Stamford Report N. 34 – WWE ARMAGEDDON 2002

Benvenuti a questa nuova edizione di WWE Stamford Report da parte di David Grauli. Sono particolarmente contento alla luce dei risultati di Armageddon perché credo di essere riuscito in un’impresa a dir poco unica: ho indovinato OGNI risultati al Fantawrestling, comprese le stipulazioni! Ho fatto filotto insomma. Peccato non aver postato i pronostici prima, però che volete farci, Vince McMahon non si decideva a telefonarmi sul cellulare per darmi i risultatiÂ…Vediamo intanto come sono andati gli incontri di questo ultimo PPV del 2002Â…


Christian & Chris Jericho vs. Booker T & Goldust vs. Dudley Boyz vs. Regal & Storm: 6/7
Buona apertura per Armageddon, nonostante la presenza dei Dudleyz e della coppia formata da Regal e Storm sia stata assolutamente accessoria. I due team infatti sono stati eliminati praticamente subito, e senza per giunta mostrare alcunché di interessante (a quel punto era meglio evitare di inserirli dall’inizioÂ…). Discorso diverso invece per il proseguo dell’incontro tra i due tag team “finalisti”, decisamente più emozionante ed intenso rispetto alla prima parte. Molto buono il numero degli schienamenti in questa parte finale del match, così come ottimo è stato il coinvolgimento del pubblico per tutta la durata dell’incontro. Finalmente c’è stata la vittoria di Booker T e Goldust, senza dubbio il team più over in questo momento nella WWE.

Edge vs. A-Train: 5
Poco da dire su questo incontro, se non che fosse già tutto previsto. E’ stato un match noioso (ma per fortuna breve) e privo di spunti interessanti, per nulla emozionante ed assolutamente inutile sia per Edge che per A-Train (che, preso a sediate da Edge a fine incontro, non ha fatto certo una bella figura). Tra i maggiori difetti di questo incontro c’è anche l’aver completamente “annientato” il pubblico di Fort Lauderdale, partito bene col match di coppia e caduto in uno stato di apatia dopo questo confronto.
Inconcepibile comunque questo push nei confronti di A-Train, un wrestler mediocre sul ring (anche per un “big man”) ed assolutamente privo di carisma (ha solo una cosa buona, la finisher). Come Big Bossman, anche A-Train deve avere qualche foto compromettente che ritrae Vince McMahon, altrimenti non si spiega come la WWE non l’abbia rispedito a casa da tempo

Chris Benoit vs. Eddie Guerrero : 7.5
Buon match tecnico tra Benoit e Guerrero, come ampiamente prevedibile alla vigilia. Dopo una prima parte poco dinamica (sottolineata anche dai cori di disapprovazione del pubblico) dominata dalle prese a terra il match è salito di tono dando vita ad una contesa più intensa ed emozionante, anche se il pubblico ha continuato a far mancare il proprio apporto. In questa seconda parte c’è stata un’ottima sequenza di german suplex da parte di Benoit, così come un’impressionante powerbomb sempre ad opera dell’atleta canadese che ha risvegliato anche il pubblico di Fort Lauderdale. Nel complesso un match molto solido e credibile, anche se sono dell’idea che questi due avrebbero potuto fare ancora di più se avessero optato per un match più dinamico, anche a discapito della tecnica.

Batista vs. Kane: 4
Decisamente un pessimo incontro che a mio avviso può concorrere al titolo di peggior incontro dell’anno (e non è il solo in questo PPV). Nessuno si aspettava un capolavoro, ma almeno era auspicabile un match dignitoso per questi due big men. Sfortunatamente invece si è trattato di un match spezzettato (e non era facile considerando che il match è stato anche breveÂ…), prevedibile (praticamente un’identica riedizione del loro primo match di Raw, interferenza di Flair compresa) e per nulla emozionante, senza contare un errore evidente da parte di Batista nel tentativo di eseguire una powerbomb. Non si è mai andati oltre il solito (e lento) scambio di pugni intervallato da qualche mossa di potenza, decisamente troppo poco per l’esordiente Batista. Ancor peggio è andata a Kane, umiliato da una sconfitta rapida e prevedibile al termine di una mediocre prestazione.

