Piper’s Pit#77 – Brawl for All 1998, una delle idee più stupide di sempre

Piper's Pit

La storia del wrestling è costellata di idee geniali che entrano nella leggenda, ma a volte anche di trovate del tutto idiote, folli o pericolose che verranno ricordate per sempre per le motivazioni sbagliate.


Nel Piper’s Pit odierno ci occupiamo proprio di una di queste seconde

Era il 1998 e Vince Russo (uno che di idee stupide ne ha avute parecchie nella sua vita professionale), ascoltando un discorso nel backstage nel quale Bradshaw affermava di poter sconfiggere tutti gli altri lottatori in una vera rissa, propose a Vince McMahon di organizzare un torneo di arti marziali miste non predeterminato che mettesse in palio per il vincitore 75.000 dollari. Nonostante le perplessità degli altri booker (Jim Cornette in testa) Vince approvò la cosa e così ebbe vita Brawl for All, da disputarsi a Raw nell’arco di due mesi tra sedici lottatori su base volontaria. Inutile specificare che nessuno dei grossi nomi pensò minimamente di parteciparvi. All’epoca in WWF erano presenti anche due ex marzialisti: Ken Shamrock (che però era infortunato) e Dan Severn che si ritirò dopo il primo turno, considerando il tutto una baracconata.

La WWF puntava molto su “Doctor Death” Steve Williams: aveva investito ben cinque milioni di dollari per ingaggiarlo pochi mesi prima e puntava  a lanciarlo nelle parti alte degli eventi. Vince pensava avrebbe potuto vincere facilmente il torneo e così spingerlo nel main event contro Steve Austin, tanto che si vocifera che dietro il ritiro di Severn ci sia stata proprio la mano di Vince per agevolare la vittoria di Williams. Peccato che nessuno avesse fatto i conti con Bart Gunn, un low carder che, dopo la fine del sodalizio con Billy Gunn, aveva trovato a stento spazio negli show settimanali. E così nei quarti di finale Williams si infortunò alla gamba e venne messo KO da Gunn. Risultato: dovette stare fuori diversi mesi, la sua credibilità venne affossata e l’anno successivo venne licenziato dalla federazione. Oltre a Williams nell’arco del torneo subirono infortuni di una certa gravità anche The Godfather, Steve Blackman, “Road Warrior” Hawk, Brakkus e Savio Vega.

La finale vide Bart Gunn mettere KO Bradshaw, smentendo quindi la sua stessa tesi che aveva dato vita al tutto. A questo punto la WWF si ritrovò come vincitore un lottatore che aveva trattato per anni come un low carder e nei confronti del quale il pubblico non nutriva alcun interesse. Invece di sfruttare la vittoria per un possibile push lo tenne lontano diverso tempo dagli schermi prima che Vince ebbe la “brillante” idea di fargli affrontare nel 1999 a WrestleMania XV in un incontro di boxe il pugile professionista Butterbean, che ovviamente lo mandò al tappeto in soli 35 secondi. Due mesi dopo venne licenziato.

La WWF/WWE non organizzò mai più competizioni di questo tipo, nonostante Vince Russo continui a pensare tutt’ora che si trattasse di una grande trovata.

“I have wined and dined with kings and queens, and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.


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Scritto da Roberto Johnny Bresso
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