5 Star Frog Splash #219 – Una razza in via d’estinzione che nessuno protegge

Judgment Day vs Rey Mysterio & AJ Styles. Per la quattromiliardesima settimana consecutiva Rey Mysterio viene distratto dal figlio in piena crisi adolescenziale a 25 anni suonati e viene fatto fuori da Rhea Ripley. AJ Styles perde il match.
Candice LeRae vs Dakota Kai. Iyo Sky distrae l’arbitro. Bayley colpisce Candice. Candice perde il match.
Johnny Gargano vs Otis. Chad Gable distrae l’arbitro. Austin Theory colpisce Gargano. Gargano perde il match.
Alexa Bliss vs Iyo Sky. Bianca Belair viene menata a bordoring da Bayley e Dakota Kai. Alexa Bliss è costretta a salvarla. Iyo Sky la attacca alle spalle. Alexa Bliss perde il match.


Ora, per chi ancora dovesse recuperare la puntata di Raw di lunedì, questi sono i risultati di quattro dei sei match che si sono disputati. Non avvenimenti unici dipanati nel corso di settimane, ma tutti nella stessa sera. Mi pare dunque evidente che sia venuto ancora una volta il momento di parlare di uno degli enormi problemi che la WWE si porta dietro da anni. Un problema che però nell’ultimo paio d’anni (toh, che coincidenza) mi pare si sia fatto ancora più grave. Ed è ovviamente il modo in cui la WWE scrive e mette in scena i propri babyface.

Metto le mani avanti per quelli che “Oh mio dio, sta di nuovo parlando male della WWE”. Se consideriamo gli show settimanali di ora con quelli degli ultimi anni dell’era McMahon, c’è un abisso qualitativo immenso. Gli show di adesso hanno un filo logico, si lasciano seguire. Raw dura sempre troppo con le sue tre ore, ma almeno guardarlo non è più così doloroso e faticoso come prima. SmackDown un po’ meno, considerando che ha un roster qualitativamente inferiore a quello dello show rosso, ma anche quello si lascia guardare.

Il problema che la WWE attuale non è ancora riuscita a risolvere, però, è che gli show continuano a non avere un’anima. Perché, volenti o nolenti, l’anima degli show è costruita dai babyface della compagnia, da quelli che il pubblico ama sostenere. Ma la WWE non ha più babyface, o perlomeno quelli che ha – e che allo stesso tempo hanno uno status apprezzabile – si contano sulle dita di una mano. E questo inevitabilmente influenza in negativo ogni show della compagnia.

Prendiamo Extreme Rules, che sarà di scena sabato. Per me il livello di costruzione dell’evento è buono, più o meno per ogni match. Anzi, è sicuramente uno dei PLE meglio costruiti del 2022. È costruito meglio di Wrestlemania, per esempio. Anche se sto dicendo un’ovvietà perché qualsiasi evento di wrestling del 2022 è costruito meglio di Wrestlemania. Ma non divaghiamo. Extreme Rules è un evento ben costruito, dicevamo… eppure non ha un’anima. Ha una buona card, sarà probabilmente un buon evento… eppure la voglia di guardarlo non è affatto alta. E il motivo, per quanto mi riguarda, è l’inconsistenza totale dei face.

Prendiamo Matt Riddle vs Seth Rollins, che sarà probabilmente lo showstealer dell’evento. Quei due sul ring sono ottimi, non lo scopriamo oggi. Portano avanti una faida lunga, che si dipana da quanto, circa tre mesi? Ci sono tutte le prospettive per essere entusiasti per questo match, giusto? Sbagliato, perché Riddle in questa faida ha perso tutto. Ha perso lo status che aveva, uno status che lo aveva portato ad avere un match col supercampione in smart working Roman Reigns.

Non è più over come prima, non ha più la spinta dei fan come prima. Perché? Perché ha perso ogni singolo match e ogni singolo segmento fisico con Rollins. Non è riuscito a prevalere MAI. Se anche vincerà domenica, cosa di cui comunque non sono sicuro, nonostante tutto uscirà da questa faida altamente ridimensionato rispetto a prima. Si dice spesso che nel wrestling vittorie e sconfitte non contino niente perché lo show è predeterminato. Vero vero, ma fino a un certo punto. Perché se perdi sempre inevitabilmente perdi interesse. E l’interesse, l’essere over, è quello che ti fa andare avanti in questa disciplina.

Prendiamo Drew McIntyre e Liv Morgan, che per vie traverse e in modi diversi condividono lo stesso destino: avere le ali tarpate. McIntyre aveva una storia già scritta, una storia che avrebbe dovuto essere ricucita alla sua storia da campione della pandemia interrotta bruscamente e senza motivo. Liv Morgan aveva un personaggio che funzionava, un personaggio che per MESI è stato indiscutibilmente il più over dell’intera compagnia. La storia di McIntyre è stata bruscamente e immotivatamente interrotta a Clash at the Castle. Il personaggio di Liv Morgan è stato stroncato in maniera patetica a Summerslam con quella vittoria/non vittoria. Ed entrambi pagano lo stesso destino, anche se Liv Morgan è ancora campionessa (per meriti suoi).

A questi si aggiungono i Brawling Brutes, che sono face de facto perché il pubblico di Cardiff ha deciso così; Bianca Belair, che è uno dei face che funziona meglio ma che se non ha un’avversaria degna di fronte e non è seguita passo passo cade rapidamente nell’anonimato totale; Edge, per il quale è inutile spendere parole perché è talmente di livello superiore a chiunque altro che sta in una categoria completamente differente (ma partecipa a un feud con una storia insulsa e che nessuno con un po’ di buon gusto vuole vedere continuare).

Manca un’anima. Manca un motivo scatenante. Manca quella voglia di voler assistere all’evento perché vuoi davvero vedere quel wrestler, quella wrestler, quel tag team vincere e avere successo. Ci sono i match perché sì. I wrestler si affrontano perché sì. Ma non c’è il trasporto, non c’è la passione. E d’altronde come può essere altrimenti se la WWE considera l’essere over da parte dei face un qualcosa da censurare, piuttosto che il riconoscimento delle capacità di qualcuno? Piuttosto che qualcosa da premiare? Ciao Kevin Owens, come va?

E soprattutto come può essere altrimenti se il tuo campione massimo fa i feud per corrispondenza con le celebrità con un paio di match a caso sulle spalle? E se le rivalità le porta avanti la Bloodline, così che non solo i titoli massimi sono sul divano di Roman Reigns ma anche quelli di coppia perché gli Usos sono impegnati a fare altro? Stiamo parlando di due intere divisioni tenute bloccate in attesa che qualcuno decida contro chi e come Roman Reigns debba perdere i titoli. Cosa che non succederà prima di Wrestlemania, quindi se ne parla tra sei mesi.

Per questo doveva vincere Drew McIntyre a Clash at the Castle, non Roman Reigns. Perché i titoli sono il primo motore immobile del wrestling e tenerli bloccati significa tenere bloccati tutto e tutti. I face che non possono crescere, gli altri heel che scalpitano, faide che vengono negate. E se il WWE Champion fosse McIntyre a Extreme Rules starebbe difendendo i titoli, possibilmente contro qualcuno di un po’ più meritevole di Karrion Kross, piuttosto che stare a casa ad aspettare Wrestlemania. E invece no, dobbiamo ancora star qui ad aspettare Godot. Sperando che non sia un part-timer.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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