Orlando Report #35 – No Surrender

Orlando Report

Ciao a tutti!


Allora sono rimasto al timone dell'Orlando Report e ne sono più che orgoglioso, ringrazio tutti i membri dello staff e tutti voi lettori.

Adesso basta discorsi melensi e via con la recensione di No Surrender!

BFG Series Semifinal #1 – Jeff Hardy batte Samoa Joe
VOTO: 6,5

No Surrender vuol partire col botto ma non ce la fa. Chiariamoci: questo match è stato migliore rispetto a quello tra gli stessi Hardy e Joe dell'ultimo episodio di Impact, però non mi ha particolarmente colpito. Si parte subito con un paio di evidenti botch, ed è piuttosto chiaro che tra il Charismatic Enigma e la Samoan Submission Machine manca un po' di alchimia. Il match prosegue poi per il suo corso, si lascia guardare, ed ha un finale che può piacere o no, a me è piaciuto. Intanto non è intervenuto Magnus, cosa che mi aspettavo e che per fortuna non è avvenuta, ed inoltre una vittoria del genere, per quanto possa (giustamente) far storcere il naso, salvaguarda Samoa Joe, il quale perde “per un soffio” e per un po' di sfortuna. Volevo dare 6 ma aggiungo un mezzo voto proprio per il finale.

BFG Series Semifinal #2 – Bully Ray batte James Storm
VOTO: 7,5

Il termine più adatto per descrivere questo incontro è: intensità. Bully Ray e James Storm hanno raccontato la loro rivalità, il loro odio reciproco, ed il loro desiderio di vincere attraverso un match di wrestling, e non è cosa da tutti. Entrambi sono in formissima, soprattutto Bully Ray che continua a convincere pienamente col suo personaggio e anche col suo stile sul ring (oltre ad essere tornato fisicamente in perfetta forma). Quello che si è rivelato essere uno dei migliori match della serata è stato un po' viziato dall'overbooking, classico di casa TNA. Però, tutto sommato, la cosa non ha stonato più di tanto. I colpi accidentali agli arbitri sono diventati quasi comici sul finale, ma il ritorno di Bobby Roode che fa vincere Bully Ray no, è stato azzeccato e ben realizzato, poiché con questa mossa la TNA ha riacceso vividamente la rivalità tra il Cowboy e l'IT Factor. Bisogna dare atto alla compagnia di Orlando di saper costruire le faide attraverso il wrestling: ciò che non è capace di fare con le storyline viene montato bene sul ring, ed è questa una delle cose che amo di più della compagnia di Dixie Carter.

Miss Tessmacher batte Tara e conserva il Knockouts Championship
VOTO: 6,5

Do lo stesso voto che assegnai al match tra Miss Tessmacher e Madison Rayne a Hardcore Justice. Anche in questo caso le Knockouts si sono difese bene, proponendo non solo un match dignitoso, ma anche il proseguo di una rivalità (ancora una volta costruita più sul ring che fuori) che potrebbe rivelarsi molto interessante. Un rapporto di amicizia che probabilmente si incrinerà, un rapporto maestra/insegnante che, sebbene sappia un po' di vecchio, potrebbe regalare una faida interessante all'interno di una divisione sempre curata e mai abbandonata. Tara ha lavorato la gran parte di questo incontro, come deve fare una veterana come lei, e Miss Tessmacher sta continuando a migliorare a vista d'occhio. Ancora una volta un match femminile solido e dal giusto minutaggio. Non siamo comunque ai livelli di Gail Kim e di Mickie James.

Austin Aries vs. Aces & Eights
VOTO: S.V.

