Era una giornata grigia e piovosa come quella di oggi, quando nel novembre del 1991, la mattina prima di entrare a scuola, mi recai in edicola per vedere se era uscita la rivista Wrestling All Stars della Edizioni Play Press, ma invece mi trovai davanti ad un altro magazine, dal formato più piccolo, e che in copertina raffigurava Hulk Hogan mentre veniva aggredito da Colonel Mustafa (conosciuto anche come The Iron Sheik).
Senza nemmeno pensarci, tirai fuori dal portafogli tremila lire, lo comprai e lo infilai subito nel mio zaino, ma non senza aver prima dato un rapido sguardo alla copertina: “Impara a difenderti da solo”, c’era scritto accanto ad Hulk Hogan.
E per tutta la mattina, mentre ero seduto nel mio banco in classe, mi chiedevo “Ma chi? Hulk Hogan dovrebbe imparare a difendersi da solo? E quando mai ha avuto bisogno di qualcun altro?”.
Poi finalmente, al suono della campana delle ricreazione, chiamai i miei amici, tirai fuori il giornaletto e mi misi a sfogliarlo con loro.
All’epoca il wrestling andava ancora fortissimo, tutti ne eravamo appassionati.
E scoprii che “Impara a difenderti da solo” non era altro che una rubrica nella quale, con l’aiuto di esperti dell’Accademia Europea di Milano, venivano insegnati alcuni rudimenti di difesa personale.
Ma ciò che fece particolarmente scalpore di quella rivista fu l’intervista ad Andre the Giant.
E purtroppo, non per ragioni positive.
Infatti, dopo un editoriale in prima pagina nel quale il direttore esponeva gli ambiziosi traguardi che si era prefissato di raggiungere con questo nuovo progetto editoriale, ovvero “portare il wrestling sotto i riflettori della pubblica opinione”, si veniva subito proiettati nel magico mondo della World Wrestling Federation grazie a questa intervista ad Andrè the Giant!
Cavolo, pensavamo… davvero sono riusciti ad intervista Andrè the Giant?
E cosa gli avranno mai chiesto?
“E’ vero che hai morso il tuo manager?”.
Cosa? Cioè… hai l’opportunità di intervistare una delle più grandi icone e leggende di questo sport-spettacolo, e la prima cosa che gli chiedi è se ha morso il suo manager?
E cosa diavolo è, un rottweiler?!?
Ma va beh, magari, visto il personaggio, avevano deciso di tenere un colloquio originale ed un po’ sopra le righe.
Proseguiamo.
Andrè racconta che Bobby “The Brain” Heenan nel 1987 gli promise che avrebbe vinto il campionato del mondo a WrestleMania III (scritto in maniera concettualmente errata, giacchè detto in quel modo, sembra che l’evento stesso fosse un campionato del mondo, ma sorvoliamo…) e che arrivò in finale contro Hulk Hogan.
Arrivò in finale? Mica era un torneo, era previsto che lui e Hogan si sfidassero nel main-event della serata, ma va beh, non è così grave.
Poi dice che al suo ritorno preferiva avere dei manager più energici ed agguerriti rispetto a Heenan, come ad esempio Slick (???) o Sensational Sherry, cosa che però non è mai avvenuta.
Ma lasciamo stare, magari si trattava di un suo pensiero.
In seguito parla della sconfitta patita dalla Colossal Connection, ovvero il team formato da lui ed Haku, a WrestleMania IV.
No, accadde a WrestleMania VI, ben due anni dopo, ma lasciamo correre pure questo, forse si è trattato di un errore di stampa, hanno semplicemente invertito le due cifre del numero romano.
Dopo aver elogiato Slick, Andrè racconta che l’incontro più spettacolare che lui ricorda è stato quello con Earthquake (scritto Heartquake) a WrestleMania V. Fu talmente intenso, dice, che ad un certo punto, Earthquake cominciò addirittura a mordergli le gambe (oh, ma sono fissati con questi morsi!).
Peccato che Andrè the Giant e Earthquake non si siano mai affrontati in un incontro ufficiale (ci fu soltanto un’aggressione da parte di Earthquake ad Andrè nel 1991, in un episodio settimanale…), inoltre a WrestleMania V, l’avversario di Andrè era Jake “The Snake” Roberts.
Questo è un errore davvero grossolano che fece fortemente dubitare sia me, che i miei compagni di scuola, che questa intervista fosse palesemente inventata.
Tenendo conto che, molto probabilmente, era stata presa da qualche rivista americana (tipo il WWF Magazine, che aveva pubblicato quelle foto di Andrè), ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile infarcire quell’intervista di errori così grezzi ed evidenti.
Insomma, la partenza non fu propriamente delle migliori per questa piccola rivista, che ad ogni modo adoravo ed attendevo ogni mese con impazienza che uscisse nelle edicole, come l’altra, decisamente più seria, Wrestling All Stars.
Nei numeri successivi ci fu comunque un netto miglioramento, complice la collaborazione, della redazione con editorialisti un po’ più esperti.
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