Piper’s Pit#113 – Magnum T.A., una leggenda mancata

Bentornati ad un nuovo appuntamento con il Piper’s Pit! Oggi parliamo di uno di quei grandi “What if” che accadono nella vita, nello sport e, quindi anche nel wrestling: ci occuperemo di quella che sarebbe potuta essere la carriera di Magnum T.A.
Terry Wayne Allen nasce l’11 giugno 1959 a Chesapeake, Virginia, e dopo gli anni delle superiori iniziò a lavorare come buttafuori nei bar e nei locali notturni. Qui venne notato da Buzz Sawyer, non esattamente il più onesto e raccomandabile tra i lottatori, che gli suggerì di tentare la carriera nel wrestling. Buzz promise di vendergli una licenza da lottare professionista per diecimila dollari, cosa che ovviamente non era autorizzato a fare, quindi si prese tutti i risparmi della famiglia di Allen e se ne andò. Questa riprovevole truffa poteva scoraggiare chiunque, ma non Terry, il quale iniziò ad allenarsi e venne chiamato a debuttare in NWA nel 1977.
All’inizio degli anni ’80, André the Giant notò una certa somiglianza tra lui e Tom Selleck, in auge in quel periodo con “Magnum P.I.”, e gli suggerì di usare Magnum come ring name, seguito dalle iniziali del suo nome e cognome. Nacque così Magnum T.A. Insieme a Dusty Rhodes cercò un look da abbinare al personaggio e, dopo alcuni bizzarri tentativi, tra i quali quello del punk rocker, iniziò ad indossare un giubbotto di pelle ed a farsi vedere a bordo di un’Harley Davidson ed il personaggio andò immediatamente over come beniamino del pubblico e idolo delle ragazze. Vinse quindi per due volte lo US Championship, per poi sfidare senza fortuna al titolo massimo Ric Flair, prima di un’epica faida con Nikita Koloff, con il quale perso il titolo in maniera sporca dopo una leggendaria serie di sette incontri.
Ovviamente la sconfitta doveva servire a lanciare definitivamente Magnum T.A. verso il titolo mondiale, in quanto la federazione di Jim Crockett puntava tutto su di lui come volto face della federazione, in grado di rivaleggiare in popolarità con Hulk Hogan della WWF. Purtroppo per lui tutta la sua esistenza cambiò in un attimo la sera del 14 ottobre 1986: a bordo della sua Porsche 911, a poche miglia dalla sua abitazione di Charlotte, a causa dell’alta velocità e della pioggia battente, perse il controllo dell’autovettura, che andò in pezzi lasciandolo gravemente ferito alla spina dorsale. La notizia ebbe grande risonanza negli Stati Uniti, ma all’epoca le federazioni tendevano a non far uscire mai i lottatori dal personaggio, quindi Ric Flair, suo acerrimo nemico in storyline, dovette andare a trovarlo in ospedale solamente a tarda notte, entrando da un ingresso secondario.
I primi esami temevamo addirittura che non avrebbe mai più potuto camminare, ma, in ogni caso, la parte destra del corpo di Allen rimase paralizzata ed i suoi giorni sul ring erano terminati per sempre. Ritornò in televisione durante la Crockett Cup del 1987 e, successivamente, svolse il ruolo di commentatore e di manager, mentre nel 2007 fece la sua prima apparizione in WWE e nel 2014 in AEW per il match di ritiro di Sting. In ogni caso la sua vita ha preso abbastanza in fretta le distanze dal wrestling: era troppo il suo carisma e le sue aspettative per essere relegato ad un ruolo di secondo piano. Ma non ha rimpianti, è un felice marito che lavora come manager per un’azienda di newtork-solution ed afferma che ha vissuto qualcosa che tanti possono solamente sognare.
“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.
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