Storie di Wrestling: L’evoluzione di Cody Rhodes

Cody Rhodes

Ho notato che tanti appassionati non riescono a comprendere il successo di Cody Rhodes, la ragione per cui ha lasciato la WWE da mid-carder ed è tornato non solo da main-eventer, ma addirittura da top-face e volto della compagnia.


In realtà è molto semplice sia da capire che da spiegare, ma per comprenderlo sarebbe stato necessario seguire Cody nel percorso che ha intrapreso dopo che ha lasciato la WWE.

Un cammino unico, che ha rappresentato un qualcosa di incredibile.

Cody ha fatto più o meno quello che fece Hulk Hogan tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, dopo essere stato licenziato da Vince McMahon, Sr. per aver preso parte a Rocky III senza la sua approvazione (“Sei un wrestler, Terry, non un attore”, gli disse, “se reciterai in quel film, non lavorerai mai più per la WWWF!”), ingaggiato da Verne Gagne per la sua American Wrestling Association, diventato una grande star in Minnesota ed in Giappone, desiderato e poi richiamato da Vince McMahon, Jr., rientrato alla WWF dalla porta principale e divenuto la più grande stella di tutti i tempi.

Per Cody Rhodes è accaduto qualcosa di molto simile.

Nel suo precedente “stint” alla WWE era giovane e piuttosto acerbo, hanno provato vari ruoli per lui, ma non è mai riuscito a trovare la propria dimensione.

Lasciato libero, ha espresso il meglio di sé, il suo talento è letteralmente sbocciato e non soltanto sul ring.

Ha iniziato a creare un movimento al di fuori della WWE lavorando con tutte le più importanti realtà indipendenti internazionali, tra le quali la Ring of Honor (conquistando il titolo mondiale ROH dei pesi massimi), Impact Wrestling (oggi tornata TNA) e la NWA (National Wrestling Alliance) di Billy Corgan, ha vinto titoli importanti (è stato perfino Campione del Mondo dei Pesi Massimi NWA, come il padre), è divenuto un membro di spicco del Bullet Club in Giappone, alla New Japan Pro Wrestling (promotion nella quale ha vinto il titolo IWGP degli Stati Uniti), ed ha dimostrato a tutti che con talento, spirito di iniziativa, capacità imprenditoriali ed impegno, era possibile arricchirsi anche al di fuori della WWE, perché in quel periodo, Cody è divenuto un milionario.

Ed è riuscito a farlo da solo, senza avere la macchina della WWE alle spalle.

Alla fine, tutto quel movimento che, insieme ad alcuni colleghi (in primis Kenny Omega e gli Young Bucks), è riuscito a costruire al di fuori della WWE, tra America e Giappone, si è concretizzato in un grande evento indipendente in pay-per-view chiamato ALL IN (nel video, il match tra Cody Rhodes e Nick Aldis per il titolo mondiale NWA), che ha dato il via per convincere importanti imprenditori ed azionisti (in primis la famiglia Khan) ad investire nel pro-wrestling per ricreare una nuova, grande alternativa alla WWE.

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Ed è così che è nata la All Elite Wrestling.

Tony Khan ci avrà messo i soldi, ma tutto questo è partito con Cody Rhodes, che ha ampiamente dimostrato di non avere alcun bisogno della WWE per diventare una grande stella.

Ma a quel punto è stata la WWE a notare finalmente il suo talento e le sue incredibili capacità ed hanno iniziato a corteggiarlo per convincerlo a tornare.

E dopo tutto ciò che ha fatto, come pensate che lo avrebbero potuto riaccogliere, come un mid-carder?

In quel caso avrebbe potuto benissimo rimanere dov’era, ovvero alla AEW, dove stava più che bene. Se lo rivolevano alla WWE, dovevano come minimo riprenderlo in veste di volto della compagnia, perché non era lui ad aver bisogno della WWE, ma era la WWE ad aver bisogno di lui.

L’entusiasmo del pubblico verso Cody è una logica conseguenza di tutto ciò che è stato in grado di fare al di fuori della WWE, di come sia stato capace di diventare una grande stella da solo, senza che qualcuno lo volesse rendere tale.

John Cena e Roman Reigns non sono mai stati accettati dal pubblico perché sono stati imposti dall’alto. La WWE lì ha scelti ed ha detto ai fans: “Da ora in poi, costui sarà una grande star, il volto della compagnia, per cui dovrete tifarlo!”.

Fecero così con John Cena e poi con Roman Reigns, stelle costruite in casa ed imposte alla gente.

Cody Rhodes, al contrario, ha lasciato la WWE da sconfitto ed è riuscito a diventare una superstar al di fuori di essa, senza l’aiuto della macchina promozionale di Vince McMahon.

Alla WWE lo hanno rivoluto indietro perché hanno visto che, facendo tutto da solo, era diventato una stella internazionale di prima grandezza, ambito e desiderato da tutti, in ogni parte del mondo.

E questo i fans lo sapevano bene, per questo lo hanno accolto con così tanto entusiasmo quando è tornato e quando ha finalmente “finito la storia” conquistando il titolo di campione indiscusso della WWE a WrestleMania XL.

I percorsi che hanno avuto Cody Rhodes e Hulk Hogan dovrebbero essere di insegnamento per tutti: qualsiasi cosa voi facciate nella vita, impegnatevi per far fruttare il vostro talento, in modo tale da diventare unici, indispensabili, insostituibili.

A quel punto sarete voi ad avere la facoltà di dettare le vostre condizioni e non sarete più alla mercé di qualcun altro che potrà decidere della vostra vita.

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Scritto da "Titan Morgan" Manuele Poli
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