Un saluto da parte di David Grauli e benvenuti a questa nuova edizione di Stamford Report dedicata alla TNA ed al suo PPV Lockdown. Scrivo quest’intro a poche ore dalla notizia della morte di Chris Candido, uno degli sfortunati protagonisti di questo particolare evento. Candido era riuscito a ritagliarsi uno spazio nella TNA grazie ad alcune ottime prestazioni che avevano favorevolmente impressionato la dirigenza, e nonostante l’infortunio aveva intrapreso la carriera di manager per i Naturalz, gli attuali campioni di coppia. Ai famigliari e agli amici di Candido le nostre condoglianze.
Lance Hoyt & Chris Candido vs Apolo & Sonny Siaki: 6
Sufficiente l’incontro d’apertura di Lockdown, in considerazione del bruttissimo infortunio di Chris Candido (avvenuto a pochi secondi dall’inizio del match) che ha costretto Lance Hoyt, Apolo e Siaki ad improvvisare completamente l’incontro. Rapidamente smaltito lo smarrimento iniziale i 3 wrestlers sono riusciti a disputare un match dignitoso, con un paio di spot che hanno arricchito l’intera contesa: un ottimo moonsault ad opera di Lance Hoyt ed un german suplex dalla terza corda subito ancora da Hoyt ad opera di Siaki (veramente impressionante il volo a 360° ad opera di Hoyt che per un attimo ha fatto temere il peggio). La durata non eccessiva, l’assenza di fasi di stallo ed una discreta partecipazione da parte del pubblico hanno fatto si che il match risultasse nel complesso piacevole.
Bobby Roode vs Dustin Rhodes: 6-
Appena sufficiente l’incontro tra Roode e Rhodes, anche per colpa della stipulazione aggiuntiva del Cage Match (2 of 3 Falls, con l’eventuale 3 Fall combattuta con la stipulazione del Prince of Darkness) che a mio avviso ha danneggiato l’incontro. Nel complesso il match è risultato dignitoso, con un discreto inizio curato dal punto di vista della psicologia (con Rhodes che in diverse fasi ha concentrato i suoi attacchi sulla schiena di Roode) ed un proseguo appannaggio di Roode a fasi alterne per ciò che riguarda la qualità del match, con frangenti più solidi alternati a momenti meno dinamici. La stipulazione del 2 of 3 Falls ha però costretto i due wrestlers ad affrettare i tempi della contesa (considerando che di per se la stipulazione dello schienamento finale con i sue tempi dilatati dell’azione porta via già parecchio tempo) per evitare di sforare nella durata. Tutto questo ha portato ad un accavallarsi dei vari “segmenti” dell’incontro senza un vero e proprio climax, senza contare che di per se la stipulazione del Prince of Darkness non è propriamente il massimo. Peccato perché con un normale Cage Match avremmo assistito ad uno spettacolo sicuramente migliore.
Michael Shane vs Sonjay Dutt vs Chris Sabin vs Shocker: 7.5
Spettacolare incontro caratterizzato da un azione letteralmente no-stop. Shane, Dutt, Sabin e Shocker si sono rapidamente alternati sul ring nelle fasi iniziali (buona la prima parte con Sabin e Dutt) cercando di mantenere un certo ordine nell’azione. A regalare il meglio è stato però il proseguo dell’incontro, giacché i quattro wrestlers hanno cominciato a partecipare simultaneamente all’azione regalando grandissimo spettacolo. High-spot, schienamenti e relative interruzioni di conteggio si sono alternati in maniera fulminea, lasciando una totale incertezza su quale fosse l’ordine delle eliminazioni. C’è da sottolineare anche l’interferenza di Trinity, autrice di un grandissimo moonsault dalla cima della gabbia che ha lasciato letteralmente a bocca aperta. L’unico difetto del match è stata a mio avviso la sequenza finale, poco incisiva rispetto a quanto visto in precedenza.
