, quando Vince McMahon ordina a Triple H di unirsi al Kiss My Ass Club, ovvero gli ordina di baciargli il sedere. The Game potrebbe evitarlo sconfiggendo the Big Show, ma la Spirit Squad interferisce volontariamente a suo favore per farlo squalificare, e dunque la sola alternativa alla radiazione è il bacio. Il tutto ovviamente culmina con il definitivo assalto ai McMahon da parte sua e di Shawn Michaels, e la rinascita della DX tra il delirio dei tifosi.

Tutti i dubbi che potevano nascere sulla possibilità che la stable potesse funzionare dopo dieci anni svaniscono in poco tempo: indubbiamente il tempo è passato per entrambi, ma le scenette al microfono sono rimaste le stesse, e la DX riscuote assordanti consensi praticamente ovunque. I due sembrano davvero tornati più giovani di dieci anni, anche se le scene moralmente più discutibili sono sempre eseguite dal solo HHH, con Michaels allontanato con varie scuse, al fine di rispettare la sua fede religiosa decisamente più forte sviluppata nell’arco di questo periodo.

Naturalmente è proprio Vince il bersaglio preferito dai due, deriso con esilaranti imitazioni e con lo slogan “Vince love cocks” che spopola praticamente ovunque. La reazione del chairman della WWE è tutta nel suo braccio armato, ovvero la Spirit Squad, che viene mandata contro di loro in un handicap match a Vengeance (25 giugno). Il risultato è impietoso, ovvero una vittoria della DX. E non è decisamente l’unica, poiché lo scontro fra i due team si rivela quasi a senso unico, con un’altra imbarazzante sconfitta a Saturday Night Main Event il 15 luglio, stavolta in un match ad eliminazione, chiuso con un disarmante 5-0. Per i McMahon non c’è altra alternativa che mettersi in gioco personalmente, e sfidare direttamente la DX.

Il 24 luglio grazie a Stephanie McMahon diventa per la prima volta padre, tanto da obbligare i booker a riscrivere tutta la puntata di Raw per permettere a lui e Vince di presenziare al parto. La nascita di Aurora Rose Levesque-McMahon sarà utilizzata in chiave ironica anche nella keyfabe, con Michaels che si chiederà ironicamente chi possa essere mai il padre della bimba di Stephanie, ed il suo compare a rispondere di ignorarlo, ma di essere sicuro che debba trattarsi davvero di uno stallone.

Dopo una serie di ulteriori scontri a Raw, la DX ed i McMahon si affrontano a Summerslam (20 agosto), ed è nuovamente la DX a vincere, nonostante l’interferenza di Finlay, William Regal, Mr. Kennedy e Big Show prima del gong, nonché quella di Umaga a match in corso, peraltro rintuzzata dall’arrivo di Kane.

L’11 Settembre a Raw arriva per Vince una piccola rivincita, con una vittoria in un no holds barned match proprio contro Triple H, vittoria naturalmente sporca ed ottenuta grazie a varie interferenze.

Ad Unforgiven (17 settembre), tuttavia, è ancora la DX a trionfare, stavolta in un hell in the cell contro i McMahon e Big Show, grazie allo schienamento di The Game su Vince. Le conseguenze per i McMahon sono tremende, ed entrambi sono costretti a lasciare il ring soccorsi dai medici.

E’ dunque Jonathan Coachman ad assumere il controllo temporaneo di Raw, ma anche lui diventa presto una delle vittime preferite della DX, che viene anche coinvolta in una breve rivalità con Lance Cade e Trevor Murdoch.

Tuttavia, durante uno steel cage match fra Edge e John Cena per il titolo, la DX rintuzza un’interferenza proprio di Cade e Murdoch e causa la sconfitta di Edge, che frustrato di non aver riconquistato il titolo giura loro vendetta, chiedendo ed ottendendo l’appoggio di Randy Orton. Nasce il team Rated RKO (unione del soprannome Rated R Superstar di Edge e della RKO, mossa finale di Orton), e sono dunque loro i nuovi rivali della DX; sulla carta sicuramente ben più ostici della Spirit Squad.

Non a caso il 5 novemebre a Cyber Sunday sono proprio loro ad avere la meglio sulla DX; grazie anche all’aiuto dell’arbitro speciale Eric Bischoff, votato dal pubblico in una rosa che comprendeva anche Jonathan Coachman e Vince McMahon.

La rivalità è in ogni caso tutt’altro che chiusa, con i Rated RKO che riescono anche a conquistare le cinture di coppia dalle mani di Ric Flair e Ronny Piper; lo stesso Nature boy verrà più volte aggredito dai due nel corso del feud per inviare un messaggio ai rivali della DX. La rivincita di Cyber Sunday arriva in modo assai più che prepotente alle Survivor Series (26 novembre), dove la DX è insieme a CM Punk, Matt e Jeff Hardy, mentre i Rated RKo sono in squadra con Mike Knox, Gregory Helms e Johnny Nitro. A sorpresa finisce addirittura con un pesantissimo 5-0, che letteralmente umilia in pochi minuti il team heel.

Il 27 novembre a Raw la DX causa di fatto la fine della Spirit Squad, affrontando insieme a Ric Flair Kenny, Mikey, Nicky, Johnny e Mitch. Al termine del match tutta la stable viene rinchiusa in baule e spedita via, con Shawn Michaels che firma la bolla di spedizione spacciandosi per Vince Mcmahon. La Spirit Squad sparisce dunque dagli schermi, e l’unico a “salvarsi” è Kenny, che cerca più volte di unirsi ai Rated RKO, interferendo anche a loro favore pur di ottenere attenzione.

Il 4 dicembre a Raw è infatti proprio Kenny a causare la sconfitta della DX insieme agli Hardy contro i Rated RKO e gli MNM, venendo poi “premiato” con un superkick ed un pedigree dagli sconfitti. E’ l’ennesimo preludio ad un ulteriore scontro fra i due team rivali, fissato per il 7 gennaio a New Year’s Revolution.

Prima del PPV tuttavia restano ancora ben tre puntate di Raw, dove la faida tra la D-Generation X ed i Rated RKO va avanti coinvolgendo anche altri lottatori. L’11 infatti Triple H batte Edge ma solo per squalifica, in un match caotico nel quale uno dopo l’altro interferiscono Randy Orton, Shawn Michaels, Kenny Dykstra e Ric Flair; la cosa porta ad un successivo 6 Man Tag Team Match, nel quale The Game con HBK ed il Nature Boy sconfigge Edge, Orton e Dykstra. La settimana seguente nell’ultimo Raw del 2006 Triple H è coinvolto con l’intero roster in una Battle Royal per decretare il #1 Contender del campione WWE John Cena per la serata; dopo continue eliminazioni si arriva a soli sei lottatori sul quadrato, ovvero Edge, Randy Orton, Johnny Nitro, il sorprendente Lance Cade, Shawn Michaels ed ovviamente Triple H. The Game rappresenta un problema grosso per il gruppo degli heel, che messo fuori gioco momentaneamente HBK si coalizzano per eliminare il dieci volte campione del mondo, riuscendo nell’impresa.

La puntata però non termina qui, perché prima la DX interviene nel match tra Cena ed Edge (vincitore poi della Battle Royal) per bloccare l’interferenza di Orton in favore della Rated R Superstar, e poi il combo di Triple H e Michaels assieme allo stesso Cena chiude in no contest un incontro con gli stessi Rated RKO e Umaga. Questo match però costa caro a The Game e HBK, che alla fine restano vittime di una serie impressionante di Con-chair-to da parte di Edge e Orton, restando massacrati al tappeto in un lago di sangue.

Due settimane però bastano e avanzano alla DX per riprendersi dai colpi subiti, ed il primo gennaio 2007 al Raw che apre la stagione il duo beniamino delle folle effettua un promo più cattivo che mai contro i Rated RKO in vista del PPV che li vedrà opposti di li a pochi giorni. New Year’s Revolution infatti si tiene il 7 al Savvis Center di Kansas City, nel Missouri, e rappresenta lo scenario della definitiva resa dei conti tra la D-Generation X ed i Rated RKO. La contesa, un No DQ Match, si rivelerà come una delle più caotiche di sempre, e purtroppo non solo questo per Triple H; nell’eseguire una spinebuster sul Legend Killer infatti The Game si procura la rottura del tendine del quadricipite destro, infortunio simile a quello già occorsogli nel 2001. Stringendo i denti Triple H conclude l’incontro, che termina in no contest (peraltro infliggendo il Pedigree a Edge sul tavolo), ma purtroppo constatata subito dopo nel backstage dai medici la gravità dell’infortunio alla coscia per lui si prospetta un lungo stop.

Recatosi infatti il giorno dopo a Birmingham, in Alabama, dal Dr. James Andrews, Triple H si sente confermare la rottura del tendine, che comporta l’intervento chirurgico ed un conseguente stop dai sei agli otto mesi. La D-Generation X dunque è costretta ad interrompere la sua reunion, e di The Game non si sente parlare per mesi, finchè in estate non iniziano a circolare dei promo che annunciano il ritorno del King Of Kings per Summerslam.

