TNA IMPACT (01.10.05) –

Si è parlato a lungo del debutto della TNA e del suo show settimanale Impact! sugli schermi di Spike Tv.
Il primo ottobre va in onda la tanto attesa “prima” della federazione di Orlando, chiamata a ricoprire lo spazio lasciato libero da Velocity nella seconda serata del sabato sera.
Si comincia con uno spettacolare promo che introduce le tre cinture in palio alla TNA e i loro rispettivi possessori: l’X Division Champion, Aj Styles; gli NWA Tag Team Champions, The Naturals; e ovviamente l’NWA World Heavyweight Champion, Jeff Jarret.
Può dunque partire “the new era of pro-wrestling” direttamente dalla Impact Zone degli Universal studios, i fans presenti sanno quanto sia importante questa occasione e non fanno mancare il loro appoggio scatenandosi nei tipici cori “T-N-A” appena si entra nel vivo della trasmissione.
Main event della serata sarà lo scontro fra Rhyno e Jeff Hardy, due nomi sicuramente tra i più conosciuti della federazione grazie alla militanza in quel di Stamford. A seguire verrà chiarita la “controversy in Canada”, dove Jeff Jarret è tornato campione in un incontro contro Raven disputato in uno show non solo non trasmesso televisivamente, ma neppure TNA.
Dopo la presentazione dei “piatti forti” di quest’ora di Impact, fa il suo ingresso nell’arena tra la scontata ovazione dei fans, “The phenomenal one” Aj Styles, sicuramente il volto più noto della TNA tra i lottatori a non avere mai combattuto in WWE, e sicuramente il miglior cruiser attualmente in circolazione.
Contro di lui Roderick Strong, talento emergente già visto durante il PPV Unbreakable.
Giusta la scelta, a mio parere, di giocare subito la carta Aj Styles, facendo si che l’X division champion possa immediatamente catalizzare l’attenzione grazie a un inizio basato sulla velocità e sulle manovre aeree, marcando subito la differenza che intercorre tra la TNA (in particolare nella X division) e la WWE.
Il match si risolva in uno squash senza storia, ma pur in un tempo così limitato, Aj riesce a mettere in mostra le mosse più tipiche del suo repertorio, chiudendo con la “styles clash”.

Dopo l’interruzione pubblicitaria, è l’ora di presentare “the Alpha Male” Monty Brown, dopo un promo su di lui e un’intervista come sempre sopra le righe (a me il personaggio tende a innervosire più che a gasare, ma sembra che i fans dell’arena lo apprezzino, quindi…) fa il suo ingresso nell’arena.
Si prepara anche per lui uno squash match di presentazione contro un qualsiasi sconosciuto, dal quale forse ne prende forse anche troppe prima di chiudere con il suo running shoulder block, un placcaggio da football (di cui è ex giocatore).
Ancora X division in action, in un three way dance che vede coinvolti Petey Williams, Chris Sabin e Alex Shelley.
I tre atleti danno vita a un ottimo incontro degno di un pay per view, ma è anche degno di essere sottolineato come il commentatore Mike Tenay ufficializzi il fatto che la X division “it’s not about weight limit, it’s about no limit” ,chiarendo definitivamente che non si tratta di una divisione basata sul peso (come la cruiserweight division della WWE) bensì basata sullo stile di lotta estremamente spettacolare.
Ottimo incontro, dicevamo, condito anche da un po’ di comedy. Vincitore risulterà Chris Sabin su Alex Shelley, ma Petey Williams a fine match decide comunque di applicare la sua “Canadian Destroyer” su Sabin, un flipping piledriver che ha ottenuto grandissimo successo e che è davvero impressionante, giusto quindi mettere in mostra una mossa di tale impatto.
Da notare come i tre si siano integrati perfettamente, lottando contemporaneamente tutti assieme, ed evitando quindi la situazione tipica di questi match, in cui di fatto a combattere sono due a turno.

Quarto incontro della serata, l’atteso Jeff Hardy contro the “man-beast” Rhyno.
I due danno vita a un buon incontro, in cui però Hardy limita le sue follie, mettendo in piedi un match più in stile WWE, in cui viene presa in considerazione anche un po’ la psicologia e che non si limita solo a spot in continuazione come magari può accadere nell’X division.
L’incontro si conclude in un no-contest in seguito all’interferenza prima di Abyss e poi di Sabu, i quattro si incontreranno in un Monster’s Ball match al ppv Bound for Glory.