Raven vs Jeff Hardy: 7
Il classico incontro “alla Jeff Hardy”, oramai possiamo definirlo così visti i suoi precedenti nella TNA. Si è trattato dell’ennesimo spot-fest, questa volta con la variante del cage match, che ha regalato un’azione brawl alternata ad alcuni spot spettacolari come la swanton bomb di Jeff Hardy dalla cima della gabbia o come lo spot finale dove Jeff è atterrato su un sanguinante Raven ed una pila di tavoli con una double leg drop sempre dalla cima della struttura metallica. Oltre ai già menzionati tavoli c’è stato anche un uso massiccio delle sedie, usate da Jeff Hardy in stile “Sabu”, che hanno offerto al match una variante in più. Non ci sono state fasi eccessivamente frammentate, ed anche la preparazione dei vari spot è stata ridotta al minimo (ad eccezione dello spot finale dove Raven si è fatto aiutare anche dall’arbitro per sistemare i tavoli), cosa che ha sicuramente reso il match più scorrevole. Buona la prova di Jeff Hardy per quelli che sono i suoi parametri, mentre Raven ha combattuto il suo solito incontro (non mi sembra molto ispirato negli ultimi tempi, per quanto il suo dovere lo svolga dignitosamente).
AMW vs Team Canada: 7
Per quanto discreto (e il voto lo conferma), in considerazione dell’attesa e delle potenzialità non convince appieno il match tra gli AMW ed il Team Canada. La decisione di caratterizzare il match con il 2 vs 1 ai danni di Storm (Harris è rimasto a lungo fuori dalla gabbia vittima degli attacchi di A1) può anche essere apprezzabile nell’ottica di diversificare il match, ma ha senza dubbio tolto ai 4 wrestlers la possibilità di esprimere tutte le loro potenzialità . Dopo la prima parte del match in cui Storm ha a lungo subito la superiorità numerica dell’avversario, l’arrivo di Harris all’interno della gabbia ha ristabilito un certo equilibrio che ha fatto guadagnare in qualità al match. Non ci sono stati spot spettacolari, ma l’azione in questa seconda parte è stata più intensa e ricca di schienamenti, anche se il pubblico dopo la prima parte dell’incontro ha fatto difficoltà a rientrare nel vivo dell’azione. Per quanto riguarda la fase finale del match, l’ho trovata alquanto prevedibile nella dinamica. Insomma, ci aspettavamo un nuovo classico ed invece ci ritroviamo con un incontro discreto che non lascia il segno. Ci avranno abituati troppo bene gli AMW?
Christopher Daniels vs PrimeTime: 8 – –
Buon incontro, ma anche in questo caso ci si aspettava qualcosa in più. Nessun difetto in particolare ha inficiato il match (a parte, in ottica smart, PrimeTime che vendeva l’infortunio alla spalla ad intermittenza), ma è mancato quel qualcosa in grado di fargli fare il salto di qualità . E’ stato un buon match caratterizzato da alcuni frangenti molto tecnici (con Daniels che ha concentrato a lungo i suoi attacchi alla spalla di PrimeTime) ed una seconda parte più dinamica e spettacolare (bello il crossbody di Primetime dalla cima della gabbia, anche se in confronto alla sua “camminata” di Turning Point è stato come eseguire una legdrop…). Tutto molto bello se non fosse che da questi due wrestlers ci si aspettava un incontro da 8.5, ed in questo incontro non si è visto nulla che già non si sia visto nei loro precedenti match. Se si esclude lo spot della crossbody, la gabbia non è mai stato un elemento caratterizzante all’interno del match, anzi, forse ha tolto libertà d’azione ai due wrestlers. Buona comunque la prova per entrambi i wrestlers, anche se gli abbiamo visto fare di meglio.
Jeff Jarrett & Monty Brown & Outlaw vs Sean Waltman & DDP & B.G. James: 6.5
Un quarto d’ora di sediate, bastonate e colpi inferti con i bidoni della spazzatura: la tecnica è morta sul ring di Orlando, ma il match nel complesso è risultato piacevole da vedere. Per sopperire alle limitazioni fisiche e tecniche di alcuni dei partecipanti, è stato impostato un match completamente brawl di discreta intensità . Dopo l’inizio tra Jarrett e Waltman (buona l’energia mostrata da quest’ultimo nella prima parte del match) al di fuori del ring, l’incontro è iniziato all’interno della gabbia in cui ad intervalli regolari hanno fatto il loro ingresso gli altri wrestlers. L’alternarsi nel vivo dell’azione dei 6 lottatori non ha offerto grossi spunti, ma lo spettacolo si è mantenuto sempre su livelli dignitosi. Poco incisivo il finale con l’improvviso schienamento da parte di Waltman (evidente il suo errore nello spot precedente).
