Biografia: Sgt. Slaughter

Robert Remus nasce il 17 agosto 1948 e cresce a Detroit, nel Michigan. Dopo una breve carriera militare, debutta come lottatore intorno al 1975, nello stato del Minnesota, per l'American Wrestling Association (dove hanno lottato campioni del calibro di Hulk Hogan, Ric Flair, Shawn Michaels, Jerry Lawler e tanti altri) di Verne Gagne, combattendo come Bob Remus, ovvero con il suo vero nome.
Dopo qualche anno abbandona il suo vero nome ed impersona un personaggio mascherato, Super Destroyer Mark II, sotto la guida del manager Lord Alfred Hayes. Il personaggio viene portato avanti per circa due o tre anni, lottando in vari stati del MidWest degli Stati Uniti. Intorno alla fine del 1979 viene affiancato anche da Super Destroyer Mark III, con il quale lotta in tag team. La coppia, tuttavia, non dura più di sei mesi, ed i due si trovano a lottare uno contro l'altro, con Remus che si allea con un nuovo manager, Bobby Heenan, contro il suo ex-compagno, rimasto invece con Hayes.
Nel luglio 1980 approda alla World Wrestling Federation; è proprio alla corte dei McMahon che debutta la sua gimmick di Sergeant Slaughter, ovvero il sergente di ferro, il militare americano tutto d'un pezzo, in grado sia di interpretare il ruolo dell'heel che quello del face sempre pronto a farla pagare anche a caro prezzo ai nemici del suo paese. Ad aiutarlo ad interpretare il ruolo c'è anche la sua voce, forte e autoritaria al punto giusto, adattissima alla sua catchphrase “And that is an order!”, ovvero questo è un ordine. Intorno alla metà degli anni ottanta il suo personaggio sarà inserito anche tra i giocattoli di G.I. Joe, e lo stesso Slaughter comparirà nel film dedicato al celebre personaggio.
Il suo primo match televisivo è ad Allentown (patria dei Nasty Boys) il 29 luglio, con una vittoria su Billy Berger. Nella stessa serata lotta e sconfigge anche Marc Polo. Il 20 ottobre lotta contro il campione WWF in carica Bob Backlund e vince per squalifica, a causa dell'interferenza di Arnold Skaaland. Ne segue una rissa ai bordi del ring, dove proprio Backlund finisce vittima della sua mossa finale, la cobra clutch. Il 25 ottobre sconfigge per count-out un altro grande nome come Pat Patterson, il primo campione intercontinentale della storia.
Fra la fine di ottobre e l'intero mese di novembre prosegue la sua rivalità con Bob Backlund, senza però mai andare oltre una vittoria per squalifica. Altri suoi avversari sono Pedro Morales e Dominic DeNucci. L'8 dicembre a New York City è sconfitto per count out dal leggendario Bruno Sammartino, alla sua ultima apparizione al Madison Square Garden. Nei mese di gennaio, febbraio e marzo del 1981 continua i suoi feud contro Backlund che contro Pedro Morales, nel frattempo laureatosi campione intercontinentale, senza però mai riuscire a vincere uno dei due titoli. In particolare è Backlund uno dei suoi più accesi rivali: i due si affrontano oltre dieci volte, anche in un lumberjack match (il 15 marzo), in uno steel cage match (21 marzo), ed in un Texas Death Match (il 27 marzo), ed è Backlund ad avere sempre la meglio. Il 4 febbraio affronta e sconfigge Jim Duggan, che dieci anni dopo diventerà suo compagno di coppia. Sempre in tema di grandi avversari, il 7 marzo è sconfitto per count out da Andre The Giant.
Il 4 maggio al Madison Square Garden, viene sconfitto da Pat Patterson, quando dal suo angolo Grand Wizard, vedendo Slaughter in una maschera di sangue, lancia un asciugamano per far terminare l'incontro: l'incontro viene giudicato match dell'anno da Wrestling Observer, e viene incluso anche nel DVD prodotto dalla WWE per la hall of fame del 2004. Il 2 giugno lotta anche in Giappone per la NJPW, perdendo per due a zero in un match due su tre insieme a Bobby Duncum contro due leggende come Antonio Inoki e Tatsumi Fujinami. I due lottano nuovamente in coppia per altre due serate, venendo sconfitti da Antonio Inoki e Dusty Rhodes la sera successiva, e da Bob Backlund e Dusty Rhodes il 4 giugno.
