Biografia: Tito Santana

Merced Solis nasce a Tocula, nel Messico il 5 ottobre del 1953, ma cresce principalmente negli Stati Uniti, e precisamente a Mission, nel Texas. La sua carriera sportiva inizia nel mondo del football, a partite dalla High School per poi proseguire nella West State Texas University, fino ad arrivare a giocare nella NFL con i Kansas City Chiefs e nella Canadian Football League con i BC Lions, dove tra l'altro gioca insieme a Tully Blunchard, altra futura superstella del pro wrestling. Terminata l'esperienza del football entra nel mondo del wrestling nel 1975, lottando in federazioni indipendenti del Texas. Nel 1977 approda alla AWA, dove, con il nome di Tito Santana, ottiene diverse opportunità per vincere il titolo assoluto, detenuto da Nick Bockwinkel, ma non riesce mai a mettersi l'ambita cintura alla vita.
Circa due anni dopo passa alla NWA, dove inizia a lottare con il nome Tito Santana, dove il 15 febbraio 1979 conquista, in coppia con Ted diBiase, i Western State Tag Team Titles, sconfiggendo Akio Sato e Mr. Pogo. Nella seconda metà del 1979 viene ingaggiato dalla WWWF di Vince McMahon Senior, dove il 22 ottobre, al Madison Square Garden, conquista le cinture di campioni di coppia insieme a Ivan Putski, sconfiggendo Jimmy e Jerry Valiant. I due lavorano molto bene insieme, tanto da meritare il riconoscimento di tag team dell'anno 1979 dal magazine Pro Wrestling Illustrated. Il loro regno di campioni termina nell'aprile del 1980, per mano dei Wild Samoans. Di lì a breve Tito abbandona la WWWF per rientrare nella AWA.
Il 14 luglio 1980, nel corso dello show “Comiskey Park”, lotta e pareggia contro Paul Christy, e nella stessa serata prende parte ad una Battle Royal vinta da Jerry Blackwell. Tra il 1981 ed il 1982 lotta anche in Georgia, per la Georgia Championship Wrestling: nel GCW Omni Thanksgiving Tag-Team Tournament il suo compagno di squadra è Brad Armstrong e i due riescono a superare il primo turno sconfiggendo Hiro Matsuda e the Great Yatsu, per poi però perdere contro i Moondogs, che vinceranno anche il torneo. Nel 1983 lotta nella NWA Mid-South, dove il 21 marzo prende parte al torneo per il North American Title: dapprima sconfigge Matt Borne e successivamente perde contro Kendo Nagasaki.
Nel 1984 approda alla WWF un rampante Vince McMahon Junior, che è sul punto di lanciare su scala nazionale il suo prodotto. Questo ovviamente contribuisce in modo determinante a rendere Tito Santana un nome assai conosciuto nel mondo del wrestling professionistico. Il suo stile di lotta è un'alternanza di azioni veloci con buon livello atletico e manovre statiche lente e non eccessivamente fruttuose. La simpatia che riscuote con il pubblico, invece, non conosce assolutamente pause, e non a caso Tito riuscirà a restare per quasi dieci anni nella schiera dei face, con un nutrito numero di tifosi in tutto il mondo. Non è invece certo un suo ammiratore Jesse “The Body” Ventura, che nel corso degli shows televisivi storpia il suo nome in “Chico Santana”, assimilandolo ad una scimmia; in realtà si tratta solo di un work, in quanto fra i due non manca il rispetto reciproco.
Il 21 gennaio 1984 lotta contro il campione WWF, l'odiato Iron Sheik: l'incontro termina con una doppia squalifica. Il suo primo titolo WWF arriva circa un mese dopo, l'11 febbraio, quando sconfigge e strappa il titolo intercontinentale a “Magnificent” Don Muraco, mettendo fine ad un title reign durato ben 12 mesi. Il 23 luglio difende con successo la sua cintura ancora all'MSG, contro “Cowboy” Bob Orton, che si rivelerà uno dei suoi più grandi avversari della sua carriera.