La dicitura “King Of Kings” affibbiata a Triple H fa infuriare King Booker, che considerando se stesso l’unico vero Re della WWE inizia a schernire a Raw Triple H, prendendo di mira anche l’altro “Re” della compagnia, Jerry “The King” Lawler. Il 13 agosto è lo stesso Lawler ad annunciare a King Booker che Triple H tornerà a Summerslam e che sarà proprio lui il suo avversario nell’occasione. La settimana seguente Booker cerca di dimostrare di non aver paura del ritorno di Triple H, inscenando addirittura una sua incoronazione a vero King Of Kings della WWE da parte di un falso The Game (nell’angle rientra anche Jim Ross, costretto da Sharmell a baciare i piedi di suo marito).

Il 26 agosto a Summerslam si assiste al ritorno in WWE di Triple H a quasi nove mesi dall’infortunio, ed il suo ingresso nella Continental Airlines Arena manda in visibilio il pubblico di East Rutherford, nel New Jersey, sede del Big Four PPV. Nel match The Game, che appare più tonico e meno pompato rispetto al passato, inizialmente paga la ruggine dei mesi passati in riabilitazione ma poi prende in mano le redini della contesa e batte King Booker grazie al Pedigree, dopo che l’ex campione del mondo WCW era riuscito ad evitarne un primo tentativo.

La notte successiva il Cerebral Assassin torna anche a Raw, protagonista del Carlito’s Cabana insieme a Vince McMahon; nell’occasione The Game prende in giro pesantemente il patron della WWE e Carlito finisce per sputargli la mela in faccia, episodio che porta Triple H ad attaccare il ragazzo caraibico ed a stenderlo con il Pedigree. Il 3 settembre Vinnie Mac per punirlo degli avvenimenti della settimana passata lo mette in un Handicap Match contro Carlito ed Umaga, cosa che però non sortisce gli effetti sperati dal Chairman: Triple H infatti non solo si aggiudica il match per squalifica, ma massacra persino il Samoan Bulldozer con una sediata e due colpi di Sledgehammer. Ad Unforgiven, PPV del 16 settembre, dopo che nel Raw del 10 ha battuto Shelton Benjamin, The Game lotta contro Carlito in un No DQ For Carlito Only Match. In svantaggio dunque per l’impossibiltà rispetto al wrestler portoricano di poter giocare sporco, The Game attende il momento buono per colpire Carlito con un low blow non visto dall’arbitro, e poi lo schiena dopo aver messo a segno il Pedigree.

La notte post-PPV a Raw il Cerebral Assassin batte i campioni di coppia Lance Cade e Trevor Murdoch in un Handicap Match mentre la settimana successiva (24 settembre) perde uno Steel Cage Handicap Match contro Vince McMahon e Carlito semplicemente perché il Chairman riesce ad uscire dalla gabbia mentre lui si sta prendendo cura di Carlito, che dunque a fine incontro continua a subire il massacro da parte di Triple H. Il primo ottobre però Triple H subisce la seconda sconfitta consecutiva: opposto a Vince McMahon in un match che vede Carlito come Special Guest Referee, Triple H prima deve fronteggiare gli assalti di Umaga e poi viene squalificato da Carlito non appena lo colpisce perché questi prova a sua volta ad aiutare il Chairman. Tutto ciò porta a sancire per la domenica successiva in PPV a No Mercy un incontro tra Triple H e Umaga, che però assume un significato speciale, così come l’intero show.

Infatti il campione WWE John Cena a pochi giorni da No Mercy si infortuna gravemente al pettorale e si vede costretto a rendere vacante il titolo, che viene rimesso in palio nel PPV. Ad inizio show Vince McMahon assegna di diritto la cintura di campione a Randy Orton, da tempo primo sfidante di John Cena, ma durante le celebrazioni del Legend Killer per il suo primo titolo WWE Triple H interviene, sfidando immediatamente il nuovo campione. Dopo un po’ di tentennamenti Vinnie Mac sancisce il match che diventa l’opener del PPV, ed è The Game a schienare il Legend Killer laureandosi così campione per la undicesima volta.

Nel backstage però immediatamente dopo il match un risentito Vince McMahon raggiunge il neo-campione e conferma la sua contesa prevista con Umaga, dichiarandola valida per il titolo. Triple H dunque pochi minuti dopo essere tornato campione si vede costretto a mettere in palio il titolo WWE contro il Samoan Bulldozer: per il Cerebral Assassin è una prova veramente dura, ma alla fine è di nuovo lui ad effettuare il pin decisivo ed a confermare il suo regno. Purtroppo per lui però No Mercy non termina qui, perché Vince McMahon comunica all’esausto campione di dover combattere nel main event del PPV in un Last Man Standing Match contro Randy Orton (che prima dell’infortunio di Cena avrebbe dovuto lottare contro il campione proprio con questa stipulazione); Triple H ce la mette tutta, combatte a denti stretti e se la gioca fino alla fine. La freschezza di Orton però ha infine la meglio, e dopo un RKO The Game è costretto ad alzare bandiera bianca perdendo così il titolo conquistato e poi difeso appena due ore prima.

La notte seguente (8 ottobre) a Raw continua l’accanimento di Vince McMahon contro Triple H, costretto ad un Handicap Match contro Randy Orton ed Umaga. L’incontro termina in no contest, e per The Game l’epilogo è peggiore visto che subisce un incredibile pestaggio da parte del Samoan Bulldozer, che lo massacra al punto da costringerlo a casa la settimana successiva, quando a Raw viene sancito per Cyber Sunday un re-match di No Mercy tra Umaga e Triple H, con in fan che dovranno scegliere tra Street Fight, First Blood e Steel Cage Match. Il ritorno di Triple H nello show del lunedì sera avviene sette giorni dopo ad Omaha, nel Nebraska, quando attacca Umaga prima del match del Samoan Bulldozer contro Hornswoggle.

A Cyber Sunday Triple H sconfigge Umaga in un violento “Street Fight”. La notte post-PPV la rivalità con Umaga va avanti a Raw, con il Samoan Bulldozer che batte The Game in un Handicap Match nel quale lotta in tag team con Randy Orton, anche se la vittoria arriva solo per squalifica, chiamata dall’arbitra in seguito all’intervento improvviso di Shawn Michaels in aiuto di Triple H. Sette giorni dopo questo evento a Raw Triple H si riunisce one night only con Shawn Michaels nella D-Generation X, che prima mette in scena un curioso siparietto con Boogeyman, Hornswoggle e Great Khali, e poi nel main event della puntata battono Randy Orton e Umaga.

Il 12 novembre a Raw va in scena una nuova resa dei conti tra The Game e Umaga, in un Lumberjack Match che termina in No Contest ovviamente dopo l’interferenza di tutti i wrestlers presenti a bordo ring: Kane, Matt Hardy, Jeff Hardy e Rey Mysterio per Triple H, Big Daddy V, MVP, Finlay e Mr. Kennedy per Umaga. Questa situazione porta ad un classico match 5 vs. 5 ad eliminazione per Survivor Series, ultimo Big Four PPV della stagione per la WWE, in scena il 18 novembre a Miami, in Florida. La contesa per il team del Cerebral Assassin inizia male, vista la forzata assenza di Matt Hardy per infortunio che lascia dunque la squadra in 4 contro 5, e prosegue peggio, con il team di Umaga che è bravo ad eliminare subito Kane e Rey Mysterio lasciando così sul quadrato i soli Triple H e Jeff Hardy. I due però non si perdono affatto d’animo, e con cuore ed esperienza pareggiano la situazione eliminando nell’ordine MVP (da Jeff Hardy), Mr. Kennedy (da Triple H) e Big Daddy V (da entrambi); pareggiate le forze sul ring The Game ed il Rainbow Hair Warrior proseguono incessanti ed ormai inarrestabili la loro marcia, e dopo l’eliminazione di Finlay per mano di Triple H è Jeff a portare a casa la vittoria per il team capitanato da Hunter eliminando l’ultimo rimasto Umaga dopo una Swanton Bomb.

La splendida ed eroica affermazione a Survivor Series induce Triple H a stringere con Jeff Hardy una partnership che prima porta The Game ad intervenire in suo favore a Raw (19 novembre) durante il match contro Umaga e nel quale aveva interferito anche Snitsky, e poi a lottare assieme in tag team la settimana seguente contro gli stessi Samoan Bulldozer e Baby Killer. Dopo questo vittorioso incontro però l’idillio della neonata coppia viene messo a dura prova dal General Manager dello show rosso, William Regal, che decreta per Armageddon, l’ultimo PPV del 2007, una contesa proprio tra Triple H e Jeff Hardy con in palio tra l’altro una title shot alla cintura WWE per la Royal Rumble. Nonostante ciò Triple H non esita a salvare nuovamente Jeff da un attacco di Snitsky, mentre il 10 dicembre nella puntata speciale dedicata ai 15 anni di Raw riforma one night only la sua ultima gloriosa stable, l’Evolution assieme a Ric Flair e Batista, battendo per squalifica il trio composto da Randy Orton, Edge e Umaga (è quest’ultimo a causare la squalifica per i suoi colpendo l’arbitro). Il 16 arriva poi il momento di Armageddon e del faccia a faccia tra Triple H e Jeff Hardy, match che inizia in sordina per le esitazioni che ha il giovane Hardy a colpire The Game, considerato fino a quel momento un amico; la contesa tuttavia si surriscalda presto grazie alla psicologia di Helmsley che invita Jeff a colpirlo ed a comportarsi da vero lottatore, ed alla fine nella sorpresa generale a conquistare vittoria e title shot per la Royal Rumble è proprio il maestro della Swanton Bomb, che schiena clamorosamente Triple H ribaltandogli il Pedigree.

