THE OTHER SIDE #123 – THE END NOBODY WANTED

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THE END NOBODY WANTED


Una notizia shock a scosso il mondo della federazione giapponese. Si potrebbe veramente dire che: “mai una gioia” non è un solo modo di dire ma è la realtà per molti. Tetsuya Naito ha annunciato il suo abbandono alla compagnia e da appena qualche giorno ha concluso i suoi impegni contrattuali diventando un free agent.

A onor di cronaca, ho sempre criticato l’ultimo periodo di Naito: svogliato, pigro, fuori forma. Non ho cambiato idea su di lui, ma penso che non si possa ignorare il peso specifico di Naito per la sua carriera, per il nome che ha avuto e perché un nome come il suo meritava tutt’altra uscita di scena.

Come posso spiegarvi il breve la carriera di Naito? Immaginate di essere il prescelto dalla dirigenza ma che viene completamente rigettato dal pubblico perché Nakamura e Tanahashi sono personalità troppo grandi, troppo pesanti carismaticamente per permettere ad un wrestler bravo ma che in quel momento non aveva nient’altro che l’essere bravo sul ring.

Quindi è costretto ad andare in esilio in Messico, reinventarsi completamente a livello di personalità per poi tornare alla casa base come l’antieroe contro al sistema per riprendersi tutto ciò che non ha potuto avere prima. Forse è anche questo percorso che dà valore ad un wrestler come Naito rendendolo in qualche modo unico all’occhio del fan e quindi più facilmente riconoscibile.

Sempre recentemente Naito ha voluto spiegare i motivi del suo addio e vi voglio portare alcuni estratti della sua intervista che credo siano utili per capire la situazione non solo individuale di Naito, ma proprio della compagnia.

 

“Let me be clear: in the five contract renewals I’ve had, I never once brought up money.

 

Non è una questione di soldi. Frase che non lascia spazio a troppe interpretazioni.

 

“I think it’s wrong that President Tanahashi got some heat from the fans because of that. Tanahashi only showed up during the final contract negotiation anyway. Sure, maybe I made some selfish requests. But they didn’t exactly work hard to convince me to stay.”

“After my contract expired on January 31st, it took more than a month before they even contacted me for the next negotiation. I’m not trying to say, ‘Why didn’t you do this or that for me?’ now. But if they don’t change the way they handle contracts, I think the same thing will keep happening in the coming years. I really hope my departure prompts them to rethink how they approach contract renewals.”

 

Questa è sicuramente la parte più importante. E non è una situazione nuova, ma qualcosa che nel corso degli anni si è ripetuta in maniera sistematica. Pensate a Karl Anderson, campione NEVER OPENWEIGHT che aveva firmato con la WWE, Jeff Cobb diventato campione di coppia per 9 giorni prima di andarsene dalla compagnia.

Quello che traspare, è che fa trasparire lo stesso Naito è che ci sia un certo grado di indifferenza da parte della compagnia riguardo alla gestione dei contratti. Importante premessa, nessuno può essere convinto a restare una volta che ha preso una decisione, ma perché avere degli atleti a gettone che possono essere perduti in qualsiasi momento quando invece si potrebbe agire preventivamente facendoli rinnovare?

Spiegatemi il senso di dare le cinture di coppia a Cobb e Newman per 9 giorni. Volevano convincere Cobb a firmare? Non lo biasimo ad essersene andato se l’offerta sul tavolo era un regno da campione di coppia. In tutto ciò ci è andato di mezzo anche il povero Newman che, al momento, è rimasto con nulla in mano seppur sia stato risarcito con un match per il titolo massimo. Ovviamente poi perso.

Questa gestione approssimativa sicuramente incide sull’attuale stato di salute della compagnia, non è certo colpa della WWE o dell’AEW nel assicurarsi i wrestler della NJPW se questi non hanno dei contratti fissi. La colpa è della NJPW stessa. E’ anche moralmente avvilente per un’atleta andare in scadenza e non avere notizie su un suo eventuale rinnovo, diventa quasi automatico guardarsi intorno visto quanto poco alla compagnia importa della singola persona.

Naito è sicuramente in una fase calante da alcuni anni, ma contattarlo un mese dopo la sua scadenza contrattuale per negoziare? Lo trovo assurdo, al massimo si contatta un mese prima. Magari non sarebbe cambiato nulla, ma almeno si sarebbe potuta organizzare un’uscita migliore per un lottatore che ha dato comunque tantissimo alla compagnia. Un match di coppia non è proprio il sipario perfetto per uno dei nomi più rappresentativi della compagnia degli ultimi anni.

Come Naito non posso far altro che sperare che questo serva di lezione alla compagnia, trattando meglio il proprio roster diventa automaticamente più facile fare una miglior programmazione per il futuro a livello creativo e gestionale.

Cosa ne sarà di Naito? Mettiamo subito in chiaro che non si ritirerà, lo ha confermato lui stesso, aggiungendo che userà questo tempo per rimettersi in sesto fisicamente. Nello specifico ha parlato di un’operazione che lo attende all’occhio sinistro e di voler provare un trattamento alle cellule staminali per sistemare un ginocchio malandato. Non escludo che, una volta rimesso in sesto, Naito ritorni direttamente in NJPW e riprenda da dove ha lasciato.

Questo numero dell’Other Side termina qui. Grazie per la lettura e appuntamento al prossimo editoriale. Da Captain Phenomenal 1 un saluto … CIAO!!


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Scritto da Luigi Quadri
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