Nell'estate dell'81 affronta vecchi nemici come Morales e DeNucci, ed altri avversari come Mill Mascaras, Rick Martel, Tony Garea. Il suo ultimo impegno per la WWF è il 20 settembre, dove viene nuovamente sconfitto da Bob Backlund. Abbandonata temporaneamente la WWF, il 4 ottobre del 1981 vince un torneo per l'assegnazione del titolo degli stati uniti della NWA, sconfiggendo in finale Ricky Steamboat, titolo difeso con successo l'11 luglio 1982 contro Wahoo McDaniels. L'8 luglio dello stesso anno viene sconfitto a Toronto dal campione canadese Angelo Mosca.
Un infortunio occorso Gene Anderson permette alla coppia formata da Slaughter e da Don Kernodle di conquistare i titoli di coppia della NWA nel mese di settembre 1982. I due campioni sono sconfitti per squalifica il 23 gennaio 1983 da Ricky Steamboat e Jay Youngbloow, che a marzo riescono ad aggiudicarsi anche la rivincita ed a conquistare le cinture. Il 24 luglio è ancora Angelo Mosca il suo avversario, e questa volta Slaughter riesce a sconfiggerlo ed a strappargli il titolo canadese della NWA.
A partire dal marzo 83 rientra nella WWF come heel accompagnato nuovamente da The Grand Wizard, ed il suo avversario principale sarà nuovamente il campione Bob Backlund. Il suo rientro è ancora ad Allentown, dove il 29 marzo sconfigge SD Jones; contro Backlund perde il 18 maggio a Buffalo, ed il 23 maggio a New York. Il 6 giugno viene sconfitto da Rocky Johnson, padre di The Rock. Il 17 giugno lotta ancora a New York ed ancora contro Backlund, vincendo per count out. Il 14 gennaio 1984 a Boston vince una battle royal con 18 partecipanti.
Dopo aver lottato con avversari del calibro di Ivan Putski, Jimmy Snuka, Tony Atlas, la WWF decide di impiegare Sergeant Slaughter come eroe patriottico contro i nemici stranieri, ed in particolare contro l'odiato iraniano The Irno Sheik. Vince McMahon cerca di sfruttare l'astio del popolo americano contro l'Iran, alimentato alcuni anni prima dal caso degli ostaggi americani tenuti prigionieri dagli Ayatollah iraniani. Non sarà la prima né l'ultima volta che le storyline saranno legate ad eventi politici sfruttati a fini commerciali da Vince McMahon, e non sarà nemmeno l'ultima volta in cui Slaughter sarà coinvolto in queste operazioni. In ogni caso il suo coinvolgimento provoca un grosso aumento della popolarità del suo personaggio, forse immediatamente secondo solo ad Hulk Hogan.
Il primo contatto fra Sheik e Slaughter è il 24 gennaio, e naturalmente non è certo amichevole. L'11 marzo Slaughter si autoelimina da una battle royal proprio per inseguire lo sceicco. Nello stesso periodo lotta anche contro Mister Fuji e David Schultz (che lo aveva tradito durante un tag team match). Tuttavia il suo feud principale è contro Iron Sheik, ed i due si affrontano l'8 aprile (vittoria dell'iraniano per arresto del match dovuto ad una perdita di sangue),il 13,14,23 e 27 aprile (vittoria di Sheik per squalifica in tutti e quattro gli incontri), il 28 e 29 aprile (no contest),il 12,18 e 19 maggio e ancora il 7,9 e 12 giugno (vittoria di Slaughter in bootcamp matches), il 21 giugno in uno steel cage match, ed il 22,23 e 24 giugno ancora in bootcamp matches. Un'autentica maratona, dove l'eroe patriottico è sempre acclamato dai tifosi.