AJ Styles vs Abyss: 8+
Splendido incontro brawl tra questi due wrestlers che, per l’ennesima volta considerando l’ottimo feud che li vide protagonisti lo scorso anno, dimostrano di sapersi integrare in maniera eccellente. Combattuto inizialmente al di fuori della gabbia, in questa prima parte il match ha ricordato le migliori cose viste negli anni d’oro della ECW. AJ Styles si è reso protagonista di alcuni spot spettacolari ed innovativi (da vedere lo spot in cui passa sotto le transenne in scivolata), mentre Abyss ha dato il meglio di se all’interno della gabbia con le sue solite bumps sulle puntine da disegno. La parte all’interno della gabbia è stata meno veloce ma comunque molto intensa ed a tratti brutale, con Abyss che per diverso tempo a tenuto il controllo dell’azione. Ad eccezione di uno spot di AJ Styles, c’è da evidenziare la perfetta esecuzione di tutti gli spot più importanti del match in cui entrambi i wrestlers non si sono minimamente risparmiati, cosa che ha conferito all’intera contesa un certo realismo. AJ Styles si conferma ancora una volta un wrestler straordinario capace di adattarsi a qualunque stile di lotta, così come Abyss si conferma attualmente uno dei migliori, se non il migliore, big man negli USA.
PPV: 7/8
Difficile definire questo Lockdown. Non ci sono dubbi sul fatto che sia stato un PPV molto buono: presi uno per uno tutti gli incontri oscillano tra la sufficienza più o meno risicata ed un livello qualitativo decisamente buono, andando dunque a cancellare la tendenza che vedeva nei PPV della TNA la presenza di un paio di incontri mediocri. Superati i primi due matches comunque dignitosi nel loro complesso, la card ha presentato una serie di incontri di qualità media decisamente alta, soprattutto per ciò che riguarda il main event ed i due incontri dell’X-Division. Non sempre le attese sono state rispettate, sia in positivo che in negativo: se il main event tra Abyss e AJ Styles ed il match tra Raven e Jeff Hardy hanno a mio avviso superato quelle che erano le aspettative della vigilia, bisogna dire che il match tra Daniels e Primetime e il match per i titoli di coppia per quanto di buon livello sono risultati a mio avviso inferiori rispetto alle loro potenzialità . Probabilmente è stato più forte il non appagamento che la piena soddisfazione per questi incontri, ma questo è un discorso che lascia il tempo che trova quando ci troviamo comunque a parlare di incontri che oscillano tra il 7 e l’8. Il problema principale però è un altro: l’esperimento degli 8 cage matches nello stesso PPV può essere ripetuto? Ha avuto un senso? La risposta a mio avviso è no.
La tendenza della TNA è quella di proporre tutto e subito. Bisogna mostrare il meglio, “caricare” il proprio show a pallettoni in modo da colpire il pubblico. Una tendenza completamente differente rispetto alla WWE che preferisce centellinare certi incontri come nel caso dei cage match, proporli solo quando necessari all’interno di un feud dai toni aspri, soprattutto per non rischiare di inflazionare un incontro che se proposto di continuo perde tutto il suo fascino (un po’ come gli high spot che la WWE tende a limitare per renderli un avvenimento speciale quando si verificano, anche se poi a Stamford si tende ad esagerare in questo senso…). Ecco, proporre 8 cage match all’interno di un PPV significare svuotare di ogni significato questo gimmick match: dopo i primi 2-3 incontri quasi non si faceva più caso alla gabbia sia perché non sempre entrava in gioco sia perché la particolarità del match veniva svilita. Le ulteriori stipulazioni aggiunte (Strap Match, 2 of 3 Falls…) non hanno aggiunto molto, ed anzi in alcuni casi hanno tolto qualcosa al match. Abyss vs AJ Styles è stato uno splendido incontro, ma probabilmente avrebbe stupito ancora di più se prima non fossero stati disputati altri 7 cage matches.
Questa mia considerazione non è tanto una critica alla qualità del PPV che si è mantenuta nel complesso su livelli molto buoni, quanto piuttosto sull’idea di fondo del PPV. L’evento merita assolutamente di esser visto, ma cosa potrà fare la TNA per colpire l’attenzione con i prossimi PPV?
Siamo arrivati al termine di quest’edizione. Un saluto a tutti voi, in particolare a Luca Borghesi che sicuramente sarà contento per la vittoria di Jeff Hardy…
Alla prossima