Piper’s Pit#92 – Doctor D e la kayfabe ad ogni costo

Bentornati ad un nuovo appuntamento con il Piper’s Pit! Oggi tratterò un episodio poco conosciuto da noi, ma che all’epoca negli Stati Uniti scatenò parecchio scalpore: parlo dell’incidente tra il wrestler Doctor D e il giornalista televisivo John Stossel.
David Schultz nasce nel Tennessee l’1 giugno 1955 e debutta nel wrestling già nel 1974 in NWA, federazione nella quale ottenne buoni successi. Nel 1984, mentre lottava a Memphis, fece un durissimo promo da heel contro Hulk Hogan, all’epoca campione assoluto della WWF, che lo fece notare da Vince McMahon, il quale lo mise sotto contratto con il ring name di Doctor D con l’obiettivo di farlo diventare uno dei “cattivi” più importanti della federazione. La cosa stava procedendo benissimo, tanto che nello stesso anno già arrivò a sfidare l’Hulkster per il titolo. Ma poi, quando la sua carriera sembrava decisamente lanciata, accadde l’imprevedibile…
Facciamo una doverosa premessa: nei primi anni ’80 la maggior parte della popolazione, sia che seguisse o meno il wrestling, lo considerava alla stregua di qualsiasi altro sport, vale a dire che pensava che i risultati fossero assolutamente reali e non predeterminati. Quindi non esisteva la kayfabe, o, meglio, non era percepita come tale: per lo spettatore il lottatore non interpretava un personaggio, ma bensì mostrava solo se stesso.
E qui entra in gioco John Stossel, allora reporter della trasmissione 20/20 per la ABC, che stava conducendo un reportage sul mondo della lotta professionistica allo scopo di svelare al grande pubblico che si trattasse non di sport vero e proprio, ma di uno spettacolo sceneggiato alla stregua di una serie televisiva. Il 28 dicembre 1984, nel backstage del Madison Square Garden di New York, Stossel doveva intervistare Doctor D, al quale McMahon aveva detto di comportarsi esattamente come il suo personaggio e di non uscire assolutamente dalla kayfabe. Tutto perfetto, tralasciando il piccolo particolare che David Schultz fosse completamente pazzo! Alla domanda del giornalista se il wrestling fosse tutto una farsa, il wrestler lo colpì violentemente alla testa, facendolo precipitare a terra. In seguito il segmento fu trasmesso integralmente durante il programma e ripreso addirittura dal telegiornale della ABC, indignando i telespettatori. Schultz venne immediatamente sospeso dalla Commissione Atletica di New York, mentre Stossel, che dichiarò di aver sofferto di dolori e ronzio all’orecchio per due mesi, fece causa alla WWF, causa che vinse e si concluse con un risarcimento di ben 425 mila dollari. Schultz scrisse una lettera di scuse, ma venne comunque licenziato dalla WWF, anche se la sua versione della storia afferma che fu proprio Vince a dirgli di picchiare Stossel.
David Schultz provò ancora la sorte nel wrestling tra federazioni minori, Canada e Giappone, ma ormai il suo momento se ne era andato per sempre, proprio mentre ironicamente la WWF si affermava come fenomeno televisivo globale e la gente accettava senza remore il fatto di assistere ad uno show preparato precedentemente. Decise quindi di dedicarsi ad una prolifica carriera come cacciatore di taglie, collaborando anche con FBI, DEA e vari dipartimenti di polizia, arrivando ad arrestare circa 1700 fuggitivi, prima di ritirarsi a vita privata.
“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.
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