Inizia quindi un lungo e memorabile feud, tra i migliori della sua carriera, con Greg “The Hammer” Valentie, con in palio la cintura. Il primo round va a Valentine, che il 24 settembre 1984 si laurea nuovo campione intercontinentale. Santana ha poi l'onore di aprire la primissima edizione di Wrestlemania, disputata nel 1985 al Madison Square Garden. Il suo avversario è “The Executioner” (Buddy Rose), che viene sconfitto per sottomissione. Il 7 luglio arriva anche la rivincita contro l'odiato rivale Valentine. In uno Steel Cage Match, Tito riesce a riprendersi la cintura, ma deve subire lo sleale attacco dell'avversario al termine dell'incontro, che inoltre danneggia la cintura simbolica del titolo intercontinentale sbattendola contro la gabbia. Questo permetterà alla WWF di produrre una nuova cintura, che sarà utilizzata per ben tredici anni. Il giorno dopo prende parte al torneo King of The Ring, vinto da Don Muraco: Tito sconfigge prima Terry Funk e poi Jim Brunzell, per poi perdere da Iron Sheik. Verso la fine del 1985 è coinvolto in un feud conto “Macho Man” Randy Savage, che riesce a sconfiggere il 31 ottobre durante Saturday Night Main Event.
Il secondo regno di campione intercontinentale termina l'8 Febbraio 1986, quando Savage riesce a sconfiggerlo grazie ad uno sleale colpo con un tirapugni. Nella seconda edizione di Wrestlemania lotta insieme con un altro popolarissimo atleta, The Junkyard Dog, perdendo per mano di Terry e Hoss (Dory, jr.) Funk. Il 21 febbraio arriva anche una opportunità per il titolo di coppia, ma il team composto da lui e Danny Spivey viene sconfitto dai campioni in carica, la Hart Foundation (Bret Hart e Jim Neidhart). Questo incontro costituisce l'inizio di una faida che lo vede contrapporsi ai componenti della Hart Foundation, al loro manager “The mouth of the south” Jimmy Hart e all'ex-arbitro corrotto “Dangerous” Danny Davis, che debutta come wrestler proprio all'interno della “scuderia” di Jimmy Hart. Naturalmente non si tratta certo di avversari annoverabili tra i lottatori leali, e non a caso le cinture di coppia sono proprio l'ultimo”regalo” dell'arbitro Danny Davis prima che finalmente la federazione prendesse provvedimenti.
E' Wrestlemania III l'occasione ideale per lui e per i British Bulldogs per presentare all'ex arbitro il conto di tante sconfitte ingiuste: i tre, infatti, lottano in un 3 vs 3 match contro la Hart Foundation e Danny Davis. Di fatto si tratta di un due contro tre, poichè Davis entra solo un paio di volte e per pochi secondi, il tempo di dare due calci a Dynamite Kid e uscire, tra i fischi dei novantatremila fans presenti tra il pubblico. I cattivi però decidono di strafare e sbagliano: Danny resta sul ring un po' di più ed è per lui un vero massacro. Dynamite Kid riesce a dare il cambio a Tito Santana, che non si fa sfuggire la possibilità di vendicarsi a suon di botte, fino all'interferenza di Neidhart. Tito assorbe rapidamente il colpo sleale subito, e riesce a dare il cambio a Davey Boy Smith, che completa il massacro con un suplex, un piledriver, una clothesline e una powerslam. Lo schienamento finale sarebbe una formalità se non fosse per la nuova interferenza della Hart Foundation, che provoca un parapiglia durante il quale Davis riesce a colpire Davey Boy con il megafono di Jimmy Hart ed ottenere lo schienamento vincente, per una vittoria tanto sorprendente quanto rocambolesca.
La rivincita per Tito non arriva nemmeno il 7 settembre nell'edizione 1987 del King of The Ring (vinta da Randy Savage),quando viene sconfitto in modo sporco al primo turno da Danny Davis. Nella seconda metà dell'87 arriva per lui un nuovo compagno di coppia, ovvero Rick Martel, da poco abbandonato da Tom Zenk, con cui formava la Can-Am Connection: i due formano la coppia Strike Force, tra le più forti di tutta la federazione. Non è un caso, quindi, se il 27 ottobre i due riescono a conquistare le cinture di coppia, sconfiggendo la Hart Foundation, difendendo più volte il titolo con successo. Alle Survivor Series gli Strike Force lottano insieme ai Rougeau Brothers, agli Young Stallions, ai British Bulldogs ed alle Killer Bees contro la Hart Foundation, The Islanders, Demolition, The Bolshevics e Dino Bravo & Greg Valentine. Le coppie sopravvissute sono gli Young Stallions e le Killer Bees, mentre Strike Force viene eliminata quando Jim Neidhart riesce a mettere proprio Santana al tappeto.
