Piper’s Pit#70 – Essere il personaggio: la Leggenda di The Iron Sheik

Piper's Pit

Bentornati ad un nuovo appuntamento con il Piper’s Pit! Negli ultimi anni il termine Leggenda è stato spesso abusato nel mondo del wrestling, ma oggi vogliamo ricordare la straordinaria vita di uno per il quale questo termine è persino riduttivo: stiamo parlando di The Iron Sheik!


Hossein Khosrow Ali Vaziri nasce a Damghan, in Iran, il 15 marzo 1942. In gioventù si dedica alla lotta amatoriale e diventa guardia del corpo dello Shah Mohammad Reza Pahlavi e della sua famiglia. Nel 1968 partecipa anche alle Olimpiadi nella lotta greco-romana, ma nello stesso anno lo Shah viene trovato misteriosamente ucciso ed Hossein inizia quindi a temere per la propria vita, decidendo quindi di emigrare negli Stati Uniti, dove nel 1972 diventa assistente allenatore della squadra americana di lotta alle Olimpiadi. Nello stesso anno inizia ad allenarsi come wrestler con Verne Gagne. Nel 1979 approda per la prima volta in WWF, dove vince la prima Battle Royal mai disputata. Dopo alcuni anni in giro per gli States (dove verrà conosciuto come The Iron Sheik) in diverse promotions nel 1983 fa il ritorno in WWF ed il 26 dicembre 1983, al Madison Square Garden di New York, sconfigge Bob Backlund con la sua celebre Camel Clutch, diventando così campione del mondo. La sua vittoria era il classico espediente per non far sconfiggere un face da un altro face: il suo personaggio da perfido iraniano era perfetto come campione di transizione per lanciare l’Hulkamania ed infatti dopo sole quattro settimane cede lo scettro proprio ad Hulk Hogan, per la gioia del tifosi. Il suo personaggio era quello del perfetto heel: stiamo parlando di un periodo pre internet in piena guerra fredda nel quale lo Sceicco di Ferro era realmente odiato ovunque andasse: quindi ebbe un violentissimo feud contro il patriota americano per eccellenza Sgt. Slaughter, prima di iniziare un lungo e fruttuoso sodalizio con il “sovietico” Nikolai Volkoff. I due si presentavano sventolando bandiera iraniana e sovietica mentre cantavano l’inno russo, facendo letteralmente uscire di testa i fans che lanciavano ogni genere di oggetti sul ring. I due vinceranno il titolo di campioni di coppia durante la prima edizione di WrestleMania e lo Sceicco parteciperà anche al video della canzone “Goonies ‘R’ Good Enough” di Cindy Lauper. Nel 1987 venne arrestato insieme a Jim Duggan e trovato in possesso di cocaina; sottoposto ad un anno di libertà vigilata venne licenziato dalla WWF. Dopo aver lottato per qualche anno tra NWA e federazioni indipendenti , nel 1991 venne richiamato a Stamford per cavalcare l’onda della Guerra del Golfo: presentato come Colonel Mustafa si alleò al vecchio nemico Sgt. Slaughter in qualità di simpatizzanti dell’Iraq. Terminata questa parentesi The Iron Sheik combatterò ancora alcuni anni nelle federazioni indipendenti, prima di partecipare alla Gimmick Battle Royal di WrestleMania X-Seven. Soffrendo già di notevoli problemi di salute ne risultò vincitore, in quanto sarebbe stato impossibile gettarlo oltre la terza corda senza metterne a rischio la salute. Nonostante si fosse presentato ancora come un heel ormai il mondo era cambiato e la sua vittoria venne accolta da vere e proprie ovazioni da parte del pubblico. Nel 2005 infine viene introdotto da Set. Slaughter nella WWE Hall of Fame.

Al di fuori del wrestling la sua vita è stata veramente avventurosa come quella di pochi: già detto del suo passato in Iran e dei suoi problemi con la giustizia, va aggiunto che come testimone di matrimonio è stato “Mean” Gene Okerlund e che sua figlia maggiore è stata uccisa dal fidanzato nel 2003. Dagli anni 2000 ha aperto un account Twitter nel quale non è mai uscito dal personaggio: quasi tutti i suoi tweet (non sempre scritti da lui) erano offese al mondo intero, con una particolare predilezione nei confronti del vecchio nemico Hulk Hogan, tanto che persino l’ultimo messaggio poche ore di morire era un’invettiva contro di lui!

Del resto The Iron Sheik è stato l’heel perfetto, la gimmick eterna ed il suo “jabroni” con il quale apostrofava chiunque sarebbe diventato poi il marchio di fabbrica niente meno che di The Rock.

“I have wined and dined with kings and queens, and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.

Scritto da Roberto Johnny Bresso
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