WWE Planet #1025 – Indovina chi viene a cena?

La WWE fa wrestling, fa entertainment, e dunque racconta storie. A volte complesse da capire, altre volte completamente illogiche, molte altre volte, per fortuna, semplici e comprensibili. Le storie che hanno più successo sono quelle in cui ci si può rispecchiare, perché, in fondo, ci siamo passati (o ci passeremo) un po’ tutti.
La storia che la WWE ci ha raccontato questo venerdì ha funzionato, indubbiamente, da matti. Forse ha una particolarità però: ce l’ha raccontata indirettamente. Nel nuovo mondo in cui la WWE e la UFC sono la stessa cosa, la prima puntata di SmackDown sotto la nuova egida, non ha variato in maniera drastica; ben inteso, era folle aspettarselo, non parliamo di questo. Bensì, la WWE però ci ha raccontato la cara vecchia storia di quando si va a conoscere i genitori di lui/lei. Non lo ha fatto in maniera tradizionale. Non ci ha mostrato dei segmenti cringe di un wrestler che va a cena dai genitori del proprio partner a margine di una bislacca storyline. Lo ha fatto però costruendo SD come l’ha costruito: una puntata incredibilmente gigantesca che ha messo in campo tutto quello che poteva mettere in due ore. Così come noi ci mettiamo in ghingheri, nascondiamo al meglio i nostri difetti a tavola, parliamo in maniera affettata, mangiamo tutto e ci spertichiamo in complimenti logorroici su tutto quello che riguarda i genitori di lui/lei, che sia il sugo preparato o quell’orribile cianfrusaglia sul mobile del salotto; allo stesso modo la federazione ha deciso di tirare fuori ogni trucco presente nel proprio beauty case, per mostrarsi più bella che mai. Pur consci che non dipende tutto da questo primo incontro, che tanto l’amore che conta è quello di lui/lei e non dei possibili futuri suoceri, ma lo stesso concentrati sul fare la figura migliore perché si sa che loro saranno pronti a cogliere ogni sbavatura, difetto o disattenzione lasciato indietro per condannare la scelta della propria progenie. Così la WWE, conscia che certo presentare una puntata scialba dello show blu non avrebbe mandato all’aria una fusione già compiuta e quotata in borsa, ma altrettanto presente da sapere che gli occhi del mondo sarebbero stati puntati su FOX molto più del solito, dopo una settimana intera passata sulla bocca di tutti.
Su il vestito buono, lavati e profumati, con le maniere adeguate e la cura dei dettagli. È stato ovviamente rispolverato John Cena – che d’altronde è a pagina 1 del manuale “Fare bella figura coi genitori di lui/lei 101” – piazzandolo senza esitazione in main event (non a lottare ma sempre main event è) e senza indugio visto il suo recente maggior coinvolgimento nelle ultime settimane. Recuperato senza problemi Pat McAfee, sempre capace di catalizzare l’attenzione e sempre prezioso per la sua trasversalità pop. E poi il pezzo da novanta, il colpo da grande occasione: si è subito trovato il modo di inserirsi nell’unica agenda più fitta di impegni e video social di quella di Giorgia Meloni, riportando The Rock. Quale figura migliore si poteva fare? Ma come detto, fuochi d’artificio ma anche violini in sottofondo, grandi gesti e attenzione ai dettagli. Infatti non ci si è fermati a ciò e si è dato cura a quasi tutto, persino al lottato. Non a caso la qualità è stata regina anche in-ring: via di AJ Styles contro Finn Bálor e Bayley vs Asuka, roba da PLE. Poi oh, l’overbooking è come i social: è difficile rinunciarvi, ma pazienza. D’altronde anche noi il tatuaggio sul braccio possiamo nasconderlo con le maniche lunghe, ma per il piercing sul naso c’è poco da fare. Eh sì, il sapore di mentalità vecchia un po’ ce l’ha ed è assolutamente così. Ma d’altro canto, sfido a dire che una normale puntata di SmackDown sia sempre come quella di venerdì. Sarebbe difficile e forse un filino eccessivo. Ed è vecchio pure il risultato: a chi non piaci, non piacerai mai; a chi piaci, dovrai impegnarti per non piacere. Dopo un inizio d’amore così, difficile immaginare che a TKO o a Endeavor non piaccia il valore economico che ha la WWE, al di là di quanti Dwayne Johnson tu porti in puntata.
Tutto un po’ fine a sé stesso: finita quella cena, torniamo ad essere i soliti noi, nel bene e nel male. Finito SD e forse Raw di stanotte, tornerà ad essere la solita WWE. Ci godiamo il bel momento – o da pelle d’oca come nel caso di quello con The Rock – sperando arrivi presto il prossimo. Forse, lasciandoci anche con un’ultima riflessione. Per la cena in cui si doveva essere al meglio la WWE ha fatto sforzi e sacrifici anche grossi. Ma non ne ha fatti di altri, molto più piccoli, lasciando fuori chi di solito viene trattato come il meglio che la WWE abbia da offrire. Curioso, no?