Non posso dare un voto ad un match che non c'è stato, posso solo parlare di come è stata portata avanti la storyline degli Aces & Eights, che ha trovato il suo giustissimo spazio in PPV. La rissa è stata carina, è durata forse troppo poco, ma tutto il segmento non ha aggiunto granché alla storia, se non aumentare i sospetti su Bully Ray. Inoltre, questa parte di show è servita soprattutto per due cose: costruire il main event del PPV stesso (vedi infortunio al braccio di Jeff Hardy), e dare visibilità a Austin Aries, il quale a Impact, paradossalmente, ne ha molto poca. Aries, tra le altre cose, ha ormai un po' abbandonato il suo ruolo di campione della TNA ed è stato inserito fino al collo nella faida con gli Aces & Eights, e non so se questo sia un bene o un male. Comunque, pareri personali a parte, questo “match” è andato tutto a servizio della storyline, e per una volta che la TNA ne ha creata una decente, direi che non ci si può lamentare. Inoltre la compagnia è stata anche brava a mantenere viva la “minaccia” degli A&E nell'arena senza, però, portarli a rovinare gli incontri rimanenti.

Zema Ion batte Sonjay Dutt e conserva l'X Division Championship
VOTO: 7

Esattamente come Zema Ion contro Kenny King di Hardcore Justice. Match molto bello, veloce, combattuto benissimo dai due, e con un Sonjay Dutt che ha mostrato delle doti atletiche veramente ottime. Il problema rimane sempre lo stesso: la X Division ha poco spazio, ed i suoi protagonisti sono un po' poveri di personalità. Purtroppo ci vorrebbe un altro show settimanale per far vedere tutti i talenti della TNA, ma la cosa, per ora, è impossibile. Zema Ion si conferma ancora una volta campione, e adesso sarebbe l'ora di proporgli una sfida più impegnativa, di costruire una faida come si deve, poiché altrimenti rischia di diventare un campione dal lungo regno che però, per motivi di spazio televisivo, non verrà ricordato da nessuno o quasi. Per il resto, come già detto, match coi fiocchi, molto divertente, e che ha tenuto vivo il pubblico, il quale veniva dal segmento con Austin Aries e gli Aces & Eights. In conclusione: bel match come quello dello scorso PPV, ma manca ancora qualcosa per far spiccare il volo definitivo alla divisione.

Rob Van Dam batte Magnus
VOTO: 6

Mi dispiace molto che, per ben due PPV consecutivi, il voto più basso vada ad un match con coinvolto Rob Van Dam. Però non c'è molto da dire: match riempitivo, niente di più. Una faida costruita in cinque minuti e forse qualcosa meno, con un Magnus che sta cambiando la sua gimmick e che probabilmente sarà destinato a lottare con Samoa Joe in tempi brevi, e un Rob Van Dam che si è limitato a svolgere il suo compitino, né più né meno. Per carità, il match non è stato brutto, ma è stato al livello di una qualsiasi puntata di Impact, non al livello di un PPV (e a Impact i match non sono per niente male, intendiamoci). Personalmente avrei messo questo incontro all'inizio dello show, per scaldare gli spettatori, ma alla fine il pubblico (del quale parlerò alla fine) ha reagito più che bene.

Christopher Daniels & Kazarian battono AJ Styles & Kurt Angle e conservano i TNA Tag Team Championships
VOTO: 7,5

Show-stealer della serata, match sopraffino combattuto benissimo da tutti e quattro i lottatori. Un plauso va fatto a Kurt Angle il quale, da infortunato, ha fatto anche più del dovuto. Match costruito, tra le altre cose, in modo perfetto, con una fase iniziale più lenta che poi è sfociata in una fase finale tutta colpi di scena e bellissimi spot. La vittoria per i campioni è arrivata, ancora una volta, in modo sporco, cosa che ci sta ma che, a lungo andare, potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. Voglio dire: sarebbe stato uno scandalo far vincere Daniels & Kaz facendo schienare in modo pulito Kurt Angle infortunato? Sicuramente no, ma la compagnia di Orlando ha optato per un'altra vittoria di rapina, come è stata quella dell'ultima puntata di Impact contro Chavo e Hernandez. Quella che sembrava essere una coppia fatta a caso si sta rivelando, e non troppo a sorpresa, un'ottima coppia, con un Christopher Daniels mai divertente come adesso. Volevo dare 8 a questo incontro, ma ho tolto mezzo voto giusto per il finale che non ho apprezzato moltissimo. Per il resto ripeto quello che ho detto all'inizio: veramente un bel match, ma leggendo i nomi dei giocatori coinvolti, lo si poteva benissimo presumere anche prima che No Surrender andasse in onda. Momento clou: la Angle Slam dal paletto che ha fatto volare Kazarian da una parte all'altra del ring, definita da Taz “Angle Slam from Hell!”. Meravigliosa.