Alla Royal Rumble 1988 entra con il numero uno e subito ritrova come numero due uno dei suoi più accesi nemici, ovvero Bret Hart della Hart Foundation. Tito resiste poco più di dieci minuti, poi viene eliminato dalla Hart Foundation. Il 27 marzo termina il suo regno da campione di coppia: ad Atlantic City, durante Wrestlemania IV, la Strike Force è sconfitta dai Demolition: un colpo sleale di Ax su Santana permette ai due clienti di Mr Fuji di trovarsi diversi minuti in totale controllo del match. Quando finalmente Tito riesce a dare il cambio a Rick Martel questi riesce ad applicare la sua mossa finale, il Boston Crab, su Smash, ma è decisivo l'intervento di Mr Fuji, che distrae sia Tito che l'arbitro, permettendo ad Ax di effettuare indisturbato un micidiale (e naturalmente illegale) colpo con il bastone che vale vittoria e titolo. Le due coppie si sfidano sul ring per oltre venti volte nel corso della primavera e dell'estate, ma in nessuna occasione si assiste ad un cambio di mano delle cinture: Demolition vince (quasi sempre in modo sporco) o perde per squalifica. Il team si scioglie poco dopo. Tra luglio e agosto Tito lotta da solo, contro avversarsi come King Haku, Red Rooster, Big Bossman e Dino Bravo.
Alle Survivor Series è in squadra con Jim Duggan, Ken Patera, Jake Roberts e Scott Casey, che perdono contro Andre The Giant, Dino Bravo, Mr Perfect, Harley Race e Rick Rude: Tito riesce ad eliminare Race, ma deve ancora una volta soccombere ad Andre The Giant, che lo schiena dopo un devastante sit down splash. Dopo una serie di incontri con Greg “The Hammer” Valentine, spesso conclusi con un pareggio per raggiunto limite di tempo, Tito affronta e batte l'8 dicembre the Red Rooster, che per effetto della sconfitta viene licenziato seduta stante da Bobby The Brain Heenan.
Nella Royal Rumble 1989 pesca il numero 12, e riesce a resistere sul ring circa dieci minuti, per poi essere eliminato da Randy Savage ed Arn Anderson. Wrestlemania V, nuovamente ad Atlantic City, è una occasione speciale per lui, in quanto costituisce il ritorno agli incontri di coppia dopo oltre dieci mesi, con il suo vecchio amico Rick Martel. Purtroppo le cose vanno in modo assai diverso da quanto previsto, poiché dopo un malinteso tra i due Martel viene colpito in modo accidentale e arrabbiatissimo lascia il ring, permettendo alla già formidabile coppia avversaria (Arn Anderson e Tully Blanchard) di beneficiare di un vantaggio troppo grande per non vincere facilmente. Sono scioccanti le parole di Martel nell'intervista rilasciata dopo il match: secondo lui Santana era sempre stato l'anello debole, il perdente, ed era riuscito ad avere successo solo grazie a lui. Questo sancisce l'inizio della rivalità fra i due, ed il passaggio del canadese tra le fila dei cattivi.
Il feud fra i due non conosce davvero soste: decine di incontri in vari show non televisivi e in puntate di Wrestling Challenge, interferenze reciproche nei combattimenti che vedono coinvolti l'altro, e perfino un attacco di Santana a Martel ed al suo nuovo manager Slick durante una puntata dello show di Brother Love. Lottano a Summerslam in un match tre contro tre: Santana è in squadra con i Rockers, Martel con i fratelli Rougeau. La vittoria va al team heel in modo sporco, con lo schienamento decisivo messo a segno proprio da Martel su Marty Jannetty. Il 14 ottobre vince l'edizione 1989 del torneo King of the Ring, sconfiggendo nell'ordine Bad News Brown, the Warlord, Akeem ed infine Rick Martel in finale.
Alle Survivor Series è in squadra con “The American Dream” Dusty Rhodes, Brutus The Barber Beefcake e Red Rooster contro Big Boss Man, Akeem, Rick Martel e Honkytonk Man; tuttavia, a causa di un infortunio Akeem non è in grado di lottare, e viene sostituito da Bad News Brown, il cui apporto però sarà praticamente nullo, in quando dopo un colpo rifilatogli per errore da Big Boss Man decide di farsi contare fuori e andarsene. Anche l'apporto di Santana è decisamente modesto, in quanto Tito è il primo eliminato per la sua squadra, per mano del suo odiato rivale Rick Martel, che peraltro mette a segno lo schienamento aggrappandosi illegalmente al costume dell'avversario, senza che però il giovane arbitro Mike Chioda se ne avveda.