Dopo un breve recap del match in cui Jarret ha privato Raven del titolo fa il suo ingresso nell’arena il nuovo NWA champion, accompagnato dagli AMW, ma soprattutto accompagnato dai fischi impietosi del pubblico, che si tappano il naso e gli urlano “Jarret sucks”, mostrando a mio parere come Jarret non sia odiato solo in quanto rivesta il ruolo di heel, ma proprio odiato come wrestler.
E in effetti la sua riconquista del titolo viene vista da molti come un vero pericolo per la buona riuscita del nuovo corso della TNA, ma allo stesso tempo sembra che sia stata proprio Spike tv a volerlo come campione, e quindi c’è poco da criticare Jeff che inoltre ultimamente era divenuto meno invadente.
Interrompono il discorso di Jarret i 3 Live Kru, che fanno notare a Jarret come all’esordio su Spyke stia già annoiando gli spettatori alla morte, e come la TNA non l’abbia costruita lui, ma i fans dell’Impact zone che ovviamente rispondono con enormi cori d’approvazione.
Si scatena quindi la rissa sul ring, quando fanno finalmente la loro prima apparizione i Dudley Boys!
Rinominatisi Team 3D in seguito alle arroganze (seppur legittime) di McMahon, Bubba e D-Von vengono accolti alla grande dal pubblico, e iniziano a dispensare la loro finisher a tutti i presenti.
Quando Jarret cerca di scappare tocca a Kevin Nash l’onore della ribalta, che applica la sua power bomb su Jarret e si autoproclama #1 contender per Bound for Glory.
E con l’annuncio che la settimana prossima si terrà un incontro tra gli AMW e il Team 3D si conclude la prima, ottima, puntata di Impact!
Censurato da Spyke tv, ma visibile sul sito della TNA un messaggio diretto dai Dudleys a Vince Mc Mahon, un bel terzo dito accompagnato dall’urlo di “trademark this!”.

È un buon inizio questo per la TNA, che ha dato mostra di saper mescolare ottimamente i propri ingredienti, dando largo spazio agli impressionanti atleti della X division che sicuramente sono l’elemento che più caratterizza questa federazione.
Sembra chiaro come la divisione delle due componenti sia stata resa ancor più evidente che nel passato, da una parte high-spot, grande atleticisimo ma pochi segmenti extra ring, poche interviste e praticamente nessuna gimmick (se si eccettua Daniels). Dall’altra invece si è cercato di ricordare la WWE, utilizzando moltissime gimmick (Raven, Abyss, Hardy, lo stesso Jarret, Brown ecc.) e dando spazio a segmenti backstage, risse sul ring, grandi discorsi al microfono e insomma tutto quello che la WWE ha insegnato essere parte integrante del wrestling entertainment, con in più però la sicurezza di proporre incontri nettamente migliori, mentre c’è ancora strada da fare per quanto riguarda l’entertainment puro.
L’esordio è sicuramente molto positivo e spero che i primi riscontri di ascolti siano più che buoni, la TNA non è ancora (come qualcuno sostiene) un pericolo per la fed di Stamford, ma se saprà giocare le sue carte e riesce a rientrare un po’ nelle spese prima di fallire, può ambire a diventarlo.
Due a mio parere le condizioni per la buona riuscita, la prima è che, sebbene sia giusto puntare su volti noti e quindi ex WWE per avere maggiore visibilità, questo alla lunga può risultare stancante e privarla di quell’originalità che è stato finora motivo scatenante dell’apprezzamento suscitato nei molti fans che le si sono avvicinati.
La seconda è togliere il prima possibile la cintura a Jarret. A parte che il personaggio è veramente odioso ed è per questo che lo interpreta così bene, è a mio parere deleterio tenere nel main event uno che non è mai stato un fenomeno e che è ormai buono per il pensionamento.
Se qualcuno compra il ppv della TNA sperando di trovare quell’originalità e freschezza di cui tutti gli hanno parlato e poi si ritrova nel main event Nash vs Jarret che reazione potrà mai avere?
A disposizione ci sono moltissimo personaggi che possono tenere in piedi l’NWA championship, a partire dall’ex campione Raven che stava facendo davvero bene.
Se si utilizza questa tattica solo per cominciare e offrire al pubblico nomi immediatamente riconoscibili passi pure, ma perseverare su questa strada potrebbe davvero essere pericoloso.
Nota finale positiva: buona l’idea di regalare i primi trenta minuti di ppv, mi sembra una mossa intelligente per aumentare gli spettatori paganti, speriamo funzioni.

Daniele Signorelli
 

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