Piper’s Pit#85 – Glorie e controversie di The Fabulous Moolah

Bentornati ad un nuovo appuntamento con il Piper’s Pit! Oggi ci occuperemo di una delle leggende assolute del wrestling femminile, leggenda che però ha avuto anche numerosi lati oscuri: stiamo parlando di The Fabulous Moolah.


Nata come Mary Lillian Ellison il 22 luglio 1923 a Kershaw County, in Carolina del Sud, debutta nel pro wrestling il 26 maggio 1949, grazie al promoter Billy Wolfe. I metodi di Wolfe erano però alquanto discutibili, in quanto incoraggiava le lottatrici ad avere rapporti sessuali con lui e con gli altri promoter per veder lanciata la propria carriera, ma la Ellison rifiutò categoricamente, in quanto si era innamorata del lottatore Johnny Long, che le diede il ring name di Slave Girl Moolah. 

Dopo aver conquistato il titolo femminile nel 1956, Vince McMahon Sr le coniò il nome che l’accompagnò per tutta la sua vita: The Fabulous Moolah. Regno WWF che terminò solamente dopo ventotto anni, nel 1984, per mano di Wendi Richter. La stessa WWF nel 1995 la inserì nella sua Hall of Fame.

Questo, in estrema sintesi, il lato più conosciuto della sua carriera, ma, dietro la superficie, negli anni sono emersi tanti particolari non particolarmente edificanti sulla figura della Moolah che ne hanno parzialmente intaccato la sua eredità nel mondo del wrestling. Ben prima dello Skrewjob di Montréal del 1997, The Fabulous Moolah, che aveva acquistato i diritti della cintura femminile, sfidò mascherata da The Spider Lady la campionessa Wendi Richter durante un live event in data 25 novembre 1985. Nessuno disse alla Richter che quella sera le sarebbe stato tolto il titolo, cosa che invece avvenne dopo un conteggio di due da parte dell’arbitro, mettendo così in scena, di fatto, lo skrewjob originale. Wendi Richter, amareggiata per l’accaduto, dopo quel giorno perse quasi completamente interesse nei confronti del wrestling e si ritirò pochi anni dopo.

Ma le voci più gravi ed infamanti riguardo The Fabulous Moolah iniziarono a circolare dopo la morte avvenuta il 2 novembre 2007, all’età di 84 anni. Moolah ed il marito Buddy Lee infatti gestivano una loro scuola di wrestling dedicata alle donne, ma molte ex allieve o le loro famiglie hanno affermato che i due si occupassero della scuola in maniera quasi criminale, al solo scopo di arricchire la coppia senza preoccuparsi della carriera delle lottatrici. Alcune allieve hanno affermato di essere state addirittura spinte a prostituirsi con i promoter dell’epoca e con lo stesso Buddy Lee ed in molti casi si parla di prostituzione minorile. Il caso più grave è quello portato alla luce dalla figlia di “Sweet” Georgia Brown, che affermò che la madre abbandonò il mondo dello sport spettacolo dopo essere stata ripetutamente drogata e violentata da Lee, sotto la guida della moglie. Tuttavia molti ex colleghi hanno sempre preso le sue difese, affermando che erano tutte voci comparse solamente quando ormai Moolah era deceduta e non poteva più difendersi e che l’unica cosa certa era che prendesse una percentuale sugli ingaggi delle sue protette. 

Ciononostante, quando la WWE annunciò nel 2018 di voler far disputare a WrestleMania 34 una Battle Royal dedicata alla sua figura, sul web si scatenò un’ondata di indignazione che costrinse i vertici di Stamford a togliere all’incontro qualsiasi riferimento a The Fabulous Moolah.

“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.


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Roberto Johnny Bresso
Roberto Johnny Bresso
Appassionato di calcio, golf, musica e sottoculture, seguo il wrestling dagli anni '80. Sull'argomento ho pubblicato il libro "Storie dalla terza corda".
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