La notte seguente Triple H si rifà della sconfitta subita in PPV battendo agevolmente William Regal e Jonathan Coachman in un Handicap Match ordinato da Vince McMahon in persona, mentre il 24 nello speciale Raw in Iraq riforma nuovamente la DX con Shawn Michaels e batte il tag team composto da Umaga e Mr. Kennedy. Sette giorni dopo Raw chiude il 2007, e Triple H deve combattere con Ric Flair, costretto a non perdere per non dover chiudere anzitempo la sua prestigiosa carriera. Nelle interviste rilasciate prima dell’incontro tuttavia The Game annuncia che lotterà come sempre alla morte, e che almeno il suo amico Nature Boy si ritirerà dopo aver perso dal migliore in circolazione; William Regal aggiunge pepe alla contesa decretando come stipulazione che se The Game perde, perderà col match anche il suo diritto di partecipazione alla Royal Rumble. Alla fine il tutto si risolve in una pantomima architettata dal Sir in persona, che nel bel mezzo del main event della puntata colpisce con un tirapugni il Nature Boy, causando così intenzionalmente la squalifica di The Game e la sua conseguente uscita, come da stipulazione, dal Royal Rumble Match.

Chiuso male il 2007, Triple H inizia il 2008 come una furia, cercando di far pagare a William Regal la sua estromissione dalla Royal Rumble comportandosi da mina vagante. Prima (7 gennaio) distrugge lo stesso Regal in un First Blood Match molto violento, poi (14 gennaio) viene sconfitto per squalifica da Snitsky dal momento che lo colpisce col suo sledgehammer, col quale peraltro a fine match distrugge anche un maxischermo della scenografia. A quel punto Regal, stanco della futile violenza di The Game concede lui la possibilità di rientrare nella Rissa a 30 uomini sancendo un Over The Top Rope Gauntlet Match per il Raw del 21 gennaio; apparentemente la stipulazione dovrebbe mettere in difficoltà Hunter, che però riesce nell’impresa di far volare giù dal ring tutti i suoi avversari, nell’ordine Snitsky, Mark Henry e lo stesso GM di Raw, garantendosi così finalmente la nuova possibilità di partecipare al main event del PPV.

Royal Rumble si tiene il 27 gennaio a New York City, e come sempre il piatto forte del PPV è la Rissa Reale a 30 uomini con in palio una title shot da sfruttare per Wrestlemania. La sorte con Triple H è benevola e gli assegna l’ingresso #29: da grande favorito qual è The Game non si fa attendere ed in pochi attimi elimina Cody Rhodes, Big Daddy V, Mick Foley, Elijah Burke e Kane, quest’ultimo con l’aiuto di Batista. Alla fine a giocarsi la vittoria rimangono Triple H, The Animal e John Cena, rientrato sorprendentemente col #30 dopo mesi di stop e senza preavviso; The Game inizialmente non si fa ingannare dalla sorpresa e riesce nell’impresa di eliminare Batista, ma alla fine è costretto a cedere alla forza tracotante del rientrante Cena, che lo elimina per ultimo e si aggiudica la Royal Rumble.

Il 28 a Raw Triple H torna subito al successo con la DX, battendo Umaga e Snitsky, poi è costretto a saltare le due puntate successive dello show rosso a causa della tragica scomparsa del suo fratellastro in Canada. Il rientro avviene direttamente in PPV, a No Way Out il 17 febbraio, nell’Elimination Chamber che oltre a lui vede partecipanti Jeff Hardy, Chris Jericho, Shawn Michaels, Umaga e JBL; The Game entra per quinto, e dopo aver favorito l’eliminazione di Umaga da parte di Chris Jericho fa fuori a sua volta prima HBK e poi Jeff Hardy, conquistando così il diritto di affrontare il campione WWE Randy Orton a Wrestlemania XXIV assieme a John Cena.

Come sempre però la strada verso il Grand Daddy Of’em All è ricca di sorprese, e non fa eccezione quella di Triple H, che fino a Wrestlemania si trova a far coppia con Cena (battono Orton e Mr. Kennedy il 25 febbraio), a battere Kane in un re-match della quindicesima edizione dello Showcase Of The Immortals (10 marzo), e persino a bookare da GM one night only un match a handicap tra Cena e Orton contro tutto il roster di Raw (17 marzo). Il 24 poi, nell’ultimo Raw prima di Wrestlemania XXIV, assieme a John Cena, Shawn Michaels e Ric Flair batte il quartetto formato da Randy Orton, Big Show, JBL e Umaga. Il 30 marzo finalmente, nella splendida cornice del Citrus Bowl di Orlando, in Florida, si svolge la ventiquattresima edizione di Wrestlemania, che per Triple H si risolve nella beffa oltre al danno: dopo aver atterrato John Cena con il Pedigree infatti, The Game subisce un violento calcio alla testa da Orton che approfitta poi dell’esanime leader della Chain Gang per eseguire il pin decisivo e confermarsi campione WWE contro tutti i pronostici.

La sconfitta a Wrestlemania XXIV, la quarta consecutiva, brucia in maniera terribile per Triple H, che però grazie alla sua esperienza riesce a non perdersi d’animo e a tentare nuovamente la scalata al titolo WWE, puntandolo a Backlash, PPV previsto per il 27 aprile. Inizialmente (Raw del 7 aprile) il GM William Regal per Backlash sancisce il match titolato tra Randy Orton e JBL, tuttavia nella stessa puntata viene data a The Game ed a John Cena la possibilità di entrare nella contesa titolata del PPV. Entrambi riescono nell’impresa grazie ad un Handicap Match: Hunter battendo Randy Orton e JBL, Cena invece avendo la meglio sullo stesso Bradshaw e sul Cerebral Assassin. Sette giorni dopo a Raw, The Game affronta JBL e l’incontro termina in No Contest a causa dell’interferenza del Legend Killer, che però non riesce a colpire Triple H con il calcio alla testa e si becca una Clothesline From Hell da parte del miliardario texano. Il 21 aprile si tiene un match speciale che coinvolge tutti i contendenti ai tre main title della WWE per Backlash, ovvero Edge e Undertaker per il titolo mondiale, Chavo Guerrero e Kane per quello ECW, ed ovviamente i quattro protagonisti del WWE Title Match del PPV; divisi ovviamente tra heel e face (Rated R Superstar, Chavito, Wrestling God e Legend Killer da una parte, Phenom, Big Red Machine, leader della Chain Gang e The Game dall’altra), il match si risolve in favore dei primi, poi scatta una mega-rissa nella quale Triple H viene abbattuto da un lariat di JBL, con la scazzottata che alla fine vede prevalere Undertaker che mette la parola fine al segmento atterrando Orton e JBL con la sua Chokeslam. Il 27 aprile a Baltimora, nel Maryland, si svolge Backlash ed il main event del PPV è proprio il Fatal 4 Way Elimination Match per il titolo WWE tra il campione Randy Orton, JBL, John Cena ed ovviamente Triple H. Dopo alcuni minuti di un match tirato JBL saluta la compagnia cedendo alla STFU di Cena, che a sua volta viene immediatamente schienato e dunque eliminato da Orton che lo colpisce con il suo calcio speciale; a giocarsela dunque restano Triple H ed il Legend Killer: The Game tenta il Pedigree ma viene ribaltato da Orton in un tentativo di RKO che a sua volta viene ribaltato da Helmsley nel Pedigree decisivo, 1.. 2.. 3! Triple H interrompe il regno di Orton dopo poco più di 200 giorni e torna campione WWE, titolo conquistato per la settima volta (sono cinque invece i titoli mondiali).