Nell'estate ed autunno dell'84 lotta anche in coppia con Dick Daniels, contro i campioni di coppia Adrian Adonis e Dick Murdoch, e singolarmente contro gli Hall of Fame Bob Orton Junior e Big John Studd.. E sempre in tema di Hall of Fame,negli ultimi mesi dell'84 si unisce alla sua battaglia contro gli antiamericani Iron Sheik e Nikolai Volfoff anche The Junkyard Dog. Proprio alle fine del 1984 dopo litigio con Vince McMahon abbandona alla WWF; Slaughter lotta per circa sei mesi in varie federazioni indipendenti, per poi riapparire nella AWA, dove dopo il ritiro di Gange diventa il top face della federazione, sfruttando sempre il suo patriottismo, strappando anche a Larry Zbyszko il titolo degli stati uniti, titolo difeso anche contro un altro heel antipatriottico come Boris Zuhkov. Il 20 aprile 1986 ancora nella AWA sconfigge Kamala.
Il suo terzo approdo a Stamford avviene nella seconda metà del 1990, ma incredibilmente, dopo anni ai vertici della popolarità come eroe americano, Slaughter turna heel criticando l'America per aver accettato Nikolai Volkoff fra le sue fila. Un mese dopo Saddam invade il Kuwait e la WWE decide di sfruttare la situazione per far diventare Slaughter un traditore tale da volersi alleare con il nemico degli Stati Uniti, l'Iraq.
La storia di pochi anni prima e del regno di campione di Iron Sheik, quindi, si ripete, ma con aspetti ancora più gravi sia sotto l'aspetto del booking (Slaughter a differenza dello sceicco iraniano è un ex eroe americano addirittura vendutosi al nemico) che sotto l'aspetto etico (in quando se con la Russia la guerra c'è stata solo a livello di reciproche minacce e scaramucce, quella con l'Iraq è una guerra nel vero senso della parola) . La scelta di Vince McMahon, quindi, è nella migliore delle ipotesi assai discutibile, tanto che ancora oggi sono feroci (e probabilmente giustificate) le critiche su questo tentativo (riuscito, fra l'altro) di guadagnare soldi da un (tragico) problema vero.
Le conseguenze dei piani di McMahon ovviamente si ripercuotono anche su Slaughter, che passa da lottatore assai popolare a personaggio odiatissimo, ben oltre l'ottica del tifo smart;impegnandosi attivamente nel personaggio, il neomercenario iracheno arriva addirittura ad essere più volte minacciato, tanto da costringere la federazione a disporre un servizio di sicurezza per la sua persona. Nel 1991 è eletto wrestler più odiato dell'anno dalla rivista Pro Wrestling Illustrated. Pur non gradendo il suo nuovo ruolo, Slaughter si impegna a recitare il suo personaggio, riuscendoci perfettamente, tra insulti ai tifosi e proclami di incoraggiamento verso la guerra.
Il 7 agosto 1990 viene intervistato da Mene Gene Ockerlund, ma l'intervista è interrotta da Nikolai Volkoff, che con la distensione tra America e Russia è diventato face ed amico degli americani. I due, dunque, tornano ad essere rivali, ma incredibilmente a ruoli contrapposti: il difensore degli americani è or Volkoff, l'odiato nemico “straniero” è Slaughter. Nella stessa serata disputa anche il suo match di rientro (poi trasmesso in tv il 9 settembre a Wrestling Challenge), sconfiggendo Paul Roma. Il suo debutto televisivo avviene invece la sera successiva a Wrestling Superstars, dove sconfigge facilmente Sonny Blaze.
Il 29 agosto a Prime Time Wrestling sconfigge per sottomissione “Rugged” Ronny Garvin, mentre per tutto il mese di settembre per buona parte di ottobre affronta più volte Nikolai Volkoff, vincendo in tutte le occasioni. Il 18 settembre a Saturday Night Main Event una modesta resistenza di Koko B Ware non gli impedisce di portare a casa una convincente vittoria. Altri suoi avversari nel mese di novembre, oltre al sempre sconfitto Volkoff, sono Tito Santana e Jim Duggan; quest'ultimo è anche il suo avversario per tutto il mese di Dicembre, incontri che terminano tutti a favore di Slaughter.
Il 19 novembre arriva l'annuncio che alla Royal Rumbe Slaughter avrebbe avuto una title shot contro il campione della WWF, Ultimate Warrior. Durante la promozione dell'incontro ci sono altri momenti molto, molto discutibili, come gli stivali mostrati da Slaughter durante un'intervista, stivali che a suo dire gli erano stati donati da Saddam Hussein in persona,e che avrebbe indossato nel suo match contro Warrior.
