All Elite Report #13 – Revolution 2023

Primo appuntamento del 2023 in PPV per la AEW, ad un anno di distanza da quel Revolution che fu uno degli eventi più iconici della scorsa annata e che voleva consacrare definitivamente la compagnia di Jacksonville. Le aspettative erano altissime e, come sottolineato anche nell’ultima edizione dell’AEW Planet, ci si attendeva dalle nuove leve delle conferme importanti. Non perdiamoci in preamboli e scendiamo insieme nel dettaglio del primo evento dell’anno targato All Elite Wrestling.


ZERO HOUR

TRIOS MATCH
MARK BRISCOE & THE LUCHA BROTHERS (PENTA EL ZERO MIEDO & REY FENIX) VS ARI DAIVARI & THE VARSITY ATHLETES (JOSH WOODS & TONY NEESE)
VOTO: 6

Vincitori: Mark Briscoe & The Lucha Brothers.

Senza infamia, ma assolutamente senza lode. Match con un ritmo tutto sommato sostenuto ma che, a conti fatti, non ha molto da raccontare. Spezza la lunga chiacchiera del pre-show ma, quantomeno, non corre il rischio di annoiare o sovraccaricare una card che rischiava poi di appesantirsi eccessivamente prima di arrivare al piatto forte.

MAIN CARD – REVOLUTION 2023

SINGLES MATCH
CHRIS JERICHO VS RICKY STARKS
VOTO: 6.5

Vincitore: Ricky Starks.

Al di là dei problemi di costruzione, che tanto ci sono stati e che abbiamo trattato approfonditamente in altre sedi, il match è godibile. Jericho in stato di grazia come al solito e Starks ormai è sempre più over. Unico appunto, che però rispecchia pienamente il classico vizio di forma della compagnia di Tony Khan: se la Jericho Appreciation Society è bannata da bordoring, È BANNATA DA BORDORING. E non ci può proprio entrare, nemmeno accennando il gesto di percorrere la rampa. Altrimenti trovi un altro escamotage (Jericho che intima agli scagnozzi di non intervenire ma loro corrono in soccorso comunque quando il capo va in difficoltà, ad esempio). Sforzarsi di essere coerenti è la sfida quotidiana per ogni azienda/realtà creativa.

FINAL BURIAL MATCH
“JUNGLE BOY” JACK PERRY VS CHRISTIAN CAGE
VOTO: 6.5

Vincitore: “Jungle Boy” Jack Perry.

Questo match, per chi scrive, aveva un grande potenziale. In parte lo ha rispettato, perché alcune manovre sono state di impatto (la caduta dai gradoni di Perry, il crossbody dallo stage, la stessa Con-Chair-To finale). Non ho, tuttavia, empatizzato con la stipulazione. Per carità, Jack Perry seppellisce il suo passato e tutto quello che vogliamo (evviva la catarsi), ma non mi è sembrato comunque funzionale ai personaggi che raccontavano.

Non è che il trademark lo abbia The Undertaker per questo tipo di incontri, ma qui siamo oltre al Casket Match: qui siamo di fronte a quello che la concorrenza chiama Buried Alive. E, secondo l’opinione di chi scrive, si poteva utilizzare con altri personaggi (tipo un Malakai Black, ad esempio, in uno dei prossimi feud) in maniera più efficace. Un Last Man Standing Match avrebbe fatto la sua figura, sebbene consapevole che più avanti nella card era già previsto un Texas Death Match dal peso specifico più alto.

AEW WORLD TRIOS TITLE MATCH 
THE ELITE (NICK & MATT JACKSON & KENNY OMEGA) (C) VS THE HOUSE OF BLACK (MALAKAI BLACK, BRODY KING & BUDDY MATTHEWS)
VOTO: 8

Vincitori e nuovi AEW World Trios Champions: The House of Black.