La notte dopo il PPV a Raw il neo-campione affronta subito il suo predecessore Randy Orton, ma l’incontro non finisce dal momento che il General Manager William Regal decide di spegnere le luci dello show per guadagnarsi quel rispetto che secondo lui non ha. Triple H resta vittima dell’egocentrismo del Sir inglese anche sette giorni dopo (5 maggio), quando a Raw è costretto a far coppia con Mr. Kennedy contro l’intero roster della ECW (Kane, CM Punk, Tommy Dreamer, John Morrison, The Miz, Mike Knox, Chavo Guerrero, Bam Neely, Shelton Benjamin, Kofi Kingston, Steven Richards, Elijah Burke, Nunzio e Matt Striker): la vittoria grazie alla disarmante superiorità numerica di 14 vs. 2 va ai ragazzi della ECW con Chavito che schiena The Game, poi però quest’ultimo armato di sedia mette in fuga il roster del brand estremo della WWE che dopo il gong di fine match aveva attaccato Kennedy. Il 12 maggio poi, dopo che Triple H vs. Randy Orton in uno Steel Cage Match valido per il WWE Title è stato sancito per Judgment Day, The Game a Raw non combatte ma è ugualmente presente nel main event, quando interviene dopo la vittoria del Legend Killer ai danni di John Cena favorita dall’arbitraggio scorretto di JBL, Special Guest Referee dell’incontro, perché il Legend Killer e Bradshaw attaccano insieme il leader della Chain Gang; a meno di una settimana dal PPV la rissa tra Helmsley e Orton è infuocata, ed il management di Raw contribuisce ad infiammarla ulteriormente calando pian piano sul quadrato la gabbia che sarà protagonista a Judgment Day. Il 18 è finalmente il giorno del PPV: Orton è determinato più che mai a riprendersi la cintura ma Triple H non si fa sorprendere nello Steel Cage Match che li vede protagonisti e si conferma campione WWE schienando il Legend Killer.

Neanche il tempo di rifiatare che appena tre settimane dopo è già tempo di un altro PPV, One Night Stand, al quale The Game arriva con una sconfitta rimediata nel Raw del 19 maggio in coppia con Cena contro Orton e JBL, mentre nella puntata del 26 tiene un dibattito pre-ONS con il Legend Killer, al quale dice che dopo il loro Last Man Standing Match, questa infatti la stipulazione speciale decretata per il PPV, l’era di Orton non solo sarà morta, ma sarà come se non fosse mai esistita. Il primo giugno è il giorno di One Night Stand e del Last Man Standing Match tra The Game e Randy Orton, vinto alla fine dal campione WWE, che dunque si conferma tale, dopo che il Legend Killer è costretto a farsi contare fino a 10 impossibilitato a proseguire per la frattura della clavicola rimediata in un bump preso fuori ring (Triple H lo fa volare giù dalla terza corda anticipando un tentativo di RKO).

Archiviato il pericolo-Randy Orton, Triple H torna a Raw ad attendere il suo nuovo avversario, che gli si presenta il 9 giugno durante un match contro Jeff Hardy, perso per count-out: si tratta di John Cena, che interessato al WWE Title di The Game assiste alla contesa dal tavolo dei commentatori. Sette giorni dopo Triple H è costretto ad accantonare momentaneamente la rinnovata rivalità con il leader della Chain Gang per prendersi cura di Chris Jericho, che a sua volta aveva innescato la miccia di Ric Flair parlando male di colui che battendolo a WM XXIV gli ha interrotto la carriera, ovvero Shawn Michaels. Offeso dalle parole di Y2J infatti il Nature Boy si presenta a Raw ed invita Jericho a seguirlo nel parcheggio dell’arena per una rissa da strada, ma tra i due si frappone proprio Triple H, che convince Y2J a lasciar stare il suo amico Ric ed a prendersela con lui sul ring. La Sexy Beast accetta e nel main event della puntata affronta The Game; Helmsley riesce a vincere ma solo per squalifica, causata dall’ingresso di Lance Cade in favore di Jericho. Dopo la DQ Chris e Lance attaccano The Game, salvato a sorpresa dall’accorrente John Cena. Nonostante il bel gesto del rapper di Boston però Triple H non dimentica che al prossimo PPV, Night Of Champions, sarà il suo avversario e dunque lo colpisce, favorendo il lavoro di Cade e Jericho che alla fine hanno il sopravvento su entrambi e chiudono in trionfo la puntata.

Nel Raw del 23 giugno si tiene l’annunciato Draft, che alla fine dei conti sconvolge tutti e tre i roster della WWE. Triple H è l’assoluto protagonista dello show: in apertura infatti batte Mark Henry e conquista una scelta per il suo roster, che si concretizza nell’arrivo a Raw da Smackdown di Rey Mysterio, che si presenta stringendo la mano al campione WWE, poi come capitano di Raw prende parte alla 15 Man Tri-Branded Battle Royal che deve assegnare le ultime due scelte ad uno dei tre roster (con lui ci sono Cena ed i neo-draftati Batista, Kane e CM Punk). La Battle Royal si risolve in favore di Smackdown, presente col quintetto Edge/Big Show/Great Khali/Jeff Hardy/MVP, grazie alla Rated R Superstar che elimina per ultimo John Cena; il risultato delle due scelte toccate al brand di Theodore Long è clamoroso: arrivano Mr. Kennedy e lo stesso Triple H, che ovviamente porta con sé a SD il titolo WWE, laddove è già presente Edge con la cintura di campione del mondo. La notizia è una scossa per tutti, soprattutto per Raw, che mai dalla separazione dei roster del luglio ’02 era stato senza il suo wrestler più rappresentativo.

Comunque questo è l’esito del Draft, ed il 27 giugno The Game esordisce a Smackdown: prima si confronta con Edge sulla futura supremazia nel roster, poi più tardi accorre in aiuto di Batista, vittima dei vigliacchi attacchi della Rated R Superstar e della sua Famiglia coadiuvati in questa occasione anche da Umaga. Due giorni dopo si tiene Night Of Champions, e Triple H esce vincitore dal main event contro John Cena grazie ad un Pedigree che arriva dopo aver abilmente evitato un tentativo di FU da parte del leader della Chain Gang.

Triple H resta dunque campione WWE, e da tale si presenta al VIP Lunge di Montel Vontavious Porter nello SD successivo, al termine del quale la General Manager dello show Vickie Guerrero annuncia che a Great American Bash difenderà la cintura contro il suo Edge. L’11 luglio The Game ha agevolmente la meglio su Chavo Guerrero, mentre il 18 rovina la festa di matrimonio di Edge e Vickie mostrando un video nel quale la Rated R Superstar si bacia appassionatamente con l’organizzatrice dell’evento, Alicia Fox. L’accaduto ha la sua bella ripercussione anche su Great American Bash (20 luglio): in pieno main event infatti Alicia Fox arriva sulla scena decisa ad aiutare Edge ma viene bloccata da Vickie Guerrero, che poi viene erroneamente abbattuta dalla Spear del suo ex amato; la concitazione degli eventi alla fine non fa altro che favorire Triple H, che nella bagarre generale sorprende Edge con il Pedigree e lo schiena confermandosi detentore del WWE Title.

Nella puntata di SD post-GAB The Game non lotta, ma si presenta per confrontarsi con il suo nuovo primo sfidante, Great Khali, che lo affronterà a Summerslam grazie alla vittoria in una Battle Royal su Mr. Kennedy, Jeff Hardy, MVP, Umaga e Big Show; dopo l’affermazione del gigante indiano Triple H tenta di provocarlo, ma i suoi tentativi sono mandati in fumo dal ritorno sulla scena del traduttore di Khali, Ranjin Singh, che si porta via il suo assistito.

Un primo faccia a faccia tra i due avviene nello SD dell’8 agosto, quando un Broken Glass Arm Wrestling Contest tra i due finisce senza vincitori dopo che Khali colpisce Triple H con una testata, per poi applicare su di lui la Vice Grip. Però a Great American Bash (17 agosto) The Game, che nello SD pre-PPV batte Kenny Dykstra, ha la meglio grazie ad un Pedigree che mette ko il gigante indiano e gli consente di conservare il WWE Title.

Dopo GAB, la nuova minaccia per Triple H si chiama Championship Scramble, previsto per Unforgiven, ovvero una stipulazione di match che gli farà affrontare quattro wrestler contemporaneamente, con il rischio di perdere il titolo entro un tempo limite anche senza essere schienato. A questo incontro ottengono il diritto a partecipare The Brian Kendrick, Montel Vontavious Porter, Shelton Benjamin e Jeff Hardy; fino al PPV per The Game è un inferno, con ogni contendente escluso Hardy pronto ad attaccarlo: il 29 agosto batte Benjamin ma poi viene attaccato dallo stesso Gold Standard e da Great Khali, mentre sette giorni dopo è Khali ad uscire sconfitto contro di lui in un Lumberjack Match laddove i lumberjack sono proprio gli avversari di The Game per il PPV, con il Rainbow Hair Warrior che prima aiuta il Cerebral Assassin a sbarazzarsi degli heel, poi lo abbatte con la sua Twist Of Fate. Ad Unforgiven comunque, nonostante la situazione apertamente sfavorevole, Triple H dimostra di essere sempre il #1, ed alla fine il titolo WWE resta attorno alla sua vita.