BFG Series Final – Jeff Hardy batte Bully Ray e vince le Bound for Glory Series
VOTO: 6,5

Questo incontro non mi ha entusiasmato più di tanto. C'era tensione, quello è vero, però la vittoria di Jeff Hardy, almeno per il sottoscritto, è stata di uno scontato allucinante. Avrei sicuramente preferito un match normale, combattuto alla pari, e non un Jeff Hardy che, praticamente privato dell'utilizzo di un braccio, riesce a sconfiggere Bully Ray e a vincere le BFG Series in modo così tanto eroico. I tre match che hanno portato il Charismatic Enigma al trionfo, insomma, mi sono sembrati un po' troppo forzati: prima batte Samoa Joe con una headlock, poi batte di nuovo il povero Samoa Joe con un roll-up fortunato, ed infine, nonostante l'handicap di combattere senza un braccio, riesce pure a sconfiggere un lanciatissimo Bully Ray. Non voglio, per carità, fare un confronto con John Cena, farei insorgere il web, ma per qualche secondo, lo ammetto, ci ho pensato. D'altronde appare chiaro cosa la TNA voglia fare con Jeff Hardy: siamo passati dal wrestler che si presenta drogato ad un main event rovinando un PPV, a un wrestler che pur di combattere sale sul ring anche infortunato. Non a caso la sua nuova theme song ripete di continuo: “I am resurrected”. Il match in se non è stato brutto, tutt'altro, ma è stato tutto giocato (ovviamente) sull'infortunio che gli Aces & Eights hanno provocato a Jeff Hardy, e non sono un grande fan di queste scelte di booking (né quando le fa la TNA, né quando le fa la WWE, la quale a volte ci campa con queste cose). Voglio infine dire che il promo tenuto da Bully Ray durante l'intervista nel backstage con Jeremy Borash è stato bellissimo, è leggermente uscito addirittura dalla storyline per dire che ha reinventato il suo personaggio, ed il pubblico ha giustamente applaudito, nonostante Bully Ray sia il top heel della federazione.

PPV
VOTO: 7

E dopo un buon Hardcore Justice, la TNA ci ha offerto un altro PPV molto solido. Rispetto al suo predecessore, No Surrender ha avuto match meno eclatanti (semplicemente perché il ladder match di Hardcore Justice fu bellissimo) ma è stato più “omogeneo”, e non ci sono stati momenti di noia o brutti match. La TNA sta facendo un ottimo lavoro sia con gli show settimanali che con i PPV, e di questo bisogna darle atto. Per prima cosa, guardare uno show della TNA è ormai sinonimo di buon wrestling, visto che la parte lottata non delude mai; poi, bisogna anche dire che No Surrender ha visto uno sviluppo della storyline principale (quella degli Aces & Eights) che anche se non ha aggiunto niente, è stato onesto e coerente. Inoltre, No Surrender ha riacceso in maniera intelligente la faida tra James Storm e Bobby Roode, una scelta di booking che ho condiviso praticamente in pieno. Se proprio dovessi cercare delle pecche, direi che alla X Division è dato troppo poco spazio, e che forse sarebbe stato meglio proporre qualcosa di meglio con Austin Aries. Per il resto, niente da dire, veramente un bello show. Mattatori della serata: Bully Ray, Daniels/Styles/Angle/Kazarian, e Jeff Hardy con riserva (per le cose che ho detto sopra). Delusioni? Direi nessuna, mi è solo dispiaciuto di veder perdere Samoa Joe visto che sono un suo tifoso. Vorrei, per concludere, spendere due parole a proposito del pubblico della TNA: un pubblico fantastico, sempre acceso, conciliante ma anche polemico nei giusti momenti. Saranno anche pochi, ma sono più che buoni, dei veri appassionati di wrestling.

Grazie dell'attenzione e ci vediamo alla prossima, che sarà Bound for Glory!

FORZA THE KING! RIPRENDITI PRESTO!

Scritto da Matteo Bottari
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