WWE Planet #1010 – L’inizio è la fine

WWE Planet

L’inizio è la fine


Due settimane e quindi 4 puntate dopo WrestleMania, idealmente l’inizio e la fine delle storyline più importanti dell’annata WWE, non si capisce ancora dove siamo. Abbiamo messo un punto? Ci siamo fermati? Stiamo continuando? Stiamo ricominciando? Ci stiamo capendo qualcosa?

Chi ha finito è, innanzitutto, come sempre, Roman Reigns. Nel senso che come sempre ha finito di farsi vedere. E quello che conta da dire di lui è finito qui, per restare in tempo. Non c’è nient’altro: il Super Campione di tutto si è degnato di farsi vedere solo per avere un posto in prima fila sull’inspiegabile e inspiegato turn di Lesnar e poi vacanza. Lo sapevamo, ormai funziona così, questo non ci esenta dal continuare a trovarlo ridicolo. La storyline su cui la WWE ha posto più enfasi che mai e del dovuto, è già terminata, con la sconfitta di Rhodes. E tante grazie, non importa quanto si sia provata a magnificarla e renderla importante, ora non serve più per almeno un mese o due. La nuova regola, forse, è chi vince ha finito, perché Edge sembra aver chiuso col JD. La stable che ha creato e che per mesi ha provato a distruggere è stata sconfitta. Cioè ne ha sconfitto uno. Col risultato che quello e tutti gli altri sono lì fuori a combattere e lui no. Logico. Ha finto Seth Rollins di riprendersi la sua compagnia, una volta chiuso con Logan Paul, ha finito Theory di fare qualsiasi cosa stesse facendo con Cena, senza praticamente menzionarlo più. Hanno finito anche Sheamus e McIntyre che dopo mesi di proclami si sono accontentati di una sconfitta a WM e ci si vede a Londra.

Difficile rispondere anche alla seconda domanda. A continuare sono le storie più lunghe, paradossalmente. Nessuna delle storyline che prosegue è una di quelle che è stata creata in fretta e furia per WM – sorpresi, vero? Proseguono Dominik e Rey Mysterio, mettendoci dentro anche Bad Bunny in un feud quasi tutto ispanico perché ora si va a Porto Rico. Il feud e il risultato del match, in effetti, non sono stati conclusivi a WM e può aver senso, anche se ci si inizia a chiedere dove potrebbe finire una cosa del genere se non a WM, alla cui prossima edizione però ora mancano 350 giorni circa. Il punto finale, o meglio quello di svolta per iniziare un nuovo filone, a WM c’è stata per l’altra storyline che prosegue: quella di Owens e Zayn. Ma proprio perché era tutto perfetto, si cambia già idea. Non ci serve più infilarci Cody Rhodes a forza, mettiamoci dentro Riddle e proseguiamo come se la mitologica ed epica sconfitta di WM non ci sia mai stata per gli Usos. Mai. Il vero tratto distintivo della Bloodline in questi anni: pausa, continuiamo ad apparire in ogni singolo show, ma giriamo in tondo fino a quando non ci sarà un PLE importante abbastanza da far tornare Reigns, a quel punto andremo di fretta con una costruzione fatta male in 2 settimane. Se volete ci metto gli Alpha Academy e la MMM, che per paradosso è stato messo in pausa a beneficio di un incontro riempitivo a WM e che ha ripreso sui suoi binari. Pensate, è una delle storyline che sta andando avanti.

Iniziano però quelle nuove e questo fa davvero ben sperare. La strada che sembra portare in picchiata al disfacimento delle Damage Ctrl è prevedibile quanto desueta, per modalità trite e ritrite; usate per giunta per fare un funerale ad un act a cui non è mai stato dato lo spazio. Non che merita, quello figuriamoci, c’è Bayley in mezzo, ma proprio uno spazio sensato per avere una dimensione. Inizia il feud che tutti sapevamo di non voler vedere ma ci viene propinato lo stesso tra Stratus e Lynch, più telefonato della pioggia a Pasquetta. Comincia un orrore tra Bronson Reed e Lashley di cui non c’è letteralmente nulla da dire ancor meno da sperare. Comincia una specie di feud tra Viking Raiders e Alto/Basso, che sorprenderà se durerà più di 3 settimane. Una in più di quelle che verranno concesse a Morgan e Rodriguez, infatti qui non comincia proprio niente. Ma il meglio arriva alla fine: comincia la splendida rivalità tra Rhodes e Lesnar. Perché sì. Senza motivo. Piccolo esercizio: provate a raccontare a chiunque questa storia per come la sta raccontando la WWE. Cody odia Roman, Brock odia Roman. Per affrontare Roman e i suoi tirapiedi, Cody non chiede l’aiuto di Brock ma Brock decide di mettersi a disposizione. Cody e Brock non si sono mai cagati nella vita ma odiano entrambi Roman. Roman gliene ha fatte di tutti i colori. QUINDI, Brock decide di picchiare Cody a tradimento. Cody che non sa perché Brock l’abbia picchiato e come unico scopo nella vita ha battere Roman, come ci ripete da tre mesi a questa parte, dopo essere stato picchiato da Brock fa l’unica cosa logica. La settimana dopo ci viene a spiegare cosa è successo. Senza saperlo. Senza avercela più con Roman, che sparisce di scena. Non fa venire l’acquolina in bocca?

L’unica domanda a cui è semplice rispondere, insomma, è l’ultima: no, non ci stiamo capendo niente. L’impressione è che non valga solo per noi ma anche per chi scrive queste storie. E per chi non le scrive, perché avrete notato che Reigns non è l’unico cinturato a dimenticarsi di essere un Campione. Ci vuole coraggio a mentire spudoratamente davanti a qualcuno che sa che lo stai prendendo in giro. Ma se Nick Khan ci dice che gli autori scrivono con mesi di anticipo, tocca credergli, anche se lo show sembra improvvisato. Lo hanno proprio scritto così. D’altronde cosa aspettarsi se non la sincerità da uno che viene fuori e ti dice che quest’anno il Draft sarà totalmente rivoluzionato e avrà una regola straordinaria e nuova: quella che ha sempre avuto. Tutti draftabili. E infatti chi può, drafta volentieri.

Scritto da Daniele La Spina
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