Nello SD seguente viene nominato subito il suo nuovo contendente, ovvero Jeff Hardy, che si guadagna tale diritto sconfiggendo gli altri partecipanti al Championship Scramble di Unforgiven. Il 19 settembre The Game batte MVP ma poi viene attaccato da Vladimir Kozlov, arrabbiato per essere stato escluso dalla corsa all’alloro; sette giorni dopo in coppia con lo stesso Hardy batte MVP e Kendrick, per poi subire l’attacco scorretto di Kozlov e Khali. In questa occasione Triple H è salvato proprio dall’aiuto di Jeff, che dopo viene a sua volta massacrato dall’indiano e dal russo, finchè non accorre The Game a restituirgli il favore e ad allontanare il pericolo. Il 29 Triple H torna one night only a Raw per riformare la D-Generation X con Shawn Michaels (il combo sconfigge Chris Jericho & Lance Cade), mentre il 3 ottobre a SD vince un Triple Threat Match tra campioni su Y2J e Matt Hardy (detentori rispettivamente del titolo mondiale e di quello ECW), al termine del quale viene però attaccato da Jeff Hardy, che però dopo averlo sorpreso con la Twist Of Fate subisce a sua volta un attacco da parte di Kozlov. Il 5 arriva finalmente No Mercy, PPV dove Jeff e The Game danno il 110%: al termine di un match incredibile per spettacolarità ed intensità dell’azione, è il campione WWE ad effettuare lo schienamento decisivo sull’avversario, salvando così il suo regno.

Appena tre settimane ed un nuovo PPV incombe sulla WWE, Cyber Sunday. A causa dei ripetuti attacchi di Vladimir Kozlov ai danni di Triple H (10 ottobre dopo l’incontro terminato in no contest dal campione WWE con Big Show) e di Jeff Hardy (battuto dal Moscow Mauler il 17 con The Game al commento), al PPV interattivo la WWE lascia ai fan la scelta tra una rivincita di No Mercy tra Triple H e Hardy, un incontro tra il WWE Champion e Kozlov, oppure un Triple Threat Match tra i tre litiganti; i tifosi propendono per un re-match tra The Game ed il Rainbow Hair Warrior (che ottiene il 57% delle preferenze contro il 38% del Triple Threat ed il solo 5% di Kozlov), che alla fine vede trionfatore nuovamente il Cerebral Assassin.

Archiviato Cyber Sunday, Triple H torna a riformare brevemente la DX con Shawn Michaels per un mini-feud con John Morrison & The Miz (battuti nel Raw del 3 novembre; i due batteranno The Game e Jeff Hardy nello SD del 7 per squalifica causata dal troppo ardore agonistico del Rainbow Hair Warrior), per poi vedersela con Vladimir Kozlov, il quale reclama lo status di #1 Contender. Jeff però non è d’accordo e prima interrompe la firma del contratto tra i due per Survivor Series (SD del 14 novembre), poi batte Triple H in un non title match sfruttando un’interferenza dello stesso Moscow Mauler. Alla fine all’ultimo Big Four della stagione (23 novembre), Triple H dovrebbe affrontare Vladimir Kozlov e Jeff Hardy in un 3 Way Match per il WWE Title, ma prima della contesa il Rainbow Hair Warrior viene attaccato nel suo hotel da un uomo misterioso, venendo così rimpiazzato nel main event da Edge (autore del vigliacco attacco a Jeff, architettato con il GM di SD Vickie Guerrero), il quale batterà alla fine The Game e Kozlov nonostante l’incredibile ritorno in scena di Hardy laureandosi così nuovo WWE Champion.

Dopo Survivor Series, Triple H si rimette subito in corsa per riprendersi la cintura, e grazie al Beat The Clock Challenge (SD del 28 novembre, batte Shelton Benjamin) approda a Armageddon, dove affronterà Edge e Jeff Hardy, quest’ultimo qualificatosi grazie all’affermazione su The Brian Kendrick. Con Jeff Hardy Triple H torna a far coppia nello SD del 5 dicembre in un Tag Team Gauntlet Match nel quale prima sconfiggono Curt Hawkins e Zach Ryder, poi vengono battuti da Miz e Morrison per conteggio fuori quando iniziano a darsele tra di loro. Tre giorni dopo a Raw con Batista viene battuto dal trio formato da Randy Orton, Cody Rhodes e Manu, per poi intervenire successivamente nel match tra John Cena e Edge, che termina conseguentemente in No Contest, risultato anche dello Street Fight Match tra lui e Jeff Hardy che si tiene a SD il 12 dicembre. Il 14 finalmente arriva il momento di Armageddon, dove avviene l’incredibile: Triple H con Edge viene battuto da Jeff Hardy, che nel tripudio generale conquista il suo primo WWE Title.

Dopo l’inaspettato risultato del PPV The Game torna sul ring il 26 a SD contro Chavo Guerrero per il suo ultimo match del 2008, che si chiude con una vittoria.

Il 2009 per Triple H si apre subito, il 2 gennaio a SD, con un confronto con Vickie Guerrero nel quale la deride, dicendo tra l’altro di avere su internet delle immagini di lei nuda. Per vendetta sette giorni dopo la GM di SD costringe The Game ad un Triple Jeopardy, ovvero a tre incontri a stipulazione speciale nella stessa sera: nel primo batte John Morrison in un Tables Match per poi venire attaccato da The Miz e Chavo Guerrero, nel secondo batte gli stessi Chick Magnet e Mexican Warrior in un Handicap Match, e infine, stremato, soccombe a Big Show in un Last Man Standing Match. Il 16 gennaio il suo spot per la Royal Rumble, prevista il 25, viene messo in palio contro Big Show in un altro Last Man Standing, con la differenza che è MVP a lottare al posto di Triple H, per altro interdetto dallo stare a bordo ring; alla fine però il gigante e MVP finiscono a darsele sullo stage, e lì The Game riesce a colpire Big Show con lo Sledgehammer, regalando in pratica la vittoria a Porter. Sette giorni dopo è costretto ad affrontare Big Show e Vladimir Kozlov in un Handicap Match voluto da Vickie Guerrero, dal quale esce sconfitto. Alla Royal Rumble il Cerebral Assassin entra con il #7, ed è autore di una prova eroica: resiste per oltre 50′ eliminando sei wrestler (John Morrison, Vladimir Kozlov, The Miz, The Brian Kendrick, Cody Rhodes e Ted DiBiase Jr.) ed arrivando a giocarsi la vittoria con Randy Orton; alla fine però il 2009 risulta essere l’anno del Legend Killer per quanto riguarda la vittoria nella Rissa Reale, e Triple H è costretto ad arrendersi.

La notte seguente a SD The Game ha la possibilità di rifarsi entrando nell’Elimination Chamber di No Way Out, e ce la fa battendo Vladimir Kozlov e Great Khali in un match di qualificazione, mentre la settimana seguente con Undertaker batte Edge e Big Show. Il 13, appena prima del PPV, un Fatal 4 Way Match contro Undertaker, Big Show e Vladimir Kozlov termina in No Contest a causa dell’interferenza di Edge, mentre a No Way Out (15 febbraio) il Cerebral Assassin non si lascia fermare da nessuno: Edge, Kozlov, Big Show, Jeff Hardy e Undertaker vengono spazzati via dalla sua furia, che gli permette di tornare campione WWE sfilando la cintura dalla vita della Rated R Superstar.

Nonostante il trionfo di No Way Out però per Triple H la nuova minaccia non arriva dal suo roster, SD, bensì da Raw, con Randy Orton che la notte post-PPV lo colpisce nella cosa più importante, gli affetti: il Legend Killer infatti prima colpisce Shane McMahon con il Punt Kick, poi connette su Stephanie con la sua RKO, provocando ovviamente la reazione di Triple H che accorre in aiuto della moglie mettendo in fuga l’intera Legacy. Inizia con questi avvenimenti la lunga corsa di Triple H alla difesa del titolo WWE contro Orton a Wrestlemania 25. Il feud tra i due è davvero di quelli mozzafiato, senza esclusione di colpi, con The Game che addirittura nella puntata di Raw del 9 marzo piomba in casa di Orton, spaventando sua moglie Samantha e ingaggiando una rissa folle con Randy, che termina nell’arresto di Triple H da parte della polizia locale, mentre da parte sua il Legend Killer continua a prendersela con Stephanie per farlo innervosire, arrivando addirittura a colpirla con un’altra RKO, per poi baciarla di fronte ad un infuriato Triple H, incapace di intervenire perché ammanettato dal resto della Legacy, Cody Rhodes e Ted DiBiase Jr., alle corde del ring; l’affronto nei confronti di The Game prosegue con l’umiliazione dell’essere messo ko dal suo stesso Sledgehammer, usato in questo caso da Orton. Nella puntata del 30 marzo poi, ultima fermata di Raw prima di Wrestlemania 25, Randy Orton e la sua Legaci vengono attaccati da tutta la stirpe dei McMahon, ovvero Vince, Shane e ovviamente Triple H.

Il 5 aprile finalmente scocca l’ora del Grand Daddy Of’em All, il cui main event è rappresentato proprio dalla resa dei conti tra The Game ed il Legend Killer, che ovviamente sul ring non si risparmiano; alla fine a spuntarla, grazie all’aiuto del suo fidato Sledghammer, è Triple H, che torna così alla vittoria allo Showcase Of The Immortals dopo ben sei anni (ultima affermazione a Wrestlemania nel 2003 contro Booker T).

