Stamford Report N. 43 – UNFORGIVEN 2003
Differente dagli altri table matches tipicamente più “spot-fest”, l’incontro si è rivelato comunque piacevole, soprattutto nella seconda parte. La prima parte è stata abbastanza classica e senza grossi spunti, mentre nella parte conclusiva si sono viste cose decisamente migliori grazie ad una rottura degli schemi che ha visto coinvolti tutti i wrestler contemporaneamente. Buono in particolar modo lo spot in cui Conway è stato scagliato su di un tavolo fuori dal ring dai Dudleyz con una doppia chokeslam, proprio come avevano fatto a Raw La Resistance sul povero Spike Dudley.
Dudley Boyz vs La Resistance & Rob Conway: **
Match di coppia nella norma che non esalta ma che almeno riesce in parte a coinvolgere grazie ad un pubblico calorosissimo in apertura di PPV. Un classico match “da Raw” breve e di media intensità ed a questo punto, considerando anche i precedenti, comincia a circolare il timore che il “duo francese” non sia in grado di mostrare molto di più sul ring. I Dudleyz invece, nel bene e nel male, sono sempre gli stessi
Test vs Scott Steiner: **
Più o meno com’era già accaduto a Bad Blood, anche questa volta Test e Steiner hanno messo su un incontro più che dignitoso, giocato tutto sulla potenza e con un ottimo coinvolgimento da parte di Stacy Keybler. Discreto il ritmo della contesa, non tanto per la velocità quando per l’intensità (non ci sono stati mai momenti morti), e finale con diversi schienamenti che potevano sembrare risolutivi.
Shawn Michaels vs Randy Orton: ***
Buon incontro quello tra Shawn Michaels e Randy Orton, anche se qualitativamente altalenante. A far da controparte ad un buon inizio c’è stata infatti una parte centrale più noiosa, con Orton impegnato ad infliggere danni al braccio di HBK con prese a terra piuttosto statiche. Decisamente meglio la parte finale, più varia ed intensa e caratterizzata da un buon equilibrio. Inattesa la vittoria finale per Orton, anche se scaturita dalla classica “Dusty Finish” che sembra tanto tornata di moda ultimamente nella WWE. Ottima come al solito la prestazione di Michaels (ma chi avrebbe immaginato di rivederlo a certi livelli?), mentre discreta quella di Orton.
Lita & Trish Stratus vs Gail Kim & Molly: **1/2
Una piacevole sopresa questo incontro di coppia femminile. Il ritorno di Lita ha ridato vita ad una categoria che sembrava in una fase decisamente di stallo, ed i risultati si sono visti in questo incontro: buoni il ritmo e la velocità, spettacolari alcune azioni ad opera di Lita e Trish (splendido come al solito il “ponte” che Trish esegue per evitare il calcio di Gail Kim), coinvolgente il finale. Pensate che il match combattuto a Raw la sera dopo è stato ancora più bello.
Kane vs Shane McMahon: ***1/4
Senza dubbio migliore incontro della serata e miglior match di Kane da un anno a questa parte (se non di più). Finalmente Kane è sembrato tornare ai livelli di un tempo con una prestazione molto solida (sarà che si è tolto la vecchia “canotta”?), mentre Shane si è ampiamente riscattato dopo il deludente incontro di Summerslam. Intenso e duro in diversi frangenti, spettacolare in altri (bellissimo il Van Terminator con le scalette di acciaio, impressionante come al solito il volo di Shane da una decina di metri) il match è risultato sempre coinvolgente. L’unico difetto è stato l’eccessivo dominio di Shane in alcune fasi del match, poco credibile per un “non wrestler” che affronta un “monster heel”.
Christian vs Chris Jericho vs Rob Van Dam: **1/4
Altro incontro più che sufficiente, ma eccessivamente penalizzato dalla posizione all’interno della card. Se questo incontro non avesse seguito l’incredibile volo di Shane probabilmente sarebbe risultato molto più interessante e coinvolgente per il pubblico presente nell’arena, eccessivamente apatico per buona parte del match. Si sono viste infatti cose decisamente buone, soprattutto grazie a RVD autore di diversi voli spettacolari, ed alcuni spot originali (mai vista la doppia powerbomb di Christian su RVD e Jericho). La prima parte forse doveva evitare il 2 contro 1 con i due Chris contro RVD, e non è un caso che la parte finale dove questo schema si è rotto è risultata più interessante. Peccato l’ennesimo job da parte di RVD che però si spera possa riscattarsi nel prossimo Ladder Match a Raw.