Un grande incontro, esattamente quello che ti aspetteresti dai sei atleti coinvolti. Match che è risultato equilibrato, con le fasi molto tecniche iniziali a costruire il climax per l’apoteosi conclusiva. Oltre ad elogiare il tasso tecnico clamoroso visto sul ring (il selling di Omega sullo Spinning Wheel Kick di Black è uno dei migliori, personalmente, mai visti) e di manovre ad alto impatto (la ginocchiata di Matthews a interrompere il Meltzer Driver, ad esempio), mi preme elogiare la scrittura.

Finalmente, e ripeto finalmente, non sono andati in overbooking smisurato. O almeno, quanto fatto l’ho trovato estremamente funzionale al match senza necessità di allungare il brodo. Qualche punto interrogativo sul cambio dei detentori della cintura: giusto affidarla alla House of Black, prima o poi sarebbe successo, ma adesso che si fa? L’Elite torna fuori o lotterà un rematch? Perché altri trios all’orizzonte con la credibilità da sfidanti non se ne vedono…

AEW WOMEN’S WORLD CHAMPIONSHIP TRIPLE THREAT MATCH
JAMIE HAYTER (C) VS SARAYA VS RUBY SOHO
VOTO: 6.5

Vincitrice e ancora AEW Women’s World Champion: Jamie Hayter.

Non si può dire che non si siano impegnati a dare una trama unitaria a questo incontro. Tutte e tre le lottatrici hanno avuto il proprio momento, oltre al canonico spotfest tipico di questi match. Poi parliamo di lottatrici di qualità, questo ha aiutato l’incontro a rimanere tutto sommato godibile. Con il passare dei minuti, tuttavia, l’esecuzione è diventata un po’ macchinosa, giungendo al punto di rottura una volta intervenute Britt Baker e Toni Storm. Non un brutto match, ne abbiamo visti di peggiori nella storia della division.

TEXAS DEATH MATCH
JON MOXLEY VS “HANGMAN” ADAM PAGE
VOTO: 7.5

Vincitore: “Hangman” Adam Page.

Sono probabilmente un po’ tradizionalista, ma ho apprezzato molto di più i match intercorsi in passato tra Page e Moxley. Ciò non toglie che abbiamo assistito ad un autentico massacro, come la stipulazione e la storia raccontata nell’ultimo mese promettevano che sarebbe stato. In questo risiede il pregio dell’incontro: il non tirare mai il freno e rispettare ampiamente le aspettative di tutto il fandom. Si è vista violenza in abbondanza, spot altamente pericolosi, creatività anche nell’utilizzo di “utensili” ormai comuni nel wrestling hardcore (notevole, ad esempio, l’uso del filo spinato per gli spot aerei).

Sangue come se piovesse dal cielo e questo, in grande continuità con i match precedenti. Fa ridere scherzare sugli “achievement unlocked” di Moxley ogni volta che si apre la fronte, però proprio da qui si vede la famosa coerenza di cui parlavamo. La storyline, tra qualche luce e molti dubbi di costruzione, ci ha raccontato di due esseri umani a cui basta essere nel ring insieme per volersi distruggere. Il Texas Death Match ha preso questo punto di partenza e ha elevato all’ennesima potenza questa condizione esistenziale. Stipulazione sacrosanta per concludere (forse) il feud, probabilmente uno dei migliori incontri della tipologia visti in AEW o su un palcoscenico internazionale. Ma, personalmente, ho preferito gli altri confronti della saga.

TNT CHAMPIONSHIP MATCH
SAMOA JOE (C) VS WARDLOW
VOTO: 6

Vincitore e nuovo TNT Champion: Wardlow.

L’effetto trottola di questa cintura sta diventando quasi una macchietta. Vedremo ora quanto terrà il titolo Wardlow, visto che molta dell’attenzione è stata rivolta anche al prossimo sfidante al titolo, Powerhouse Hobbs (match previsto per il Dynamite successivo al PPV, di cui non parleremo qui). Passo subito alle conclusioni perché il match si è rivelato piuttosto scarico: tra due big men in grado di manovre ad alto impatto era lecito aspettarsi qualcosina di più dal punto di vista del ritmo. Finale che oltretutto non fa centro, con la sottomissione di Wardlow arrivata in maniera abbastanza frettolosa.