Il 22 novembre alle Survivor Series arriva una delle sue prime e rarissime sconfitte da quando è rientrato nella WWF: la squadra di Nikolai Volkoff, Tito Santana ed i Bushwhackers batte Boris Zhukov, Orient Express e lo stesso Slaughter: il mercenario iracheno non ha particolari colpe nella sconfitta, anzi riesce a ribaltare una situazione di quattro contro uno eliminando da solo ben tre avversari. Nel finale di match l'arbitro Danny Davis va ko, e questo consente a General Adnan di colpire Tito Santana, unico ancora in gara per i face, con la bandiera dell'Iraq; Davis però vede la scorrettezza benché a terra, e chiama la squalifica che costa a Slaughter il match.
Alla Royal Rumble (19 gennaio 1991) arriva il tanto atteso match con Warrior, che la sera prima rifiuta (a modo suo, naturalmente) di promettere a Sensational Sherri Martel di concedere un match per il titolo al suo cliente “Macho Man” Randy Savage in caso di vittoria su Slaughter, cosa già promessa, invece, dal mercenario iracheno. Per effetto di questo Warrior si ritrova ben presto a dover fare i conti con Savage e Sherri: dopo aver dominato l'inizio del match, Sherri arriva a bordo ring e lo trattiene per le gambe durante un irish whip. Ultimate esce dal quadrato e la insegue fino all'ingresso, dove Savage prima lo colpisce a tradimento, e poi gli scaraventa sulla schiena un riflettore. Il campione, quindi, resta dolorante a terra, a decine di metri dal ring; sarebbe count-out certo, ma a Slaughter interessa vincere la cintura più che il match, e quindi interrompe più volte il conteggio dell'arbitro Earl Hebner, aspetta che Warrior riesca a trascinarsi a bordo ring, e lo rimette sul quadrato per infierire ulteriormente sulla sua schiena.
Dopo diversi minuti di sofferenza il beniamino dei tifosi riesce a reagire ed a tornare in controllo del match, tanto che Sherri è costretta a fare nuovamente il suo ingresso, distraendo nuovamente il campione, che la trascina nel ring, la solleva con un gorilla press slam e la scaraventa addosso a Randy Savage, nel frattempo accorso anche lui a bordo ring. Ne approfitta Slaughter, che colpisce alle spalle con una ginocchiata, mandando il campione in ginocchio sulle corde. Un tentativo di appoggio illegale sulle stesse provoca il break dell'arbitro, e mentre il direttore di gara si distrae richiamando Slaughter, Macho Man letteralmente spacca sulla testa di Warrior lo scettro di re, permettendo al suo alleato di trascinare un esanime Warrior al tappeto, colpirlo con un elbow drop e mettere a segno lo schieramento vincente: siamo nel bel mezzo della prima guerra del golfo, e la WWF ha un nuovo campione dalla parte dell'Iraq: Sergeant Slaughter. Il Sergente festeggia naturalmente a modo suo, tornando negli spogliatoi mostrando la cintura e gridando “I told you”, ovvero “ve l'avevo detto”, quasi volesse far capire che le sue minacce e quelle di Saddam Hussein sono da prendere assolutamente sul serio.
Se prima del match la popolarità dell'ex eroe americano era prossima allo zero, dopo diventa impossibile descrivere a parole quello che il suo ingresso nelle arene provoca. E' emblematico un cartello che Hulk Hogan, vincitore la sera stessa del Royal Rumble Match, prende da un tifoso e mostra alle telecamere: Slaughter and Saddam will Surrender, ovvero i due grandi nemici si arrenderanno. La decisione sul nome dello sfidante per il titolo viene presa dal presidente della WWF Jack Tunney, da un lista di quattro nomi: Hulk Hogan, Ultimate Warrior, Jim Duggan e Randy Savage; i primi tre hanno tutti dei fondatissimi motivi per odiarlo, mentre Savage ha dalla sua il patto già stretto prima della Rumbe, patto che di fatto gli ha permesso di laurearsi campione. Tunney sceglie, fra il delirio della folla Hulk Hogan.
