The Hard Truth #14 – Furia rosa shocking

The Hard Truth

Pro Wrestling Illustrated. La Bibbia del wrestling. La rivista che premia i campioni, e determina il destino delle Leggende. Chiunque abbia allacciato un paio di stivaletti e calcato il tappeto sogna di comparire su quelle pagine gloriose come lottatore dell’anno, del decennio, del secolo intero. Specialmente tu, Bret Hart. Tutta la tua carriera è stata una continua ricerca del match acclamato. Tutta l’osannata Eccellenza dell’Esecuzione era volta a renderti il campione migliore che c’è, c’è mai stato e mai ci sarà. Tu sei dipendente da premi, classifiche e elogi come, da giovane, lo eri della cocaina. Ma l’affermazione a cui tenevi di più ti è sfuggita ancora una volta. Come hanno potuto, quei porci di PWI, classificarti solo al sesto posto nel loro speciale sui dieci wrestler più grandi di sempre? Come possono avere pensato che siano esistiti ben cinque colleghi più bravi di te?


Anche a 67 anni suonati, sei in grado di fare il mazzo a chiunque. Ti hanno creduto debole, vecchio, finito per quella commozione cerebrale che ti ha costretto al ritiro nel fiore degli anni. Ti hanno chiamato Rosicone e Piangina perchè non ti rassegnavi a metterti da parte mentre gente molto più scarsa ti rubava la scena. Hai cercato di combattere a parole i tuoi avversari, di buttar loro addosso quintali di fango, ma adesso è il tempo di una vendetta concreta. Usando tutti i risparmi di 50 anni di lotta, hai organizzato un Gala di lusso al Saddledome di Calgary, la tua arena prediletta, per assegnare personalmente la targhetta col premio PWI a chi ti precede in classifica. Il palazzetto è ricolmo dei tuoi familiari e di tutti i fanatici che per tanti anni ti hanno sostenuto con zelo rabbioso. Sarà una magnifica festa del wrestling, il giorno dove i Numeri Uno si stringeranno la mano.

O almeno così crederanno. I wrestler che tanto detesti pagheranno con la vita il torto di essere considerati a te superiori. L’arena intera diventerà una trappola disseminata di trabocchetti da te costruiti, e gli spettatori saranno tuoi complici e assistenti alla carneficina. La tua forza e velocità sono state innalzate a livelli inumani dal Kick, una droga di ultima generazione che dona per un giorno la potenza di un supereroe. Farai vedere a tutto il mondo chi è davvero il più bravo! Accoglierai una per una le cinque leggende, le attaccherai a sorpresa, e non ti fermerai finchè ognuna di loro non sarà ridotta ad un cumulo di poltiglia sanguinolenta!

Con fredda determinazione ti avvii al massacro. Tutti gli ospiti sono rinchiusi nei camerini privati e nessuno saprà della sorte toccata agli altri. Il primo di loro è Bill Goldberg, che una qualche giuria di dementi ha ritenuto di piazzare subito davanti a te in graduatoria. Entra tutto tronfio e ringalluzzito, quel sudicio scimmione che ha rovinato la tua carriera e quella di tanti colleghi. Qualunque fan dotato di raziocinio lo odia, in quanto wrestler più scarso e limitato mai arrivato a certi livelli. Lo colpisci alla nuca con la targhetta credendo di approfittare facilmente di lui, ma quello reagisce. Ti spinge indietro, si coordina e ti sferra alla tempia sinistra un Superkick di potenza mostruosa. Un clangore metallico colma l’arena. Non poteva immaginare, l’idiota, che ti fossi fatto impiantare una placca di titanio nel cranio! Il gorilla ti carica per la Spear, ma va ad infrangersi come un’onda contro la Grande Muraglia, perchè il tuo torso è cinto da una fascia di Fullerite Ultradura. La sua testa, le sue spalle, le sue braccia non possono reggere al trauma.

