Thorns #4 – NWO/RAW

Colpito da un febbrone e un'influenza fulminante, eccomi comunque qui a parlare di No Way Out, di RAW e di alcuni aspetti legati a questi 2 show.


Il Thorns fondamentalmente è una rubrica incentrata sulla critica a prescindere, ma questa volta è davvero difficile trovare il pelo nell'uovo di una 2 giorni pressochè perfetta. Per cui da criticare rimane chessò, l'abbronzatura di Undertaker o gli addetti che non hanno chiuso bene la struttura durante il primo Elimination Chamber. Scherzi a parte, No Way Out è stato un PPV davvero sublime, sicuramente avvantaggiato da 2 Elimination Chamber Match che da soli si son portati via mezza serata e che in ogni caso offrono spettacolo a prescindere. Ma No Way Out è andato oltre, offrendo uno spettacolo unico frutto di un lavoro meticoloso che ha visto mettere ogni tassello al posto giusto, regalandoci, fra le altre cose, un paio di chicche davvero geniali.

La prima di queste chicche è sicuramente il segmento del ritorno di Big Show: F-A-V-O-L-O-S-O. Questi sono i ritorni fatti come dio comanda e non lasciati al caso approfittando del fatto che basti il solo nome a colpire lo spettatore. In quel segmento c'è stato di tutto: sorpresa per il ritorno stesso, mick skill ai massimi livelli, turn heel immediato con un coinvolgimento del pubblico unico, feud inaspettata con coinvolgimento di Floyd Mayweather, naso rotto con conseguente realismo nella furia di Big Show all'inseguimento del piccolo boxer, realismo aumentato dall'intervento di Shane McMahon atto a placare le ire del “world's largest athlete”. Solo questo segmento, data la cronica carenza di storyline, sarebbe valso il biglietto.

Seconda chicca: lo schiaffo di Orton a Mike Chioda.
La chicca non sta tanto nella squalifica di Orton, roba ampiamente già vista, quanto nella maniera in cui questa è stata voluta. Orton infatti non era nemmeno minimamente vicino alla sconfitta tanto da dover ricorrere alla squalifica come ultima risorsa: no, Orton era in discreto controllo del match e anzi, era ad un passo dal vincerlo, per Count Out, proprio alcuni secondi prima. Per cui quel buffetto sa tanto di “Ma chi me lo fa fare”, ed è un ma chi me lo fa fare che rispedisce John “Superman” Cena a casa col minimo sforzo. Chiaro però che il discorso andrebbe allargato al RAW successivo dove tutto è stato discretamente smontato, ma soffermandoci a No Way Out, il tutto rimane una chicca.

Ma passiamo alle critiche, magari lasciando da parte l'abbronzatura di Undertaker. Nonostante, ripeto, il PPV sia stato assolutamente sublime, qualcosa un po' mi stona.

In particolare mi stona la situazione relativa alla carriera di Ric Flair, storia che a mio parere sta andando un po' troppo alle lunghe. Mi spiego: Ric Flair non è più un fattore da quasi 10 anni, anni in cui è stato, se non ai margini, quantomeno lontano da epiche storyline e battaglie a cui ci aveva abituato. In questi ultimi anni Flair ha forse più perso che vinto e quando vince è spesso palese che la vittoria arrivi più per “gratitudine” che non per meriti. Oggi invece ce lo ritroviamo vincente chiunque gli venga posto contro e se la giustificazione del “stai lottando per la carriera e quindi dai il 100%” regge, ciò che non regge sono comunque i limiti fisico/tecnici dovuti all'età e da tempo ormai evidenti. Mi si potrà dire: “Eh, ma Flair vince grazie alla Fig. 4”. Peccato che se Flair non è più un fattore da tempo immemore, la Fig. 4 lo sia ancora meno. Escludendo le ultime vittorie infatti, mi sapete dire da quanti secoli il Nature Boy non vinceva un incontro tramite Fig. 4? Tutti ne uscivano indenni e Flair era costretto al colpo basso risolutorio, spesso inutile pure quello. Adesso invece la Fig. 4 è tornata ad essere devastante, tanto da far cedere MVP prima, Kennedy poi, in pochi secondi e così doloranti tanto da non tentare nemmeno di raggiungere le corde per interrompere la presa.
Allora, dico io, tutti sappiamo che Flair arriverà almeno fino a WrestleMania: mi chiedo se però non fosse il caso di evitare scontate esibizioni in PPV con avversari che non meritavano una sconfitta così pesante, quanto, piuttosto, relegare Flair agli show settimanali (sempre a suon di Career Threatening Match) dandogli poi il giusto spazio allo Showcase Of The Immortals. Per il ritiro, of course.

Parlando invece dei due Elimination Chamber Match, l'unica critica che si può muovere è che, togliendo i protagonisti finali, gli altri sono sembrati più un contorno che altro, spettatori e vittime predestinate. La Chamber di Smackdown è stata esclusivamente Batista e Undertaker: Khali e V con zero momenti di gloria, Finlay con qualcosina in più, MVP un pesce fuor d'acqua. Mai si è avuta l'impressione che i 4 potessero recitare un ruolo da protagonista e fondamentalmente così è stato. Errore, forse, anche quello di far partire Batista e Undertaker, togliendo così la possibilità di far vedere del buon wrestling fra, ad esempio, Finlay e MVP, magari con quest'ultimo intento a fuggire dalle grinfie di un gigante arrampicandosi a destra e a manca sfruttando le peculiarità della gabbia.

