WWE SUMMERSLAM

Un saluto e benvenuti a questa nuova edizione di Stamford Report dedicata a Summerslam 2006.
Alte erano le aspettative per un PPV che negli anni ha regalato quasi sempre un ottimo spettacolo,
secondo solo a Wrestlemania in fatto di grandi incontri. Vediamo se la WWE è riuscita a
ripetersi anche in questa edizione 2006…


Rey Mysterio vs Chavo Guerrero: 6/7
Discreto incontro d’apertura tra Rey Mysterio e Chavo Guerrero. E’ stato un match solido e privo
di sbavature nonostante entrambi abbiano eseguito diverse manovre aeree, mantenendo sempre
un buon livello d’intensità. Sono mancate fasi di stanca e, per quanto qualcuno possa storcere
il naso di fronte al continuo richiamo del nome di Eddie Guerrero, il match ha raccontato una
storia credibile così come credibile è sembrato il coinvolgimento di Vickie Guerrero, compresa
la sua interferenza “involontaria” ai danni di Rey Mysterio. Si poteva forse richiedere una velocità
superiore alla contesa considerando le caratteristiche dei wrestler coinvolti, ma nel complesso
ci si può ritenere soddisfatti dall’incontro.

Sabu vs Big Show: 6.5
Incontro più che sufficiente, sicuramente meglio di quanto potessi immaginare alla vigilia. La
stipulazione dell’Extreme Rules ha sicuramente giovato ad un match che rischiava d’essere
penalizzato dallo scontro tra stili così differenti. L’utilizzo di sedie e tavoli ha reso più varia
la sfida, anche se Sabu si è reso protagonista ancora una volta di un paio d’errori. Interessante
poi la storia del match, con Big Show che all’inizio cerca di tenere fuori l’Extreme Rules e
Sabu che invece cerca di incanalare la sfida su binari a lui più consoni.

Randy Orton vs Hulk Hogan: 6
Parto dal personale dal principio che oggi un match di Hogan vada valutato in maniera differente
rispetto ad un normale incontro di wrestling. Tutto questo in considerazione della grandissima
carica emotiva che sprigiona ogni sua sfida sul ring e delle condizioni fisiche oramai deteriorate
dai continui infortuni alle ginocchia ed all’anca. Rispetto però ai precedenti incontri di Hogan,
quelli che vanno da Wrestlemania 18 ad oggi, l’incontro con Randy Orton è probabilmente quello
che ha offerto di meno. Hogan ha fatto veramente molto poco, quasi nulla, e Randy Orton non è
Shawn Michaels che a Summerslam 2005 è riuscito DA SOLO a produrre un grande incontro. Ci
sono state molte fasi statiche, e la durata del match è stata breve proprio per venire incontro ad
Hogan. Non convince la sua vittoria, apparsa a tutti gli effetti un capriccio bello e buono, ed il voto
al match è dovuto esclusivamente al coinvolgimento ed all’atmosfera della sfida, comunque priva
di quei toni epici caratteristici degli incontri della leggenda WWE.

Ric Flair vs Mick Foley: 7/8
Quello che per molti, me compreso, aveva tutte le potenzialità per diventare un classico ed un
possibile candidato al titolo di match dell’anno si è rivelato in realtà un match più discreto, anche
buono in alcuni frangenti, ma deludente in considerazione delle potenzialità. E’ stato un match
a tratti brutale e sanguinoso per via dell’utilizzo del filo spinato e delle puntine, Flair è stato
grandissimo per come ha subito certi colpi, ma è stata una sfida che si è sviluppata male:
frammentato per via delle continue false conclusioni, e privo di un climax a livello di spot che
generalmente si utilizza in queste sfide. La durata del match è stata poi a mio avviso esigua in
considerazione dell’importanza della sfida: un match del genere richiedeva più tempo per poter
raccontare una storia completa. Citare il grande classico tra Terry Funk e Ric Flair di Great
American Bash 89 ha probabilmente settato delle aspettative troppo alte: troppa hype a volte fa
male.

Batista vs Booker T: 5.5
Mediocre l’incontro tra Batista e Booker T, ulteriormente penalizzato da una conclusione
semplicemente ridicola. E’ stato un match privo di mordente e d’intensità, con numerose fasi
statiche che hanno ulteriormente estraniato un pubblico già di per se poco coinvolto nel match.
Entrambi i lottatori hanno combattuto a velocità ridotta, e non hanno per niente dimostrato
quell’intensità che ci si aspettava considerando i reali attriti tra i due wrestler. Pessima
la conclusione con l’intervento di Sharmell: può anche avere un senso immaginando che il feud
prosegua nelle prossime settimane, ma certo è che sono stati completamente sbagliati i modi
ed i tempi.

Degeneration X vs McMahons: 7-
Più o meno quanto visto nelle precedenti sfide all’interno del feud: booking esasperato e continue
interferenze, anche se in questa occasione è mancato l’high spot in grado di caratterizzare il
match in favore però di una maggiore completezza della sfida. Sensato l’inizio con i wrestler
assoldati dai McMahons che attaccano la Dx, interessante il segmento in cui il diabolico duo
si esibisce nelle manovre finali di alcuni tag team che hanno fatto la storia della WWE, meno
caratterizzato il finale senza storia allorchè Triple H è rientrato in gioco dopo essere rimasto KO
al di fuori del ring per gran parte del match.

Edge vs John Cena: 7
Discreto il main event tra Edge e Cena, anche se non in grado di far fare il salto di qualità al PPV.
E’ stato un match piacevole che ha avuto un buon coinvolgimento da parte del pubblico, come
al solito diviso tra sostenitori e detrattori di Cena, reso interessante anche dalla particolare
stipulazione che ha saputo caratterizzare la sfida soprattutto nel finale. Proprio il finale è stata
probabilmente la parte migliore del match, con continui capovolgimenti di fronte e numerosi
schienamenti. Il resto del match è stato invece solido, più o meno quanto ci si aspettava da
questi due lottatori. Si spera che ad Unforgiven i due possano raggiungere livelli più alti con l’aiuto
di una stipulazione aggiuntiva.

PPV: 7
Un discreto evento, forse al di sotto di quelle che erano le mie aspettative ma comunque piacevole
dall’inizio alla fine, ad eccezione del mediocre incontro per il titolo di Smackdown. Sono mancati
grandi incontri candidati al titolo di match dell’anno, ma il livello complessivo dei match si è
attestato su livelli discreti, con qualche alto e basso a caratterizzare le varie sfide. Il problema del
PPV è stato proprio questo, è mancato lo show stealer vero e proprio come invece accaduto a
Summerslam 2005 con l’ottimo main event tra Hogan e Shawn Michaels. Match della serata è stato
comunque l’I Quit Match, anche se era lecito aspettarsi qualcosa in più di un buon
hardcore match. Tutto il resto della card si è consumato più o meno come da copione, sia per quel
che riguarda gli esiti dei match sia per il livello qualitativo degli stessi. Ci si poteva aspettare perlomeno
la sufficienza dal match tra Booker T e Batista, ma la monotonia della sfida è stata eccessiva. Ora
si spera che la WWE riesca a rinnovare i propri feud, mettendo da parte quello tra DX e i McMahons
ed insistendo su Cena vs Edge che se ben sviluppato potrà regalarci grandi incontri.

Alla prossima
 

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