THE OTHER SIDE #111 – THE TRUE MEANING OF ROH

THE TRUE MEANING OF ROH


La ROH ha sempre avuto un posto speciale nei cuori dei fan di wrestling. Prima della TNA, prima dell’AEW, la ROH ha rappresentato una sorta di compagnia pioniera per l’intero panorama del wrestling rappresentando il primo vero trampolino di lancio per gran parte dei wrestlers che vediamo impegnati ancora oggi aggiunto a match di qualità superlativa. Wrestling vero, wrestling puro, non contaminato dall’entertainment.

Una nicchia felice che col passare del tempo si è dovuta scontrare con l’evoluzione della tecnologia, del modo stesso di intendere il wrestling e i tanto risaputi problemi gestionali e finanziari che ne hanno portato alla chiusura. Quando TK ha comprato la compagnia e l’ha fatta rinascere c’era entusiasmo, forse nostalgia di rivedere quel piccolo mondo felice dei primi anni 2000. Non è stato questo il caso, forse per colpa di Khan, ma credo principalmente perché il pubblico è cambiato, noi siamo cambiati e l’offerta di wrestling si è evoluta.

Quindi la domanda che vi voglio porre in questo numero è: cosa fare della ROH? Troppo vecchia e poco attrattiva per il pubblico di oggi, oppure troppo nuova e diversa da ciò che era un tempo? La risposta è simbolica per certi punti di vista, scomoda per altri e adesso vi spiego cosa intendo. Partiamo dal primo presupposto: ROH IS FOREVER. Al netto della cit a Bray Wyatt, guardate in AEW chi è impegnato nella storyline di punta….

Roderick Strong, Samoa Joe e Adam Cole, con il Kingdom in seconda battuta. Tutti nomi che hanno fatto la storia della ROH a loro modo, ora lavorano sotto un’egida diversa ma nel profondo sono tutti ROH guys. Abbiamo l’Elite, Danielson, Claudio Castagnoli, Jay Lethal, tutti ROH guys che il loro posto in puntata lo trovano sempre. Perdonate la metafora sentimentale di poco fa, ma sono convinto che non sia un caso, la ROH non morirà mai se abbiamo ancora oggi esempi di quanto una piccola nicchia abbia contribuito al mondo del wrestling.

Ora veniamo alla parte scomoda. Vi consiglierei di seguire oggi la ROH? No. Castagnoli e Joe sono i due campioni principali e pure sono regular a Dynamite, le loro storyline sono riportate anche al mercoledì sera. Athena continua a essere criminalmente ignorata ma da sola non è una ragione sufficiente per seguire uno show costruito principalmente di match.

Modificare lo show, cambiarlo, evolverlo, farebbe perdere l’aura che la ROH ha sempre avuto, la farebbe diventare mainstream cosa che non è mai stata e andrebbe a pestare i piedi alla stessa AEW e non reggerebbe il confronto con la WWE. Arriviamo al punto focale di tutto: ossia cosa farne di questa ROH. Come ho accennato qualche riga fa, la ROH non ha mai rappresentato un luogo dove restare (a meno che non eri i Briscoe Brothers), quanto un crocevia dove crescere e migliorare prima di essere pronti al grande salto.

E’ così scioccante pensare alla ROH come un territorio di sviluppo? Alla fine lo è sempre stata. Kevin Owens, Zayn, Seth Rollins, i Best Friends, i rEDragon, Ciampa, è tutta gente che si è costruita una signora carriera, molti di loro sono sulla cresta dell’onda ancora oggi. Dare alla ROH odierna una funzione alla NXT potrebbe essere il giusto compromesso nel mantenere intatto lo spirito della ROH del passato combinato con la possibilità ai talenti di farsi le ossa prima della chiamata nel “main roster” dell’AEW.

Gente come Billie Starkz, Josh Woods, gli Iron Boulders, Leyla Hirsch ha solo bisogno di una chance e in un roster sterminato come quello dell’AEW, avere qualcosa come la ROH a disposizione può solo che far comodo, se usata nella maniera corretta.

Questo numero finisce qui. Io vi ringrazio per la lettura e vi do appuntamento al mese prossimo con l’Other Side. Un saluto da Captain Phenomenal 1 … CIAO!!

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