Nella Royal Rumble del 1990 Tito è decisamente più fortunato rispetto alle passate edizioni; pesca un buon numero, il 23, ma riesce a restare sul quadrato solo per circa cinque minuti: ad un passo dal riuscire ad eliminare Rick Martel (entrato con il 22), alle sue spalle Ultimate Warrior lo solleva per le gambe e lo elimina, mentre lo stesso Martel si salva restando sull'apron ring.
Quest'ultimo episodio sancisce di fatto la fine del feud con Martel (sebbene i due lotteranno altre volte in alcuni house shows), che probabilmente è anche l'ultimo feud di rilievo della sua carriera nella WWF. Tito, infatti, continua a lottare nel low-carding, affrontando (e spesso perdendo) di volta in volta heel emergenti o che hanno bisogno di vittorie per rilanciarsi. Tra questi ci sono Bad News Brown, Dino Bravo e addirittura The Genius, sebbene grazie all'aiuto di Mr Perfect.
A Wrestlemania VI viene sconfitto da Barbarian in poco più di quattro minuti. Il 4 aprile, dopo la vittoria di Ultimate Warrior a Wrestlemania, il titolo intercontinentale viene riassegnato in un torneo. Tito batte al primo turno Akeem per count-out tra le proteste del manager Slick, e grazie al doppio count out tra Brutus Beefcake e Dino Bravo approda direttamente alla finale, che disputa e perde il 23 Aprile contro Mr Perfect, a causa della decisiva interferenza di Bobby The Brain Heenan, che Perfect annuncerà come suo nuovo manager subito dopo la fine dell'incontro e la conquista della cintura.
Nel frattempo, il 13 aprile, lotta anche in uno show congiunto WWF /All Japan Wrestling insieme a Jimmy Snuka, sconfiggendo Masa Fuchi & Kenta Kobashi. Per tutta l'estate lotta più volte sia contro Hennig, senza però mai andare oltre la vittoria per squalifica, che contro Warlord, che lo sconfigge anche a Summerslam in poco più di cinque minuti. Verso la fine del 1990 Tito è una delle principali vittime di una nuova odiatissima superstella della federazione, ovvero il mercenario iracheno Sgt. Slaughter. Addirittura in una occasione Slaughter lo imprigiona addirittura nelle corde, colpendolo più volte con l'asta di una bandiera, e gli chiede più volte di salutare davanti a tutti la bandiera dell'Iraq. La risposta di Tito è tutta in un eloquente sputo sulla bandiera, e questo ovviamente gli costa una nuova serie di colpi, fino all'arrivo di Hacksaw Jim Duggan in suo soccorso.
Il 22 novembre alle Survivor Series la squadra di Nikolai Volkoff, Tito Santana ed i Bushwhackers riesce a sconfiggere Sgt. Slaughter, Boris Zhukov e gli Orient Express in poco meno di undici minuti: le cose si mettono subito benissimo per il team dei buoni, che riesce a portarsi sul 4-1. Tuttavia Slaughter, rimasto da solo, riesce a rimontare fino a trovarsi uno contro uno con Tito. Un colpo fortuito che mette temporaneamente ko l'arbitro Danny Davis permette a General Adnan di interferire e colpire Santana con la bandiera, consentendo a Slaughter di applicare la camel clutch. Sembrerebbe una vittoria ormai raggiunta, ma, benché stordito, Davis decreta la squalifica e la conseguente sconfitta del mercenario iracheno.
Tito, dunque, si qualifica insieme ad Hulk Hogan e Ultimate Warrior (soli sopravvissuti nei loro match disputati precedentemente) per il Survivor match finale, dove saranno proprio Hogan e Warrior gli unici sopravvissuti: anche in questo caso la sua prestazione è ottima, riuscendo ad eliminare Warlord dopo appena 28 secondi, per poi però essere schienato due minuti dopo da Ted DiBiase. Nella Royal Rumble 1991 pesca il numero 11, ma questa volta resiste per ben trenta minuti, prima di essere eliminato da Earthquake, che resterà per ultimo a contendere la vittoria ad Hulk Hogan. Purtroppo però non basta questa ottima prestazione per uscire da una sempre più frequente collocazione nel lowcard. A Wrestlemania VII è sconfitto da The Mountie in appena 90 secondi, grazie al colpo sleale del canadese con lo shockstick, con l'arbitro Joey Morella distratto a parlare con il manager Jimmy Hart.
