Nell’immagine di copertina vediamo i due “giganti” più famosi degli anni settanta ed ottanta, prima di un incontro che si tenne il 6 dicembre 1991 al Nippon Budokan di Tokyo.
In quell’occasione, Shoei “Giant” Baba ed Andrè the Giant, presero parte alla Real World Tag League organizzata dalla All Japan Pro Wrestling (promotion fondata proprio dal “Gigante Baba” nel 1972), facendo coppia per affrontare il team formato dal sanguinario Abdullah the Butcher e Giant Kimala 2 (da non confondere con l’originale James “Kamala” Harris).
In pratica, sul ring c’erano cinque persone (compreso l’arbitro) per un peso di oltre ottocento chili complessivi!
🇫🇷 Andrè the Giant non è stato il wrestler più alto che abbiamo avuto nel pro-wrestling dell’era moderna.
Negli ultimi trenta anni ne abbiamo conosciuti anche di molto più alti di lui, in modo particolare Giant Gonzalez (2,35 m), ma anche The Great Khali (2,16 m) e perfino lo stesso Omos, l’attuale gigante della WWE (2,18 m).
Lo so che secondo Wikipedia Andrè the Giant era alto 2,24, ma quelle erano le misure iper-pompate comunicate dalla World Wrestling Federation per scioccare gli spettatori.
Lo facevano (e lo fanno ancora) con tutti i loro performer.
In realtà, Andrè the Giant pare sia arrivato al massimo ad un’altezza di 2,14 m, con un peso che è notevolmente aumentato nel corso degli anni.
Dai 171 Kg del 1971, arrivò a pesare 236 kg nel 1987, in occasione di WrestleMania III.
🇯🇵 “Giant” Baba, che gli spettatori italiani conobbero grazie al cartone animato dell’Uomo Tigre nei primi anni ottanta (dove era uno dei personaggi fissi insieme ad Antonio Inoki), era invece alto 2,08 m per un peso di 135 kg.
Un’enormità per un giapponese nato nel 1938, anche se presentava una conformazione fisica davvero molto curiosa, con braccia lunghe e sottili, decisamente fuori proporzione rispetto al resto del corpo.
Entrambi avevano raggiunto quella condizione di “giganti” a causa dell’acromegalia, una malattia endocrina correlata ad un’eccessiva produzione dell’ormone della crescita che causa una deformazione somatica progressiva soprattutto al volto ed agli arti del soggetto.
In questa immagine, nell’espressione del volto e nella trascuratezza del look di Andrè, si può notare tutta la sofferenza che stava provando in quel periodo, a causa del progredire di questa malattia che, a differenza di altri colleghi affetti dalla stessa patologia (quali, ad esempio, “The Big Show” Paul Wight) non aveva mai curato.
Le sue articolazioni e le sue vertebre stavano cedendo sotto l’enorme peso che dovevano sopportare, causandogli dolori insopportabili ai quali cercava di non pensare assumendo quantità spropositate di alcool ed antidolorifici.
Andrè morirà poco più di un anno più tardi, il 28 gennaio 1993 a Parigi, dove si era recato per assistere al funerale di suo padre.
Se ne andò nel sonno stroncato da un arresto cardiaco, all’età di soli quarantasei anni.
La vita di “Giant” Baba è stata invece più lunga, anche lui se ne andò alla fine di gennaio, ma nel 1999, pochi giorni dopo aver compiuto sessantuno anni.
Da tempo era in cura a causa di un cancro al colon.
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