Lo portano via su una lettiga, una Guernica di ossa frantumate, cartilagini rotte, arti in postura grottesca. Non ti interessa se è vivo o morto, perchè già pregusti la tua prossima vittima: Undertaker, il peggiore dei bulli, il più grande dei leccaculi. Quanto era vasto il terrore che seminava negli spogliatoi, facendo a pezzi i wrestler più deboli quando osavano contraddire i voleri del Boss! Che abietto ribrezzo ti suscitava il suo atteggiamento servile nei confronti di Vince, che lo portava in palmo di mano fra i suoi tirapiedi! Si presenta in versione Badass, perchè non riesce ad esimersi dall’entrare in scena con quella moto da vecchi. Un errore che gli costerà caro. Hai posto sulla rampa di ingresso un filo di kevlar ultraresistente che fa ribaltare la Harley, scagliando il pilota dritto nell’iperuranio. Sfruttando il tuo rinnovato superatletismo, lo abbranchi a mezz’aria con un balzo degno di un puma e lo scagli a terra piazzandogli un ginocchio sotto la schiena. BACKBREAKER!!! Quell’anca prostetica che sorreggeva il suo corpo fragile e stanco, si stacca di netto e rimbalza come un rugginoso rottame. Questa volta il Becchino non si rialzerà col suo famoso Nip-up, perchè per tutta la vita non sarà più in grado di sollevare le spalle dal letto.

La folla si innalza in una standing ovation scandendo estasiata il tuo nome. Avevi scordato quanto ti facesse sentire vivo. Avevi dimenticato quanto fosse bello. Ma ricorderai sempre l’odio che provi per Stone Cold Steve Austin. Il Serpente a Sonagli nei tempi dell’Attitude ti sostituì nel cuore dei fan, privandoti dell’amore e del tifo che a te e a te solo spettava. Che cosa ci vedevano in un orrendo ubriacone che a stento deambulava sul ring, fingendo di combattere un Boss a cui dietro le quinte baciava ogni volta le chiappe? Ma non sarà facile eliminarlo. Con uno così bisogna giocare d’anticipo. Mentre risuona l’eco dei vetri rotti della sua entrata, gli cascano addosso dall’alto delle vere lastre taglienti. Lo stordisci con un destro alla mandibola, e con un Manhattan Drop lo paralizzi sui piedi. E adesso concluderai l’opera del tuo fratellino Owen in quel Summer Slam. Lo ribalti a testa in giù e salti con tutta la forza che hai. JUMPING INVERTED PILEDRIVER! Una voragine si apre al tappeto. Ciò che resta del suo collo non potrà reggere nemmeno più il peso di una zanzara. Addio Steve. Insegna agli angeli a riempire di botte tua moglie, brutto pezzo di m***a.

Il Saddledome ribolle come una pentola a pressione, mentre i tuoi occhi brillano colmi di brama di sangue. Oh, come te la godrai! E’ giunto il momento di trucidare l’uomo che più di tutti ti ha fatto soffrire: “HBK” Shawn Michaels. Ma il verme è un esperto di pugnalate alla schiena, ed ha subodorato che qualcosa di brutto stava accadendo alle altre Leggende. Accetta il premio fittizio e parte con una Sweet Chin Music a tradimento, ma tu gli blocchi il piede e lo getti al tappeto intrecciandogli gli arti inferiori. Questa sarà la migliore Sharpshooter della tua carriera. Puoi sentire lo scrocchio delle sue ossa spezzate, puoi avvertire le vertebre della sua schiena che saltano come alette di pollo. “Per carità Bret!” urla l’infame. “Lasciami andare! Ti darò il mio posto a NXT! Dirò a Triple H di renderti presidente della WWE! Qualunque cosa ti abbia fatto in passato, non credi che l’abbia pagata abbastanza?” “Tu per lo Screwjob, non finirai MAI di pagare!” esclami ineluttabile e gelido. La sua spina dorsale cede di netto. L’Heartbreak Kid è solo un ricordo. Tutto ciò che potrà fare d’ora in avanti sarà strisciare per terra, quale l’invertebrato che è.