La strategia di Slaughter per affrontare Hogan è subito chiara: interferenze e colpi sleali contro l'avversario, interviste bellicose (dove arriva addirittura a bruciare una bandiera fatta con la maglia di Hulk Hogan), ma soprattutto una precisa strategia: perdere una battaglia è accettabilissimo, l'importante è non perdere la guerra. Nella logica del wrestling questo si traduce nella possibilità di perdere eventualmente per squalifica o count out l'incontro a Wrestlemania, ma conservando la cintura. Il match a Wrestlemania VII (24 marzo) dimostra ampiamente quando detto, con Slaughter che cerca in tutti i modi di farsi squalificare: numerose sediate, un tentativo di strozzare Hulk con i cavi televisivi perdipiù fuori dal ring, provocano una ferita che trasforma Hulk in una maschera di sangue, ma non provocano proprio quello che Slaughter vuole, ovvero la squalifica da parte di Earl Hebner. Dopo aver provato a far cedere l'avversario con la cobra clutch senza riuscirvi (Hulk riesce addirittura ad uscire dalla mossa sollevando l'avversario), Slaughter tenta uno schieramento coprendo Hogan con la bandiera dell'Iraq; è naturalmente troppo, e Hulk si rialza, non sente più il dolore e mette a segno l'accoppiata big boot / legdrop che gli valgono la vittoria e la cintura. Dopo l'incontro Slaughter cerca di farsi vendetta per altre vie, lanciando del fuoco addosso ad Hulk quando questi rientra nello spogliatoio, per poi colpirlo ulteriormente con delle sediate.
La rivalità va avanti sia con Hogan che con Warrior, e tra le fila irachene si “arruola” anche Colonel Mustafa, che altri non è che Iron Sheik, proprio il rivale storico dello Slaughter versione patriottica. E' quasi ovvio sottolineare l'ennesima brutta pagina della storyline, senza contare l'enorme falso storico, dato che ben difficilmente nella realtà un iraniano avrebbe potuto unirsi ad un team iracheno. La rivincita in pay per view è programmata per Summerslam, dove al madison square garden il 26 agosto nel “match fatto nell'inferno” si affrontano il team di Slaughter,Adnan e Mustafa contro la coppia Hogan/Warrior, con arbitro speciale Sid Justice, sul cui pendono numerosi sospetti, dovuti anche ad immagini televisive che testimoniano un suo comportamento un po' equivoco, di corruzione a favore del team iracheno. In realtà Sid non sfavorisce assolutamente i due face, anzi è proprio sfruttando una sua distrazione che Hulk Hogan riesce a lanciare della polvere negli occhi di Slaughter per poi mettere a segno il roll-up vincente. L'incontro finisce con Hulk e Sid a posare insieme sul ring, momento che chiude, finalmente, anche la parentesi irachena di Sergeant Slaughter.
Dopo questa serata, probabilmente stufo di un ruolo che non sentiva assolutamente suo (sebbene costituisca la ragione principale del suo enorme push), chiede e ottiene di ritornare nel suo ruolo di face e di eroe della propria nazione. Dopo un ruolo così forte da heel sono necessari diversi promo in cui lo stesso Slaughter dichiara il suo pentimento per aver tradito la patria (il primo viene trasmesso a Wrestling Superstars il 9 settembre), scusandosi ad esempio davanti alla statua della libertà . Per completare il lavoro gli viene affiancata anche una forte personalità patriottica, ovvero Hacksaw Jim Duggan. I due si “incontrano” il 22 ottobre (trasmesso un mese dopo a Wrestling Challenge), quando i Nasty Boys assalgono Duggan rompendogli la bandiera americana: è proprio Slaughter a correre in suo aiuto, e una volta fatto piazza pulita riceve da Duggan la bandiera americana, la saluta e la bacia, per poi stringere la mano al suo nuovo amico. I due debuttano in coppia il 12 novembre, quando sconfiggono Barry Hardy e Duane Gill.
Alle Survivor Series 91 ( 27 novembre) il team composto da Duggan, Slaughter, Kerry von Erich e El Matador Tito Santana sconfigge quattro a zero Hercules, Col. Mustafa, Skinner e Berzerker, e per Slaughter c'è anche la soddisfazione di mandare a quel paese i suoi ex amici Adnan e Mustafa, nonché di eliminare quest'ultimo. Il suo ritorno fra i face coincide con la fase di declino della sua carriera: per lui c'è solo il midcard in coppia con Duggan, senza mai poter avvicinarsi nuovamente a vincere un titolo. Alla Royal Rumbe 92 (19 gennaio) valevole per il vacante titolo WWF pesca un ottimo numero, il ventotto, ma viene eliminato dopo circa quattro minuti da Sid Justice.
