Keith Lee: «Prima di firmare con la WWE, volevo andare alla NJPW»

Recentemente ospite del Talk is Jericho, condotto dall’ex leader dell’Inner Circle, Keith Lee ha raccontato qualche aneddoto riguardo il suo approdo in WWE. Nella fattispecie, all’epoca il suo desiderio era quello di andare a lottare in Giappone per la NJPW.


Keith Lee, tra WWE e NJPW

L’ex NXT Champion Keith Lee era ad un passo, nel 2018, ad approdare in Giappone alla New Japan Pro Wrestling. Per sua stessa ammissione, aveva abbandonato il sogno di andare in WWE dopo i numerosi no ricevuti, negli anni, dalla compagnia di Stamford. E racconta, inoltre, come attirò l’attenzione della promotion giapponese.

«Al tempo, lasciai la Ring of Honor perché firmai un accordo di un paio di anni con la EVOLVE – ha raccontato Lee – Ed era un palcoscenico molto importante per me. Il mio primo match in assoluto fu contro Chris Hero (Kassius Ohno a NXT, ndr) e distruggemmo letteralmente il ring. Alla prima mossa che tentammo di fare, si ruppe la terza corda. E mi ricordo di aver pensato: “Il Moonsault lo farò lo stesso”. Ci provai, ma si ruppe anche la seconda corda. “Okay – dissi – dobbiamo un pò rivedere i nostri piani”. Restai con l’EVOLVE per un periodo (un anno, dal 2017 al 2018, ndr), viaggiando e lottando in contesti internazionali, richiamando l’attenzione della New Japan».

Keith Lee spiega, successivamente, cosa lo portò a scegliere la WWE invece della NJPW.

« [in Giappone] era dove davvero volevo andare. Quindi volevo andare via dalla EVOLVE e chiudere il contratto esistente con loro. Mi sarei comprato una via di uscita, se avessi dovuto. Chiamai quindi Gabe [Sapolsky] (ex promoter, e co-fondatore, della EVOLVE; nel 2018 consulente per la WWE, rilasciato all’inizio del 2022) per dirgli che avevo parlato con Tiger [Hattori] (ex arbitro della NJPW, ndr) e gli dissi: “La Ner Japan mi offre un accordo. Cosa possiamo fare?”. Parlammo a lungo e alla fine mi disse: “Non so se ti conviene andare lì”. Lui al tempo stava cercando di farsi assumere dalla WWE, ovviamente. E mi disse che mi avrebbe richiamato presto. Guardai il mio contratto e mi chiesi quanto mi sarebbe costata quella decisione che stavo per prendere. La New Japan aveva un piano per me e questo era importante, mi avrebbero fatto fare esattamente quello che avrei voluto fare e che cercavo nella mia professione».

«Due ore più tardi, mi chiamò Canyon Ceman (ex Senior Director of Talent Development della WWE, ndr) e io pensai subito: “Gabe, subdolo figlio di pu****a”. Parlai a lungo anche con lui e mi disse: “Ho sentito che vuoi andare in Giappone, ma io credo che non ti convenga andare lì”. E io: “Perchè? Non ho nemmeno mai parlato con voi”. Al che mi fece la sua proposta: “Dovrai probabilmente decurtarti un pò lo stipendio, partendo da NXT, ma credo che alla fine rientrerai dell’investimento”. E io: “Fratello, conosco benissimo questo mondo, non parlarmi così. Sono un uomo adulto”. Alla fine mi lasciò con la promessa di richiamarmi e potei pensare a quanto mi stava succedendo. Chiamai mio padre e ricordo di avergli detto: “Ho qualcosa in cantiere ma non so, al tempo stesso, cosa pensare. C’è un posto che mi vuole e al quale sogno di arrivare da anni e anni, e c’è un altro posto che mi ha sempre respinto quando ho provato ad entrarvici”. Quando ho cominciato a fare il lottatore, c’era soltanto la WWE; era come la NFL. Quando rimedi tre “no” di fila, a dispetto delle tue capacità e dei commenti della gente che ti dice: “tu meriteresti di stare lì”, perdi un pò le speranze».

«Mio padre quindi mi disse: “Ascolta figlio mio, capisco le tue preoccupazioni ma se c’è un momento giusto per tentare una mossa decisiva, è arrivato. Dopo aver fallito in numerosi tentativi, hai l’occasione di provare a tutti, e anche a te stesso, le tue qualità; e lì [in WWE] puoi arrivare a molta più gente perché loro sono un’entità globale”. E io gli dissi: “Il lato commerciale e del business lo vedo e comprendo bene, per questo ti ho chiamato e ho i miei dubbi”. Quindi accettai di tagliarmi lo stipendio, ed era anche un bel taglio. Al tempo, i lottatori più richiesti nel circuito indipendente stavano molto bene, in termini retributivi. Per lottatori come me era anche facile strappare assegni a 6 cifre. E poi avevi controllo creativo, che nel nostro mestiere fa la differenza. Fare quel passo mi fece entrare nelle danze. Molto lontano da dove ero prima. Non volevo ridurmi lo stipendio e rinunciare a certe somme. Ma lo feci comunque e mi ripromisi che sarei rientrato di quei soldi il più rapidamente possibile. E ad essere onesto e giusto, rientrai di quei soldi già nel mio periodo a NXT e superai le cifre che guadagnavo nelle Indie. Ma fu il passaggio al main roster che mi fece aprire gli occhi, dal punto di vista economico: “Oh, quindi è questo che, finanziariamente, vuol dire essere nel main roster”».

Ricordiamo che Keith Lee è stato licenziato lo scorso novembre dalla WWE, debuttando a febbraio in AEW e figurando anche nel “Face of the Revolution” Ladder Match a Revolution 2022.

Marco Ghironi
Marco Ghironi
Rimasi estasiato quando, da bambino, girai per caso canale e mi imbattei in questo tizio con la maschera strana che sconfiggeva un energumeno esageratamente più grosso di lui. Almeno 15 anni più tardi, cerco settimanalmente di seguire anche lo show secondario di una qualsiasi federazione di wrestling polacca. Nel mentre, condivido pensieri, opinioni e notizie qui su Tuttowrestling, fondendo le mie anime di giornalista e fan sfegatato.
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