Il 5 Agosto lotta in un evento WWF / SWS a Takasaki (Giappone), sconfiggendo insieme a Kitahara il team composto da . Naoki Sano e Fuyuki. Quattro giorni dopo a Yokohama lotta invece con Great Kabuki contro George e Shinji Takano. Verso la fine del mese di agosto le federazione di Stamford decide che il personaggio Tito Santana così com'è non è più sufficiente: il semplice “Arriba!” alla fine delle interviste non basta più, e c'è bisogno di una gimmick. Dunque, secondo la storyline, Tito trascorre un periodo nel “suo” Messico ad imparare l'attività di torero, per tornare a combattere con il nome di “El Matador”. Si tratta di una precisa linea dell'intera federazione, che in questo particolare periodo tende ad assegnare una gimmick ad ogni atleta, anche se questa non appare ai più indispensabile. E' il caso di Tito Santana, fino ad allora estraneo a qualunque personaggio particolare, che viene trasformato in meno di due mesi in un grande esperto di corride.
Il debutto del “Matador” avviene il 30 settembre a Wrestling Superstars, contro Bob Bradley. Tito non ha più il classico costume bianco, bensì è vestito proprio come un torero, con pantaloni verdi o neri con vistose decorazioni dorate, stivali rosa e addirittura copricapo per salutare il pubblico e mantello. Sempre per completare la gimmick, prima dell'incontro l'avversario viene invitato ad assumere il ruolo del toro, con le classiche movenze con il mantello tipiche dei mattatori delle corride. Come già detto è un periodo in cui la federazione sforna diverse gimmick, e questa purtroppo non solo è una delle più inguardabili, ma non produce nemmeno l'effetto di risollevare la carriera del wrestler se non per un brevissimo periodo, prima del rientro sempre più evidente nei match di secondo piano.
El Matador, infatti, riesce a mettere a segno qualche buona vittoria, contro ad esempio Hercules, Kato,The Barbarian, Skinner, Colonel Mustafa e The Berzerker, e addirittura il 5 ottobre a Barcellona, in Spagna, riesce a schienare un avversario del calibro di Undertaker, colpendolo con l'urna delle ceneri rubata da Paul Bearer. L'11 novembre interviene a salvare Virgil dal duo Ted DiBiase -Repo Man: ne nasce un sodalizio tra i due, con conseguente rivalità fra le due coppie. Alle Survivor Series la squadra composta da Jim Duggan, Sgt Slaughter, Tito Santana e Kerry Von Erich riesce a sconfiggere con un secco cappotto il team di Skinner, Col Mustafa, The Berzerker ed Hercules; Tito riesce a mettere a segno l'eliminazione di Hercules con la sua nuova mossa finale, una sorta di variante del suo precedente avambraccio volante,
A Tuesday in Texas Santana e Virgil affrontano Ted DiBiase e Repo Man, che riescono a vincere grazie allo schienamento di DiBiase su Virgil ottenuto dopo un colpo sleale messo a segno da Repo Man. La rivalità prosegue anche nei primi mesi del 1992, ed in particolare Tito affronta diverse volte Ted diBiase in vari house shows. Nella Royal Rumble 1992 vinta da Ric Flair, Tito pesca il numero 7 e resiste sul ring per circa quindici minuti, quando lui e Shawn Michaels si eliminano a vicenda. Il 5 aprile si disputa all'Hoosier Dome l'ottava edizione di Wrestlemania: il match di apertura vede opposti Tito Santana ed un emergente Shawn Michaels, che riesce a sbarazzarsi del “matador” dopo circa dieci minuti.
Completamente scemato il breve effetto positivo della nuova gimmick, El Matador lotta in match di contorno senza mai essere coinvolto in un vero e proprio feud. Fa eccezione una buona vittoria ottenuta il 19 maggio in una puntata di Wrestling Superstars, dove vince una battle royal con ben quaranta partecipanti. Subito dopo, però, è ancora anonimato: qualche vittoria principalmente contro Kato, ma nulla che possa mutare il suo ruolo di jobber di lusso nelle occasioni che contano.