La Chamber di RAW è stata leggermente diversa, soprattutto per la solita monumentale prestazione di Umaga, assoluto protagonista fino al momento dell'eliminazione, avvenuta grazie alla collaborazione di tutti i presenti e senza la quale, così almeno è stato fatto capire, Umaga non avrebbe mai perso. Questo sostanzialmente significa dare credito al wrestler in questione, facendolo uscire come vincitore morale della contesa. Magari qualcuno se ne dovrebbe ricordare anche quando, invece, Umaga viene sconfitto pulito pulito da uno scricciolo come Jeff Hardy, con una Swanton senza capo ne coda. Ma vabbè. A prescindere dall'ottimo booking riservato ad Umaga, anche la Chamber di RAW ha però dato la sensazione che tutti fossero spettatori pronti ad incoronare Triple H come nuovo #1 Contender. In particolare si poteva fare di più e di meglio giocando sull'amicizia fra Trips e HBK, vendendo ad un certo punto quell' “every man for himself”, spesso messo in risalto in questo genere di competizione ma che poi, stringi stringi, non ha un seguito. Per cui, ecco che magari una collaborazione fra i due, con poi Triple H che colpisce HBK a “tradimento”, avrebbe certamente dato più spessore all'intero match. Così come sarebbe stato più opportuno vedere JBL e Jericho ai ferri corti data la recente rivalità, cosa che invece non è stata del tutto venduta a dovere: anzi, quasi per niente. Come ultima nota di questo match, mi chiedo: Hardy che esce dal Pedigree? E' successo davvero?

L'ultimo punto “negativo” da esaminare e che già si evince dalle parole espresse per i due Elimination Chamber Match, è il fatto che questo PPV, benchè sublime, è stato comunque molto, molto, scontato.

– Chavo vince un incontro riempitivo ma comunque solido e senza sbavature.
– Edge non poteva perdere, così come non poteva perdere alla Rumble, e non ha perso: nella sfortuna dell'infortunio a Mysterio, la WWE ha avuto il buon senso di far durare poco il match e di vendere l'infortunio in maniera ottimale ricamandoci sopra, sia nel corso che durante il post match.
– Flair doveva vincere per arrivare a WM ed ha vinto. Peccato che il tutto non abbia avuto il minimo seguito la sera dopo a RAW.
– Taker e Triple H rispettano ampiamente il pronostico.
– Orton non poteva perdere il titolo a No Way Out contro il rientrante Cena e non l'ha perso, rimandando la possibile sconfitta, come da pronostico, a WrestleMania.

In precedenza ho virgolettato la parola negativo parlando di PPV scontato, perchè, se è vero che scontato lo è stato, è altrettanto vero che, quando le cose sono fatte bene – benissimo in questo caso – guardare e parlare di wrestling è comunque un piacere. Del resto questo dovrebbe essere il wrestling, non quello dettato dalle politiche commerciali. E il pubblico dell'arena, assolutamente spettacolare, ha dimostrato di aver gradito appieno con un coinvolgimento unico.

Prima di chiudere questo pezzo (la febbre sta salendo vertiginosamente), è d'obbligo aprire una parentesi su RAW, un RAW per certi versi rilassante dopo una serata strepitosa come quella di No Way Out, per altri ancora solido sulla falsariga del PPV.
Assolutamente di rilievo il match (meglio sarebbe chiamarlo segmento) fra Mr. McMahon e Hornswoggle featuring JBL & Finlay. Ancora una volta la WWE ci sorprende positivamente, inserendo un crudo JBL in un crudo segmento, ponendo fine alle numerose sciocche traversie che fino ad ora avevano salvato Horswoggle sempre e comunque.
Assolutamente di rilievo, ancora una volta, il segmento riguardante Big Show e Floyd Mayweather. C'è da chiedersi se, oltre a dimagrire, durante la sua assenza Big Show non sia andato pure a scuola di recitazione. Ora come ora appare un attorone. E non per stazza.
Forse non di rilievo e forse sfuggito ai più, ma a me ha impressionato come William Regal abbia zittito Triple H durante l'apertura di RAW. Forse sarà stato casuale, forse una nuova tendenza, chissà, quello che conta è che almeno per una volta abbiamo avuto autorità e pugno di ferro in “chi comanda”, senza relegare la figura di GM a mera timida comparsa pronto a ritrattare qualsiasi cosa se un Big alza la voce.

E poi… E poi ci sarebbe Cena, ci sarebbe Orton, ci sarebbe Triple H, ci sarebbe un Cena's Last Chance Match che ha rovinato quanto di buono era stato fatto fino alla sera prima. Troppo frettoloso, estremamente scontato, discretamente illogico nella scelta di Triple H di non intervenire affinchè si fosse andati ad un 1-on-1 match. Mancano 40 giorni e ben 5 RAW prima di WrestleMania, non era forse il caso di rendere più tortuosa la rincorsa di John Cena al Triple Threat? Insomma, che John Cena a WM – e per il titolo – ci sarebbe andato comunque, lo sapevamo: le modalità con cui c'è stato messo però, confermano quel senso di snervante oppressione nell'imporre qualcosa di cui molti farebbero volentieri a meno. Magari sarò smentito e visto il recente andazzo la WWE ci stupirà, ma ho come l'impressione che da qui al 30 Marzo non assisteremo a niente di particolarmente interessante che riguardi i 3. Ma ne riparleremo a partire da lunedi prossimo.

Per chiudere, un'idea “malsana”. Dato che i booo nei confronti di Cena non accennano a diminuire, anzi, che ne direste se la presuntuosa rincorsa al titolo del nostro Johnny si concludesse con una bella sconfitta a WrestleMania? E se poi, magari, data la frustrazione, ne venisse fuori anche un bel Heel Turn atteso ormai da secoli? Vista la recente tendenza a far le cose come si deve, magari questa è la volta buona…

Bòn, è tutto. Con la speranza di non aver delirato troppo causa febbre (siamo a 38.5 per adesso), vi saluto dandovi appuntamento per… Per? Boh.

Till Next…

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