L’evento più importante dell’anno per la WWE tuttavia rappresenta solo una tappa della lunga lotta tra Triple H e Randy Orton, che continuano a feudare anche in vista di Backlash, previsto per il 26 aprile. Per questo PPV la General Manager di Raw, Vickie Guerrero, stabilisce che i due si affrontino in un match 3 vs. 3 con Cody Rhodes e Ted DiBiase Jr. dalla parte del Legend Killer, e Vince e Shane McMahon da quella di The Game. Il posto del patron della WWE viene però poi preso dal rientrante Batista, che in una puntata transitoria di Raw effettua il suo ritorno sulle scene schierandosi dalla parte del suo ex capo nell’Evolution. A Backlash dunque si affrontano questi due team, con la stipulazione che il WWE Title passerà alla vita di Orton anche se ad effettuare lo schienamento vincente saranno DiBiase Jr. o Rhodes (così dall’altra parte Triple H resta campione anche se a portare a casa il pin vincente saranno Shane O’Mac o l’Animal), e con tale passaggio che potrà verificarsi anche per squalifica. Il match si rivela spettacolare, ma purtroppo una disattenzione di Triple H e Batista costa cara al campione, che prima subisce una RKO, dal cui pin successivo riesce comunque ad uscire, poi il Punt Kick che lo mette definitivamente ko e che spalanca a Randy Orton le porte della vittoria e la conquista del suo terzo titolo WWE.

Per il King Of Kings oltre al danno c’è la beffa, in quanto a fine match viene portato via in barella e 24 ore dopo a Raw viene annunciato che dovrà stare lontano dal ring per diverso tempo.

Il pay per view Extreme Rules passa agli archivi e Triple H fa il suo ritorno la sera dopo a Raw mettendo KO Randy Orton e la Legacy, dopo che The Viper e i suoi scagnozzi avevano infortunato il campione WWE Batista.

Passano 7 giorni e Triple H partecipa a un Fatal 4-Way valevole per il WWE Championship reso vacante per l’infortunio di Batista, dove però il vincitore è Randy Orton, ma per The Game c’è la consolazione di vincere una Battle Royal a 10 uomini che lo rende il primo sfidante di Orton per il pay per view The Bash, e dove Donald Trump, nuovo proprietario di Raw, sancisce un Last Man Standing dove Triple H avrebbe potuto già strappare il titolo WWE dalle mani di Randy Orton per la puntata successiva.

L’atteso Last Man Standing non vede però alcun vincitore, e quindi Triple H deve rimandare i piani di vendetta e di riconquista del titolo WWE per The Bash, ma esce sconfitto contro il campione Randy Orton in un Three Stages Of Hell match a causa della Legacy, che ha aiutato il loro leader a mantere la cintura.

La sera successiva a Raw viene imbandito un torneo per decretare il #1 contender al titolo WWE, e Triple H batte MVP nel primo match, mentre nel secondo e decisivo match della settimana successiva che lo vede contrapposto a John Cena, il match finisce in no contest di nuovo a causa della Legacy, ma per il pay per view Night Of Champions sia Cena che Triple H otterranno il diritto di sfidare Randy Orton per il WWE Title, ed è proprio The Viper a uscire vincitore e di conseguenza rimane ancora campione.

Ormai il feud con Randy Orton lo ha visto sconfitto, e quindi Triple H inizia una sorta di guerra contro i componenti della Legacy, Ted Di Biase e Cody Rhodes, e The Game ha subito un confronto in una puntata di Raw in un handicap match dove però ad avere la meglio sono proprio gli uomini di Randy Orton.

Triple H non sa più cosa fare per sbarazzarsi una volta per tutte della Legacy e va alla ricerca del fido compagno e amico di sempre, Shawn Micheals, assente da diversi mesi sul ring.

The King Of Kings fatica non poco a convincere Shawn Micheals a tornare a lottare e schierarsi dalla sua parte per contrastare la Legacy, ma alla fine i due riformano ancora una volta la D-Generation X e sfidano i due scagnozzi di Randy Orton per un tag team match a Summerslam.

Triple H e Shawn Micheals faticano non poco contro i due figli d’arte, ma riescono a spuntarla, cosa che non accade però a Breaking Point, dove The Game vede il suo partner Shawn Micheals cede alla Figure Four di Cody Rhodes dopo che Ted Di Biase aveva bloccato HBK nella Million Dollar Dream.

La faida contro la Legacy diventa sempre più accesa e Triple H, sempre insieme a Shawn Micheals, ha nuovamente la meglio contro la Legacy in quel di Hell in a Cell in un match che porta il medesimo nome del pay per view, e HHH diventa co-capitano insieme a HBK nel team Raw che si opporrà al team Smackdown, capitanato da Chris Jericho e Kane, a Bragging Rights.

Il Team Raw però esce sconfitto da Bragging Rights in quanto Big Show tradisce Triple H, Shawn Micheals e il resto dei componenti del team, e una volta archiviata la parentesi dello scontro tra gli show settimanali WWE, Triple H viene dichiarato ancora sfidante per il titolo WWE che nel frattempo ha un nuovo campione, John Cena, ma a contendere l’ambita cintura ci sarà anche il suo compagno di stable, Shawn Micheals.

Il triple threat match viene lottato a Survivor Series, e diventa subito intrigante in quanto ancora prima del match, Triple H viene colpito dalla Sweet Chin Music di Shawn Micheals, e HHH uscirà sconfitto dal match in seguito ad un’altra Sweet Chin Music di HBK e all’Attitude Adjustment di John Cena che scaraventa Shawn Micheals su Triple H, ed è proprio quest’ultimo a subire lo schienamento vincente, permettendo così a John Cena di rimanere WWE Champion.

Nonostante Triple H sia stato colpito una prima volta a tradimento da Shawn Micheals, e che di conseguenza non abbia risparmiato di scontrarsi contro il suo compagno di stable, i due rimangono uniti e mettono da parte le vicende di Survivor Series e iniziano una rivalità con i campioni unificati di coppia Chris Jericho e Big Show, che culminerà a TLC in un tag team match con in palio i titoli.

A TLC la D-Generation X batte Chris Jericho e Big Show conquistando gli Unified Tag Team Championships, e nella puntata di Raw successiva al pay per view, Triple H si fa squalificare di proposito nel rematch valevole sempre per i titoli di coppia, annullando di fatto la clausola di rivincita che i precedenti campioni avevano dalla loro parte, obbligando di fatto Chris Jericho a ritornare nel suo roster di appartenenza, ovvero Smackdown.

Nell’ultima puntata del 2009 di Raw, Triple H, di comune “accordo” con il fido Shawn Micheals, decide di far entrare nella D-Generation X il piccolo Hornswoggle, con il quale da diverso tempo c’era una sorta di “conflitto” del tutto ambiguo e particolare, ma gli scherzi e l’intrattenimento ora andava messo da parte, in quanto la Royal Rumble era sempre più alle porte.

Triple H partecipa alla Royal Rumble entrando con il numero #8, e con lo svantaggio di essere della partita abbastanza presto viene eliminato dal suo compagno Shawn Micheals, ma nella serata seguente alla Royal Rumble, riesce a qualificarsi per Elimination Chamber sconfiggendo Jack Swagger in un match di qualificazione.

Passano sette giorni e vengono a crearsi degli attriti con Shawn Micheals, dove quest’ultimo non solo ha eliminato proprio The Game alla Royal Rumble, ma ha iniziato ad avere una vera e propria ossessione per The Undertaker e nel volerlo riaffrontare a Wrestlemania.

Sempre nella stessa sera la D-Generation X è chiamata a difendere gli Unified Tag Team Titles dall’assalto di CM Punk e Luke Gallows e da Big Show in compagnia del suo nuovo tag team partner, lo US Champion The Miz, e sono proprio quest’ultimi a trionfare e diventare nuovi campioni di coppia, e da lì a poco è l’inizio della nuova fine per la D-Generation X, con Triple H che inutilmente ha tentato di riportare alla calma e alla ragione Shawn Micheals, che non solo ha lasciato il ring in malo modo a fine match, ma ha anche colpito violentemente il General Manager di Smackdown Theodore Long che si trovava nella medesima arena dove si svolgeva la puntata di Raw.

La nuova divisione con Shawn Micheals fa ripiombare Triple H in piena zona WWE Title, dove giunge finalmente l’ora di Elimination Chamber e della medesima tipologia di match, dove The King Of Kings elimina il WWE Champion Sheamus, ma non riesce a rimpossessarsi del titolo mondiale WWE in quanto viene eliminato, per ultimo, da John Cena, che pochi minuti dopo perderà il titolo in favore di Batista per ordine di Vince McMahon. Nel frattempo Shawn Micheals ha ottenuto la seconda chance di affrontare The Undertaker a Wrestlemania, e Triple H tenta di ricostruire, anche solo per una serata, la D-Generation X e soprattutto di riconquistare gli Unified Tag Team Championships, peraltro riuscendoci.

Triple H è in pieno controllo del match mettendo più volte in difficoltà i campioni Big Show e The Miz, cosa che riesce anche a Shawn Micheals, ma proprio mentre i due stavano per ritornare campioni unificati di coppia, The Undertaker appare sul titantron e distrae fatalmente HBK che viene schienato da The Miz, buttando via l’occasione di ritornare campioni di coppia. HHH a fine match tenta di consolare HBK che però, ancora una volta, si allontana nervosamente dal ring, ma l’eliminazione di Sheamus a Elimination Chamber proprio per mano di Triple H non è passata inosservata, in quanto Sheamus attacca duramente il King Of Kings mettendolo KO.