Victoria vs. Trish Stratus vs. Jacqueline: 5.5
Dopo l’ottimo incontro di Survivor Series la categoria femminile frena bruscamente ad Armageddon, con un Triple Threat Match che si assesta sotto la sufficienza (il che era assolutamente prevedibile). Il match è stato confuso e poco coinvolgente, pieno di errori e vittima di una certa monotonia nel riproporre sempre gli stessi spot già visti in altri incontri della categoria femminile (a differenza del match di Survivor Series che invece aveva mostrato qualcosa di nuovo). Questa monotonia si spera possa essere archiviata col ritorno imminente di Jazz e quello più lontano di Lita, anche perché attualmente non vedo altri feud possibili oltre a quello tra Victoria e Trish (che hanno già detto tutto in questo senso).

Kurt Angle vs. Big Show: 7-
Se Kurt Angle è considerato il miglior wrestler della WWE è perché riesce a tirar fuori un incontro discreto anche da un wrestler come Big Show. Angle è riuscito nel miracolo di dare al match un’apparenza di dinamicità, correndo per se e per Big Show (che si è limitato, da fermo, ad eseguire le sue power moves mentre Angle gli correva intorno) e cercando di coinvolgere il pubblico anche con alcune manovre aeree che da un po’ non gli vedevamo più eseguire. L’interferenza di Lesnar e il coinvolgimento di Paul Heyman sono serviti a movimentare ulteriormente il finale dell’incontro (sufficientemente emozionante grazie a diversi schienamenti) in cui Angle è riuscito meritatamente ad aggiudicarsi il match ed il titolo di campione WWE. Buono anche l’avanzamento del feud tra Lesnar ed Heyman, soprattutto alla luce di ciò che è accaduto a Smackdown.

Shawn Michaels vs. Triple H: 7.5
Ci aspettavamo il match dell’anno e probabilmente un incontro che riuscisse a raggiungere i livelli del 2 of 3 Falls di No Way Out 2001, ed invece ci ritroviamo con un match nel complesso buono (anche se non eccessivamente) ma carente sotto alcuni aspetti. Shawn Michaels e Triple H ce l’hanno messa tutta (ed il voto prende in considerazione anche il loro impegno) per ripetere le precedenti prove, ma di fronte ad un match del genere i loro limiti sono saltati fuori. Il match (stilisticamente una versione ampliata del match di Summerslam 2002) è sembrato infatti eccessivamente lungo per quello che i due hanno mostrato, soprattutto per la lentezza a tratti eccessiva dell’azione. Troppo lunga la first fall (anche se è stata la parte migliore), niente di speciale il Cage Match (a parte il volo di Shawn), troppo breve (e ridotto praticamente a 3 spot) il Ladder Match. Certo, l’incontro ha avuto i suoi ottimi momenti grazie ad una buona prova di HBK e ad una prestazione migliore del solito (nonostante l’infortunio) da parte di Triple H, ma la mancanza pressoché totale del supporto del pubblico ha fatto si che il match risultasse poco coinvolgente per buona parte della contesa.

 

PPV: 6
La WWE, seguendo il trend degli ultimi tempi, non riesce a chiudere in maniera completamente positiva questo 2002, confezionando un PPV leggermente sotto la media che probabilmente archivieremo ben presto. L’intero evento si reggeva sul main event tra Shawn Michaels e Triple H, ma proprio questo incontro non è riuscito a rispettare le attese della vigilia, rivelandosi un match buono ma lontano dallo show-stealer che molti si auspicavano. Decisamente meglio del previsto invece il match tra Angle e Big Show, ma anche qui non si è gridato al miracolo.
L’undercard non è riuscita a far fare il salto di qualità al PPV: buon match quello tra Guerrero e Benoit ma non eccezionale, discreto il match di coppia, mentre il resto è francamente da dimenticare. A-Train vs. Edge e Kane vs. Batista sono semplicemente due incontri che non meritano spazio all’interno di un PPV (e risulterebbero mediocri anche se inseriti in uno degli appuntamenti televisivi settimanali), e la cosa assurda è che tutto questo era stato ampiamente previsto. Parlando di assurdità come non citare il segmento che ha visto “protagonisti” (si fa per dire) Dawn Marie, Al Wilson e Torrie Wilson (anche se solo in video)? Una roba del genere può andar bene in tv (non a caso è il segmento più visto di Smackdown) ma di certo non all’interno di un PPV, considerando che tutto il segmento è durato moltissimo.
Questa volta prima di chiudere vorrei assegnare ironicamente un po’ di voti ad alcune cose che mi hanno colpito di Armageddon, tanto per chiudere la rubrica in maniera diversa dal solito.