Manca solo un tassello al tuo trionfo: colui che quella rivista venduta ha eletto numero uno di sempre, “The Immortal” Hulk Hogan! Il mafioso che, grazie ai suoi intrallazzi politici, fece in modo di toglierti il tuo primo titolo mondiale. Il codardo che preferì piantare in asso la WWF piuttosto che salire sul ring contro di te. Lo accogli con grandi sorrisi e pacche sulle spalle, mentre tua nipote Natalya arriva felice per abbracciarlo… e lo stringe in una Bearhug alzandolo sopra la testa! “La Hart Foundation ritorna in affari, baby!” esclami indicando il caro Jim Neidhart lassù in Paradiso. HART ATTACK! Il vegliardo si contorce in spasmi, boccheggiando come un merluzzo sgozzato. I tuoi figli e nipoti lo bloccano al suolo, mentre un ascensore speciale che hai preparato ti erge al soffitto. In mezzo secolo mai avevi tentato un Highspot, ma qui c’è da uccidere un mito. Da trenta metri spicchi il volo come un airone divino, dirigendo il tuo gomito rinforzato in acciaio verso il suo cuore nero. SUPER DRIVING ELBOW! Puoi giurare di avere sentito il suo petto che esplode. Tutta la vita ti passa davanti in un lampo rosa shocking.

MA CHE SUCCEDE?? Con un assurdo colpo di reni, Hogan si scrolla di dosso i tuoi familiari, lanciandosi nell’Hulk-Up più potente di sempre! Come può essere ancora vivo? Che si sia pure lui rifornito dal pusher per una dose di Kick? Il primo pugno ti sfonda il naso in un geyser di sangue, il secondo ti fa volar via quattro incisivi, il terzo è come una deflagrazione nelle tue tempie: ODDIO SI E’ ROTTA LA PLACCA IN TITANIO! Ma quanta forza ha dentro di sè quel vecchio razzista? Gli volgi le spalle per fuggire via, ma con uno scatto degno di Bolt allarga il braccio falciandoti in pieno alla base del capo. AXE BOMBER!!! Senti il cervello rimbalzare su e giù nel tuo cranio. Prima di perdere i sensi, premi il tasto rosso di un telecomando che avevi nascosto in caso di gravi emergenze. Centinaia di microcariche brillano sul tetto del Saddledome, e migliaia di tonnellate di cemento armato crollano sul pubblico ignaro e su Hogan trionfante. “Muoia Bret Hart con tutti i canadesi!” è il tuo ultimo pensiero mentre la notte ricopre il tuo spirito.

Sette giorni dopo riprendi coscienza nell’ospedale di Calgary, intubato a una macchina che fa le veci dei tuoi polmoni. Hai perso la vista, un pezzo di soffitto ti ha tranciato le gambe di netto, il trauma cranico ti ha privato delle facoltà cerebrali, l’abuso di droga ha danneggiato il tuo cuore. Eppure odi distintamente il discorso del caro nemico Shawn Michaels, arrivato sulla sedia a rotelle per visitarti. “Ci hai guadagnato molto dalla tua impresa, maledetto imbecille! Diciotto fan sono morti sotto le macerie, mentre Hogan è acclamato di nuovo come un eroe per aver fatto scudo con il suo corpo a un bambino nero. La polizia ti piantona fuori di qui e, se mai uscirai, è pronta a sbatterti in cella per un migliaio di anni. Le federazioni hanno cancellato retroattivamente tutti i tuoi regni, PWI ha revocato i tuoi premi, HHH imporrà su di te una Damnatio Memoriae così assoluta da far rivalutare perfino Benoit. Valeva la pena causare tutto questo per soddisfare il tuo stupido orgoglio ferito?”

Non si sa come, non si sa quando, ma il macchinario sembra rispondere con un sussurro stentato dall’oltretomba: ” Sì, ca**o!”

E questa, nella mente di Bret, è la verità.


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Scritto da Federico “Colosso” Moroni
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