La settimana successiva Triple H chiama sul ring Sheamus per un confronto verbale che presto si trasforma in un confronto fisico dove Triple H ha la meglio, e da lì a poco viene ufficializzato che The Game affronterà l’ex WWE Champion Sheamus a Wrestlemania XXVI. Passano sette giorni e Triple H è impegnato in un match contro Randy Orton e che lo vede vincente ma solamente per squalifica perchè interviene prima la Legacy a malmenare sia lui che il loro ex mentore Randy Orton ma poco dopo arriva anche Sheamus a mettere KO proprio The Game, accendendo ancora di più la loro rivalità quando Wrestlemania XXVI dista solamente una decina di giorni.

La sera stessa viene annunciato un 2 on 3 handicap match dove Triple H avrebbe fatto coppia con nientemeno che Randy Orton, nel passato suo “allievo” e poi arcinemico, con avversari la Legacy e Sheamus, ed è facilmente intuibile sin da subito che Triple H e Randy Orton non abbiano una grande intesa, e complice anche l’inferiorità numerica, la Legacy e Sheamus vincono il match ma Triple H riesce comunque a dire la sua in quanto sventa un attacco di Sheamus a fine match spedendolo fuori dal ring, il tutto solamente a 6 giorni da Wrestlemania XXVI. Wrestlemania 26 (28 marzo) è dunque lo scenario dove Triple e Sheamus finiscono finalmente l’uno contro l’altro: la contesa è ruvida e non troppo entusiasmante, ma quel che conta, nello Showcase Of The Immortals soprattutto, è la vittoria, e The Game la ottiene grazie ad un Pedigree non perfettamente eseguito, bastevole comunque per mettere ko il Celtic Warrior.

La notte successiva a Raw il Cerebral Assassin non combatte, ma entra comunque in scena per l’addio a Shawn Michaels. Durante il primo tentativo viene attaccato da Sheamus, ma poi riesce comunque a dare il proprio tributo a HBK la notte del suo ritiro, e lo fa abbracciandolo e facendo assieme a lui i gesti tipici della D-Generation X. La settimana dopo, nel Raw del 5 aprile, rende pan per focaccia a Sheamus e lo attacca con lo Sledgehammer dopo il match vinto dal Celtic Warrior contro Kofi Kingston, mentre due settimane dopo torna a lottare per la prima volta dopo Wrestlemania 26, e lo fa in un match 3 vs. 3 vinto assieme a Edge e Rey Mysterio contro Chris Jericho e la Straight Edge Society, ovvero CM Punk e Luke Gallows.

A Extreme Rules (25 aprile) è in programma la rivincita del Grand Daddy Of’em All con Sheamus, che attacca The Game nel backstage del PPV, facendo sì che il loro Street Fight Match viene posticipato nella card dello show. L’incontro poi viene vinto dall’irlandese grazie al suo Bicycle Kick, con Triple H che al termine della contesa viene portato via in barella. Quello di Extreme Rules è l’ultimo match di Triple H nel 2010, chiuso anticipatamente per la rottura di un tendine del braccio, al quale viene operato a luglio. Per il resto dell’anno The Game non si fa vedere in scena, ma approfitta dello stop forzato per iniziare a prendere confidenza con il suo futuro dirigenziale nella WWE, e a settembre prende servizio al quartier generale di Stamford, nel Connecticut, come Senior Advisor della compagnia.

Dopo aver preso il posto di Vince McMahon, nelle nuove vesti dirigenziali Triple H ha subito una brutta gatta da pelare: a Money In The Bank CM Punk è diventato il nuovo campione WWE lasciando che il suo contratto scadesse, e nonostante sia stato indetto un torneo per la riassegnazione del WWE Championship, Triple H riesce a rimettere CM Punk sotto contratto, riconoscendolo come campione al pari di John Cena: Triple H quindi sancisce un match tra John Cena e CM Punk per decretare l’indiscusso WWE Champion e si autonomina arbitro speciale della contesa che però termina in maniera controversa: al momento di effettuare il conteggio, Triple H non si avvede che il piede di John Cena era sulle corde e di conseguenza la vittoria va a CM Punk. Quest’ultimo però viene attaccato da qualcuno che conosce molto bene Triple H, ovvero Kevin Nash, facendo sì che Alberto Del Rio colga l’opportunità di sfruttare la valigetta del Money In The Bank e diventare così il nuovo WWE Champion.

L’operato di Triple H viene discusso apertamente da CM Punk che vuole un match contro Kevin Nash, anche l’ex Diesel è dello stesso avviso ma Triple H invece licenzia Kevin Nash tra lo stupore del suo amico di vecchia data e dichiara che a Night Of Champions affronterà proprio CM Punk in un No DQ match con la sua posizione di COO della compagnia in palio. Nonostante le interferenze di John Laurinaitis, Kevin Nash, The Miz e R-Truth, Triple H ha la meglio su CM Punk e salva la sua posizione di COO, tuttavia nelle settimane successive si susseguono diversi attacchi di The Miz, R-Truth e Kevin Nash al punto che la maggior parte dei lottatori di Raw e Smackdown da un voto di sfiducia nei confronti di Triple H che si trova da solo contro tutti.

Vince McMahon dunque ritorna a Raw e Triple H viene rimosso dai suoi incarichi dirigenziali: il pluri campione dei pesi massimi viene rimpiazzato da John Laurinaitis che lo inserisce in un tag team match insieme a CM Punk opposti a R-Truth e The Miz per Vengeance. Durante il match però, Kevin Nash attacca nuovamente Triple H e ciò si ripete anche la sera successiva a Raw, dove Triple H viene malmenato al punto da dover rimanere fermo per infortunio. L’ex World Heavyweight Champion ritorna poi nella puntata di Raw del 12 dicembre dedicata agli Slammy Awards dove giura vendetta nei confronti di Kevin Nash, con il quale ha un Sledgehammer Ladder match a TLC dove ottiene la vittoria e mette fuori causa Nash per diverso tempo.

Triple H fa il suo ritorno a Raw il 30 gennaio 2012 per discutere della posizione di John Laurinaitis come General Manager dello show rosso. All’improvviso sul ring i due vengono raggiunti da Undertaker, che sfida HHH ad un altro match a Wrestlemania 28. La settimana successiva, Triple H sale sul ring e annuncia di rifiutare la proposta del becchino ma quest’ultimo si ripresenta e annuncia che sarà in grado di fargli cambiare idea. Il 13 febbraio 2012 a Raw, Shawn Michaels tenta di convincere HHH a sfidare Undertaker ma ancora una volta Triple H rifiuta. La settimana dopo, Triple H e Taker si trovano faccia a faccia sul ring e quest’ultimo accusa HHH di essere un codardo e di essere diventato un business-man. Dopo queste accuse Triple H accetta finalmente la sfida ma ad una condizione: il match deve essere un Hell in a Cell. Nelle settimane successive Shawn Michaels viene nominato l’arbitro speciale del match. A Wrestlemania 29 il match denominato “End o fan Era” è una contesa epica, senza esclusione di colpi e viene vinta da Undertaker. Al termine del match HHH, Taker e HBK si abbracciano e salutano il pubblico come se fosse finita un’era importante del Pro Wrestling.

Durante la puntata di Raw del 30 aprile Triple H interrompe Brock Lesnar e John
Laurinatis e comunica a Lesnar che i vantaggi derivati dal contratto stipulato nella precedente puntata di Raw sono nulli. Lesnar si innervosisce e attacca Triple H effettuando una Kimura Lock al braccio sinistro, rompendoglielo. A No Way Out, nel giugno 2012, Triple H ritorna per annunciare che a SummerSlam affronterà Brock Lesnar. Il 23 luglio durante la puntata numero 1000 di Raw va in scena la riunione della D-generation X. Nelle settimane successive Lesnar accetta la sfida per Summerslam e addirittura spezza il braccio a Shawn Michaels nello stesso modo in cui lo aveva rotto a Triple H. A Summerslam è Brock Lesnar ad avere la meglio grazie alla Kimura Lock. Il giorno dopo a Raw, Triple H annuncia che sta considerando l’idea di un ritiro dal wrestling lottato e che non sa se chiederà la rivincita a Lesnar. A fine 2012 viene premiato con lo Slammy Awards per il miglior match dell’anno, quello contro Undertaker a Wrestlemania.

Il 25 febbraio 2013 Triple H ritorna a Raw attaccando Brock Lesnar, che aveva interferito in una rissa tra Paul Heyman e Vince McMahon, difendendo quest’ultimo con successo e facendo sanguinare Lesnar alla testa dopo averlo spinto con violenza contro il palo di sostengo del ring. Per WrestleMania 29 viene annunciato un incontro tra i due, un No Holds Barred Mach con in gioco la carriera di The Game. A WrestleMania 29 Triple H vince contro Brock Lesnar via Kimura Lock. Nella puntata di Raw del 22 aprile, Triple H accetta la sfida lanciatagli il 17 aprile da Paul Heyman e Brock Lesnar per uno Steel Cage Match da disputarsi a Extreme Rules. Nel corso del PPV, Triple H esce sconfitto a causa delle numerose interferenze di Paul Heyman. La notte seguente a Raw combatte contro Curtis Axel, altro cliente di Brock Lesnar; il match si conclude per no contest dopo che Triple H subisce una commozione cerebrale. Due settimane dopo il rematch contro Axel viene fermato da Vince McMahon che teme per l’incolumità di suo genero.

