THE OTHER SIDE #93 – THE NOT SO FORBIDDEN DOOR

THE NOT SO FORBIDDEN DOOR


Ne abbiamo parlato ormai da mesi, in piena pandemia e non, pensavo ormai che tutte le supposizioni e belle parole spese alla fine avessero raggiunto un limite ma invece mi sbagliavo. Mi sbagliavo perché proprio una delle tante supposizioni fatte mesi fa riguardante la speranza di un maggiore interscambio tra il roster NJPW e la scena americana si sta verificando.

Tony Khan, in uno dei suoi ormai proverbiali annunci, insieme al presidente della NJPW ha creato, neanche a dirlo, Forbidden Door, ppv a tema che vedrà scontrarsi il roster AEW con quello giapponese. Quindi lo possiamo dire con forza: la forbidden door non verrà socchiusa, ma proprio spalancata e questo numero dell’Other Side andrà ad analizzare l’evento da tanti punti di vista.

Parlando di Marketing, la scelta è ineccepibile. Il nome stesso del PPV dà un’indicazione della sua attrattiva: l’idea del proibito è qualcosa che incuriosisce quasi sempre, in un contesto poi come quello del wrestling è abbastanza raro che due compagnie si uniscano per proporre un evento condiviso, vuoi per ego, vuoi per rivalità con una diretta competitor, quindi un evento del genere acquista più valore agli occhi dei fan e alle penne dei giornalisti.

Da un punto di vista di reputazione TK dimostra di mantenere le promesse. Molto spesso il patron dell’AEW finisce nel mirino della critica per i suoi comportamenti sopra le righe, per qualche uscita infelice su Twitter o per racconti di persone che lo definiscono come un bambino viziato, ma al netto di difetti che Tony possa avere, dal primo giorno della fondazione della compagnia ha messo in chiaro che avrebbe lavorato per dare ai fan quello che chiedevano.

Non sempre ci è riuscito o lo ha fatto nel modo migliore questo va sottolineato, ma la volontà è rimasta tale fino a questi giorni e non mi stancherò mai di sottolineare quanto sia importante avere un presidente che non è solo un businessman concentrato sul guadagno, ma una persona che mette passione nella sua creatura e ne è il primo fan a sua volta.

Passiamo ora ai punti che incutono maggiore timore. Abbiamo già avuto in passato tanti esempi di Forbidden Door, sotto diverso nome, ma il concetto è sempre quello ed è invariato anche in questo caso. Non è un segreto che la ROH abbia fatto diversi show in concomitanza con la NJPW e per chi li ha guardati non si è mai trovato di fronte ad un evento imperdibile.

Non imperdibile, ma neanche brutto. Il dominio NJPW in ogni occasione era evidente e toglieva gran parte di quell’entusiasmo dovuto al “tutto può succedere”. Essendo la NJPW la compagnia più potente poteva fare la voce grossa riguardo ai propri talenti preservandoli da sconfitte, la maggior parte riservate agli atleti della ROH. Un evento a senso unico diventa prevedibile, non ha sorprese o particolari sussulti e quindi perde tutto il suo interesse.

Non credo che lo scenario si ripeta anche in questo caso, l’AEW è una compagnia superiore alla ROH sotto numerosi aspetti: dall’importanza, dal palcoscenico che può offrire ai giapponesi, dal roster che comprende anche la ROH vista la recente acquisizione. La bilancia degli equilibri si ferma di più su una situazione di parità in questo caso e spero che questo possa aiutare le due compagnie a spartirsi equamente le sconfitte tra i propri atleti.

Collegandomi a questa ultima riflessione rimane un ultimo punto da analizzare, ossia la questione dei match. Sono stato il primo ad essere entusiasta della possibilità di vedere numerosi incroci che corrispondono tutti a potenziali dream match: Punk Vs Okada, Hiromu Vs Darby Allin, Hangman Vs Shingo e la lista può davvero allungarsi all’infinito, ma probabilmente finiremo solo con l’illuderci.

Non avrebbe senso da un punto di vista di un promoter riempire la card di dream match perché ci si precluderebbe la possibilità di ulteriori edizioni dell’evento dove posizionarli e poi, tornado al discorso precedente, sarebbe complicato decidere chi far perdere. Quindi aspettiamoci molti match sul modello NJPW, tag team, multi tag team match, d’altronde l’AEW ha un’impostazione parecchio simile alla NJPW con la presenza di numerose stable che si andrebbero a sposare bene con quelle NJPW.

Blackpool Combat Club VS United Empire sarebbe un incontro che manterrebbe allo stesso tempo qualità e darebbe la possibilità di preservare i propri top guys come Mox, Danielson e Ospreay dal pin decisivo lasciando l’incombenza a uno della stable con meno importanza. Con questo non voglio dire che non ci possano essere dream match, ma personalmente ne aspetto in numero estremamente limitato e non di certo tra uomini di punta assoluti come Okada, Naito, Danielson o Punk per fare un esempio.

Usare i Bucks e l’Elite sarebbe funzionale alla storia della nuova guerra interna al Bullet Club che ha visto l’esclusione di nomi eccellenti come i G.O.D per volere di Jay White. Riuscire ad intrecciare nell’evento le proprie storylines, così da non farlo sembrare come qualcosa di avulso e solo improntato al fanservice, lo aiuterebbe a restare nella mente dei fan. Vi ricordate la prima guerra interna al BC? I dissapori tra Kenny, Cody e i Bucks che hanno portato alla reunion dei Golden Lovers?

Non è mia intenzione denigrare l’evento quando ancora non si sa la card, prendetelo come un invito a non farvi subito aspettative troppo alte, perché il rischio di rimanere delusi è sempre dietro l’angolo. Partendo con i piedi per terra è più facile poi restare soddisfatti se gli scenari proposti vanno oltre le aspettative. Forbidden Door è realtà e ha tutte le carte in regola per diventare un appuntamento abituale. Gestito in maniera corretta potrebbe davvero essere l’inizio di una collaborazione lunga e duratura tra le due compagnie con enormi benefici per loro e per noi fan.

Questo numero dell’Other Side finisce qui. Voi cosa ne pensate di Forbidden Door? Da Captain Phenomenal 1 è tutto, appuntamento al prossimo numero. Ciao!!

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