A Summerslam (29 agosto) davanti al pubblico di Wembley, a Londra, Tito perde il match di apertura contro Papa Shango in appena sei minuti. Va molto meglio la sua contemporanea presenza nella Eastern Championship Wrestling, dove l'8 agosto conquista il titolo dei pesi massimi sconfiggendo Don Muraco. Il suo regno dura un mese, in quanto il 9 settembre Tito non difende il titolo contro Shane Douglas, che quindi viene dichiarato campione.
Il 24 settembre in Germania arriva una opportunità per il titolo del mondo, ma è il campione Ric Flair ad avere la meglio. Nell'ultimo periodo del 1992 affronta più volte The Mountie (finendo spesso sconfitto), Damien Demento, Repo Man e anche Rick Martel, tornando anche a lottare in coppia con Virgil, spesso affrontando Money Inc. Alla Royal Rumble 1993 pesca un ottimo numero di ingresso, il 26, ma dopo dieci minuti circa è eliminato dal mastodontico Yokozuna, che vincerà anche il match. Dopo una serie di incontri con Damien Demento e una battle Royal vinta il primo marzo a Raw da Razor Ramon, Tito lotta in un dark match a Wrestlemania 9, vincendo contro Papa Shango.
Nell'edizione 93 di King of The Ring è sconfitto al primo turno da Razor Ramon con uno schienamento irregolare (classico “grab the tights”, ovvero trattenere l'avversario per il costume). Il 25 aprile, ad Assago, Tito apre la serata con un match contro Doink The Clown: dopo una fase in cui Doink sembra avere il controllo completo della contesa Tito riesce a reagire ed a sfiorare la vittoria, quando il clown è costretto a salvarsi dallo schienamento mettendo in extremis un piede sulle corde. Pochi istanti dopo, però, Doink spruzza del liquido negli occhi di Tito, schierandolo subito dopo. L'ultimo impegno nella federazione di Stamford per Tito è il 13 agosto in un house show, dove sconfigge Damien Demento. Termina qui la sua avventura a Stamford.
Lasciata la compagnia di Vince McMahon, Tito lotta in varie federazioni indipendenti, tra cui la Extreme Canadian Championship Wrestling, la Renegade Wrestling Alliance e la United States Wrestling Federation, fino ad aprire nel 1996 una propria federazione, l'American Wrestling Federation (AWF), per la quale lotteranno diversi atleti che hanno militato sia nella WWF che nella WCW.
All'interno della AWF disputa un feud con Bob Orton, valevole anche per il titolo dei pesi massimo. Bob riesce a sconfiggerlo e a strappargli la cintura, ma Tito se ne rimpossessa vincendo il rematch. Nel 1997 rientra nella WWF, in veste di commentatore per i Paesi di lingua spagnola. Tito assiste fin troppo da vicino a violenti bump che spesso (per non dire praticamente ad ogni pay- per- view) distruggono il suo tavolo di lavoro. Il 10 gennaio del 2000 Tito compie, a 46 anni, una apparizione “one night only” alla WCW, durante Monday Nitro: Santana combatte e un incontro contro Jeff Jarrett, grazie all'aiuto di Terry Funk, che distrae Jarrett, e “Mr. Wonderful” Paul Orndorff, che ne approfitta per entrare sul ring ed eseguire un piledriver.
Semiritirato, nel 2004, la WWE lo inserisce meritatamente nella Hall of Fame, insieme al suo vecchio rivale Greg The Hammer Valentine, ad altri suoi grandi avversarsi del passato come Nikolai Volkoff e a Jesse “The Body” Ventura, telecronista di molti suoi incontri. Tito, quindi, prende parte sia alla cerimonia allestita per l'occasione, sia alla presentazione della classe 2004 della Hall of Fame che avviene al Madison Square Garden durante la ventesima edizione di Wrestlemania, proprio lui che ha avuto l'onore di aprire la prima storica edizione. Il pubblico gli rivolge il giusto tributo, e lui saluta i tifosi con il suo vecchio “Arriba!”.
Attualmente Tito è proprietario di un salone da parrucchiere a Roxbury, nel New Jersey, svolge l'attività di insegnante di spagnolo ed educazione fisica, ma l'amore per il wrestling non lo ha abbandonato visto che dal 2005 ha ripreso a lottare sporadicamente in alcune federazioni indipendenti e, di tanto in tanto, compare anche nella WWE.