Nelle settimane successive compare nei segmenti di Raw al fianco di Stephanie McMahon, nelle vesti di dirigente. Nella puntata di Raw dell’8 luglio Triple H e Stephanie votano la sfiducia e la rimozione di Vickie Guerrero dall’incarico di supervisore di Raw, al contrario di Vince. Nelle settimane seguenti, Triple H e Stephanie prendono spesso decisioni discordanti ed opposte sui match rispetto a Vince McMahon, soprattutto riguardo al #1 Contender al WWE Championship Daniel Bryan che Vince non vorrebbe come campione. Il 12 agosto, a Raw, Triple H colpisce il GM di Raw Brad Maddox con un Pedigree diventando lui stesso l’arbitro speciale per il match tra John Cena e Daniel Bryan a SummerSlam. Nella puntata di SmackDown del 16 agosto conta lo schienamento vincente per Daniel Bryan in un No Disqualification Match contro Wade Barrett dopo che l’arbitro speciale, Brad Maddox, era stato atterrato.

A SummerSlam arbitra con imparzialità il match vinto da Bryan. Alla fine della contesa, però, Triple H colpisce il neo campione Daniel Bryan con un Pedigree premettendo a Randy Orton di incassare il suo Money in the Bank contract e prendersi la cintura. Dal giorno dopo, a Raw, compare sempre al fianco della moglie Stephanie sotto la stable dell’Authority, cercando sempre di proteggere il nuovo “volto della compagnia” Randy Orton. Con i poteri da dirigente, Triple H con Stephanie inizia a punire con degli Handicap Match tutti i lottatori in disaccordo con le decisioni come Dolph Ziggler o The Miz.

The Authority comincia così una guerra contro i “dissidenti” al fianco del campione Randy Orton e dei tre componenti dello Shield che stanno agli ordini di Triple H. Triple H minaccia soprattutto The Big Show che non si può ribellare a causa della sua situazione finanziaria che non gli permette di perdere il lavoro. L’Authority comincia così ad obbligare Big Show nel corso delle settimane a stare a guardare mentre i suoi amici vengono distrutti in degli Handicap Match oppure viene costretto a colpire altri lottatori per ordine di Triple H e Stephanie.

Nel frattempo, nella puntata di Raw del 2 settembre, Triple H obbliga Cody Rhodes, reo di averlo criticato, ad affrontare Randy Orton in un match con in palio il suo lavoro: Cody perde e viene licenziato. Nelle settimane seguenti anche Goldust e Dusty Rhodes tentano di riottenere il lavoro per Cody, ma i tentativi falliscono Nella puntata di SmackDown del 13 settembre Triple H sospende Big Show per un giorno facendolo poi attaccare dallo Shield.

Nel corso della puntata di Raw del 16 settembre, la sera dopo Night of Champions, Triple H spoglia Daniel Bryan del WWE Championship accusandolo di complotto con l’arbitro Scott Armstrong, reo di aver effettuato un conteggio veloce. A Battleground, il 6 ottobre, Triple H concede a Goldust e Cody un match contro Seth Rollins e Roman Reigns dello Shield: i due fratelli vincono e ottengono entrambi un nuovo contratto. Nello stesso PPV Big Show s’intromette nel rematch tra Daniel Bryan e Randy Orton per il titolo WWE, decretando un no contest. Triple H e Stephanie lo licenziano il giorno seguente a Raw. La sera stessa Triple H viene messo al tappeto da un KO Punch di Big Show.

A Hell In A Cell 2013 cerca di indurre l’arbitro speciale del match tra Bryan e Orton, Shawn Michaels, a propendere per quest’ultimo. HBK viene colpito durante il match e Triple H entra nella struttura per soccorrerlo, spingendo via Daniel Bryan. Bryan allora lo colpisce con il Running Knee Kick ma HBK gliela fa pagare, colpendolo a sua volta con la Sweet Chin Music e contando poi lo schienamento in favore di Randy Orton.

Il giorno dopo a Raw la stable di Triple H accoglie un nuovo membro, Kane il quale, dopo un match con The Miz, si toglie la maschera e si mette al servizio dell’Authority. Triple H investe poi Kane dell’incarico di Director of Operation. Nelle settimane seguenti, Triple si vede intralciato dalle interferenze di Big Show e il 21 ottobre a Raw il gigante annuncia di voler intentare una causa ai danni della WWE per la risoluzione irregolare del suo contratto. Per evitare il tribunale, il 4 novembre a Raw, Triple H e Stephanie negoziano un nuovo contratto con Big Show che include anche un match titolato a Survivor Series contro Orton. Al PPV in questione Triple H è decisivo nel distrarlo permettendo la vittoria al suo alleato Randy Orton.

La sera seguente, a Raw, Triple H e Stephanie raccolgono il suggerimento di Cena (che è il World Heavyweight Champion) e sanciscono un match di unificazione dei titoli a TLC in un TLC match. Nelle stesse settimane CM Punk inizia a scontrarsi contro lo Shield e contro Kane che, a suo modo di vedere, sono guidati dalla mano dello stesso Triple H. Il 9 dicembre a Raw Triple H colpisce Randy Orton con un Pedigree perché quest’ultimo aveva colpito accidentalmente la moglie. A TLC Triple H dice chiaramente a Orton che non avrà alcun supporto da loro e che dovrà guadagnarsi la vittoria nell’incontro, poi vinto da Randy.

Il 30 dicembre a Raw Triple H e Stephanie sanciscono il rematch per il WWE World Heavyweight Championship tra Orton e Cena per Royal Rumble. La settimana seguente accolgono il ritorno di Batista in WWE, nonostante Orton affronti a muso duro Triple H creando ulteriori dissidi. Dopo la Royal Rumble Triple H viene accusatom insieme alla moglie, da Daniel Bryan di averlo tenuto fuori dalla rissa reale e Triple H inserisce Bryan nei match di qualificazione per Elimination Chamber. Nel corso delle settimane, poi, Triple H continua ad apparire per sancire match o appianare le divergenze (come tra lo Shield e la Wyatt Family). Ignora la richiesta di Paul Heyman di avere un match per il titolo per il suo cliente Brock Lesnar. Nella puntata post-Elimination Chamber, Daniel Bryan lo sfida ad un match per WrestleMania, perché stanco delle ripetute scorrettezze del COO.

Triple H rifiuta ripetutamente di rispondere in maniera positiva la sfida di Daniel Bryan, ritenendolo non all’altezza di un ‘giocatore di serie A’ come lui. Bryan però non si arrende e, durante una puntata di Raw, lancia lo Yes Movement, affermando di voler “dirottare” lo show e minaccia di non lasciare il ring finché non otterrà quel che vuole da Triple H. Il COO, infuriato, accetta così la sfida per Wrestlemania 30. Nelle settimane successive, Triple H attacca ripetutamente Bryan al fine di farlo presentare al WM nelle peggiori condizioni possibili. Triple H, in aggiunta, pone una stipulazione al suo match contro Bryan: il vincitore andrà nel main event dello show con Randy Orton e Batista in un Triple Threat match per il WWE World Heavyweight Championship. A Wrestlemania 30, Daniel Bryan sconfigge Triple H e vince anche a il titolo assoluto nel main event dello show WWE più importante dell’anno.

La sera post-Wrestlemania, Triple H, Randy Orton, Batista e Kane infieriscono su Daniel Bryan, provocando l’intervento dei ‘mastini della giustizia’, The Shield (Dean Ambrose, Seth Rollins e Roman Reigns). Triple H si concentra così sullo Shield e porta in auge la stable della Evolution insieme a Orton e Batista. L’Evolution affronta lo Shield a Extreme Rules 2014, ma viene sconfitta. La situazione si ripete a Payback 2014, quando lo Shield batte nuovamente la Evolution in un six-man tornado tag team elimination match. Durante le puntate di Raw successive a Payback, Batista abbandona la stable e mette fine alla Evolution, ma Triple H ha un ‘Piano B’: Seth Rollins. Rollins infatti tradisce i suoi compagni dello Shield e passa dalla parte delle Authority. Rollins diviene il protetto per eccellenza di Triple H in una stable di cui fanno parte anche Stephanie, Kane, Orton, Joey Mercury e Jamie Noble. Orton, in seguito ai successivi tradimenti di Rollins ai suoi danni, si schiera successivamente contro le Authority, minacciando di entrare a far parte del Team Cena che affronterà il Team Authority al PPV WWE Survivor Series 2014.

Redazione Tuttowrestling
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Dal 1997, la Redazione di Tuttowrestling ha visto la partecipazione di tutte le principali firme del Wrestling Web Italiano
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