Voto 10 a Torrie Wilson: cavoli, qualsiasi cosa abbia dovuto fare per garantire a suo padre (che nell’ambiente è stato ribattezzato “l’uomo dai mille voltiÂ… clonati”) un posto in tv dev’essere stato terribile. Merita la nostra solidarietà.

Voto 9 a Vince McMahon: perché qualsiasi cosa abbia dovuto fare Torrie Wilson l’ha fatta sicuramente a lui. Geniale.

Voto 8 a Rob Van Dam: ogni wrestler spedito a “The World” durante i PPV ha sempre l’espressione di uno a cui girano le palle a mò d’elica d’elicottero. RVD invece non fa una grinza (avere l’espressività di un organismo unicellulare ogni tanto lo aiuta) nonostante il ruolo da escluso, riuscendo anche ad accennare un sorriso che sa di paresi facciale. Incredibile come resista alla tentazione di mandare affanc**o in diretta HHH e HBK per averlo eliminato dai giochi. Stoico.

Voto 7 all’omino della WWE che saltellando cerca di chiudere a tutti i costi la porta della gabbia mentre questa viene tirata su: sembrava che quella porta chiusa fosse questione di vita o di morte. Non è riuscito nell’impresa. Ho pensato che se c’aveva messo tanto impegno significava che la gabbia dovesse essere chiusa PER FORZA, tipo che altrimenti si sarebbe incastrata da qualche parte. Fortuna ha voluto terminassi le mie elucubrazioni mentali proprio poco prima dell’unico spot interessante del Ladder Match, quello finale. Grazie omino per avermi distratto durante tutto l’inutile resto della third fall. Dov’eri durante il match tra Kane e Batista?

Voto 6 all’omino con la maglietta di Hogan in prima fila: invece di seguire il main event nelle sue fasi più concitate ha preferito ammirarsi nel maxi schermo impegnato ad imitare Hulk Hogan nelle sue pose più caratteristiche (tanto per dimostrare un po’ di coinvolgimento nell’incontro). Nel frattempo Hogan dovrà rimanere a riposo per altri 5 mesi: si è infortunato tentando di imitare il tifoso con la sua maglietta da casa.

Voto 5 a Triple H mentre accende il 2×4 Barbed Wire: sembra un boy scout che scalda i marsh mellows su di un falò. Poi solleva in aria il barbed wire infuocato e per un attimo sembra imitare la Statua della Libertà. Il problema è quando molla il 2×4: è solo Triple H, e l’imitazione di se stesso non gli riesce più tanto bene.

Voto 4 al tifoso che tenta di spegnere il 2×4 infuocato soffiandoci sopra: spettacolare il suo inutile tentativo, meriterebbe 10 per l’impegno profuso, ma verrebbe voglia di prenderlo a mazzate quando con il 2×4 infuocato a due passi non pensa ad emettere un roboante peto sulla fiamma.

Voto 3 a Batista: la tua finisher è una powerbomb. Provi ad eseguirla e la canni clamorosamente. Per la serie “101 modi per impressionareÂ… male”. Ritenta, sarai più fortunato.

Voto 2 a chi ha scelto la nuova theme di Victoria: non bastavano le radio che da settimane ci ammorbano con le voci stridule delle TaTu, ora anche la WWE ha deciso di assillarci con questo brano. Ovviamente a Stamford hanno deciso di sfruttare l’ambiguità del duo russo per un personaggio altrettanto ambiguo come Victoria. Seguendo lo stesso principio la WWE ha già scelto l’autore della nuova theme di Nunzio: Gigi D’Alessio.

Voto 1 al pubblico di Fort Lauderdale: dato per disperso per buona parte del PPV (soprattutto nel main event) non riesce a dare quel qualcosa in più ad un evento che ne avrebbe avuto bisogno. Geniale il coro “USA! USA!” durante il match tra Big Show e Kurt Angle: non sapevo che Big Show fosse canadese. Un po’ come non lo sapevo quelli che gridavano “USA! USA!” nel match di Bret Hart contro Yokozuna.

Voto 0 alla schiena di A-Train: per replicare alla Wilkinson ed al suo slogan “Andrè Agassi si rade con Xtreme 3” la Gillette ha già pronto un nuovo spot: “Gillette Mach 3: A-Train non lo usa”.

Alla prossima

David Grauli


Scritto da David Grauli
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