Storie di Wrestling: Tutta la verità sulla “Attitude Era”

Mike Steve

Ufficialmente, la cosiddetta “Attitude Era” della World Wrestling Federation, ebbe inizio il 9 novembre 1997 in concomitanza con il famigerato “Screwjob di Montréal” (architettato da Vince McMahon per far perdere il titolo a Bret “Hitman” Hart contro la sua volontà) andato in scena nel main-event dell’evento Survivor Series di quell’anno, e terminò il 6 maggio 2002, con il cambio di nome della WWF in WWE (World Wrestling Entertainment), dopo aver perso una causa legale con il World Wildlife Fund.


Il termine “Attitude” fu introdotto per la prima volta proprio a partire dal pay-per-view Survivor Series 1997, con una serie di vignette e promo che venivano trasmessi nel corso dei programmi.

Questo nuovo concetto fu ideato per contrastare la World Championship Wrestling ed in particolare il programma di punta, WCW Monday NITRO, che grazie al New World Order (nWo) stava ormai da tempo vincendo la famigerata “guerra degli ascolti del lunedì sera” contro WWF Monday Night RAW e per farlo la WWF trasformò il proprio prodotto, da anni indirizzato alle famiglie ed ai bambini, in uno spettacolo rivolto ad un pubblico adulto, concepito dalle menti di Vince McMahon e del “head-writer” Vince Russo.

Si trattava di una sorta di adattamento al pro-wrestling della cosiddetta “crash TV” che andava di moda nella seconda metà degli anni novanta, per cui gli spettacoli televisivi settimanali venivano presentati con incontri molto brevi, veloci, violenti ed intensi, tante vignette nel backstage, linguaggio scurrile, segmenti volgari, donne seminude che mostravano le loro parti più intime (come nel video sotto) e personaggi rivolti ad un pubblico maturo.

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Fu perfino lanciata nelle edicole una nuova rivista, il RAW Magazine, rivolto ai fans più avanti con gli anni, mentre il WWF Magazine restava per bambini e ragazzi.

Complice il fatto che questo periodo, in Italia, è stato vissuto soltanto da chi aveva un impianto per la ricezione dei programmi televisivi satellitari, giacchè nessuna rete nazionale trasmetteva più il pro-wrestling dal 1994, si sono creati alcuni misconcetti a proposito della “Attitude Era”.

Ad esempio, molti fans sono convinti che durante la “Attitude Era” non esisteva più la distinzione in “buoni” e “cattivi”.

Non è così, i “face” e gli “heel” c’erano sempre, solo che avevano cambiato atteggiamento.

Se fino a pochi anni prima i buoni raccomandavano ai propri fans di allenarsi, assumere vitamine e dire le preghiere, durante la “Attitude Era” bevevano birra, gridavano frasi volgari ed aggredivano chiunque non gli andasse a genio.

Mentre i classici “babyface” che invitavano i bambini a seguire il loro esempio ed a bere il latte perchè faceva bene, come ad esempio l’eroe olimpico Kurt Angle, erano presentati come “cattivi” per via della loro spocchia ed arroganza, in quanto si ritenevano superiori agli altri per la loro condotta di vita.

Ciò che invece è corretto è che i fans avevano molta più libertà di scelta, ovvero capitava di sovente che qualcuno presentato come un “heel”, tipo “The Rock” Rocky Maivia o la D-Generation X, risultassero talmente simpatici e divertenti che finivano per essere acclamati dal pubblico e costretti a passare tra i buoni, pur mantenendo il proprio atteggiamento, che poi era quello che li aveva resi così apprezzati.

Un po’ come avvenne alla WCW con i membri del New World Order, amati dalla maggioranza del pubblico nonostante commettessero le peggiori nefandezze e rappresentassero un esempio negativo.

Altro errore che commettono molti fans è pensare che la “Attitude Era” abbia definitivamente cancellato le cosiddette “gimmick”, ovvero i personaggi attribuiti ai performer per renderli più particolari e unici.

Assolutamente falso. Nel corso della “Attitude Era” le gimmick proliferavano, ma erano diverse dal passato, rivolte ad un pubblico più maturo e adulto.

Per cui, al posto del “barbiere pazzo”, vi era il magnaccio The Godfather, che si presentava in scena con il suo trenino di prostitute.

Il poliziotto Big Bossman indossava adesso una tenuta antisommossa, mentre l’identità sessuale di Goldust era sempre più confusa.

The Undertaker, da becchino era diventato il capo di una setta demoniaca, i Ministry of Darkness, mentre Gangrel era un vampiro che usciva dalle fiamme con i suoi adepti Edge & Christian.

Mick Foley di gimmick ne interpretava addirittura tre, quella dello psicopatico Mankind, il bonaccione Dude Love ed il sadico Cactus Jack.

Val Venis era un attore di film porno.

E poi Kane, il fratello di The Undertaker uscito direttamente dal fuoco dell’inferno.

I Right To Censor (RTC), ovvero un’associazione che voleva riportare la moralità ed il buon gusto in TV scimmiottando il PTC (Parents Television Council), che stava realmente avversando la WWF da qualche tempo.

Insomma, ce ne erano per tutti i gusti, per cui dire che la Attitude Era ha segnato il tramonto delle gimmick è un’affermazione completamente sbagliata.

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Scritto da "Titan Morgan" Manuele Poli
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