Dopo circa un mese di feud (e numerose sconfitte) negli house shows contro i Natural disasters, con Duggan lotta a Wrestlemania 8 (5 aprile, unica Wrestlemania trasmessa criptata in diretta in Italia) insieme a Big Boss Man e Virgil, sconfiggendo The Mountie, Repo Man ed i Nasty Boys.
Dopo Wrestlemania combatte più volte nuovamente contro Mustafa, contro The Mountie e contro Rick Martel, ultimi incontri di una carriera che volge al termine.
L'ultimo suo avversario è Nailz (11 agosto), ma l'incontro non ha mai inizio, in quando prima del gong Nailz lo attacca, con sediate, colpi di manganello e persino con il gong. Slaughter abbandona il ring in barella, e non combatterà più un match singolo fino al 1997. Con una certa logica si può affermare che la sua carriera di lottatore finisce qui, in quanto a partire da questa data inizierà a lavorare per la WWF non più come lottatore ma come dirigente, non disdegnando però delle apparizione one time only, ovviamente contro i nemici dell'America.
Da dirigente riesce a guadagnare una grandissima stima presso tutto il backstage, tanto da essere ancora oggi uno dei più fidati road agents di tutta la federazione; nel corso degli anni non disdegna però dei ruoli per le storyline, come ad esempio capo degli arbitro, o commissioner, ruolo che riceve a Raw il 4 agosto 1997. In questo ruolo viene talvolta coinvolto nelle storyline, ordinando ad esempio a Bret Hart di difendere il suo titolo, o partecipando a pay per view come In Your House “Bad Blood” 5 ottobre 97, ma si tratta in ogni caso di ruoli che non comportano un suo ritorno sul ring.
A In Your House “Degeneration-X” (7 dicembre 1997) torna invece sul ring nell'ambito della storyline tra la dirigenza WWf e la Degeneration X, venendo sconfitto da Triple H in circa 17 minuti. A Wrestlemania XIV funge da “zavorra” per Chyna, per impedirle (ammanettandosi a lei) di interferire nel match fra Owen Hart e Triple H. La precauzione però è inutile, perché Chyna riesce a lanciargli in faccia della polvere ed a stordirlo il tempo che basta a salire sul bordo del ring e colpire Owen Hart con un low blow. Tra la fine del 98 e l'inizio del 99 si schiera con il resto della dirigenza con Vince McMahon nella sua guerra contro Steve Austin, spendo arbitrando in modo non imparziale match che vedono il rattlesnake coinvolto.
Alla Royal Rumble 2000 (23 gennaio) è uno dei giurati del Miss Rumble swimsuit competition, competizione vinta da Mae Young. Il 29 febbraio viene sconfitto a Smackdown! dal campione europeo Kurt Angle. A Wrestlemania XVII (1 aprile 2001) partecipa alla gimmick battle royal, ed è il penultimo eliminato per mano di Hillbilly Jim. Slaughter non accetta la sconfitta e soprattutto il verdetto finale, che vede il suo vecchio nemico Iron Sheik uscire vincitore, e dopo il gong rientra nel ring e applica una sleeper hold allo sceicco di ferro, per poi salutare i tifosi.
Il 5 agosto 2002 a Raw si contrappone al gruppo canadese degli Unamericans, ed in particolare sfida test ad un match che non ha mai inizio, in quanto lo stesso Test lo attacca a tradimento subito prima. Il 23 giugno 2003 affronta altri nemici antipatriottici, ovvero i campioni di coppia La Resistance, che riescono a sconfiggere il team composto da lui e The Hurricane, mantenendo le cinture. Il 24 novembre 2003 affronta a Raw Randy Orton, in un legend vs legend killer match: Slaughter si aggiunge all'elenco delle leggende vittime dell'erede di Bob Orton Junior.
Nel marzo del 2004 viene inserito nella Hall of Fame della WWE, con la cerimonia di presentazione nel corso di Wrestlemania XX (14 marzo) : il pubblico del Madison Square Garden gli tributa una calorosa ovazione. Il 19 ottobre torna a lottare in un dark match a Taboo Tuesday contro i nuovi personaggi antiamericani della WWE, ovvero Muhammad Hassan e Daivari, sconfitti per squalifica in un handicap match. Il 31 gennaio 2005 è sconfitto a Raw dallo stesso Hassan.