Coachman & Al Snow vs Jerry Lawler & Jim Ross: DUD
Più che un incontro di wrestling un messaggio promozionale della Nike della durata di 8 minuti: Coachman esibiva pantaloni Nike, scarpe Nike, giacca Nike (che si è tolto per combattere, esibendo sotto una maglietta della Nike) e addirittura polsini della Nike, mentre Jim Ross ribatteva con scarpe Nike e maglietta Nike (inutile dire che il “baffo” della celebre multinazionale americana era sempre in bella mostra). L’incontro vero e proprio è stato invece noioso e per nulla coinvolgente (e senza commento peraltro), finendo a scadere ancor di più con l’entrata in scena di JR e Coachman. Il discorso di commiato da parte di JR e Lawler a fine match è stato ancora più patetico.
Triple H vs Goldberg:*3/4
Dire che l’incontro non ha rispettato le attese sarebbe sbagliato perché comunque nessuno alla vigilia si sarebbe aspettato un buon incontro, ma nello stesso tempo devo ammettere che l’incontro mi ha deluso. Non mi aspettato un “match dell’anno”, figuriamoci, però credevo avremmo assistito ad un match perlomeno coinvolgente ed emozionante, pieno di schienamenti e colpi di scena. Niente di tutto questo. Il match è stato breve per gli standard dei main event WWE, e si è concluso all’improvviso dopo una serie di azioni lente e per nulla esaltanti, senza colpi di scena, senza pathos. Un match così atteso meritava senza dubbio un’impostazione differente, ma forse l’infortunio di HHH è stato una componente fondamentale in questo..
PPV: ***
Partiamo dal fatto che, per la prima volta da Backlash 2001, ho assistito al PPV già conoscendo i risultati dell’evento. Partiamo anche dal fatto che, navigando su internet, avevo letto alcune recensioni poco entusiastiche in riferimento a questo Unforgiven. Di fronte a queste premesse ho cominciato a guardare Unforgiven senza grosse attese né aspettative particolari, se non quelle di assistere ad un PPV probabilmente poco esaltante. Invece mi sbagliavo.Non dico d’aver assistito al migliore PPV dell’anno, ma di certo non si può parlare poi troppo male di questo Unforgiven, anzi. E’ stato un PPV molto solido, ed anche senza aver proposto match che passeranno alla storia (e nemmeno match da 4 stelle) è risultato complessivamente piacevole. Il ritmo è stato abbastanza sostenuto, senza pause, senza segmenti inutili dal backstage né interviste, e questo ha permesso ad ogni incontro di svilupparsi in maniera discreta (tranne forse nel caso del main event, ma forse lì c’erano altre motivazioni). Da un punto di vista qualitativo, escludendo il match tra i commentatori, ci siamo mantenuti su di un livello che va dal dignitoso al buono, con due matches in particolare (Shane vs Kane e HBK vs Orton) che senza settare nuovi standard si sono rivelati validissimi sotto molti aspetti. Per quanto riguarda i vincitori dei vari incontri e lo sviluppo di certe storyline non si può fare nessun appunto alla WWE: la vittoria dei Dudleyz toglie di mezzo La Resistance, ancora troppo poco esperti, quella di Test serve per un wrestler ancora alla ricerca di una giusta dimensione, quella di Orton aiuta un giovane, quella di Kane serve ad un personaggio che sta cercando di imporsi nuovamente per qualcosa di importante, quella di Christian è utile per portare avanti un feud con RVD, la vittoria di Lita serve a sottolineare il suo rientro, quella di Coachman e Al Snow serve a dare una ventata d’aria fresca a Raw (anche se avrei preferito non assistere al loro incontro) e soprattutto quella di Goldberg serve ad interrompere un regno di HHH che durava da troppo tempo. Quest’ultimo incontro ha forse lasciato l’amaro in bocca per come si è sviluppato il match, ma con l’infortunio di HHH probabilmente si poteva fare ben poco.
Ok, siamo giunti al termine. A me non resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo numero di Stamford Report, senza dimenticare il nuovo numero di Kliq Here che posso assicurarvi sarà esplosivo (e Bomba stavolta non c’entra niente).
David Grauli