Piper’s Pit#82 – La misteriosa morte di Gino Hernandez

Piper's Pit

Bentornati ad un nuovo appuntamento con il Piper’s Pit! Oggi parleremo di un evento misterioso della storia del wrestling: la morte di Gino Hernandez.


Probabilmente molti di voi non lo conoscono nemmeno di nome, in quanto la sua prematura dipartita ha posto fine a quella che sembrava destinata ad essere una luminosa carriera. Charles Eugene Wolfe Jr. nasce ad Highland Park, vicino a Dallas, l’8 agosto 1957 ed in giovane età decide di dedicarsi al wrestling, venendo allenato da José Lothario. Debutta come Gino Hernandez nel 1975 nella Big Time Wrestling come babyface, in quanto il suo fisico statuario ed il viso da bambino attraevano il pubblico femminile, tanto da farlo diventare immediatamente un sex symbol, lottando brevemente anche nell’allora WWWF.

Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 si fece conoscere principalmente nella World Class Championship Wrestling, dove ebbe dei feud con la famiglia Von Erich e lottò in coppia prima con un esordiente Jake “The Snake” Roberts e successivamente con Chris Adams, con il quale diede vita alla  gimmick dei parrucchieri che tagliavano i capelli agli avversari sconfitti, gimmick che poi sarebbe stata resa immortale in WWF da Brutus Beefcake.

La carriera di Hernandez sembrava essere destinata a raggiungere vette planetarie, ma purtroppo la sua vita privata era parecchio disordinata. Considerato nel locker room un “party boy” era ben nota a tutti la sua dipendenza da alcol e droghe, in particolare la cocaina, tanto che il manager e booker della WCCW Gary Hart aveva cercato più volte di convincerlo a disintossicarsi. 

Poiché Wolfe non si era presentato ad un paio di house show della compagnia, il 4 febbraio 1986 due dirigenti, accompagnati da alcuni poliziotti locali, entrarono nella sua casa di Highland Park, dove trovarono il suo cadavere, deceduto presumibilmente due giorni prima all’età di ventotto anni. Benché la polizia archiviò quasi subito il decesso come dovuto ad un’overdose di cocaina, la famiglia mostrò fin da subito sospetti che in realtà si potesse essere trattato di un omicidio legato agli ambienti dello spaccio di stupefacenti. In questo concordano anche Michael Hayes, il quale sostiene che Gino Hernandez era uno che parlava troppo e che molto probabilmente aveva contratto debiti per droga, e Jake Roberts che afferma che Hernandez girasse con gente di un giro troppo grosso al quale evidentemente non apparteneva.

Ad aggiungere altro mistero il fatto che nel corpo siano state trovate tracce di cocaina tre volte maggiori di quanto sufficienti per un’overdose letale e che il funerale fosse stato pagato da un noto spacciatore locale conosciuto come “John Royal”, che però né la madre né la ex moglie affermarono di avere mai visto. Voce fuori dal coro è però quella di Brutus Beefcake che afferma che Hernandez non poteva che finire morto a causa del suo sfrenato consumo di droga.

Ma concludiamo con la versione più bizzarra, quella che non può mai mancare quanto si parla della dipartita misteriosa di un personaggio pubblico: Gino Hernandez non sarebbe morto, ma avrebbe inscenato la propria morte per sfuggire ai creditori e iniziare altrove una nuova esistenza! Infatti l’autopsia riportava errori riguardanti il suo aspetto fisico ed etnico e, inoltre, la famiglia non vide mai il cadavere, in quanto in stato di decomposizione ed il funerale venne celebrato a bara chiusa. Naturalmente, al di là delle più variegate supposizioni e della tragedia umana, resta il rammarico di non aver potuto vedere fino a dove sarebbe arrivata la carriera di colui che era considerato una futura superstar.

“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.


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Scritto da Roberto Johnny Bresso
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