Il 9 Aprile sconfigge in uno show indipendente The Honky Tonk Man.
Il 13 giugno a Raw si aggiunge al lungo elenco di vittime della Masterlock challenge, non riuscendo ad uscire dalla Masterlock di Chris Masters.
Sempre a Raw, il 4 luglio “dirige” le operazioni del primo Bikini Bootcamp, ovvero una corsa ad ostacoli riservata alle aspiranti divas del DivaSearch contest. Durante la gara una delle concorrenti rimarrà (accidentalmente?) con il seno scoperto, venendo subito coperta con un asciugamano dall'arbitro Earl Hebner.
Il 5 dicembre riappare a Raw durante un segmento al microfono di Edge: Slaughter e “Freebird” Michael Hayes riferiscono ad Edge di abbandonare il ring, poiché Vince McMahon in persona ha deciso che il suo tempo è scaduto. Edge la prende male, e prima ricorda a Hayes la morte dell'amico Terry Gordy, poi passa alle mani, lasciando, grazie al determinante aiuto di Lita, le due leggende al tappeto.
Il 26 maggio 2006 nel corso dello show Pro Wrestling Legends affronta e sconfigge The Warlord. Durante il match the Iron Sheik cerca di interferire, ma il suo tentativo è neutralizzato dall'intervento di Greg “The Hammer” Valentine. Nell'ambito del suo lavoro “dietro le quinte” in WWE, Slaughter non disdegna una serie di apparizioni, a volte anche da lottatore vero e proprio: il 14 luglio 2006 presenta il “Bikini Boot Camp”, ovvero una prova simile a quelle dei campi di addestramento militari riservata alle concorrenti del Diva Search.
Il 2 ottobre a Raw sconfigge Nick della Spirit Squad, grazie all'aiuto della DX che neutralizza le interferenze degli altri componenti della stessa Spirit Squad. Sempre a Raw,il 13 ottobre è parte degli enforcer che Ric Flair porta con sè per fronteggiare proprio la Spirit Squad, in particolare per supportarlo a bordo ring nel suo match contro Kenny. Assieme ad altri due componenti del team, ovvero Rowdy Ronny Piper e Dusty Rhodes, Slaughter è uno dei possibili tag team partner di Flair per il suo match di Cyber Sunday (5 novembre); il pubblico voterà per Piper. Il 26 novembre è ancora parte della “scuderia” di Flair, lottando alle Survivor Series insieme allo stesso Nature Boy, a Dusty Rhodes e Ron Simmons, sconfiggendo la Spirit Squad. Il 18 dicembre a Raw prende parte ad una Battle Royal per determinare il nuovo number one contender, vinta da Edge. Il 30 luglio 2007 a Raw viene sconfitto da Randy Orton, che dopo la fine del match lo colpisce con il suo calcio al volto, costringendolo ad uscire in barella.
Il 14 a settembre, a Smackdown, Sgt. Slaughter appare brevemente durante il finto matrimonio di Teddy Long e Kristal Marshall. Il 10 dicembre del 2007, nel corso del quindicesimo anniversario della nascita di Raw, Slaughter partecipa nel corso di una battle royal tra leggende, vinta da Ted DiBiase. Il 31 marzo 2008 appare anche alla ottocentesima puntata di Raw, ballando al centro del ring con Kung Fu Naki.
Slaughter viene licenziato dalla WWE il 13 gennaio 2009 ma trova un accordo per lavorare a gettone com la compagnia come “ambasciatore” nel corso di eventi esterni.
Il 10 agosto 2009 Sgt.Slaughter è uno dei primi “guest host” di Raw, che operano come “general manager” per una notte. Il 2 ottobre fa una apparizione speciale a Smackdown in occasione del decennale dello show. Il 29 marzo 2010 è a Raw come lumberjack in un Legends Lumberjack match tra Christian e Ted DiBiase. Il 31 dicembre, a Raw, torna sul ring della WWE perdendo contro Antonio Cesaro. Nella puntata speciale di Raw del 31 dicembre 2013 denominata “Old School Raw” viene scelto dal pubblico come arbitro speciale di un match tra The Great Khali e Damien Sandow.