AEW WORLD TAG TEAM CHAMPIONSHIP FATAL FOUR WAY TAG TEAM MATCH
THE GUNNS (AUSTIN & COLTEN GUNN) VS THE ACCLAIMED (ANTHONY BOWENS & MAX CASTER) VS JAY LETHAL & JEFF JARRETT VS ORANGE CASSIDY & DANHAUSEN
VOTO: 6.5

Vincitori e ancora AEW World Tag Team Champions: The Gunns.

Match frizzante e con un buon ritmo, fa il suo soprattutto passata la fase di scambio continuo di coppie legali all’interno del quadrato. Esito un po’ scontato per i Gunns che però non escono fortificati da questa vittoria, affossati dal ritorno in pompa magna dei Top Guys. Buona, come al solito, la presenza di Bowens e Caster, sempre più idoli delle folle e che forse avrebbero meritato di tenere un po’ di più le cinture (soprattutto nel caso che il cambio di proprietari sia imminente). Che possano essere l’oro e “daddy” Gunn ad andare per i titoli trios? Cos’è, un brivido di paura quello che sento percorrermi la schiena?

AEW WORLD HEAVYWEIGHT CHAMPIONSHIP IRON MAN MATCH
MJF (C) VS BRYAN DANIELSON
VOTO: 9

Vincitore e ancora AEW World Heavyweight Champion: MJF.

Abbiamo assistito ad una masterclass su come dovrebbe essere trattata una stipulazione del genere. Non il match, a mio parere, più bello che potesse uscire tra questi due lottatori. Secondo me avremmo potuto assistere ad un capolavoro anche con regole canoniche, senza lo scoglio del tempo che ha per forza di cose condizionato il ritmo e l’andamento della contesa. Ma è proprio questa gestione a convincere. E finalmente non abbiamo assistito ad una pioggia di cadute scellerata, il match ha mantenuto uno sviluppo tremendamente coerente.

Si è visto nei due minuti che hanno regalato tre cadute: quella per squalifica che porta sul 2-0 e le due consecutive di Friedman, che sfrutta a suo vantaggio il regolamento del “no rest” tra una fall e l’altra. Convincente anche il finale del “tempo regolamentare”, che per un attimo lascia il dubbio che MJF possa cedere. Uno dei match più importanti della compagnia, a livello mediatico e a livello di produzione. Era facile sbagliarlo, è stato ancora più facile affidarlo a due veri fenomeni che hanno tirato giù il palazzetto. Il resto l’ha fatto una scrittura, finalmente, ragionata e che ha saputo muoversi tra le maglie di una stipulazione.

VOTO EVENTO: 7.5

È stato un bel modo per cominciare l’anno, con un evento che ci regala almeno tre incontri da incorniciare. In particolare sottolineo la quasi (non urliamolo troppo forte) assenza di overbooking: tutti gli incontri (eccezione per il Death Match che a tratti ha messo in risalto doti “ultraterrene” di resistenza tra Mox e Page) sono stati gestiti in maniera coerente e sensata. E questo ha aiutato la fruibilità dell’intero show, perché nonostante un main event di un’ora non si è sentita (o almeno, io non l’ho sentita) pesantezza. Sono arrivato carico all’ultimo atto e questo, secondo me, è sintomo di buona scrittura. Oltre a tutti i difetti, è un buon punto di ripartenza.

Marco Ghironi
Marco Ghironi
Rimasi estasiato quando, da bambino, girai per caso canale e mi imbattei in questo tizio con la maschera strana che sconfiggeva un energumeno esageratamente più grosso di lui. Almeno 15 anni più tardi, cerco settimanalmente di seguire anche lo show secondario di una qualsiasi federazione di wrestling polacca. Nel mentre, condivido pensieri, opinioni e notizie qui su Tuttowrestling, fondendo le mie anime di giornalista e fan sfegatato.
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