Tyson Kidd ha raccontato, durante l’ultimo episodio del podcast Conversations With Love condotto da Spencer Love, di come sia stato produrre incontri e show nel periodo della pandemia e di quanto abbiano influito fattori determinanti quali l’assenza dei fan nell’arena.
Ricordiamo che Kidd è un producer della WWE, ritiratosi dalle competizioni nel 2015 a seguito di un infortunio al collo riportato durante un match contro Samoa Joe.
Kidd sull’assenza dei fan nell’arena.
Ha decisamente cambiato tantissime cose. Il wrestling, nel profondo, è tutto rivolto ai fan, alla partecipazione del pubblico nel palazzetto e alla loro interazione con ciò che accade sul ring. Che sia uno spettacolo in una sala da bingo o in un’arena, non cambia nulla. Lo dico io che ho lottato in entrambi questi ambienti. È sicuramente particolare non avere pubblico sugli spalti, ma in questo momento non possiamo proprio riportare i fan nelle arene. Quindi, le opzioni sono o non fare proprio gli show, oppure farli nonostante l’assenza del pubblico. Ma il risultato, sicuramente è differente.
Sul suo ruolo e su come si sia adattato alla situazione nel lavorare con i lottatori.
In termini di cambiamenti nel mio ruolo e nelle mie mansioni, direi che non ce ne sono stati così tanti. Perché penso che al nostro livello, e non lo dico solo io, lavoriamo con lottatori professionisti di talento davvero ottimo che non serve nemmeno che io dica nulla, nemmeno dovessi ricordare cose come: “Hey ragazzi, ovviamente non c’è pubblico nell’arena, quindi ci potrebbe essere la tendenza di fare le cose più veloce del normale, ma voi dovete rimanere professionali come siete sempre stati”. I nostri lottatori sono talmente professionali che non ho avuto alcun tipo di problema, quindi in termini lavorativi per me non è cambiato molto.