Le origini di Sting

Nell’estate del 1990, mi trovai davanti per la prima volta ad una foto di Sting e lessi informazioni su di lui sul mensile Wrestling All Stars, pubblicato in Italia dalle Edizioni Play Press.


Pur non avendolo mai potuto vedere in azione, il suo personaggio suscitò immediatamente fascino e curiosità nei miei pensieri di adolescente appassionato di questo “sport”.

Sting portava dei capelli cortissimi tagliati a spazzola e biondi ossigenati.
Sul suo viso era pitturata una maschera variopinta che ricordava in tutto e per tutto quella di The Ultimate Warrior, che più tardi sono venuto a sapere essere stato il suo primo compagno di tag-team.

Sting non era un ammasso di muscoli ipertrofici come imponeva lo “standard” dei lottatori professionisti dell’epoca, ma il suo fisico sembrava essere potente ed atletico allo stesso tempo e per questo era pure supportato da un’altezza certamente superiore alla media (quasi due metri) ed un peso di tutto rispetto (114 Kg), per non parlare della provenienza, Venice Beach, California, la stessa da cui veniva annunciato Hulk Hogan (che in realtà è nato ad Augusta, Georgia e risiede a Clearwater Beach, Florida).

Nel 1992, la stessa casa editrice che pubblicava Wrestling All Stars, realizzò addirittura uno speciale sugli atleti della World Championship Wrestling, nel quale era ovviamente presente anche una bella (per lo “standard” qualitativo dell’epoca) biografia di Sting e la mia voglia di vederlo in azione non poteva far altro che aumentare.

Ma per vedere The Stinger impegnato sul ring in televisione, ho dovuto attendere il 1995, anno in cui mi sono munito di un impianto di ricezione satellitare ed ho potuto guardare sull’emittente tedesca DSF al “pay per view” WCW Bash at the Beach nel quale Sting ha sconfitto Meng (conosciuto come Haku nella WWE) grazie alla sua tecnica risolutiva finale, la Scorpion Death Lock (Presa Mortale dello Scorpione).

Questo è stato il primo incontro di Sting al quale ho potuto assistere ed è avvenuto ben cinque anni più tardi da quando ho cominciato ad ammirare questo leggendario campione sulle pagine dei mensili specializzati.

Fino ad allora avevo letto dei suoi interminabili confronti con “Nature Boy” Ric Flair per la conquista del titolo di campione del mondo dei pesi massimi WCW, avevo sentito parlare di quanto Sting fosse popolare ed amato dai “fans” e di quanto fosse bravo e competitivo sul ring.
Dopo averlo visto in azione dalla seconda metà degli anni novanta in poi, non ho potuto fare altro che confermare tutto ciò che avevo letto a suo riguardo.

A mio avviso, Sting ha rappresentato il prototipo del lottatore perfetto: potente ed agile allo stesso tempo, pur non essendo dotato di una stazza fuori dal comune che probabilmente ne avrebbe ridotto la mobilità sul ring; alto e dotato di un’elevazione superiore alla media e quindi in grado di eseguire sia le tecniche di potenza che buona parte di quelle aeree; atletico, muscoloso e di bell’aspetto ma anche carismatico e capace di interagire con il pubblico come pochi altri “fan favourite” hanno saputo fare nella storia di questo spettacolo; positivo, simpatico e vincente, tre qualità che gli hanno permesso di diventare uno dei lottatori più amati di tutti i tempi.

Spesso e volentieri leggo o sento dire che Dwayne The Rock Johnson è stato l’atleta più carismatico nella storia del wrestling.
Ma a mio avviso, questo è vero solo in parte, poiché quando si parla di The Rock, si tende a confondere la sua abilità al microfono con il carisma.

Non c’è alcun dubbio che The Rock al microfono sia stato il migliore in assoluto. Migliore di Hulk Hogan, migliore di Ric Flair, The Nature Boy, migliore di John Cena e migliore di chiunque altro.

Ma il carisma, a mio avviso, non lo si misura dal saper recitare e dall’essere capace di intrattenere il pubblico, microfono alla mano.

Il carisma è un qualcosa di innato, un elemento naturale presente in pochi individui, che fa innamorare la gente di un personaggio non appena lo vede e fa loro desiderare di rivederlo ancora.

Questo è in realtà il carisma e questa è una delle tante qualità che possedeva Sting, un performer che non è mai stato uno dei migliori al microfono (anzi, a dir la verità non ha mai avuto niente di speciale sotto questo aspetto…), ma che nonostante questo limite ha sempre esercitato un magnetismo più unico che raro sul pubblico, caratteristica che gli ha sempre permesso di catapultare su di se la stima di tutti i fans per tutto ciò che faceva dentro e fuori dal ring, molto di più di quanto non ci siano riusciti altri con la propria parlantina e le loro frasi ad effetto.

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